mercoledì 13 marzo 2013

È solo spiritualmente lì, Ratzinger, ma è lì nella Sistina. «Nascosto al mondo» eppure così presente (Calabrò)


Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

E Ratzinger segue il Conclave in tv

Messa e letture. Monsignor Georg lascia Castel Gandolfo per la Sistina

Maria Antonietta Calabrò

Certo deve essere stata una forte emozione ed insieme una grande consolazione, per il Papa emerito Joseph Ratzinger, vedere e sentire l'ovazione che i fedeli gli hanno tributato dentro la Basilica di San Pietro.
Sì, sentire e vedere. C'era proprio Ratzinger a sentirla e vederla quell'ovazione. Perché il Papa emerito ha seguito tutto in diretta tv. E questo naturalmente i fedeli non potevano saperlo mentre esplodevano in un applauso durato un intero minuto, (è così lungo un minuto di applausi!) alle parole di omaggio rese dal Decano del Sacro Collegio, cardinale Angelo Sodano («Un pontificato luminoso»).
Anche per il Papa emerito, quindi, ieri è stata una giornata speciale. Ed è del resto la prima volta che c'è un Emerito ad attendere l'elezione del nuovo Pontefice. La giornata di Ratzinger è stata scandita dalla preghiera, scandita dai ricordi, scandita dalle immagini.
I ricordi di quei giorni di aprile di otto anni fa, quando era stato lui a presiedere la Missa pro eligendo e a tenere quell'omelia, dura come una frusta contro i mali della Chiesa. Ricordi che riaffiorano più forti guardando le immagini della tv. Proprio per contrasto. Allora c'era il sole e la Messa era sul sagrato. Ieri su Roma c'era un forte temporale e la Messa è stata celebrata dentro la Basilica.
Il Papa emerito a Castel Gandolfo ha seguito alla tv tutti gli eventi di apertura del Conclave e quindi oltre la Messa della mattina, l'entrata dei porporati nella Cappella Sistina, il giuramento dei cardinali elettori, l'Extra Omnes.
E poi, ancora, durante la cena delle 19.30 con i segretari e le Memores (le laiche consacrate) che si prendono cura di lui, e l'appuntamento giornaliero delle 20.00 con il Tg1, c'è stato il tempo di ripercorrere tutta la giornata. In particolare nel confronto con monsignor Georg Ganswein che fino al tardo pomeriggio, ieri, è stato a Roma ed era presente alla Messa in San Pietro e al rito di ingresso in Conclave nella Sistina, nella sua qualità di Prefetto della Casa Pontificia.
Insomma, tv e preghiera per quasi tutto il giorno, anche perché il tempo avverso e la pioggia pomeridiana hanno reso difficile la passeggiata nei giardini. Con un po' di lettura, scrittura, corrispondenza, risposte a messaggi avuti.
Naturalmente il Papa emerito ha seguito con grande partecipazione spirituale anche tutto ciò che è avvenuto nei giorni di preparazione che sono appena passati.
Preghiera, meditazione, ma anche collegamento diretto per parte dei briefing della Sala Stampa vaticana giornalmente tenuti dal portavoce padre Federico Lombardi sull'andamento delle Congregazioni generali e le conferenze stampa con le risposte ai giornalisti.
Se è vero questo, e cioè che Ratzinger ha seguito gli eventi, è però anche vero l'inverso. La sua presenza silenziosa è ben presente al Conclave. L'applauso di San Pietro l'ha ricordato a tutti.
«Colui che con la sua straordinaria rinuncia ha condotto i cardinali a varcare ancora una volta la soglia del Conclave — ha detto padre Lombardi nei giorni scorsi — è con tutti noi, silenziosamente ma più profondamente e consapevolmente di tutti, in preghiera».
È solo spiritualmente lì, Ratzinger, ma è lì nella Sistina. «Nascosto al mondo» eppure così presente. Nascosto in una quasi clausura, in riva a un lago, nella residenza estiva dei Papi.
Questa giornata speciale di Benedetto XVI si è chiusa, come sempre, con la preghiera nella Cappella. E dopo un po' di ascolto di musica, il «vero ricreamento dell'uomo libero» (Aristotele, Libro VII della Politica).
Il ricordo degli applausi risuonati dentro la Basilica di San Pietro si andranno ad aggiungere agli altri e alimenteranno anche nel grande teologo l'attesa dell'annuncio del suo successore, cui ha promesso già dal momento delle sue dimissioni, fedeltà ed obbedienza.

© Copyright Corriere della sera, 13 marzo 2013

12 commenti:

Anonimo ha detto...

L'applauso è durato un minuto solo perchè è avvenuto nel corso della S. Messa: ha ricevuto applausi ben più lunghi da Papa regnante!
Quanto a me, questo è il mio quarto conclave, ma al momento non c'è l'emozione che ricordo per gli altri tre, solo tanta tristezza, mista alla fiducia che comunque andrà bene! Maria Pia

Fileno ha detto...

In effetti il fatto che Mons. Ganswein sia contemporaneamente, segretario del Papa emerito e Prefetto della casa pontificia mi lascia perplesso. Potrebbe essere , ovvio, involontariamente, la causa del problema principale che la rinuncia di Ratzinger potrebbe produrre, le interferenze tra Papa regnante e Papa emerito. Sarebbe stato meglio che si fosse dimesso da Prefetto.

Raffaella ha detto...

Ma che cosa pretendiamo?
Che Benedetto sia messo in carcere come Celestino?
Ma possibile che si creda che egli voglia anche minimamente interferire nel governo della chiesa?
Non lo fara' perche' non e' nel suo stile e non fa parte della sua grandezza spirituale.
R.

Anonimo ha detto...

Fileno,Gaenswein sarà riconfermato oppure sostituito dal prossimo papa,non penso sia o sarà mai un problema,conoscendo poi il rigore e l'onestà e la scrupolosità di Ratzinger,sono strasicuro che non interferirà mai;un piccolo appunto,non ho seguito le varie fasi del conclave,ma ieri sera,zappingando in qua e in là,ho seguito i molti commenti e mi ha scioccato quel che è oggi rodari,un cagnolino accucciato ai piedi del padrone(zucconi)che parla solo ad un cenno del direttore,cosa non si fa per i soldi....mi piaceva tanto quando scriveva sul Foglio..un altro da depennare tra i vaticanisti,ne restano pochissimi,ometto di parlare degli altri commentatori,che il maalox non mi basta più...GR2

Biancamargherita ha detto...

Bravissima Raffaella....

Fileno ha detto...

A me piace ed è piaciuto molto Benedetto XVI e mai ho creduto che volesse interferire con il suo successore. Ma mi piace ancor di più la Chiesa, e mi sono posto un problema che in molti si sono posti dopo la rinunzia, e credo che per primo se lo sia posto Benedetto XVI, che ha delineato la sua vita futura come vita di clausura e ha chiarito da subito che ubidirà al Papa regnante. In questa prospettiva ritengo che nel solco di queste decisioni del Papa emerito le dimissioni del suo maggior collaboratore, che svolge, certamente fino a nuova nomina, un compito istituzionale vicinissimo al nuovo Papa, sia un punto critico nella stessa idea che Ratzinger ha delineato del Papa emerito. Quindi nessun carcere per Benedetto XVI, ma un completamento della figura del Papa emerito così come delineata proprio da lui.

Anonimo ha detto...

Sarà lo stesso Papa, dopo l'elezione, a far visita al Romano Pontefice emerito per rendergli omaggio e riceverne luce e consiglio spirituali, oltre all'obbedienza. Don Georg, che è stato fatto Prefetto della Casa pontificia dopo l'11 febbraio, farà da trait d'union e faciliterà la continuità.
I fatti son fatti e parlano da soli.

gianni

un passante ha detto...

Fate una cosa, mandateli in esilio tutte e due. Davvero morto un Papa se ne fa un altro, ora pure mentre è' in vita. Meccanismi della fede. Beati voi. Ah già, la chiesa prima di tutto. Quale però? Quella di Cristo o di Sodano? Passano i papi, sono passati altri decani ma lui è' sempre li'. Nessuno che si preoccupi della sua di influenza, singolare sta' cosa

mariateresa ha detto...

francamente , pensando ai problemi odierni della Chiesa,non mi sembra che la situazione di Gaenswein sia di tale gravità da perdere il sonno. Ma vogliamo scherzare?
Papa Benedetto è una persona seria, per usare un eufemismo, e non ho motivo di credere che il nuovo Prefetto sia un omarino da tutti i giorni . Con tutto quello che bolle in pentola oggi e domani per la Chiesa è questa la cosa che deve preoccupare di più? Ce ne sono ben altre e che gridano vendetta.
Se poi al nuovo pontefice Gaenswein non andrà bene, potrà sempre mandarlo via come potrà fare per tanti posapiano e mangiapane a tradimento che fanno la muffa in Curia (quando va bene).

mariateresa ha detto...

caro passante, io avevo proposto il carcere dello Spielberg, magari a Kung va bene, che teme influenze sinistre. Ai ceppi!!!

Anonimo ha detto...

Benedetto doveva essere la lanterna che li guidava la curia per salvarsi eleggerà un cieco che guderà altri ciechi! Povera Chiesa...

Eugenia ha detto...

Caro passante batti il cinque!