domenica 3 marzo 2013

Benedetto ha aperto, in piazza San Pietro, una pagina del suo diario dell'anima (Delle Foglie)

Le parole del cuore  

Benedetto ha aperto, in piazza San Pietro, una pagina del suo diario dell'anima

Domenico Delle Foglie

Sono le parole del cuore a traghettare Benedetto XVI tra le rive scoscese e ardue della fede e della ragione nel giorno del saluto più intimo e più pubblico.
Il Papa teologo, il Papa tedesco, il Papa di Ratisbona e Gerusalemme, di Colonia e di Erfurt, della Westmister Hall e del Collegio des Bernardin, del Reichstag e di Ground Zero, di Sidney e di Madrid, ha aperto il suo cuore come una pagina del diario dell’anima, secondo la migliore tradizione dei mistici cristiani. Che non possono dimenticare le date più importanti della propria vita (il 19 aprile del 2005), ma hanno profonda consapevolezza che sono altre le domande e le certezze che accompagnano l’uomo che affida tutto se stesso a Dio.
“Signore che cosa mi chiedi?”. La domanda che ha guidato Benedetto nel suo cammino e che solennemente ha voluto sillabare in piazza San Pietro, risuona e vibra nelle coscienze di tutti i cristiani. È la domanda più esigente per Pietro e Giovanni, ma anche per ogni singolo credente in ogni angolo del mondo, senza distinzioni di condizione sociale, di orizzonte culturale, di convinzione politica, di dimensione antropologica. Una domanda a cui ciascun credente deve trovare risposta, ma nella certezza che “la Chiesa non è mia, non è nostra, ma è sua e non la lascia affondare; è Lui che la conduce, certamente anche attraverso gli uomini che ha scelto, perché così ha voluto”.
Ma nel diario dell’anima c’è anche la pagina della fede “bambina” che si abbandona nelle braccia di Dio. È bello oggi, sperimentare con Benedetto l’accoccolarci nelle braccia del nostro Dio con quella preghiera che dovremmo tornare a recitare al mattino con la fiducia dei bambini nei confronti del Padre. “Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio d’avermi creato, fatto cristiano...”. Parole strappate alla contemplazione e restituite a un cristianesimo esigente, “adulto” ci ha detto il Concilio, che non rinuncia alla sfida dell’evangelizzazione e della missione. E perciò stesso destinato all’incomprensione e sempre più spesso al martirio. Ma sarà sempre quell’amore certo di Dio a illuminare il cuore limpido del credente, a cui viene chiesto di andare incontro alla storia senza paura.
Benedetto ha abbracciato “tutta la Chiesa sparsa nel mondo”, ha allargato “il cuore al mondo intero”. Poi ha toccato con mano la Chiesa, “non un’organizzazione, non un’associazione per fini religiosi o umanitari, ma un corpo vivo, una comunione di fratelli e sorelle nel Corpo di Gesù Cristo che ci unisce tutti”. Questa certezza l’abbiamo letta nello sguardo grato e commosso del Papa che ci accompagnerà nei giorni a venire.
È difficile trovare le parole giuste per ringraziare un Papa. Da umili cronisti forse basta un semplice “grazie”.
Da credenti, osiamo: “Santo Padre, non sarà mai solo. Mai. E dalla sua finestra, ci benedica ancora”.

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8 commenti:

nonno ha detto...

un Papa vivente in preghiera in un monastero, via dal Palazzo, dallo Ior, dal potere mondano....Pietro II lo avrei immaginato così

Anonimo ha detto...

primato spirituale contro potere temporale.
w sempre benedetto xvi.

gemma ha detto...

Proprio la tv di stato non ce la fa ad occuparsi di Papa Ratzinger non dico tanto ma con un minimo di interlocutorio. Speciale tg uno, la notte e la chiesa o viceversa...brrrr Già vedere condurre la Botteri (ma che ci fa su Raiuno?) mi fa capire cosa ci si può aspettare, poi in pieno stile bbc (quando deve occuparsi di magagne altrui) pedofilia, capranica da Londra coi palazzi della Chiesa, il solito Ior coi suoi riciclaggi, Flores d'Arcais e la desacralizzazione del papato , il Papa non è' più vice dio ( ma quando mai lo è' stato?) , e intanto pubblicita' occulta al suo libretto piu famoso, sul tavolo, quello del dialogo con l'oscurantista . Giorello (un po' di pluralismo di opinioni sul Papa no, eh?), ogni tanto un flash con Zavattaro in piazza San Pietro che non si capisce bene cosa stia li a fare. Il nostro amico andrea direbbe che abbiamo anche noi un bel servizio in stile tv massonica montiana . Ora siamo ai consigli degli islamici primaverili per riallacciare i rapporti. Al Azaar detta il compitino per il prossimo papa con annesso proclama in occasione di una delle loro festivita'. Ah naturalmente, la parte cattolica era buia, in penombra, oscurantista verso le sacerdotesse, quella islamica e' tutta luminosa, niente problemi per le donne, gay e loro ruolo qui, qui e' irrilevante, non importa a chi confeziona questo "obiettivo speciale", niente salafiti, tutta primavera. Meno male che almeno in Cina non si nega che la Chiesa e' perseguitata ma, ti pareva, se ora il rapporto va male e' colpa del Vaticano, parola di vescovo di stato. E ai fedeli poco importa, la fede e' una sola, tanto si sa che ai microfoni sono liberi di dire quel che pensano i cinesi. Nessuno della chiesa clandestina intervistato naturalmente, non esiste per Raiuno. Intravvedo il preservativo anti aids mentre di pane e dignita' l'africa presumo che secondo questo servizio non ne abbia bisogno. Ne ho piena la pazienza e chiudo. Poi magari domattina qualcuno mi dice che la rai e' prona al Vaticano che ha messo il becco sull'elezione delle cariche dirigenziali. Mal gliene incolse nel caso ci fosse qualcosa di vero e meno male che nelle urne Monti da Sant'Egidio, nonostante le passerelle col Papa, non ci ha convinti

Vatykanista ha detto...

http://cathcon.blogspot.it/2013/03/cardinals-set-big-problem-by-pope.html :-)

un passante ha detto...

Fattene una ragione gemma, dovrete soffrire ancora molto. Il suo nascondimento in realtà ci sarà per voi ma non per chi continuerà ad usarlo come capro espiatorio di tutti i mail, gli oscurantismi e i mancati dialoghi ecumenici. Mi viene in mente quando ero piccolo, in famiglia la colpa era sempre mia, i fratelli erano tutti candidi angioletti mentre io che non riuscivo a non tornare a casa senza ginocchia sbucciate le prendevo sempre. E mi sbucciavo perché correvo, saltavo pedalavo, mi muovevo... Chi non fa e non si espone non si fa mai male, non sbaglia, e non le prende
Magari poi ogni tanto si potrebbero mostrare i tantissimi giovani alle Gmg non chiassosamente adoranti del Papa ma silenziosamente adoranti Cristo. Un piccolo miracolo di fede che, quello si, il,prossimo Papa non dovrebbe disperdere. In quanto al governo della Curia e del suo Ior, mi pare un pregio più che un difetto non saperli governare, strutture senza nulla di divino, con gli apostoli alla guida sarebbero falliti già da tempo

spina ha detto...

nello speciale della prima rete di stato hanno parlato anche di Maciel? hanno dato voce anche ad una delle sue vittime o ritengono non abbia contribuito alla notte della Chiesa?
Se non ne hanno parlato, come credo, giochino pure a fare i liberi, tanto sanno che non lo sono

Eugenia ha detto...




Condivido gemma e passante!

Eugenia ha detto...



spina....... ma che dici? stai scherzando? la prima rete di stato che parla di Maciel? Impossibile almenochè non serva a danneggiare ulteriormente Benedetto XVI. Di certo, non potevano mica mensionare perchè e da chi è stato protetto per tanti anni e soprattutto, non potevano certo parlare dei processi intentati da Ratzinger quando era prefetto CdF e poi spiegare il motivo per cui sono stati insabbiati.......... salterebbe mezzo conclave!