domenica 24 marzo 2013

Benedetto XVI a Papa Francesco: «Il sole oggi ci saluta un po'» (Marchese Ragona)


Francesco a Benedetto «Vieni, siamo fratelli»

Fabio Marchese Ragona

«Il sole oggi ci saluta un po'». Una piccola battuta per rompere il ghiaccio con il suo successore. Joseph Ratzinger con il bastone, la talare semplice e un giubbetto bianco accoglie così, con un sorriso e un abbraccio, Papa Francesco, in quello che è già stato descritto come l'evento del millennio: due Papi insieme, uno accanto all'altro. 
Bergoglio è appena sceso dall'elicottero che dal Vaticano l'ha portato a Castel Gandolfo. Il Pontefice emerito è lì, all'eliporto, ad aspettarlo insieme al suo segretario Mons. Georg Gänswein e al vescovo di Albano, Mons. Marcello Semeraro. Il Centro Televisivo Vaticano non trasmette in diretta le immagini, ma le distribuirà poche ore dopo. Si vedono i due Vescovi di Roma vestiti di bianco che si abbracciano, si stringono le mani, si salutano. «Grazie per la sua visita» dice Benedetto XVI. E con rispetto, Papa Bergoglio chiama il suo predecessore «Santità» e replica: «Grazie a lei».
È un'istantanea che entrerà nella storia: non era mai accaduto prima. Ma i due protagonisti vivono questa giornata come un incontro tra vecchi amici anche se si danno del «lei» e tentano di rispettare il protocollo.
L'atteso incontro tra Papa Francesco e Joseph Ratzinger alla fine c'è stato. Prima la telefonata subito dopo l'elezione, poi gli auguri nel giorno di San Giuseppe e, alla fine, il faccia a faccia che tutti i media aspettavano. È da poco passato mezzogiorno, in macchina i due Papi si spostano verso il Palazzo Apostolico. Quindi, l'ingresso in Cappella per un momento di preghiera, davanti all'immagine della Madonna di Czestochowa. Ed è qui che si consuma il gesto più «tenero»: Papa Bergoglio prova a sedersi su un banco qualsiasi per pregare quando Ratzinger lo ferma e gli indica il posto d'onore preparato appositamente per lui al centro della stanza. Ma Francesco insiste: «Siamo fratelli» e prende Ratzinger per mano, chiedendogli di pregare accanto a sé, in fondo alla cappella, sullo stesso banco. 
Un momento intenso, «di altissima e profondissima comunione» dice il direttore della Sala Stampa Vaticana, Padre Federico Lombardi; un incontro in cui il Papa emerito ha rinnovato quell'atto di riverenza e di obbedienza al suo successore, come aveva fatto nel suo ultimo discorso ai cardinali.
«È stato tanto umile durante il suo pontificato», dice emozionato Papa Francesco a Benedetto XVI, «Ci ha dato tanti esempi di umiltà e di tenerezza». E poi la consegna di un dono speciale, un'icona con l'immagine della Madonna dell'umiltà: dopo aver mostrato a Ratzinger l'opera d'arte, Bergoglio confessa al suo predecessore di non aver mai visto una rappresentazione simile della Vergine Maria, di non averne mai sentito parlare. Ratzinger accenna un sorriso e dice: «Neanche io».
Sono le 12.30, il Papa con il suo predecessore si trasferiscono per l'incontro riservato nella Biblioteca privata, sul tavolo ci sono alcune buste sigillate.
I due discutono di diversi temi tra cui le finanze vaticane, la Curia Romana e il Vatileaks; un mini vertice tra Papi che si conclude alle 13.15. Francesco e Benedetto XVI si spostano quindi nella sala da pranzo dove ad attenderli ci sono i segretari, Gänswein e Xuereb, invitati a tavola insieme a loro. 
Un pasto semplice nel sabato che precede la Domenica delle Palme durante il quale i commensali, dopo una preghiera di ringraziamento, hanno trattato temi più leggeri, con qualche sorriso e qualche battuta.
Poi l'ultimo saluto, sono le 14.30: Ratzinger riaccompagna fino all'eliporto il suo successore che fa rientro in Vaticano. Ma è soltanto un arrivederci ai primi di maggio, quando Benedetto XVI tornerà dentro le mura leonine. 
Mentre le pale dell'elicottero iniziano a girare e l'apparecchio si solleva da terra, Ratzinger rimane lì, in preghiera per il nuovo Pontefice, con l'augurio di un buon viaggio verso casa.

© Copyright Il Giornale, 24 marzo 2013 consultabile online anche qui.

1 commento:

Luisa ha detto...


e, alla fine, il faccia a faccia che tutti i media aspettavano."

Sulla concessione che è stata fatta alla pressione mediatica e che sono convinta non è stata voluta da Papa Benedetto, mi sono già espressa, non mi ripeto.

"Ed è qui che si consuma il gesto più «tenero»: Papa Bergoglio prova a sedersi su un banco qualsiasi per pregare quando Ratzinger lo ferma e gli indica il posto d'onore preparato appositamente per lui al centro della stanza. Ma Francesco insiste: «Siamo fratelli» e prende Ratzinger per mano, chiedendogli di pregare accanto a sé, in fondo alla cappella, sullo stesso banco. "

C`è da credere che Marchese Ragona non ha visto il video, in realtà il Vescovo di Roma è entrato, con un passo deciso, nella cappella precedendo Benedetto XVI, si è messo, un pò indeciso e esitante, al posto che era stato preparato per lui, che per lui voleva Benedetto, perchè quello era il posto per il Papa, entra poi, a piccoli passi, Papa Benedetto che indica al suo successore dove andrà lui a inginocchiarsi, e gli dice "dobbiamo rispettare ....", è lì che il Vescovo di Roma gli prende le mani e insieme vanno al banco previsto per Benedetto XVI, non ho sentito quella frase"siamo fratelli" che è ripetuta ovunque.
I giornalisti dovrebbero anche evitare di scrivere come se sapessero quel che si son detti i "due Papi" nel loro faccia a faccia intimo e riservato.