giovedì 13 dicembre 2012

Il Papa: i governanti fondino l'autorità morale sulla coerenza di vita (Izzo)

PAPA: GOVERNANTI FONDINO AUTORITA' MORALE SU COERENZA DI VITA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 13 dic. 

Benedetto XVI chiede ai governanti "il coraggio di lavorare per il consolidamento dell'autorita' morale intesa come un invito alla coerenza di vita". E rammenta che il "diritto ad un'educazione ai giusti valori non deve mai essere dimenticato o negato" ne' puo' essere piegato a nessun "interesse politico nazionale o sovranazionale". E' questo il messaggio affidato oggi dal Pontefice ai nuovi ambasciatori presso la Santa Sede di Guinea, Saint Vincent e Grenadine, Niger, Zambia, Thailandia, Sri Lanka, ricevuti in Vaticano in occasione della presentazione delle lettere credenziali.
"Esorto i vostri governi a contribuire con coraggio al progresso della nostra umanita' favorendo l'educazione delle nuove generazioni attraverso la promozione di una sana antropologia, base indispensabile per ogni autentica educazione", dice il Papa denunciando pero' che "famiglia e scuola non sembrano piu' costituire il principale terreno fertile" da cui i giovani possano attingere "nutrimento per la loro vita", mentre universita' e scuola sembrano incapaci di "progetti creatori". Per il Pontefice, purtroppo, "dire oggi la verita' e' divenuto sospetto, volere vivere nella verita' sembra obsoleto, e promuoverla sembra essere uno sforzo vano". Eppure, osserva, "il futuro dell'umanita' si colloca anche nel rapporto dei bambini e dei giovani con la verita': la verita' sull'uomo, la verita' sulla creazione, la verita' circa le istituzioni". Con l'educazione alla "rettitudine del cuore e del pensiero", ha osservato ancora il Papa, i giovani "hanno bisogno, oggi piu' che mai, di essere educati al senso dell'impegno e della perseveranza nelle difficolta'".
Da parte sua, assicura il Papa teologo, la Chiesa svolge la sua missione "nella fedelta' al Signore e con il desiderio di offrire il proprio specifico contributo alla promozione integrale" delle persone, "tra cui l'educazione dei bambini e dei giovani". E "partecipa quotidianamente agli sforzi comuni per lo sviluppo spirituale e umano di tutti attraverso le sue strutture educative, caritative e sanitarie, avendo a cuore il risveglio delle coscienze al rispetto reciproco e alla responsabilita'". Per questo, conclude, "incoraggio i responsabili dei vostri governi a "continuare a consentire alla Chiesa di occuparsi liberamente dei suoi tradizionali ambiti di attivita' che, come sapete, contribuiscono allo sviluppo del vostro Paese e al bene comune". 

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