Prima distruggono lo studio del latino nei seminari, poi rimproverano i "tradizinalisti" perché non ne hanno una conoscenza approfondita. E i preti "ordinari", allora? E certi vescovi? D'essi cosa si deve dire? Lo ignoran del tutto, incapaci persino di dar la benedizione nella sacra lingua. Almeno i primi uno sforzo l'han fatto e continuano a farlo. Il che non significa che non dovrebbero anche i seminari tradizionali aumentar il numero di ore di latino nei loro programmi.
Il card. ravasi ha omesso che il latino è e resta la lingua della liturgia della Chiesa. Così volle il Concilio; così insiste il Santo Padre; ma ci si ostina a fare il contrario
Mi chiedo dove sita la carità tra i vostri commenti. Senza niente togliere al latino, a chi lo accetta, a chi no, non dimentichiamo che l'AMORE DEVE REGNARE NEI NOSTRI CUORI. ho paura che regnino solo critiche e maldicence. Preghiamo tanto per la nostra santità.
"Sarete riconosciuti alla vestra carità" ha detto il Signore Gesù. Nelle parole del Eminente Cardinale, non vedo nessuna carità (come quasi sempre). Basta con prelati di questo genere! Orgoglio, autosufficienza e disprezzo degli altri: grazie, Eminenza, la lezione è ricevuta. Non sonio tradizionalista, ma penso sempre di più a andare con loro di fronte a prete di questa impostazione.
Qui la carità non c'entra per niente. Per quel che mi riguarda ho fotografato una realtà, la generale ignoranza del latino anche tra i vescovi (uno, peraltro, buonissimo e ortodossissimo). Ora, che debba dar lezione chi mai ha alzato la voce per riportar la cultura nei seminari è inaccettabile per chi sempre l'abbia richiesto. Si faccia da parte della gerarchia un grande mea culpa e si rimedi ai guasti. Più carità di questa, cioè invitare a risarcir le ferite inferte alla Chiesa nella formazione dei sacerdoti, dove la troviamo?
«Prima di tutto dobbiamo cominciare chiedendo al card. Ravasi di studiare la teologia e l'esegesi cattolica - e non quella neomodernista - perché spesso lui vuole parlare, ma probabilmente conosce poco entrambe. In questo senso ho avuto esperienze significative, perché nonostante egli sproloquiasse con forza del più e del meno, non riusciva a decifrare alcuni aspetti precisi della dottrina cattolica perenne...
Il latino va cancellato dalla lturgia della chiesa,dietro istruzioni di Lutero,il popolo deve pregare nella sua lingua,sola scriptura,solus Christus(quello che mi sono creato io),la protestantizzazione della chiesa cattolica è quasi completa;un aneddoto illuminante,un signore va in chiesa,si accosta alla S.Eucarestia e si inginocchia per ricevere l'ostia in bocca,il prete gli dice"Si alzi,noi qui siamo un popolo in cammino,e me ne frego di quello che fa e dice il papa"....ai posteri l'alta sentenza.Ravasi sta diventando come Kung,celebra soltanto se stesso,basta ascoltare le sue lezioni di spiegazione della Bibbia,de ceteribus taceam...
9 commenti:
Prima distruggono lo studio del latino nei seminari, poi rimproverano i "tradizinalisti" perché non ne hanno una conoscenza approfondita. E i preti "ordinari", allora? E certi vescovi? D'essi cosa si deve dire? Lo ignoran del tutto, incapaci persino di dar la benedizione nella sacra lingua. Almeno i primi uno sforzo l'han fatto e continuano a farlo.
Il che non significa che non dovrebbero anche i seminari tradizionali aumentar il numero di ore di latino nei loro programmi.
Anche lui dovrebbe studiare di più il Catechismo. In latino.
gianni
Il card. ravasi ha omesso che il latino è e resta la lingua della liturgia della Chiesa. Così volle il Concilio; così insiste il Santo Padre; ma ci si ostina a fare il contrario
Sua Eminenza dovrebbe studiare di più S. Tommaso, le vite dei santi e il magistero di papa Benedetto.
Mi chiedo dove sita la carità tra i vostri commenti.
Senza niente togliere al latino, a chi lo accetta, a chi no, non dimentichiamo che l'AMORE DEVE REGNARE NEI NOSTRI CUORI.
ho paura che regnino solo critiche e maldicence. Preghiamo tanto per la nostra santità.
"Sarete riconosciuti alla vestra carità" ha detto il Signore Gesù. Nelle parole del Eminente Cardinale, non vedo nessuna carità (come quasi sempre). Basta con prelati di questo genere! Orgoglio, autosufficienza e disprezzo degli altri: grazie, Eminenza, la lezione è ricevuta. Non sonio tradizionalista, ma penso sempre di più a andare con loro di fronte a prete di questa impostazione.
Qui la carità non c'entra per niente. Per quel che mi riguarda ho fotografato una realtà, la generale ignoranza del latino anche tra i vescovi (uno, peraltro, buonissimo e ortodossissimo).
Ora, che debba dar lezione chi mai ha alzato la voce per riportar la cultura nei seminari è inaccettabile per chi sempre l'abbia richiesto. Si faccia da parte della gerarchia un grande mea culpa e si rimedi ai guasti. Più carità di questa, cioè invitare a risarcir le ferite inferte alla Chiesa nella formazione dei sacerdoti, dove la troviamo?
«Prima di tutto dobbiamo cominciare chiedendo al card. Ravasi di studiare la teologia e l'esegesi cattolica - e non quella neomodernista - perché spesso lui vuole parlare, ma probabilmente conosce poco entrambe. In questo senso ho avuto esperienze significative, perché nonostante egli sproloquiasse con forza del più e del meno, non riusciva a decifrare alcuni aspetti precisi della dottrina cattolica perenne...
Il latino va cancellato dalla lturgia della chiesa,dietro istruzioni di Lutero,il popolo deve pregare nella sua lingua,sola scriptura,solus Christus(quello che mi sono creato io),la protestantizzazione della chiesa cattolica è quasi completa;un aneddoto illuminante,un signore va in chiesa,si accosta alla S.Eucarestia e si inginocchia per ricevere l'ostia in bocca,il prete gli dice"Si alzi,noi qui siamo un popolo in cammino,e me ne frego di quello che fa e dice il papa"....ai posteri l'alta sentenza.Ravasi sta diventando come Kung,celebra soltanto se stesso,basta ascoltare le sue lezioni di spiegazione della Bibbia,de ceteribus taceam...
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