Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 14 dic.
"Tra i diritti e i doveri sociali oggi maggiormente minacciati vi e' il diritto al lavoro".
Lo afferma il Papa nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, ribadendo che "sempre piu' il lavoro e il giusto riconoscimento dello statuto giuridico dei lavoratori non vengono adeguatamente valorizzati, perche' lo sviluppo economico dipenderebbe soprattutto dalla piena liberta' dei mercati". "Il lavoro - denuncia Bendetto XVI - viene considerato cosi' una variabile dipendente dei meccanismi economici e
finanziari". "A tale proposito - scrive - ribadisco che la dignita' dell'uomo, nonche' le ragioni economiche, sociali e politiche, esigono che si continui a perseguire quale priorita' l'obiettivo dell'accesso al lavoro o del suo mantenimento, per tutti".
"In vista della realizzazione di questo ambizioso obiettivo e' precondizione - si legge nel testo che i nunzi apostolici consegneranno ai capi di Stato - una rinnovata considerazione del lavoro, basata su principi etici e valori spirituali, che ne irrobustisca la concezione come bene fondamentale per la persona, la famiglia, la societa'". Secondo il Papa, "a un tale bene corrispondono un dovere e un diritto che esigono coraggiose e nuove politiche del lavoro per tutti". "Da piu' parti - osserva Joseph Ratzinger - viene riconosciuto che oggi e' necessario un nuovo modello di sviluppo, come anche un nuovo sguardo sull'economia. Sia uno sviluppo integrale, solidale e sostenibile, sia il bene comune esigono una corretta scala di beni-valori, che e' possibile strutturare avendo Dio come riferimento ultimo. Non e' sufficiente avere a disposizione molti mezzi e molte opportunita' di scelta, pur apprezzabili".
In ogni caso, ribadisce il Messaggio papale, "tanto i molteplici beni funzionali allo sviluppo, quanto le opportunita' di scelta devono essere usati secondo la prospettiva di una vita buona, di una condotta retta che riconosca il primato della dimensione spirituale e l'appello alla realizzazione del bene comune". In caso contrario, "essi perdono la loro giusta valenza, finendo per assurgere a nuovi idoli". "Nell'ambito economico - ricorda infine il Papa teologo -sono richieste, specialmente da parte degli Stati, politiche di sviluppo industriale ed agricolo che abbiano cura del progresso sociale e dell'universalizzazione di uno Stato di diritto e democratico".
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PAPA: CONTRO LA FAME SERVE RIFORMA MERCATI FINANZIARI
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 14 dic.
Per Benedetto XVI e' "fondamentale ed imprescindibile la 'strutturazione etica' dei mercati monetari, finanziari e commerciali; essi vanno stabilizzati e maggiormente coordinati e controllati, in modo da non arrecare danno ai piu' poveri".
"La sollecitudine dei molteplici operatori di pace deve volgersi con maggior risolutezza rispetto a quanto si e' fatto finora - spiega il Papa nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, pubblicato oggi - a considerare la crisi alimentare, ben piu' grave di quella finanziaria".
"Il tema della sicurezza degli approvvigionamenti alimentari e' tornato ad essere centrale - rileva il Papa teologo - nell'agenda politica internazionale, a causa di crisi connesse, tra l'altro, alle oscillazioni repentine dei prezzi delle materie prime agricole, a comportamenti irresponsabili da parte di taluni operatori economici e a un insufficiente controllo da parte dei Governi e della Comunita' internazionale". "Per fronteggiare la crisi, gli operatori di pace - si legge nel testo che sara' consegnato dai nunzi apostolici a tutti i capi di Stato - sono chiamati a operare insieme, in spirito di solidarieta', dal livello locale a quello internazionale, con l'obiettivo di mettere gli agricoltori, in particolare nelle piccole realta' rurali, in condizione di poter svolgere la loro attivita' in modo dignitoso e sostenibile dal punto di vista sociale, ambientale ed economico".
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PAPA: SERVE NUOVA ALLEANZA TRA FAMIGLIA E ISTITUZIONI SCOLASTICHE
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 14 dic.
"Una missione speciale nei confronti della pace e' ricoperta dalle istituzioni culturali, scolastiche ed universitarie".
Lo scrive Benedetto XVI che nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace -reso noto oggi- auspica una nuova alleanza tra i soggetti educativi, ai quali, scrive "e' richiesto un notevole contributo non solo alla formazione di nuove generazioni di leader, ma anche al rinnovamento delle istituzioni pubbliche, nazionali e internazionali". E se gli atenei "possono anche contribuire ad una riflessione scientifica che radichi le attivita' economiche e finanziarie in un solido fondamento antropologico ed etico", per il Papa "nessuno puo' ignorare o sottovalutare il ruolo decisivo della famiglia, cellula base della societa' dal punto di vista demografico, etico, pedagogico, economico e politico".
Benedetto XVI ribadisce dunque nel suo Messaggio "la necessita' di proporre e promuovere una pedagogia della pace". Essa, elenca, "richiede una ricca vita interiore, chiari e validi riferimenti morali, atteggiamenti e stili di vita appropriati. Difatti, le opere di pace concorrono a realizzare il bene comune e creano l'interesse per la pace, educando ad essa". Per il Papa, infatti, "pensieri, parole e gesti di pace creano una mentalita' e una cultura della pace, un'atmosfera di rispetto, di onesta' e di cordialita'". "Bisogna allora - scrive Joseph Ratzinger - insegnare agli uomini ad amarsi e a educarsi alla pace, e a vivere con benevolenza, piu' che con semplice tolleranza". Nell'educazione che dobbiamo proporre occorre in concreto incoraggiare a "dire no alla vendetta, riconoscere i propri torti, di accettare le scuse senza cercarle, e infine di perdonare, in modo che gli sbagli e le offese possano essere riconosciuti in verita' per avanzare insieme verso la riconciliazione". "Cio' richiede - continua il testo - il diffondersi di una pedagogia del perdono. Il male, infatti, si vince col bene, e la giustizia va ricercata imitando Dio Padre che ama tutti i suoi fi gli". Pazienza, se "e' un lavoro lento, perche' suppone un'evoluzione spirituale, un'educazione ai valori piu' alti, una visione nuova della storia umana". In realta', infatti, non ci sono alternative.
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