venerdì 8 marzo 2013

Conclave: USA uber alles? (Tosatti)

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16 commenti:

Anonimo ha detto...

Giàa il fatto di aver chiamato i cardinali americani il "team america" è significativo ...

Anonimo ha detto...

Ei, ma non lo capite che - come direbbe il capopopolo di Sant'Ilario- "Sono loro che ci hanno le palanche..!"

E dopo di loro, i todeschi.

Raffaella ha detto...

E allora?
R.

Anonimo ha detto...

Caro Tosatti,
non e' che i Cardinali USA hanno gia' dovuto fare i conti con la stampa qualche anno fa con lo scandalo pedofilia e quindi hanno dovuto imparare giocoforza a rapportarsi con i media in modo diverso?
Quello che, per esempio, in Vaticano e dintorni ancora non hanno capito (e ovviamente non sanno fare) visto che si va avanti ancora a "indiscrezioni", veline piu o meno compiacenti e altro.
Come dire: siccome io so usare un PC e altre 20 persone no, devo scrivere o fare i conti anch'io a mano. Inutile, fuori dalla storia e da ogni buon senso. Ma per difendere la propria incapacita' si fa' questo ed altro.

Raffaella ha detto...

A mio modestissimo parere, la comunicazione vaticana ha tutto da imparare da quella americana.
Non importa chi sara' il Papa.
Serve una rivoluzione nella comunicazione.
In questi giorni abbiamo capito che non era materialmente possibile per il vaticano affrontare il 2010!
Grazie a Dio c'era Papa Benedetto che tirato fuori tutti dal pantano.
R.

Anonimo ha detto...

Si chiede Tosatti: "immaginiamo che cosa sarebbe successo se la loro iniziativa fosse stata imitata da altre Conferenze episcopali: briefing degli italiani, dei tedeschi, dei latino-americani e così via."

Appunto, che cosa sarebbe successo?
Forse sarebbe successo che l'immagine della Chiesa gerarchica ne avrebbe guadagnato, si sarebbe avvicinata alle persone; farsi conoscere è un'occasione per farsi stimare. Un'occasione per esercitare la responsabilità, abbandonando le vecchie abitudini.

La comodità si accompagna alla IRresponsabilità.

gianni

Anonimo ha detto...

in che senso bxvi ha tirato tutti fuori dal pantano?

Raffaella ha detto...

Nel senso che ha preso la questione di petto e ha parlato direttamente ai fedeli: con le sue omelie di denuncia, con i discorsi ai vescovi, con la lettera agli irlandesi, con gli incontri con le vittime di abusi.
Ha adottato una comunicazione molto "americana" servendosi anche dei media (conferenze stampa sugli aerei per gli Usa, Sydney, Malta, Portogallo...).
Grazie a Benedetto la chiesa e' uscita dal 2010.
Ringraziamo lui non certo il sistema comunicativo vaticano che ancora oggi non muove un dito per difendere o promuove il lavoro di Benedetto XVI.
Non e' forse piu' importante valorizzare il lavoro di un grande Pontefice piuttosto che mostrare la distruzione del suo stemma?
R.

Luisa ha detto...

Sì, ma la Chesa non è una multinazionale con a capo un PDG, o uno Stato con Presidente, Parlamento e Senato, con partiti che si fan la guerra, con elezioni e campagne elettorali a suon di media, picche e ripicche, non prenderei gli USA, i suoi media e il suo stile comunicativo come esempio, non farei dei cardinali americani dei campioni della trasparenza versus i codardi anonimi che sono necessariamente dei curiali e italiani, non mi sembra giusto generalizzare, se molti (troppi) in Curia hanno gravissime responsabilità e colpe e sembra che stiano attivandosi per far eleggere chi permetterà loro di continuare come prima se non meglio di prima, se le cordate e le alleanze curiali ci hanno mostrato di che cosa son capaci e fino dove possono arrivare per difendere i loro privilegi, se la Curia, è vero, pare indifendibile ( anche se ci sono persone oneste che ne fanno le spese), non tutti i cardinali italiani devono pagare per alcuni che fanno le loro soffiate ai loro vaticanisti abituali.
E non penso che bisogna paragonare la trasparenza sui temi scottanti che è necessaria, con la riservatezza che è d`obbliggo quando ci si sta preparando ad eleggere il Papa, i media, noi tutti, non abbiamo bisogno di sapere tutto quello che succede, in questo caso non bisogna servirsi del termine "trasparenza" per in realtà rompere il dovere di mentenere il segreto sui dibattiti, non sono trasperente perchè vi dico tutto quel che facciamo e diciamo, e chi lo ha detto e fatto, sto solo rompendo il mio dovere di riserva.

corvo di rovo ha detto...

i cardinali americani non hanno detto una parola sui lavori delle congregazioni.
sono stati i corvi a parlare con la stampa italiana.

Anonimo ha detto...

Sottoscrivo Corvo. Fare gli incontri coi giornalisti non vuol dire raccontare quel che non va raccontato. E' paradossale - perdoni Luisa - che il "segreto" su tutto sia invocato da chi ha un'idea tanto disastrosa della Chiesa.
Dipende da quello che si dice.

gianni

Anonimo ha detto...

L'articolo dimostra ancora una volta l'inaffidabilità degli americani e il fatto che i cardinali yankee, con la loro mania di grandezza e la loro ingenuità puritana, non siano adatti ad esprimere un futuro Papa. Che se ne stiano a casa loro e si impegnino, piuttosto, ad abolire la pena di morte nel loro paese, una vergogna che grida vendetta al cospetto di Dio.

Anonimo ha detto...

Per il corvo: se non ci vanno per patrlar di ciò che si dice nelle congregazioni cosa ci vanno a fare?

Luisa ha detto...

Non so se gianni si riferisce a me, se sì non posso che pensare che non ha letto bene o non ha capito, o sono io a non essermi spiegata bene, il segreto che auspico è quello che è oggetto del giuramento fatto dai cardinali, sono i cardinali che dovranno eleggere il Papa, è fra di loro che devono avere luogo le discussioni, stanno prendendo tutto il tempo necessario, sono adulti e vaccinati, non dovrebbero aver bisogno della stampa per far passare le loro idee, in modo anonimo o non, non per l`elezione di un Papa quando la più stretta confidenzialità e riservatezza, il raccoglimento, la concentrazione e la preghiera devono prevalere.
Altro è per situazioni come quelle che abbiamo vissuto gli ultimi anni e che hanno dato quell`immagine disastrosa e disastrata della Curia, aggrippata ai suoi privilegi e al suo potere( non tutti ...), è evidente che in quel caso il coperchio del segreto serviva a ricoprire scandali e tradimenti, quel coperchio deve saltare.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con Luisa

Anonimo ha detto...

Ma scusate, non è esattamente quel coperchio che sta saltando? E non sta saltando per iniziativa dell'episcopato nordamericano?
Quindi siamo d'accordo, meno male che nella loro "ingenuità puritana" parlano.

gianni