lunedì 18 marzo 2013

Card. Ratzinger: “Sono convinto che la crisi ecclesiale dipende in gran parte dal crollo della liturgia” (Bertocchi)


Liturgia e crisi della Chiesa

Lorenzo Bertocchi

In questi giorni così importanti per la vita della Chiesa, nel momento in cui viene eletto un nuovo Papa, può essere utile ricordare qualcosa di questi ultimi otto anni vissuti accanto a Benedetto XVI. Questo perchè – è stato lo stesso Benedetto XVI a insegnarcelo – il rinnovamento, la riforma, deve avvenire nella continuità, perciò, per evitare che il gran chiasso mediatico ce lo faccia dimenticare, è interessante riflettere su alcuni passaggi del copioso magistero del predecessore di Papa Francesco.
Certamente uno dei più importanti insegnamenti di Benedetto XVI riguarda la necessità di un maggiore senso del sacro, sviluppato attraverso una forte coscienza liturgica. Questo insegnamento risale già ai tempi dell'allora Cardinale Ratzinger quando, nel volume “La mia vita”, scriveva queste parole molto importanti e pesanti: “Per la vita della Chiesa è drammaticamente urgente un rinnovamento della coscienza liturgica. Sono convinto che la crisi ecclesiale in cui oggi ci troviamo dipende in gran parte dal crollo della liturgia”.
A partire da questa forte considerazione abbiamo visto crescere in questi anni una certa attenzione alla liturgia che, senza scomodare la “messa di S.Pio V”, ha indubbiamente interessato molti sacerdoti e fedeli nella loro pratica di fede. Credo di poter dire che un traguardo è stato raggiunto: gli abusi liturgici sono intollerabili, non tanto e soltanto per questioni estetiche, o preferenze da addetti ai lavori, quanto piuttosto perchè il culto pubblico che dobbiamo a Dio, e la forma corretta con cui  rendiamo questo culto, sono un fatto sostanziale per la vita dell'uomo.
Nella sua opera “Introduzione allo spirito della liturgia”  il Cardinale Ratizinger scriveva, con parole inequivocabili, che “il diritto e la morale non stanno insieme se non sono ancorati nel centro litugico e non traggono da esso ispirazione”. Solo se il rapporto con Dio è giusto anche tutte le altre relazioni dell'uomo possono funzionare: “la giusta modalità del culto è costitutiva per la giusta esistenza umana nel mondo”. In altre parole dobbiamo dire che anche la riforma morale della Chiesa passa attraverso i diritti riconosciuti a Dio, ossia la giusta adorazione a Lui dovuta.
La liturgia – il giusto modo di adorare Dio – aggiungeva Ratzinger “implica una qualche forma di istituzione”, la liturgia “non può trarre origine nella nostra fantasia, dalla nostra creatività, altrimenti rimarrebbe un grido nel buio o una semplice autoconferma”. Egli inoltre richiamava il pericolo di liturgie in cui tutto “è apparentemente in ordine e presumibilmente anche il rituale procede secondo le prescrizioni”, ma si assiste ad un “abbassamento di Dio alle nostre dimensioni”, arrivando di fatto a servirsi di Dio secondo il proprio bisogno e così ci “si pone sopra di Lui”.
Da qui la denuncia di culti sciatti, pauperistici, con danze e canti fuori luogo, carnevalate di ogni genere, prive di quel senso del sacro che è fondamentale per il giusto culto a Dio. 
Per questo il Santo Padre Benedetto XVI aveva introdotto nella sua prassi liturgica alcuni accorgimenti importanti per educare ad un autentico senso del sacro: il ritorno del Crocifisso e delle sette candele sull'altare, il situarsi nelle Sue celebrazioni verso il Crocifisso, il reimpiego dei paramenti liturgici antichi romani, l'abbandono quasi totale delle danze e delle attività non liturgiche nelle celebrazioni, l'uso frequente e più intenso del latino e del canto gregoriano e, cosa assai significativa, il ricevere la Santa Comunione sulla lingua e in ginocchio.
Se resta vera l'analisi che fece l'allora Card. Ratzinger - “sono convinto che la crisi ecclesiale dipende in gran parte dal crollo della liturgia” - c'è da augurarsi che Papa Francesco sappia attingere a piene mani all'insegnamento di Benedetto XVI, attuando così quella riforma nella continuità più volte richiamata dal suo predecessore. Questo, come abbiamo visto, vale anche per quella riforma morale della Chiesa che tutti si attendono e che altrimenti rischia di rimanere semplice moralismo.

 © Copyright La Voce di Romagna, 16 marzo 2013

33 commenti:

sonny ha detto...

Raffa, questa foto che hai postato è per me una pugnalata al cuore. Durante la messa delle Ceneri, se avessi potuto sarei entrata dentro il televisore e l'avrei abbracciato con tutta la forza che ho in corpo. Diamine, non riesco a rassegnarmi.....

Anonimo ha detto...

Domani è l'onomastico del nostro Benedetto, nessuno lo ricorderà. Ragazzi facciamoci venire qualche bella idea per onorarlo.
Alessia

Anonimo ha detto...

Peró il nuovo Papa ha ribaltato l'altare della Paolina! Ecco magnificata la chimera della cosiddetta ermeneutica della continuitâ...

Uomo di Chiesa ha detto...

A quanto pare pochi nel collegio cardinalizio , sono favorevoli a questa ermeneutica della continuità ! Purtroppo

Anonimo ha detto...

Papa Benedetto ha cercato di riparare il crollo della liturgia e ha dato l'esempio che nessuno ha seguito.
In conclave i cardinali elettori si sono fatti voce, col loro voto, della volontà di chiudere un esperimento permesso e durato otto anni.
Credo che il pontificato di Ratzinger sisa stato una grande atto di misericordia e pazienza di Dio per raccogliere ulteiormente un "gregge piccolo e fedele", tanto caro a papa Benedetto.
vedremo il futuro, se la nuova linea che a mio modesto avviso acuisce il crollo della liturgia porterà e suoi frutti...

Anonimo ha detto...

E il discepolo più fedele del nostro caro Papa Benedetto in questini liturgiche a ltro ancora è il card. Ranjith, arcivescovo di Colombo. Preghiamo, preghiamo, e abbiamo fiducia ...
Guido dalla Croazia

Anonimo ha detto...


entusiasmo tra i medjugoriani

http://it.gloria.tv/?media=415795

laura ha detto...

NON SON MOLTO FIDUCIOSA IN MERITO

laura ha detto...

Per Sonny: non mi rassegno neppure io.Se dicesse almeno una parola sarebbe un grandissimo conforto- Ha detto che siamo sempre uniti con la preghiera, ma a me mancano la voce, il volto, le Sue parole illuminanti, tutto...........!!!!!!

sonny ha detto...

Leggo che domani, nella messa di inaugurazione, il card. Godfried Daneels, farà una preghiera. Non so se mi spiego.

sam ha detto...

Io sono Medjugorjana e devo dire che questa cosa mi conforta, perchè penso che Maria, che è Madre della Chiesa, tenga entrambi i Suoi figli, Bendetto e Francesco, sotto il suo Manto e alla fine metta una pezza a tutte le ingiustizie a cui stiamo assistendo e che stiamo anche vivendo in questi giorni.
Questa Domenica delle Palme è lunga... non mancheranno i Crucifige!
la cosa più sconvolgente di questi giorni per me è vedere quanto la "massa", anche dei cattolici, non sia libera, ma si limiti a seguire l'onda lunga del pensiero dominante.
Potrebbe accadere che, girando il vento, coloro che amano Papa Benedetto restino i soli, come al solito, a difendere Papa Francesco.

Fabiola ha detto...

Non ce la faccio più (per comunicare il mio stato d'animo).
Faccio una profezia.
Sono certa che Sabato 23 Marzo il Papa emerito farà sapere pubblicamente, non so con quale modalità, la sua gioia per l'elezione di papa Francesco unita alla sua pronta obbedienza, fedele devozione e sequela incondizionata. Già promesse in anticipo a "colui che è tra voi". Insomma un pochino ci sgriderà.
E noi, non avendone bisogno, sapremo che abbiamo amato un Santo.

Anonimo ha detto...

che strano!

http://vaticaninsider.lastampa.it/documenti/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francis-francisco-23317/

Anzitutto papa Benedetto non ha celebrato mai secondo gusti personali!!! Ma il novus ordo come andrebbe celebrato, come volevano i padri del concilio disattesi e disatteso.
Poi....ma il sig. Bianchi ha dimenticato quante ne han dette lor signori contro papa Bendetto? E se tacquerò fu solo per mera codardia!

Dante Pastorelli ha detto...

Son tra coloro che molto hann' amato Benedetto XVI e che molto s'aspettavan da lui.
La crisi della fede è crisi della liturgia? Non c'è bisogno di riaffermarlo, tanto è lapalissiano lex orandi lex credendi. Benedetto ha fatto qualcosa, innegabilmente, in tal campo,ma sempre timidamente. Ha dato l'esempio ma non ha avuto la forza di impor quanto ritreneva necessario a frenar la crisi con la sua suprema autorità apostolica. Inoltre s'è circondato, volontariamente?, di cialtroni e persino d'elementi pericolosi per la fede.
Se il giornio di vede dal mattino, è difficile pensare ad una riforma in senso sacrale della liturgia. Certe Messe (?) celebrate dal card. Bergoglio son un orrore.
Ma non ci si deve disperare. La grazia di stato vorrà dir qualcosa. vedremo e valuteremo. Ora è il momento di pregare. La nostra docilità è doverosa, ma sino al punto da esser complici della rovina della liturgia, cioè della Fede.

Luisa ha detto...

Essere un gesuita non è una garanzia di rigore dottrinale e ancor meno liturgico,dalle mie parti sono i Gesuiti ad essere all`origine di incontri, seminari, gruppi di discussione, week-end di "ressourcement", veri modelli di sincretismo, una minestra con ingredienti cattolici, protestanti, ortodossi, buddisti, giudaici, un pò di zen e un pizzico di induismo non sono mai assenti.
I vari gruppi, movimenti, sorti dopo il CVII che già da tempo fanno la loro cucina interna con gli ingredienti che coltivano nel loro orticello, esultano, sanno che il nuovo Vescovo di Roma ha già prestato la sua cattedrale di Buenos Aires a ebrei e musulmani, che si è fatto benedire da un pastore pentecostale, hanno visto i video di alcune sue celebrazioni liturgiche e sono rassicurati, sanno che non è lonatno dalla "sensibilità" tipo Rinnovamento dello Spirito.
Lo scempio dottrinale e liturgico dilania la Chiesa, purtroppo l`esempio, le esortazioni e il Magistero di Benedetto XVI non hanno potuto arginarlo, chi ha applicato la SACRAMENTUM CARITATIS? Il suo Magistero, il suo esempio è stato ignorato e contestato.
Vedremo come agirà il suo successore, vedremo se confermerà nelle parole e negli atti ciò che ha detto il CVII e cioè che :
il Sacrificio eucaristico è fonte e apice di tutta la vita cristiana e che nella santissima Eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa,

Anonimo ha detto...

Ragazzi per ora non ce la posso fare. Pur volendo bene a Papa Francesco, per ora non mi ci trovo affatto. Quindi ho deciso che da oggi mi rileggerò tutte le udienze di Papa Benedetto a partire dal 2005. poi gli angelus, i viaggi, le encicliche...

Anonimo ha detto...

Niente altro che cattive notizie. Gia' c'era un colmo di tristezza per la decisione dei cardinali di eleggere papa un uomo buono e fedele a Dio, ma palesemente inadatto per l'ufficio petrino. L'intento e' evidente: confidano che papa Francesco lascera' che la curia, le conferenze episcopali e i singoli vescovi facciano i loro porci comodi, vanificando gli otto anni di gentili tentativi da parte di Benedetto XVI di raddrizzare la rotta. E purtroppo, anche se non siamo ancora sicuri di quello che papa Francesco fara', e' facile che che i desideri di questi prelati si avverino.
Ora questo articolo mi fa cadere un altro macigno sulla testa. Se Benedetto XVI ha ragione a proposito dell'effetto della liturgia sulla fede, e probabilmente ce l'ha, allora ci possiamo aspettare un altro crollo verticale della fede e della pratica religiosa. Perche' papa Francesco, per quanto sia un buon uomo di Dio personalmente, non ha la minima sensibilita' per il culto divino.
Non so piu' cosa dire o sperare. Il signore ci ha punito severamente per non avere sostenuto abbastanza Benedetto.

Luisa ha detto...

E ci si mette pure Padre Lombardi che ha annunciato per domani:
l`inizio del ministero petrino del Vescovo di Roma"
Ma dove è passato il Papa?

Luisa ha detto...

La foto che hai messo cara Raffaella è commovente, è sconvolgente, è quello sguardo così buono in cui leggevi l`infinito dell`amore di Dio, quel sorriso così dolce, che tanti di noi stanno testimoniando aver avuto la gioia di incontrare.
In quel volto vediamo la bontà, la semplicità e l`umiltà fatta uomo, un uomo che con le sue doti che faranno di lui un Dottore della Chiesa avrebbe potuto vivere e trasmettere solo un sapere sterile, arido e nombrilista, invece quell`uomo ha saputo parlare ai notri cuori e alle nostre menti, ha saputo conciliare fede e ragione, cuore mente e fede, senza artifici, senza provocare facili e effimere emozioni, senza sentimentalismi, ci ha sempre mostrato il volto di Cristo.
Quel che ha seminato nei cuori e nelle menti di chi gli ha voluto bene e lo ha rispettato continuerà a portare frutti.
Grazie, Papa Benedetto.

Anonimo ha detto...

Negli occhi chiari di Ratzinger si specchiava Dio e ci guardava attraverso di lui....2 o 3 cosucce,il vescovo di roma non vuole l'anello piscatorio d'oro,ma d'argento dorato,su un blog argentino si dice che non porterà la ferula,ma un bastone di legno,niente tiara,mitria normale e anonima;altra chicca,sempre dall'Argentina,una intervista del card.peruviano Cipriani che afferma che del dossier vatileaks non hanno avuto che vaghe notizie e che,pur avendolo espressamente richiesto,non hanno ottenuto di poterlo vedere,sperano che possa farlo il vescovo di roma...GR2

Eugenia ha detto...

Il vescovo di roma pervaso da misericordia a non finire leggerà il dossier, ci farà gli aroplanini e poi perdonerà tutti. Tanto chi è stato infangato solo Benedetto. A proposito puntuale è risaltato fuori il fratello della Orlandi scommettiamo che ora il Vaticano diventa all'improvviso collaborazionista ed il Papa ma, che dico il vescovo di roma automaticamente umano e disponibile?

Luisa ha detto...

Potrebbe interessarvi:

http://traditioliturgica.blogspot.it/2013/03/croce-pendente-moderna-mi-trovo.html#comment-form

Dante Pastorelli ha detto...

SCRIVE LA BUONA LUISA, CHE SALUTO DI CUORE:
"Quel che ha seminato nei cuori e nelle menti di chi gli ha voluto bene e lo ha rispettato continuerà a portare frutti."
Vorrei che così fosse. Ma ricordiamoci della parabola del buon seme. Il frutto è garantito dal terreno in cui cade. Se cade nella terra dura muore. Il loglio lo può soffocare. Se quel buon seme gettato da Benedetto sarà coltivato da Francesco, che dovrà vangar il campo, fruttificherà, in caso contrario s'isterilirà. E fruttificherà soltanto in piccoli orti, nei nostri piccoli orti.

Luisa ha detto...

Qui potete leggere un`intervista a mons. Guido Marini:

http://www.diocesiportosantarufina.it/home/news_det.php?neid=1108

Luisa ha detto...

Dalla Sacramentum Caritatis di Benedetto XVI:

Bellezza e liturgia

35. "Il rapporto tra mistero creduto e celebrato si manifesta in modo peculiare nel valore teologico e liturgico della bellezza. La liturgia, infatti, come del resto la Rivelazione cristiana, ha un intrinseco legame con la bellezza: è veritatis splendor. Nella liturgia rifulge il Mistero pasquale mediante il quale Cristo stesso ci attrae a sé e ci chiama alla comunione. In Gesù, come soleva dire san Bonaventura, contempliamo la bellezza e il fulgore delle origini.(106) Tale attributo cui facciamo riferimento non è mero estetismo, ma modalità con cui la verità dell'amore di Dio in Cristo ci raggiunge, ci affascina e ci rapisce, facendoci uscire da noi stessi e attraendoci così verso la nostra vera vocazione: l'amore.(107) Già nella creazione Dio si lascia intravedere nella bellezza e nell'armonia del cosmo (cfr Sap 13,5; Rm 1,19-20). Nell'Antico Testamento poi troviamo ampi segni del fulgore della potenza di Dio, che si manifesta con la sua gloria attraverso i prodigi operati in mezzo al popolo eletto (cfr Es 14; 16,10; 24,12-18; Nm 14,20-23). Nel Nuovo Testamento si compie definitivamente questa epifania di bellezza nella rivelazione di Dio in Gesù Cristo: (108) Egli è la piena manifestazione della gloria divina. Nella glorificazione del Figlio risplende e si comunica la gloria del Padre (cfr Gv 1,14; 8,54; 12,28; 17,1). Tuttavia, questa bellezza non è una semplice armonia di forme; « il più bello tra i figli dell'uomo » (Sal 45 [44],3) è anche misteriosamente colui che « non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi » (Is 53,2). Gesù Cristo ci mostra come la verità dell'amore sa trasfigurare anche l'oscuro mistero della morte nella luce irradiante della risurrezione. Qui il fulgore della gloria di Dio supera ogni bellezza intramondana. La vera bellezza è l'amore di Dio che si è definitivamente a noi rivelato nel Mistero pasquale.

La bellezza della liturgia è parte di questo mistero; essa è espressione altissima della gloria di Dio e costituisce, in un certo senso, un affacciarsi del Cielo sulla terra. Il memoriale del sacrificio redentore porta in se stesso i tratti di quella bellezza di Gesù di cui Pietro, Giacomo e Giovanni ci hanno dato testimonianza, quando il Maestro, in cammino verso Gerusalemme, volle trasfigurarsi davanti a loro (cfr Mc 9,2). La bellezza, pertanto, non è un fattore decorativo dell'azione liturgica; ne è piuttosto elemento costitutivo, in quanto è attributo di Dio stesso e della sua rivelazione. Tutto ciò deve renderci consapevoli di quale attenzione si debba avere perché l'azione liturgica risplenda secondo la sua natura propria."

Dante Pastorelli ha detto...

Ho scritto: ma sino al punto da esser complici della rovina della liturgia, cioè della Fede.

E' chiaro che è saltato il "NON": ma non sino ecc.

Anonimo ha detto...

papa, vescovo di roma, sommo pontefice, sovrano del vaticano, santo padre, primate d'italia, vicario di cristo......non esageriamo coi formalismi.

Anonimo ha detto...

il vescovo di roma è il papa! criticate gli eccessivi elogi fatti a papa francesco per via di particolare come la croce di ferro, e poi vi abbandonate a facili critiche dovute ad altri particolari.

Anonimo ha detto...

Habemus “novum”…
http://unesorcistaoggi.blogspot.it/2013/03/chi-e-questo-vescovo-di-roma-cardinale.html
http://unesorcistaoggi.blogspot.it/2013/03/habemus-novum-poveri-noi-domine-adjuva.html

viva BENEDETTO XVI!

Luisa ha detto...

Leggo su VIS che domani alla Messa di inizio del Pontificato dopo l'imposizione del Pallio
"vi è una preghiera recitata dal Cardinale Protopresbitero Godfried Danneels."
Se fosse stato Papa Benedetto ad accettare che quell`uomo che ha coperto gli abusi di un vescovo pedofilo, Roger Vangheluwe, partecipasse in modo attivo alla celebrazione, apriti cielo, sarebbe stato uno scandalo planetario...

Raffaella ha detto...

Brava Luisa!
Mi riservo di scrivere un post...domani o dopo!
R.

Luisa ha detto...

Dunque, facciamo le cose per bene...leggo che Danneels è il primo dell`ordine dei sacerdoti, mentre sarà Rè a mettere l`anello perchè è il primo dell`ordine dei vescovi.
Sarà, ma resta non meno vero che se fosse stato Papa Benedetto ad avallare la presenza di Danneels sarebbero caduti fulmini e saette!

Luisa ha detto...

Caro Dante, è appunto ai nostri piccoli orti che pensavo scrivendo, un caro saluto anche a te!