venerdì 14 dicembre 2012

Invito (ma non sarò ascoltata) il Vaticano a chiedere una rettifica immediata dei titoli spalmati su ogni sito o agenzia

Questa è la frase contenuta nel Messaggio del Papa:

"Anche la struttura naturale del matrimonio va riconosciuta e promossa, quale unione fra un uomo e una donna, rispetto ai tentativi di renderla giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che, in realtà, la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il suo insostituibile ruolo sociale"

I titoli che leggiamo su siti, agenzie e che ritroveremo domani su tutti i quotidiani non corrispondono al testo del Messaggio. E' inutile andare su Twitter se non si ottiene il rispetto dell'abc della comunicazione.

E' necessario chiedere una rettifica immediata e, se necessario, pretendere il risarcimento dei danni morali e materiali. Dubito comunque che qualcuno muoverà mezzo dito...

19 commenti:

Anonimo ha detto...

E' arrivata la scomunica di twitter ... a Benedetto, naturalmente!
Alessia

Anonimo ha detto...

Il fatto di essere su twitter lo espone ancora di più ai deliri e alla malafede di molti. L'importante è che si risponda e, se è il caso, ci si rammenti che la diffamazione è punita dalla legge. E' il momento che chi di dovere, alludo a due persone difese a spada tratta dal Papa, dimostri di avere attributi.
Alessia

Raffaella ha detto...

Concordo!
I silenzi, signori cari e belli, non sono piu' ammissibili (e tollerati).
Giu' dalla bambagia!
R.

gemma ha detto...

Troppa gente si occupa di comunicazione in Vaticano. Ma la comunicazione teorica, distratta sulle implicazioni pratiche, serve a poco in un ambito mediatico fatto di "leggi il titolo e fuggì a commentare", sull'onda dell'emozione che ti ha provocato. E, buona la prima, quando passa difficile modificarla poi. Il web sta diventando una cassa di risonanza dell'odio e questo e' uno dei motivi per cui alcuni di noi stanno abbandonando i blog e come me si sentono sempre meno attratti da Twitter e Facebook . Nelle vecchie discussioni vis a vis almeno ci si guardava negli occhi, spesso ci si conosceva, difficilmente si arrivava all'offesa gratuita, oggi tutto e' un pullulare di branchi anonimi che si contrappongono ciascuno contro la propria vittima designata, spesso sulla base di notizie non vere ma che nella risonanza del web, riportate da più persone, diventano subito verità.

Anonimo ha detto...

E questo sarebbe un buon motivo per abbandonare i blog, Gemma? L'odio e la malafede non si combatteono ritirandosi. I peggiori deliri che leggiamo proviene da persone che, vis-à-vis, non direbbero una parola.
Alessia

Anonimo ha detto...

I deliri e gli insulti sanguinosi al papa e alla chiesa sono dappertutto,la diffamazione esiste solo in casi di omofobia e contro i vari gruppi lgbt,oltre all'Islam in toto,per il resto non credo si muoverà un refolo d'aria(e personalmente credo peggiorerebbe le cose,vista l'aria che tira per il Cristianesimo inteso come rifiuto ideologico persistente della persona di Cristo,di conseguenza nei confronti del Suo vicario in terra)sine spe,al momento.GR2.P.S.Avete saputo della profanazione della cappella dell'accademia militare di Tolone?

un passante ha detto...

Certo che questo blog e' sempre più una voce che grida nel deserto. A volte mi fate tenerezza, ancora ci credete e mi piacete anche per questo. Ci sono però personaggi che qualunque cosa facciano o dicano si deve fare il possibile per montargli contro l'opinione pubblica. Cose dette da altri leader religiosi passano inosservate, mi viene in mente un discorso di qualche anno fa del Dalai Lama sui "buchi leciti o non per i rapporti" o qualcosa del genere, roba che se la diceva un vescovo veniva bruciato, ma per lui si è' chiuso un occhio. Lo stesso accade per alcuni politici e pure tecnici. C'è chi fa sempre uova d'oro, anche quando è' escremento e chi deve subire l'analisi di ogni centimetro del guscio.

Anonimo ha detto...

Ho l'impressione che tu non abbia letto di cosa stanno cercando di accusarlo, GR2.
Hai ragione, passante, non sarà mai finita.
Alessia

Raffaella ha detto...

L'accusa e' molto grave e integra il reato di diffamazione.
Nel mio piccolo fornisco un consiglio non richiesto al Vaticano: non abbandoni anche stavolta il Papa o, prima o poi (speriamo "molto poi"), saranno i fedeli a levare le tende.
Ora mi sono proprio stancata...
R.

gemma ha detto...

incredibile, si stanno montando contumelie contro un titolo farina del sacco delle agenzie e dei siti online. Siamo al ridicolo, si insulta qualcuno per una frase riferita in un certo modo da altri, siamo al pettegolezzo. E che ci caschino dei blogger ci può anche stare, ma che lo facciano esponenti di partiti che si candidano al governo di un paese è allucinante. Almeno vadano a leggersi la fonte. In questo delirio mi aspetto che ne chiedano al Papa la rettifica, in pieno stile integralista che si indigna a chiamata, così magari finalmente si accorgono che non è a lui che devono chiederla, ma alle agenzie.

Anonimo ha detto...

ma che vi aspettavate? non lo avete capito che chi è stato condannato in Vaticano è uno dei meno peggio? In qualunque istituzione seria, in qualche modo si interverrebbe. La Chiesa ha sempre avuto le stesse posizioni sulle unioni diverse da quella uomo donna, ma non si può lasciare che chiunque su quella posizione vi confezioni un titolo violento. A questo punto, la sensazione che qualcuno anche all'interno tutte le volte che il Papa viene messo in difficoltà gongoli è forte. Arriverà il giorno in cui non ci sarà più Ratzinger dietro cui nascondersi

Anonimo ha detto...

dire che ratzinger fomenta l'odio è una vera diffamazione.
ma al vaticano non interessa proprio nulla.
quando non ci sarà più voglio proprio vedere quanti saranno disposti a difendere chi non ha mai mosso un dito per il papa.
voi sareste disposti?

Raffaella ha detto...

Assolutamente...no!
R.

gemma ha detto...

ecco, anonimo ha colto secondo me il punto. La Chiesa ha posizioni note sulle unioni omosessuali ma un'opinione può essere raccontata in un modo come in un altro. E le agenzie oggi stanno raccontando la posizione del Papa in maniera volutamente provocatoria. E sottolineo questa cosa perchè anch'io sono appena uscita da una discussione in cui ciò che diturbava erano i termini scelti dal Papa per esprimere il concetto. Ma quelli sono i termini usati dai titolisti dei siti, non dal Papa. Il papa deve essere libero di esprimere il suo pensiero secondo termini e modalità con cui lo fa, non secondo quelli che servono a chi vuole ridicolizzarlo e depotenziarlo. E a questo chi si occupa della divulgazione del suo messaggio deve prestare attenzione. Poi ci sarebbe da discutere sul come mai un discorso di tale portata in cui si spazia un pò su tutti i problemi del momento sia stato ridotto solo a quello. La gente chiede pane e lavoro e i nostri politici e intellettuali al solito si scannano sulle unioni civili. Pare di vedere già da ora la crisi del prossimo governo

Anonimo ha detto...

Erano pronti... già da qualche settimana gira su facebook una foto satirica dove si attribuisce al Papa una frase che ovviamente non ha mai pronunciata: «Il matrimonio omosessuale minaccia l'umanità».

Ormai il pregiudizio è talmente cresciuto e invasivo che ogni pretesto è buono per rafforzarlo, né alcuna lettura oggettica in grado di modificarlo. Abbiamo imboccato un sentiero senza ritorno.

JP

B'Rat ha detto...

Raffaela, si sta preparando anche altro. Anche su Facebook ho constatato che oltre alla solita polemica "Ehi, scoperta del secolo, il Papa è contrario ai matrimoni omosessuali!" si sta montando un pesante collegamento con la benedizione impartita a tale Rebecca Kadaga, promotrice di un oggettivamente odioso progetto di legge anti-gay in Uganda (che in una clausola prevedeva persino la pena di morte per i "recidivi", anche se questa clausola dovrebbe sparire).
Ora, le informazioni che ho trovato su questo evento sono assai scarse... dagli scarni resoconti e il paio di foto che ho visto semplicemente questa tizia e il resto della delegazione ugandese hanno fatto niente di più di un saluto al Papa (letteralmente, non un ricevimento o una breve discussione).
Ma la massa di diversamente intelligenti che riempie il web pretende di far di questo una legittimazione di Benedetto XVI all'iniziativa della signora (in breve, "il Papa vuole la pena di morte per i gay").

Certo, viene da aggiungere con amarezza, non penso che Benedetto XVI conosca nel dettaglio la situazione ugandese e i suoi protagonisti, ma chiunque fosse a conoscenza della presenza della delegazione poteva fare attenzione a questa bomba mediatica.
Inoltre ho letto che la Chiesa in Uganda sarebbe "neutrale" rispetto alla proposta di legge (a differenza della chiesa anglicana, favorevole). Se questo fosse vero (non è che si trovino tante fonti, l'ho letto solo su una...), sarebbe da augurarsi in un maggiore coraggio (ciò che è peccato non deve diventare solo per questo reato).

Raffaella ha detto...

Grazie, B'Rat!
Il punto e' proprio quello che hai individuato.
Imbarazzante l'atteggiamento del Vaticano. Mi dispiace per il Papa ma le cose continuano a non funzionare.
R.

Anonimo ha detto...

Volete dire che se il prossimo Papa sarà uno di quelli che secondo voi non difende Ratzinger, voi gli volterete le spalle?

B'Rat ha detto...

In realtà nel caso che cito addirittura il Vaticano ci farebbe un figurone... grazie a quanto svelato da wikileaks. In pratica ha mandato precise direttive di opporsi alla legge.

http://www.boxturtlebulletin.com/2011/09/11/36896