lunedì 25 marzo 2013

Bergoglio è un gesuita non un rivoluzionario (Malgieri)

Clicca qui per leggere l'articolo segnalatoci da Eufemia.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

bisogna anche notare come l'opzione preferenziale per i poveri che la Compagnia di Gesù scelse spinta da Arrupe prevedeva una rivoluzione dell'apostolato in America latina. Non più un ordine che si dedicava principalmente all'insegnamento ai ricchi in scuole prestigiose, ma che andava a compiere opere di apostolato accanto ai più poveri. Spinti dal vangelo di Cristo e non da Marx, anche se in quegli anni tumultuosi ci furono coloro che unirono le due cose.L'operato di Bergoglio,in tutti questi anni, anche da arcivescovo è perfettamente in linea con l'opzione preferenziale per i poveri voluta da Arrupe.

Anonimo ha detto...

L'articolo contiene errori gravi che lo sviliscono del tutto. Il più evidente: l'articolista dice che Bergoglio "si mise contro il potentissimo Padre Arrupe che la guidava fino a contribuire alle sue dimissioni con grande sollievo di Papa Montini che non lo sopportava". Tutti sappiamo che fu Giovanni Paolo II a commissariare la compagnia di Gesù, approfittando di una grave malattia di Arrupe.Bergoglio non c'entra nulla. Papa Montini stimava grandemente i gesuiti e Arrupe. Anche su Bergoglio e Leonardo Boff ci sarebbe da ridire...

Anonimo ha detto...

Se posso esprimere il mio modesto parere sulle'strane'scelte di PF,non portare l'anello piscatorio,non indossare la casula se non all'ultimo istante,sul fatto di sedersi durante la distribuzione dell'Eucarestia,basta vedere i filmati sulle messe in Argentina,dove sull'altare c'è un grosso calice,accanto un piatto con pezzetti di pane,i fedeli vanno all'altare,intingono il pane e lo mangiano,il celebrante resta seduto e addirittura parla con chi gli sta vicino,non so se si possa parlare di abusi liturgici,non sono competente,ma tutto ciò mi pare alquanto strano;su boff non voglio spendere neanche una parola,ho letto i suoi scritti antiRatzinger e mi bastano;ci vuole tempo per inquadrare il nuovo vescovo di Roma,però lascia molto perplessi..Lettore attento e silenzioso.

sam ha detto...

Indubitabilmente mi pare che il punto più debole di Papa Francesco sia la Liturgia e tutto ciò che attiene ai simboli.
Ciò che il "lettore attento e silenzioso" ci riporta del passato del Cardinal Bergoglio un po' ci inquieta - sarebbe ipocrita non ammetterlo - tanto più se aggiungiamo le impressioni che il Papa continua a darci per esempio col non inginocchiarsi dopo la Consacrazione (avendo problemi di articolazioni, basterebbe anche solo evidenziare una reverenza), col non lasciarsi mai baciare l'anello, col non benedire ma limitarsi a salutare le folle....

Però coltivo la speranza e mi pare di intuire che si tratti di abitudini cresciute nella prassi postconciliare della Congregazione Gesuita e della Chiesa latinoamericana, piuttosto che non una precisa scelta di indirizzo, la qual cosa avrebbe sì un carattere di rottura rispetto al Pontificato di Benedetto.

Invece oso pregare e sperare che il nuovo Papa sia davvero umile e aperto come l'abbiamo visto e sentito nell'incontro con Bendetto e che quindi possa riconoscere questo suo limite e richiedere e accettare consigli (o un mini corso accelerato) quanto meno per le cose essenziali.

Tutto il resto potrà anche rivestire lo stile proprio di Papa Francesco, magari in linea con l'ideale francescano tradizionale di vera bellezza nella semplicità.

E' chiaro ai fans della Liturgia tradizionale che dobbiamo scordarci gli splendori a cui ci aveva abituato Benedetto, ma dal punto di vista dell'universalità della Chiesa potrebbe essere utile anche un'assimilazione ordinata delle sensibilità che provengono da altre parti del mondo, purchè sempre all'insegna della bellezza e della delicatezza verso nostro Signore e non della sciatteria.

In tutto questo, confido molto nell'opera che potranno svolgere Mons. Marini e gli stessi Francescani, penso ad esempio alla senbilità di Cantuale Antonianum, e prego lo Spirito Santo perchè possa infondere nei collaboratori del Papa parole e modi giusti per servirlo in quest'ambito e aiutarlo a rivestirsi adeguatamente del suo altissimo ministero, nel rispetto del suo stile, ma in modo da eliminare ogni motivo di "scandalo".

Anonimo ha detto...

Sam non credo che ci sia una rottura, semplicemente S.Ignazio non si curava nè della liturgia, nè dei simboli e così continuano a fare i suoi figli.

sam ha detto...

Sarà, però la Chiesa del Gesù a Roma è bellissima, ci sono simboli e splendore ovunque e spesso fanno una specie di racconto della gloria di Sant'Ignazio, con luci, musica ed arte, che è uno spettacolo...
credo poi che vi siano notevoli diversità tra la sensibilità alla liturgia e ai simboli dei gesuiti latinoamericani e quella, per esempio, di confratelli di tradizione orientale come per esempio Padre Rupnik o il compianto Card.Spidlik.
Siamo d'accordo comunque sul fatto che la rottura, se c'è, non è voluta, ma nasce da una prassi.
E per questo sono fiduciosa che si possa darle una "limata". Speriamo.

alberto ha detto...

ma insomma ci ricordiamo che San Luigi Gonzaga (di cui conserviamo una piccola reliquia nella chiesa della mia cara Ceggia) si è preso la malattia andando a fare assistenza, benché frequentasse la scuola di quel gran dottore della Chiesa che era il bELLARMINO...le cose non sono in contraddizione...e quando parlate di aruupe ricordatevi che le suore di madre teresa le ha piantate lui a calcutta...poi qualche gesuita è stato forse marxista...va detto però che conservatori di ferro (forse più di wojtyla) come oscar arnulfo romero, senza cedere di mezzo millimetro sulla dottrina, hanno accettato l'opzione per i poveri portata avanti dalla compagnia...diciamo che senza essere pauperisti certi papi ultraconservatori del 500-600 appoggiavano i filippo neri, chiamavano i giovani talentuosi come il futuro santo barbarico a sollevare la salus fisica e spirituale del povero popolo di roma...quindi i gesuiti sono tornati alle radici...quello che mi fa pensare male su wojtyla è che ha cercato di fare condannare dalla CELAM riunita a roma gustavo gutierrez...poi il card. ratzinger non ha trovato se non una frase in un'opera giovanile che andava non proprio bene...e un anno fa papa benedetto xvi ha nominato l'arcivescovo mueller, allievo di gutierrez a capo della cdF...forse la condanna voluta da wojtyla era su richiesta americana?, forse serviva qualcosa a cambio dei quattrini per la polonia???
ricordate che gesuiti e papi hanno dato sempre il meglio nell'assistenza dei poveri a roma, ve lo dico nel giorno delle esequie di mons. giovanni nervo, grande collaboratore di montini e fondatore della caritas...se volete un esempio più recente...

Anonimo ha detto...

condivido tutto Alberto