Il Signore mi chiama a "salire sul monte", a dedicarmi ancora di più alla preghiera... (Benedetto XVI, 24 febbraio 2013)
lunedì 31 dicembre 2012
Il Papa: Ogni bambino venga accolto come dono di Dio, sia sostenuto dall'amore del padre e della madre
Il grido del Papa
I bambini sono doni di Dio
Quando un Papa sta sulla notizia.
È il senso dell'intervento di ieri, all'Angelus, di Benedetto XVI all'indomani dello scioccante episodio del neonato partorito e abbandonato nella toilette di un fast-food della Capitale.
Ecco, quindi, l'accorata invocazione del Pontefice: «Ogni bambino venga accolto come dono di Dio, sia sostenuto dall'amore del padre e della madre, per poter crescere come il Signore Gesù in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini». Poi, un auspicio: «L'amore, la fedeltà e la dedizione di Maria e Giuseppe siano di esempio per tutti gli sposi cristiani, che non sono gli amici o i padroni della vita dei loro figli, ma i custodi di questo dono incomparabile di Dio».
Durante la riflessione proposta ai circa 40mila fedeli raccolti in piazza San Pietro per l'ultimo appuntamento mariano del 2012, il Papa ha sottolineato un aspetto da lui più ampiamente affrontato nel volume «L'infanzia di Gesù» che completa la sua trilogia «Gesù di Nazaret» e guida in queste settimane le classifiche dei best seller in Italia e in molti altri Paesi del mondo, quello delle condizioni umili della Santa Famiglia di Nazaret. Papa Ratzinger si è perciò addentrato sul tema: «Luca, il cui intero Vangelo è pervaso da una teologia dei poveri e della povertà, fa capire - ha detto - che la famiglia di Gesù era annoverata tra i poveri di Israele; ci fa capire che proprio tra loro poteva maturare l'adempimento della promessa».
E allora, «i genitori si preoccupino seriamente della crescita e dell'educazione dei propri figli, perché maturino come uomini responsabili e onesti cittadini, senza dimenticare mai che la fede è un dono prezioso da alimentare nei propri figli anche con l'esempio personale. La preoccupazione di Maria e Giuseppe per Gesù - ha sottolineato il Papa - è la stessa di ogni genitore che educa un figlio, lo introduce alla vita e alla comprensione della realtà».
«Oggi pertanto - ha affermato ricordando la festività della Santa Famiglia che ricorreva ieri - è doverosa una speciale preghiera al Signore per tutte le famiglie del mondo».
Alle famiglie di oggi Benedetto XVI ha suggerito di imitare lo stile educativo della Santa Famiglia di Nazaret: «Il silenzio di Giuseppe, uomo giusto, e l'esempio di Maria, che custodiva ogni cosa nel suo cuore, ci facciano entrare nel mistero pieno di fede e di umanità della Santa Famiglia». Sullo sfondo delle affermazioni del Pontefice, c'è anche il dibattito in corso in Francia sul riconoscimento del matrimonio fra persone dello stesso sesso.
«Cari pellegrini francofoni - ha detto il Papa - noi celebriamo oggi la Santa Famiglia che Dio ha donato all'umanità come modello di valori umani e familiari. Il figlio di Dio ha voluto nascere in una famiglia, dandole così il suo nobile significato e il suo ruolo insostituibile per la persona e per la società. La famiglia è la culla naturale del bambino, il primo e indispensabile terreno dove si mettono radici e dove si costruiscono la persona e i legami umani».
© Copyright Il Tempo, 31 dicembre 2012
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