domenica 31 marzo 2013

Mons. Thissen: Le omelie ed i libri di Benedetto XVI verranno letti nei secoli a venire. Così come leggiamo ancora le opere dei Padri (Vojta)

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2 commenti:

laura ha detto...

Purtroppo, i messaggi di Bendetto richiedon impegno, disponibilità all'ascolto, sensibilità, cuore aperto e assenza di pregiudizio. Viviamo nel monodo dell'effimero. Papa Benedeto sarà ricordato non solo per il ibri, m per l'AMORE cone cui ha servito Cristo, la Chiesa e ognuno di noi

laura ha detto...

Da "introduzione al cristianesimo"»:
« Credere cristianamente significa, in effetti, abbandonarsi con fiducia il senso che sostiene me e il mondo; significa accoglierlo come il solido fondamento su cui io posso stare senza timore. [...] Significa comprendere la nostra esistenza come risposta alla Parola, al Lògos che sostiene e mantiene in essere tutte le cose. Significa dare il proprio assenso a quel ‘senso’ che non siamo in grado di fabbricarci da noi, ma solo di ricevere come un dono »
(pag. 66)

La fede cristiana viene inoltre presentata a partire da una prospettiva personale:
« La fede è trovare un ‘tu’ che mi sostiene e che, nell’incompiutezza e nella profonda inappagabilità di ogni incontro umano, mi accorda la promessa di un amore indistruttibile, che non solo aspira all’eternità, ma ce la dona. La fede cristiana vive del fatto che non solo esiste obbiettivamente un senso, ma che questo senso mi conosce e mi ama. Conseguentemente, fede, fiducia e amore formano in ultima analisi un tutto unico e tutti i contenuti, attorno a cui la fede ruoto, sono unicamente concretizzazioni di quella svolta che sostiene tutto, dell’"io credo in te", ossia della scoperta di Dio guardando il volto dell’uomo Gesù di Nazareth. »