P. Lombardi: Santa Sede aderisce al Kaiciid per promuovere il dialogo interreligioso
“Un’occasione importante per presentare in una sede di alto livello culturale e internazionale la visione della Chiesa sul dialogo”. Con queste parole, il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, definisce la scelta della Santa Sede di aderire, in qualità di “Osservatore Fondatore”, al Centro Internazionale per il Dialogo Interreligioso e Interculturale Re Abdullah Bin Abdulaziz (Kaiciid), che lunedì prossimo sarà ufficialmente inaugurato a Vienna.
Dialogo, ma anche la persona umana e la sua vocazione, come pure l’etica e la religione, i rapporti sociali, la giustizia e la pace. Sono tutti ambiti – spiega padre Lombardi – di fronte ai quali la Santa Sede può porsi con “esperienza” e autorevolezza”. Il nuovo organismo, ponte di dialogo fra religioni e culture, va visto “con favore” “nell’ottica della comprensione della pacifica convivenza tra i popoli”. Ed è importante – nota ancora il direttore della Sala Stampa vaticana – che il Centro intitolato al Re Abdullah Bin Abdulaziz non si qualifichi come “una istituzione propria del Regno dell’Arabia Saudita, ma come Organizzazione internazionale indipendente”, riconosciuta dall’Onu e avente, fra i tre Stati fondatori (Arabia Saudita, Austria e Regno di Spagna), due che vantano “antiche tradizioni cristiane”. Del resto, ricorda padre Lombardi, della finalità del Centro lo stesso Re d’Arabia aveva parlato al Papa nell’udienza del 6 novembre 2007 in Vaticano.
Dunque, si tratta – prosegue padre Lombardi – “di un’opportunità e di uno spazio di dialogo, di cui è giusto trarre vantaggio e in cui è bene essere presenti” da parte della Santa Sede, attraverso lo status di “Osservatore Fondatore”, definito “il più adatto a garantire tale presenza, rispettando la natura propria della Santa Sede e consentendole di esprimere le proprie aspettative”.
Certo, questo tipo di presenza ha visto, oggi come in passato, la Santa Sede protagonista “in molte sedi e in molte diverse occasioni”. Tuttavia, afferma padre Lombardi, “la varietà e il pluralismo del mondo di oggi richiedono di moltiplicare le direzioni e le occasioni in cui sviluppare il ruolo attivo e propositivo della Chiesa ogni volta che ciò si manifesta possibile”. E tale adesione, conclude, sarà importante anche perché permetterà alla Santa Sede “di mettere in luce le proprie preoccupazioni per il rispetto effettivo dei diritti fondamentali dei cristiani che vivono in Paesi a maggioranza musulmana, al fine di promuovere la libertà religiosa nelle sue diverse espressioni”. Il nuovo Centro di Vienna quindi – è l’auspicio conclusivo – “offrirà in tal modo uno spazio idoneo affinché tali istanze trovino modo di essere manifestate ed ascoltate, e i problemi che affioreranno trovino le opportune soluzioni”. A rappresentare la Santa Sede sarà padre Miguel Ayuso Guixot. segretario del dicastero per il Dialogo Interreligioso.
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