martedì 5 febbraio 2013

Ordine di Malta, Mazery: da 900 anni al servizio dei sofferenti. Sabato l'incontro con il Papa


ORDINE DI MALTA: MAZERY, DA 900 ANNI AL "SERVIZIO DEI SOFFERENTI". SABATO DAL PAPA

“In oltre nove secoli di storia abbiamo giocato un ruolo importante in numerosi eventi, spesso drammatici. Ma oggi, oltre a celebrare la nostra storia, guardiamo al presente e al futuro”, fedeli alla “nostra missione di testimonianza della fede e sevizio ai sofferenti”. 
Lo ha detto Jean-Pierre Mazery, Gran cancelliere del Sovrano Ordine di Malta, intervenuto al press briefing “Il Sovrano Ordine di Malta, nove secoli di storia al servizio dei poveri e dei sofferenti nella Chiesa e nel mondo”, promosso questa mattina a Roma alla vigilia della settimana di celebrazioni (6-10 febbraio) per il 900° anniversario della Bolla “Pie Postulatio Voluntatis” con cui il 15 febbraio 1113 Pasquale II ha posto la comunità monastica degli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme sotto la protezione della Santa Sede”. A livello mondiale il Sovrano Ordine di Malta - 13.500 membri, 80.000 volontari e oltre 25.000 medici, infermieri e ausiliari paramedici - gestisce ospedali, centri medici, ambulatori, istituti per anziani e disabili, centri per malati terminali e interviene nelle calamità naturali e nelle emergenze umanitarie, causate dai conflitti armati. Attualmente è attivo in oltre 120 Paesi e i suoi interventi sono realizzati anche grazie ai rapporti diplomatici bilaterali, intrattenuti con 104 Stati.  
“Ovunque operiamo, siamo costruttori di pace” in una sorta di “singolare diplomazia umanitaria”, ha proseguito Mazery, citando i dieci centri medici gestiti in Libano con altre Confessioni religiose, l’Ospedale della Maternità di Betlemme e la pluriennale cooperazione con la Comunità di S.Egidio nel processo di pacificazione del Mozambico. Del “Malteser International”, la speciale agenzia per gli aiuti umanitari dell’Ordine, ha parlato Albrecht Boeselager, ministro della Salute. Tre in particolare, le “grandi preoccupazioni su cui concentrarsi”. 
La Siria, teatro di un’escalation di violenza che ha creato quasi 4 milioni di rifugiati, dove “dobbiamo aiutare la popolazione a superare l’inverno, soprattutto donne e bambini, in una situazione che cambia ogni giorno”. Seconda priorità l’assistenza ai civili inermi che subiscono “le conseguenze dei conflitti armati; oggi quasi il 90% di tutte le vittime”. 
Di qui, tra i tanti, il richiamo all’emergenza umanitaria nella Repubblica democratica del Congo. Infine “l’aumento di disoccupati, nuovi poveri e homeless, non solo nei Pvs ma anche in Europa”. Il momento centrale della settimana di celebrazioni si terrà sabato 9, quando Benedetto XVI incontrerà 4.000 membri e volontari dell’Ordine provenienti da ogni parte del mondo, al termine della messa celebrata dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone nella basilica di San Pietro.

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