martedì 19 febbraio 2013

Vittorio Messori: l'umorismo di un teologo mite

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2 commenti:

gemma ha detto...

a proposito di quell'incontro e del libro ho trovato cosa Messori scriveva in quegli anni su La Stampa. La dice lunga sull'anticipo di antipatia di cui ha sempre goduto Joseph Ratzinger. E gli attacchi maggiori anche allora arrivavano da dentro il cattolicesimo prima che da fuori

Incontro con Ratzinger, no, non è un gendarme
http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,detail/id,1019_02_1984_0247_0010_19061640/

E' una campagna contro Ratzinger che mira però allo stesso Magistero
http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,detail/id,1368_02_1985_0255_0011_13782606/

Anonimo ha detto...

Non l'abbiamo scoperta oggi la "crisi post-conciliare", che novità!. Se fu un miracolo - come lo fu - l'elezione di Ratzinger, ancora più grande é l'opera del suo Pontificato che l'ha seppellita con una energia straordinaria. E in superficie restano gli "smarriti" (pochi o molti non importa) che non sanno più che pesci prendere.

Smettiamola di guardare a Benedetto come a un Papa "buono" vittima dei cattivi! Ha portato a termine realizzazioni che solo un umomo di ferro, di Fede e ragione, poteva compiere.
L'umiltà, quella vera, è la virtù dei forti. E il Vicario di Cristo, questo Vicario di Cristo, nel momento in cui chiede al Signore di rilanciare, ci indica il futuro.

gianni