domenica 25 novembre 2012

Ecuadór: proclamata suor Maria Troncatti, "Madrecita" degli indios


Ecuadór: proclamata suor Maria Troncatti, "Madrecita" degli indios 

E' stata proclamata Beata ieri a Macas, in Ecuadór, suor Maria Troncatti, religiosa professa delle Figlie di Maria Ausiliatrice, originaria di Córteno, Brescia. Crocerossina durante la guerra, poi missionaria salesiana, in Amazzonia, suor Maria era "la donna del sì“: un sì tutto donato a Dio. Alla celebrazione, in rappresentanza del Santo Padre, il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Il servizio è di Roberta Barbi:

"È morta una Santa... non c’è più la nostra mamita!“. Così gli indios delle comunità Shuar apprendono, il 25 agosto 1969, la notizia della scomparsa di suor Maria Troncatti, la missionaria salesiana che da 40 anni per loro era medico, infermiera, catechista e amica, rimasta uccisa in un incidente aereo a Sucúa. La piccola religiosa bresciana dalle tranquille montagne della Val Camónica era arrivata sulle inospitali Ande nel 1922 e da lì, al seguito del vescovo missionario mons. Comin, si era addentrata nella foresta amazzonica per non riemergerne mai più. Gli indigeni di Chunchi e del vicariato apostolico di Méndez saranno da allora in poi la sua gente, i suoi figli che la chiameranno "Madrecita“, come ricorda al microfono di Roberto Piermarini il cardinale Angelo Amato: 

"Aveva un innato atteggiamento materno verso tutti. Ai malati come ai bambini da lei assistiti non faceva mancare nulla e li circondava di ogni attenzione. Visitava gli infermi anche lontani, attraversando la selva e navigando per i fiumi. Era vista come un angelo. Aveva un atteggiamento profondamente protettivo verso tutti gli Shuar, da lei affettuosamente chiamati mis jibaritos. Con l’ammirevole apostolato della Beata e delle altre Consorelle verso i nativi, la missione salesiana ha potuto presentare all'Ecuador e al mondo intero una serie di meravigliose realizzazioni, e alla Chiesa un popolo pieno di vita cristiana“.

In Amazzonia costruì il primo campo di aviazione e un ospedale; promosse corsi di infermieristica e si spese per gli orfani, ma soprattutto seppe conquistare i cuori di tutti e approfondire l’opera di evangelizzazione con una scuola e un internato. Tra i frutti meravigliosi che vide fiorire, ci furono le prime famiglie cristiane, formate per la prima volta sulla libera scelta degli sposi. Il suo cuore delicato si era affinato nel contatto con la sofferenza che la toccò prestissimo: la morte di otto fratelli, ma soprattutto l’esperienza in guerra come crocerossina. La forza che la sosteneva si radicava nel colloquio continuo con il Signore che – diceva – si realizza attraverso due forme: l’obbedienza e la preghiera. Questa la caretteristica della piccola suora dei poveri, secondo il cardinale Amato: 

"Una fede immensa. Pregava e faceva pregare molto. Come da tradizione salesiana, aveva un affetto particolare per il Santo Padre e rispetto e venerazione per i vescovi e i sacerdoti. Eccelleva in una caratteristica abituale per i salesiani e per le figlie di Maria Ausiliatrice: il lavoro. Suor Maria lavorava 16-17 ore al giorno“.

La potenza della figura di suor Maria Troncatti sta nell’aver orientato tutte le sue azioni a Dio solo e di averlo fatto sempre con entusiasmo e irruenza: da bambina, infatti, il padre la chiamava in dialetto "il mio piccolo terremoto“. Un’irruenza che si tramutò presto in ansia di portare Dio a chi non lo conosce ancora, in un sogno di partire per terre lontane nato tra le pagine del Bollettino missionario salesiano che la maestra elementare le faceva leggere a integrazione del programma scolastico. Una forte impronta di missionarietà che è il suo principale insegnamento agli uomini di oggi. Ancora il cardinale Amato: 

"Come consacrata, Suor Maria ci ricorda che ancora oggi il Signore chiama i giovani a donare la propria vita con cuore indiviso a lui e al suo regno di amore e di pace. Come salesiana, la nostra Beata ricorda alle Consorelle di vivere in pieno il carisma proprio dell'educazione della gioventù. Come missionaria, suor Maria richiama il grande dovere di tutti di essere intrepidi evangelizzatori e araldi del Vangelo nel mondo“.

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