martedì 19 marzo 2013

Papa Francesco inizia il servizio petrino con umiltà ed affetto per Benedetto XVI (Izzo)


PAPA: INIZIA SERVIZIO PETRINO CON UMILTA' E AFFETTO PER RATZINGER

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 19 mar. 

Un servizio "umile, concreto e ricco di fede" per accogliere "con affetto e tenerezza l'intera umanita', specie i piu' poveri, i piu' deboli, i piu' piccoli, quelli che Matteo descrive nel giudizio finale sulla carita': chi ha fame, sete, e' straniero, nudo, malato, in carcere". 
Cosi' Papa Francesco vede il suo servizio di Pontefice Romano, come ha spiegato nell'omelia della messa d'inizio del Ministero Petrino celebrata questa mattina in piazza San Pietro davanti a oltre 200mila persone e a 130 rappresentanze di Paesi stranieri e decine di leader religiosi. Il nuovo Papa invita a "non avere paura della tenerezza" e a "custodire" cio' che Dio ha donato: il creato, ogni uomo e ogni donna. Un appello rivolto "per favore" non solo ai credenti ma "a tutti coloro che occupano ruoli di responsabilita' in ambito politico e sociale" ricordando che "l'odio, l'invidia, la superbia sporcano la vita". 
"Il vero potere e' il servizio e anche il Papa deve entrare sempre piu' in quel servizio che ha il suo vertice luminoso sulla Croce", spiega Francesco, consegnando alla Chiesa un messaggio di grande fiducia e speranza, culminato nell'esortazione: "non abbiate paura della tenerezza", che puo' essere letta insieme al grido d'allarme per il progredire dell'aborto che non troppo e' stato notato dai media: "nel mondo di oggi ci sono tanti Erode". Da segnalare anche l'attenzione del nuovo Papa per le Chiese Orientali, molto gradita da Bartolomeo I, il patriarca di Costantinopoli che per la prima volta ha partecipato a una messa d'inizio Pontificato. Bergoglio e' stato ordinario per i fedeli di rito orientale dell'Argentina. E dunque conosce e stima questa tradizione che comprende anche sacerdoti uxorati.  
Oggi poi il nuovo Papa alla comunione oltre a mantenere gli inginocchiatoi ha anche dato l'ostia intinta nel calice proprio come e' uso nei riti orientali. Si tratta di un segnale molto importante: continuita' con Ratzinger (riforma liturgica banedettiana) e attenzione ai valori dell'Oriente che possono fecondare il cattolicesimo occidentale che e' a rischio di inaridirsi, come sottolinea anche il messaggio della Cei diffuso a margine della celebrazione.
Nell'omelia il primo pensiero e' per Benedetto XVI: "gli siamo vicino con la preghiera piena di affetto e riconoscimento". E dopo il rito il nuovo Papa ha anche telefonato al "venerato predecessore", come lo ha definito oggi, "per fargli i piu' sentiti auguri - ha sottolineato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi - in occasione della festa onomastica di San Giuseppe e manifestargli ancora la gratitudine sua e della Chiesa per il suo servizio. Il colloquio è stato ampio e cordiale". Da parte sua, ha aggiunto Lombardi, "il Papa Emerito ha seguito con intensa partecipazione gli eventi di questi giorni e in particolare la celebrazione di questa mattina e assicura al suo Successore la sua continua vicinanza nella preghiera".
Al termine del rito, senza indossare la mozzetta rossa che si userebbe in queste occasioni, il Papa ha accolto in piedi davanti all'altare della Confessione i capi di stato e di governo (per l'Italia Giorgio Napolitano e Mario Monti,  per l'Argentina la signora Cristina Fernandez de Kirchner, con 19 alte cariche del Paese al seguito. ) ma anche i reali di Belgio, Spagna e Montecarlo: ci sono in totale 31 capi di Stato, la Germania e' rappresentata dalla cancelliera Angela Merkel, l'Unione Euoropea dal presidente della Commissione Barroso. 
Il vice-presidente degli Stati Uniti e' nella Basilica in rappresentanza di Obama e ci sono altre delegazioni guidate da first ladies, da vice-presidenti, da ministri degli esteri.
Una lunga fila di potenti che aspettava di salutare un uomo umile, abituato a viaggiare in autobus e a cucinarsi da solo. In Argentina lo conoscono cosi' e anche oggi Papa Francesco non ha voluto deluderli: da Santa Marta, prima della messa, ha telefonato infatti alla Cattedrale di plaza de Majo dove era in corso una veglia di preghiera e si e' fatto mettere in viva voce per ringraziare i suoi connazionali e invitarli a pregare per lui e a non aver paura. 

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5 commenti:

Luisa ha detto...

Umiltà...umiltà, umiltà è anche non imporsi e imporre i propri desideri, è non rifiutare i simboli, gli abiti, gli arredi, umiltà è accettare di iscriversi nella continuità con i Pontefici che lo hanno preceduto, umiltà non è marcare-imporre la propria differenza e farlo subito, umiltà è anche mettersi al servizio dello splendore della sacra Liturgia, la rottura a quel livello è, purtroppo, già palesata.

Ambrosiano e cattolico ha detto...

Io eviterei di sentire ogni elogio come offesa al grande Benedetto XVI, anche se i media hanno questa intenzione, il papa emerito stesso sarà contento del consenso attorno al suo successore:
quello che veramente ci deve interessare è il trionfo di Cristo!

Il caro Benedetto sa che, stando abbracciato alla sua croce, essendo flagellato e prendendo sputi, sta costruendo la Chiesa!

Anonimo ha detto...

Cari amici, andando a leggere la mia raccolta di articoli su Papa Benedetto, ho visto che fu lui a cambiare nome alla cerimonia inaugurale, chiamandola appunto di "Inizio del Ministero Petrino". Allora c'erano- diceva il giornale- 300 mila persone ( l'ho rivisto anche sulla registrazione tv che avevo fatto) e c'erano 142 delegazioni, fra le quali i reali di Spagna, il principe Filippo, consorte della regina Elisabetta, perché Carlo era venuto x il funerale e aveva rimandando un viaggio di Stato, compiuto poi nei giorni della elezione di BXVI
( oggi c'era un cugino...) ,il re di Svezia, presidente e Primo Ministro di Germania e altri regnati e capi di Stato di primo piano! Anche allora il Papa li ricevette in San Pietro! Fra i Cristiani c'era il Primate inglese Rowan William e per il Patriarcato di Mosca, il Metrpolita Kirill, che ora è Patriarca. Anche allora rappresentanti delle altre religioni, Cattolici orientali ecc.Dopo la messa fece un lungo giro sulla jeep scoperta, sorridente e gioioso,in un tripudio di bandiere.I cronisti erano Vespa-allora sano di mente- e il compiantissimo De Carli!!! Rileggendo la stupenda omelia avrei- anzi , ho- pianto!!! Oggi è tardi per scrivere alcune frasi, magari domani lo faccio.
Mi sto sforzando tantissimo, ma sono ancora in PIENA CRISI!!Se penso che il nostro Benedetto è là isolato, senza il sostegno dei segretari e neppure col suo aiutante di camera! Spero gli abbiano mandato qualche prete fra i tanti che bazzicano in Vaticano o nel Collegio Teutonico!Mai più parla sempre con 4 donne italiane! Cosa darei per andare a fare la sguattera nel palazzo di Castel Gandolfo! Un abbraccio!!! VIVA SEMPRE IL NOSTRO BENEDETTO!!!
LiciaS-Devota di BXVI

Miserere ha detto...

Luisa, ti quoto!

Alessandra Mirabella ha detto...

"Oggi poi il nuovo Papa alla comunione oltre a mantenere gli inginocchiatoi ha anche dato l'ostia intinta nel calice proprio come e' uso nei riti orientali"

Izzo si dovrebbe leggere l'Ordinario Generale della Messa Romana.

Al numero 285 è espressamente indicata la modalità della comunione sotto le due specie mediante intinzione dell'ostia nel calice.

Beata ignoranza...