giovedì 13 dicembre 2012

Scandalo dei preti pedofili a Verona, la Curia condanna due sacerdoti. Applicata la "riforma Ratzinger" (Ansaldo)


Su segnalazione di Gemma leggiamo:

Scandalo dei preti pedofili a Verona la Curia condanna due sacerdoti

di Marco Ansaldo

«Divieto di qualsiasi contatto con minori. Assidua sorveglianza da parte di responsabili individuati dal vescovo di Verona. 
Precetto penale che comporta una vita unicamente dedita alla preghiera e alla penitenza». Un sacerdote punito, un altro sottoposto ad ammonizione canonica, una serie di indagini ancora da concludere su diverse persone.
Il triste caso dell’Istituto Provolo di Verona, dove per trent’anni, fino al 1984, una quindicina di giovani sordomuti furono abusati da alcuni religiosi, conosce i primi risultati dell’inchiesta della Curia locale. Uno scandalo emerso dopo gli articoli pubblicati dall’Espresso nel gennaio 2009. E oggi i colpevoli sono stati sanzionati. Se la Chiesa intende contrastare con efficacia il fenomeno della pedofilia, seguendo le Linee guida stabilite dal Papa, questo sembra un esempio perfetto.
Un’indagine condotta in profondità non solo dalle autorità ecclesiastiche, ma - per la prima volta in Italia - direttamente da un laico. Ricerca alla quale si è affiancato in Vaticano l’ex Sant’Uffizio, cioè la Congregazione per la dottrina della fede, che ha dato infine il suo benestare alle decisioni raggiunte.
La notizia emerge da un documento di cinque pagine intestato alla Curia Diocesana-Verona, retta da monsignor Giuseppe Zenti. 
È firmato dal Vicario giudiziale, monsignor Giampietro Mazzoni, e indirizzato all’avvocato Paolo Tacchi Venturi. L’incartamento riguarda «i provvedimenti della Santa Sede in seguito alle denunce di abusi presentate dall’Associazione Sordi Provolo nei confronti di religiosi appartenenti all’Istituto Compagnia di Maria per l’educazione dei sordomuti ». In calce, la data Verona, 24 novembre 2012. La misura più forte, il precetto penale con le sanzioni descritte sopra, è quella presa contro don Eligio Piccoli. Si è tenuto conto, nel suo caso, «dell’età ormai avanzata (84 anni) e della salute precaria ». A subire invece una «ammonizione canonica» («stretta vigilanza da parte dei responsabili sui suoi comportamenti»), è don Danilo Corradi. Le accuse formulate contro di lui «non risultano provate», ma, nel dubbio, la Santa Sede ha intanto stabilito un provvedimento formale. 
Nessuna misura contro frate Lino Gugole, il quale, «affetto da una grave forma di Alzheimer che lo rende del tutto incapace di intendere e di volere», è ricoverato in una casa di riposo. Su diversi prelati le indagini continueranno, alcuni sono deceduti, e per altri ancora le accuse non sussistono. Soprattutto quelle contro l’ex vescovo di Verona, monsignor Giuseppe Carraro, definite come «pesantissime e raccapriccianti », ma risultate prive di «ogni fondamento sia sulla base delle contraddizioni interne sia sulla base di molteplici testimonianze ». 
Al punto che il Sant’Uffizio ha invitato il dicastero per le cause dei santi «a procedere al completamento della “Positio” in questione» riguardante la beatificazione del monsignore.
Lo scandalo del Provolo era scoppiato con l’inchiesta dell’Espresso firmata da Paolo Tessadri. Gli ex allievi avevano inviato le loro testimonianze al giornale dopo essersi rivolti, invano, ai vertici dell’istituto. Una sequenza di racconti terribili: i ragazzi entravano a scuola a 6, 10, 12 anni. Per la loro condizione particolare necessitavano di cure e affetto, ne uscivano invece brutalizzati. Rapporti sodomitici nei bagni, nelle stanze dei sacerdoti, nei confessionali, persino sotto l’altare. Non è la prima volta che la magistratura ecclesiale interviene in Italia (ricordiamo il caso di don Lelio Cantini a Firenze). 
Per i fatti del Provolo i termini della giustizia penale e canonica erano ormai prescritti. Ma è una novità che a indagare sia stata una persona estranea agli organismi religiosi: il magistrato in pensione Mario Sannite, «la cui professionalità e imparzialità - è scritto nel documento della Curia di Verona - è unanimemente riconosciuta».

© Copyright Repubblica, 13 dicembre 2012

Nessun commento: