lunedì 18 marzo 2013

Domani, grazie ai frutti dell'azione ecumenica di Papa Ratzinger, arriveranno a Roma i capi supremi di almeno due Chiese ortodosse, oltre ai delegati di tutte le altre

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2 commenti:

Eugenia ha detto...


Chi avrà il coraggio di sottolinearlo a parte te Raffaella?

Metodio ha detto...

Paradossalmente, Bergoglio conosce bene i bizantini (di cui era Ordinario in Argentina), e di conseguenza un pò tutta la realtà orientale, di cui saprebbe anche apprezzare liturgia e lingua. Il problema è che poi, per un assurdo "paternalismo" dei "latini", questi considerano plurisecolari tradizioni liturgiche come un mero ninnolo per i bimbi ortodossi di Mosca o Costantinopoli e non qualcosa di valido, venerando e fondamentale per "i cristiani adulti" dell'Occidente.

Se Francesco vuole continuare a far bella figura in campo ecumenico deve innanzi tutto tenersi stretto e pascere proprio i fedeli cattolici legati alla tradizione liturgica gregoriano-tridentina.

Domani ci sarà pure Hilarion, fatto impensabile otto anni fa (al suo posto c'era Kirill di Smokensk, poi divenuto Patriarca delle Russie), e...cosa ha auspicato alla vigilia del Conclave? "Un papa tradizionalista"!

Capisco che non sia stato soddisfatto in ciò, ma, tanto per chiarire: ben più dei "nostri" vescovi sub Petro, fu a Mosca che si festeggiò il motu proprio Summorum Pontificum, quando Benedetto lo promulgò. E chi non ricorda questo, ma soprattutto chi non vuole ricordarlo o lo rimuove, non è degno di dirsi neanche lontanamente estimatore o anche solo coniscitore del *vero* ecumenismo cattolico-ortodosso.
(E poi diciamolo, è un vizio tutto italiota volare a Mosca e tornare elogiando le "celestiali armonie" delle Divine Liturgie della "Terza Roma", e poi, una volta tornati presso la prima, di Roma, definire "integrista" chi preferisce gregoriano e polifonia rinascimentale a...Frisina. E' il caso di dire:
"Don't cry for me Palestrina!")