sabato 24 novembre 2012

Curia romana sotto accusa per il libro del Papa (Bevilacqua)


VATICANEIDE-Alessandra Borghese: evento troppo dimesso

Curia romana sotto accusa per il libro del Papa

di Andrea Bevilacqua  

Alessandra Borghese, giornalista, scrittrice convertita anche grazie alla profonda amicizia con Benedetto XVI non ci sta. Presente all'ultima presentazione del libro del Papa dedicato all'infanzia di Gesù, lascia l'aula amareggiata e una volta a casa mette su carta tutto il suo dispiacere in un pezzo scritto per il Quotidiano Nazionale
«Lo scorso martedì», dice, «20 novembre nella Sala San Pio X a Via dell'Ospedale (una piccola traversa di Via della Conciliazione a Roma) è stato presentato il nuovo libro del Papa L'infanzia di Gesù. In questi ultimi anni ho avuto modo di partecipare ad altre presentazioni di volumi scritti, prima da Giovanni Paolo II, e poi da Benedetto XVI. 
Lo dico perché ammetto di essere rimasta sorpresa e un po' amareggiata dallo stile così dimesso e sbrigativo della presentazione del 20 novembre. Iniziamo dalla sala scelta (un tempo era quella del Sinodo in Vaticano), per finire al fatto che tra il pubblico era presente un solo cardinale ed una manciata di vescovi. Viene spontaneo chiedersi se la curia romana che un tempo usciva dagli uffici per omaggiare, almeno con la presenza l'autore sia stata invitata! Insomma non mi è proprio sembrato di partecipare alla presentazione del libro di un papa! Ciò mi ha fatto riflettere. Da una parte ovviamente l'immagine esterna nulla toglie ai profondi contenuti del volume, e agli autorevoli oratori tra cui il Cardinale Gianfranco Ravasi, dall'altra viene spontaneo chiedersi perché così poca attenzione? Durante le altre passate illustri presentazioni venivano convocati grandi attori per leggere dei brani significativi del testo, il corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede era molto presente e si facevano vedere anche diversi componenti del governo. Mi piacerebbe sapere chi si è occupato dell'organizzazione dell'evento! Indubbiamente i continui scandali legati alla chiesa ed il pesantissimo processo al maggiordomo del Papa hanno buttato ombre e sconcerto su ciò che di bene è stato fatto, facilitando invece la vita a chi non apprezza l'operato di questo pontificato».
Ed ecco le parole più amare, quelle dedicate a Vaitleaks: «In effetti a pensarci bene come è possibile che un “ladro trovato con le mani nel sacco” – Paolo Gabriele, ndr – sia agli arresti domiciliari, abbia gli avvocati per il processo pagati, riceva ancora uno stipendio e possegga un telefonino per rilasciare interviste qua e là? Attenti osservatori considerano uno sbaglio aver permesso un processo tra le sacre mura al maggiordomo Paolo Gabriele. Adesso c'è invece addirittura chi aspetta il perdono totale da parte del Santo Padre per il Santo Natale. Forse per tutte queste ragioni ancora non risolte e non solo, anche la presentazione del libro è avvenuta in tono dimesso. Unica vera consolazione può rimanere il fatto che il nascondimento e l''umiltà hanno segnato la nascita del protagonista del libro del Papa: Gesù di Nazareth».

© Copyright Italia Oggi, 24 novembre 2012 consultabile online anche qui.

11 commenti:

Andrea ha detto...

Ma soprattutto -perché il punto è questo- quanti Cardinali credono che Gesù Nazareno e il Verbo Eterno di Dio siano la stessa Persona?
O che Dio Vivente , Uno in tre Persone, è venuto davvero a "conversare" con noi?

A occhio, una metà di loro

Anonimo ha detto...

La Principessa Alessandra Borghese è riuscita a infilare in poche righe diversi errori: Paolo Gabriele non è ai domiciliari ma in prigione, nelle celle controllate dai suoi amici gendarmi. Non sappiamo se gli abbiano lasciato un telefonino: sappiamo invece che non era autorizzato - anche quando era ai domiciliari - a parlare con chicchessia. Inoltre non si capisce dove la Principessa abbia letto dichiarazioni o interviste rilasciate qua e là dall'ex aiutante di camera. Probabilmente attinge a mass media inaccessibili ai profani o a chi - e sono in molti - non ha sangue blu che scorre nelle proprie vene. Infine non sfugga l'avvertimento tra le righe diretto al Santo Padre: che non si sogni di concedere la grazia per Natale! Ai tempi in cui a Roma comandavano i Borghese certo queste vicende si risolvevano più in fretta e con mezzi, per così dire, definitivi... Che nostalgia!

Raffaella ha detto...

Non esageriamo.
Il problema non e' Alessandra Borghese ma la curia romana che ancora una volta si e' iscritta agli abbonati assenti.
Nessun problema, ci siamo abituati e forse e' un bene l'assenza di certi "personaggi".
Tuttavia e' giusto rimarcare certi comportamenti.
R.

Anonimo ha detto...

Ma perché Gabriele non avrebbe dovuto esser processato dal Tribunale Vaticano? E che motivo c'é di esercitare l'immaginazione sulla eventuale grazia, che è nelle facoltà esclusive del Pontefice, quando la sentenza di condanna è definitiva, il soggetto non ne è sembrato meritevole (tranne a chi considera un merito i furti compiuti) ed è stato ricollocato e lasciato al fresco?

Quello che si vede è casomai un'applicazione chiara della funzione rieducativa della pena, che sta molto a cuore al Papa Benedetto.

Quanto ai toni "dimessi" della presentazione del libro, la Borghese non coglie che se c'é una cosa estranea allo stile personale di Ratzinger è il trionfalismo.
Ci può piacere o no, ma questo Pontefice sta interpretando il Papato rportandolo all'essenziale, che vuol dire intransigenza nell'esercizio del ministero petrino nella sua essenza di servizio, e insieme rigetto di ogni forma di clamore mondano o direzione autoritaria.
A me pare che per questo sia efficace, e sappia "sopportare" tutto e tutti, anche di fronte a situazioni che farebbero scoraggiare chiunque.
Non Gli frega niente che la Segreteria di Stato gli organizzi trionfi mediatici, lascia anche che si conduca come "cane sciolto", purché Gli sia fedele e si lasci correggere quando necessario.

Mi pare anche che così ottenga una maggiore responsabilità consapevole di tutti, e tra l'altro muove le corde del laicato come non era mai accaduto.
Non servono i lamenti (comprensibili) o i consigli di Alessandra Borghese. Serve che ognuno si svegli, e in questo lei stessa è un esempio.

gianni

laura ha detto...

Dispiace, ma è la regola, ormai! in ogni caso, il libro è commovente ed emozionante e lo consiglio a tutti. Non ha bisogno di presentazioni. Deve essere meditato e può esere un libro di preghiera in certi passi

Anonimo ha detto...

Non concordo con Raffaella: la Borghese ha scritto diverse cose non vere in poche righe: che cosa sarebbe successo se a fare la stessa cosa fosse stato un giornalista che scrive in un giornale di sinistra? L'avreste distrutto.

Gian Franco

Anonimo ha detto...

Nei giornali di sinistra,hanno solo dato rilievo,da El pais a Le figaro al fatto che il papa ha in un certo senso negato la presenza certa del bue e dell'asinello nel presepio,ecco ciò che si vuol percepire e far passare di un libro che è stato definito da chi l'ha già letto profondissimo,commovente e rigorosissimo nelle ricostruzioni storiche,che è ciò che sta più a cuore del papa poi ognuno pensi ciò che meglio crede ;i Borghese non sono più papi da 400 anni....sono felice che il libro esca in concomitanza con il Natale,che ormai è diventata una festa di compleanno in cui il festeggiato non solo è assente,ma non viene neppure nominato....

Andrea ha detto...

Sulla facciata della Basilica di San Pietro c'è l'iscrizione "Paulus V Burghesius Romanus (Pontifex) ".

La principessa si chiama Borghese e conosce bene li Papa attuale.
Non è impeccabile nelle sue cose, ed è la prima a dirlo. È stata colpita dal fatto che l'ultimo libro di "Joseph Ratzinger" (non del "Papa") sia stato presentato in sordina, anche fisicamente in disparte rispetto al Vaticano.

Mi sono permesso di suggerire un "perché": perché se Maria è davvero Sempre Vergine, allora tutti i discorsi "profondi" sul "Dio Irraggiungibile e Inconoscibile" finiscono direttamente nella spazzatura

Beppe ha detto...

Mi meraviglio che prendiate in considerazione la Borghese e le sue osservazioni. Sarebbe per caso una giornalista?

Raffaella ha detto...

E perche' non dovremmo?
Il rispetto vale per tutti anche per chi non e' giornalista.
Alessandra Borghese ha detto la sua opinione, si puo' essere d'accordo o meno ma e' un'opinione rispettabile come le altre.

R.

Andrea ha detto...

Qualcuno ha detto, caro Beppe, "tutte le professioni sono cospirazioni contro i profani".
Quella del giornalista più delle altre - questo lo dico io