domenica 16 dicembre 2012

Stamattina il Papa nella parrocchia romana di San Patrizio a Colle Prenestino (Biccini)

Domenica il Papa nella parrocchia romana di San Patrizio a Colle Prenestino

Punto di incontro fin dagli albori del quartiere


A circa cinque anni dall'inaugurazione del nuovo edificio di culto e a una quarantina dalla fondazione della parrocchia, la vivace e dinamica comunità di San Patrizio a Colle Prenestino riceve domenica 16 dicembre il Papa in visita pastorale.

È la quattordicesima visita di Benedetto XVI a una parrocchia romana: dalla prima, compiuta nel dicembre 2007 a Santa Maria Consolatrice a Casal Bertone, antica chiesa titolare del cardinale Joseph Ratzinger, fino alla più recente, avvenuta nel marzo scorso, durante la Quaresima, a San Giovanni Battista de La Salle al Torrino. E come di consueto l'incontro del vescovo di Roma con una comunità della “sua” diocesi avviene nel clima spirituale di un tempo forte dell'anno liturgico: in questo caso l'Avvento, con la celebrazione della domenica Gaudete, «della gioia».
In questa atmosfera natalizia, al suo arrivo presso il moderno complesso il Pontefice è accolto dai concelebranti, dai chierichetti e dalle giovani coppie i cui neonati sono stati battezzati in parrocchia in questo 2012. Dopo la celebrazione della messa ci sarà anche un breve incontro con anziani e ammalati. Tutte realtà che mostrano le sfaccettature del variegato mosaico composto dalle persone residenti in questo agglomerato urbano a ridosso della via Prenestina, oltre il grande raccordo anulare, laddove il cemento dei palazzi dell'edilizia residenziale sottrae sempre più verde all'agro romano.
In questo quartiere nato abusivamente negli anni Settanta -- quando si chiamava Colle della Mentuccia -- nel quadrante orientale della città, le case sono prevalentemente di due o tre piani. Spesso le hanno costruite nei fine settimana gli stessi proprietari, che con le loro mogli e i loro figli costituiscono ancora oggi il nucleo principale dei 7.500 abitanti di Colle Prenestino.
Sviluppatasi senza un progetto definito, né piano regolatore, né servizi, la borgata agli inizi era sprovvista persino di strade, fognature, acqua potabile e luce elettrica. Oggi resta soprattutto la carenza di spazi di aggregazione; per questo la parrocchia, fondata nel 1973, è stata sin dagli albori un punto d'incontro. In assenza di centri sportivi o ricreativi, l'unico campo di calcetto è proprio quello di San Patrizio. Mentre soltanto l'anno scorso è stato aperto un parco pubblico accanto al nuovo complesso parrocchiale.
Quest'ultimo è stato inaugurato dal cardinale vicario Camillo Ruini nel 2007, proprio il 18 marzo, festa del santo vescovo apostolo dell'Irlanda. Era stato lo stesso porporato a porre la prima pietra nel 2003 nell'ambito del progetto «50 chiese per Roma 2000». L'anno successivo, la sera del 20 marzo, i fedeli della parrocchia incontrarono Giovanni Paolo II insieme a quelli di altre tre comunità vicine, quando l'anziano Pontefice, già sofferente per la malattia che ne stava minando la salute, celebrò per loro la messa nell'Aula Paolo VI.
Affidata al clero diocesano dell'Urbe, San Patrizio è attualmente guidata dal quarantaduenne don Fabio Fasciani, formatosi nel seminario romano. Da un paio di mesi lo affianca lo spagnolo don José Viñas, di dieci anni più anziano, proveniente dal Redemptoris Mater, il seminario del Cammino neocatecumenale per la diocesi di Roma. Un altro collaboratore fisso è il monfortano padre Angelo Vitali, che per circa vent'anni ha diretto la casa-famiglia per malati di Aids voluta a Villa Glori da monsignor Luigi Di Liegro, indimenticato direttore della Caritas di Roma. Collaborano inoltre per le messe domenicali e le confessioni due giovani preti, ospiti del Collegio Lateranense Giovanni XXIII e del Collegio Venezuelano. Infine vive in parrocchia un sacerdote siriano di rito armeno, itinerante in Sudan, che si trova in Italia per motivi di salute. Domenica all'incontro con il Papa ci sarà anche il primo parroco, monsignor Arnaldo D'Innocenzo, che ha guidato San Patrizio per ben 36 anni -- dalla fondazione fino al 2009 -- e ora è vicerettore a San Giuseppe dei Falegnami.
Aperta e frequentata tutti i giorni, la parrocchia oltre che spazio di accoglienza è soprattutto luogo di evangelizzazione. «I bambini iscritti al biennio di catechismo per la preparazione alla prima Comunione sono 85 -- spiega don Fabio -- e 86 i ragazzi al triennio per la Cresima. C'è anche un gruppo di giovanissimi che frequenta il post-cresima e l'oratorio. L'attività catechetica è svolta da volontari che vivono sul territorio, per lo più coppie di sposi. Con loro c'è anche una giovane suora argentina».
Le messe festive sono cinque, «con una frequenza -- prosegue il parroco -- che si attesta attorno al dieci per cento della popolazione. In questi anni ho continuamente invitato la gente, oltre che alla celebrazione domenicale, ad accostarsi al confessionale e molti bambini e ragazzi hanno cominciato a farlo di frequente».
Gli incontri di preparazione per i genitori che chiedono il Battesimo per i figli sono animati da un candidato al diaconato permanente, Andrea Sebastiani, mentre ogni lunedì sera c'è un appuntamento di riflessione per quanti preparano la messa della domenica successiva.
Il martedì si riunisce un gruppo che quest'anno si sta confrontando col Credo. Il giovedì è dedicato all'iniziativa dei «Dieci Comandamenti», che attira un centinaio di partecipanti: un percorso catechetico giunto al terzo ciclo con risultati soddisfacenti, visto che chi lo segue poi tende a offrire la sua collaborazione anche in seguito.
Il venerdì è riservato alla visita degli ammalati e degli anziani e il primo venerdì del mese si tiene l'adorazione eucaristica, dalla mattina alle 8.30 fino alla sera alle 20.30. La domenica gli spazi attrezzati di San Patrizio ospitano le attività per i più piccoli con il metodo del Centro oratori romani (Cor), alle quali partecipano un centinaio di bambini seguiti da una quindicina di giovani animatori.
In parrocchia l'Associazione italiana famiglie numerose cura inoltre mensilmente la distribuzione del pacchi alimentari per circa 80 nuclei iscritti.
Tutte queste attività dell'anno pastorale si concludono idealmente con la celebrazione solenne del Corpus Domini, durante la quale una processione si snoda -- ogni anno sempre più partecipata -- per le strade di Colle Prenestino. (gianluca biccini)

(©L'Osservatore Romano 16 dicembre 2012)

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