Il Signore mi chiama a "salire sul monte", a dedicarmi ancora di più alla preghiera... (Benedetto XVI, 24 febbraio 2013)
domenica 16 dicembre 2012
Messa del Papa nella parrocchia di San Patrizio: praticare la giustizia per prepararsi all'incontro con l'Amore
Messa del Papa nella parrocchia di San Patrizio: praticare la giustizia per prepararsi all'incontro con l'Amore
Occorre cambiare condotta di vita, praticare la solidarietà e la giustizia per prepararsi ad accogliere l’amore di Dio: è l’invito lanciato da Benedetto XVI durante la Messa della terza Domenica d’Avvento presieduta stamani nella parrocchia romana di San Patrizio al Colle Prenestino. Il servizio di Sergio Centofanti:
San Patrizio è una parrocchia nella periferia orientale di Roma che supplisce alla carenza di strutture e servizi sociali della zona ed è diventata un vero centro di aggregazione sociale e spirituale. Siete “una Chiesa viva!” afferma Benedetto XVI. Nell’omelia il Papa, che veste la casula rosa della Domenica “Gaudete”, in cui la liturgia invita alla gioia, richiama proprio questo impegno del cristiano a non vivere una fede intimista, ma a diffondere in modo concreto la felicità ricevuta dal Signore:
“Chi accoglie i doni di Dio in modo egoistico, non trova la vera gioia; invece chi trae occasione dai doni ricevuti da Dio per amarlo con sincera gratitudine e per comunicare agli altri il suo amore, questi ha il cuore veramente pieno di gioia”.
Commentando le parole di Giovanni Battista nel Vangelo di questa terza Domenica d’Avvento, il Papa ricorda che chi vuole seguire Gesù deve cambiare vita:
“Dio non esige niente di straordinario, ma che ciascuno viva secondo criteri di solidarietà e di giustizia; senza di essi non ci si può preparare bene all’incontro con il Signore”.
Il cammino di fede, dunque, è un passare dalla giustizia proclamata da Giovanni Battista all’amore donato da Gesù:
“Se viviamo con coerenza la nostra vita cristiana, Egli ci attirerà a Sé, ci condurrà alla comunione con Lui; e nel nostro cuore ci sarà la vera gioia e la vera pace, anche nelle difficoltà, anche nei momenti di debolezza”.
Chi fa questa esperienza – sottolinea il Papa – non ha “più alcun motivo di sfiducia, di scoraggiamento, di tristezza”, qualunque sia la situazione che deve affrontare, perché è certo della presenza del Signore. Solo il peccato ci allontana da Dio:
“Però, anche quando noi ci allontaniamo, Egli non cessa di amarci e continua ad esserci vicino con la sua misericordia, con la sua disponibilità a perdonare e a riaccoglierci nel suo amore”.
Al termine dell’omelia, il Papa si è rallegrato per la vitalità di questa parrocchia di periferia, invitando le varie realtà ecclesiali presenti a “vivere la complementarietà nella diversità”, perché questa comunità possa essere sempre più “aperta e pronta ad accogliere ogni persona sola o in difficoltà”. Ha esortato a far crescere “la corresponsabilità pastorale” e a “consolidare l’esperienza della catechesi” in occasione di quest’Anno della fede. Infine si è ricolto ai giovani presenti:
“Sentitevi veri protagonisti della nuova evangelizzazione, mettendo le vostre fresche energie, il vostro entusiasmo e le vostre capacità a servizio di Dio e degli altri, nella comunità”.
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