mercoledì 20 marzo 2013

Papa Francesco: la missione innanzitutto, sulla scia di Benedetto (Cervellera)

Su segnalazione di Alessia leggiamo:

Papa Francesco: la missione innanzitutto, sulla scia di Benedetto

di Bernardo Cervellera

Liturgia più snella, vicinanza a malati e bambini, paramenti semplici. C'è chi mette in contrasto Papa Francesco e Benedetto XVI. Ma vi è una profonda unità fra i due. La "custodia del creato" e l'ecologia umana. L'invito ai potenti di valutare secondo il bene e il male, senza relativismo. Sfrondare la burocrazia per far risaltare la testimonianza e la missione. I dialoghi con il il presidente taiwanese e il ministro iraniano.

Città del Vaticano (AsiaNews) 

Papa Francesco ha iniziato ufficialmente il suo ministero petrino con i riti compiuti oggi davanti alla tomba di san Pietro e nella piazza ripiena all'inverosimile di gente da tutto il mondo. E l'ha iniziato con quel suo modo discreto, affabile e familiare che sta conquistando tutti: paramenti sobri, liturgia snella, fraterna vicinanza con malati e bambini, ricerca del rapporto diretto con le persone. Molti mettono in luce il carattere "pastorale" di questo nuovo ministero petrino e talvolta lo pongono in contrapposizione a quello di Benedetto XVI.
Credo sia un po' insipiente mettere a confronto caratteri personali e farli scontrare come se fossero questioni teologiche, quasi che con papa Francesco la Chiesa  debba - come dice qualche media - "voltare pagina".
Non la pensa così lo stesso papa argentino, che ad ogni momento, oggi come pure il giorno della sua elezione, ha elevato il suo primo pensiero al "venerato predecessore".
Del resto, se si rilegge il discorso della messa di inaugurazione di Benedetto XVI e lo si confronta con quello di Francesco appaiono tante similitudini: stesso sentimento di indegnità; stesso grido ("Pregate per me!"); stessa centralità di Cristo; stessa sottolineatura del potere come servizio; perfino stessa preoccupazione "ecologica" alla custodia di se stessi e del creato, che il papa tedesco definiva "i deserti interiori ed esteriori", che l'opera dei cristiani devono risanare.
Benedetto aveva accennato alla questione ecumenica (la rete di Pietro che si è rotta). Francesco non ne ha avuto bisogno: ha potuto scambiare il segno di pace con Bartolomeo I, il patriarca ecumenico di Costantinopoli e con Karekine II, il patriarca armeno. Ma è stato Benedetto XVI che ha riaperto i dialoghi teologici con l'ortodossia, in stallo da anni e ha accresciuto il senso di unità fra oriente e occidente, ispirandosi alla Chiesa prima dello scisma.
Naturalmente, vi sono delle novità, perché la tradizione ecclesiale è un rinnovare continuo a partire dalla continuità del vero. E a voler giudicare dai gesti simbolici di oggi mi sembra  importante mettere in luce tre sottolineature:

1) Papa Francesco mette in primo piano la "custodia del creato" come compito dei cristiani e dell'umanità. Ma questo non è solo "ecologismo": custodire il creato è possibile custodendo se stessi e la verità, come lui ha ricordato oggi: insomma è necessaria una "ecologia umana", che abbia al centro l'uomo e la sua dignità spirituale (v. Caritas in Veritate, n. 51).

2) Nell'appello a custodire il creato rivolto come invito "a tutti coloro che occupano ruoli di responsabilità in ambito economico, politico o sociale, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà", vi è un chiaro rimando al bene e al "disegno di Dio", alla legge naturale e alla chiara differenza fra il bene e il male: tutto il contrario del relativismo e della verità decisa "a maggioranza".

3) Parlando di san Giuseppe, papa Francesco ha messo in luce che "Dio non desidera una casa costruita dall'uomo, ma desidera la fedeltà alla sua Parola, al suo disegno; ed è Dio stesso che costruisce la casa, ma di pietre vive segnate dal suo Spirito": è la preminenza della fede e della testimonianza dei cristiani rispetto a opere e strutture. Questo papa senz'altro snellirà la burocrazia vaticana e le strutture ecclesiastiche, ma lo farà in nome di una maggiore evidenza della missione della Chiesa. Un esempio lo abbiamo ricevuto proprio oggi: dopo la messa di inaugurazione egli ha salutato dignitari politici che avevano partecipato al rito. Superando ogni etichetta, papa Francesco ha abbracciato, salutato, baciato le personalità che gli venivano incontro; ha benedetto alcuni rosari che il presidente cileno ha tirato fuori dalla tasca della sua giacca; ha benedetto una foto con i familiari di un dignitario caraibico. Senza il timore di possibili "conseguenze diplomatiche" con Pechino. si è trattenuto a lungo in dialogo col presidente taiwanese Ma Ying-jeou. E senza preoccuparsi delle opportunità politiche internazionali, si è soffermato a parlare cordialmente con il ministro degli esteri iraniano Ali Akbar Salehi e un dottore coranico sciita.

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14 commenti:

Anonimo ha detto...

Accuse dal WP a Papa Bergoglio. Almeno così riferisce il solito Politi. Le solite anche le accuse.
Al di là della persona che incarna Pietro è proprio il papato come istituzione ad essere sotto attacco. Inoltre, Politi dottoreggia su alcune riforme (?) suggerite al nuovo Papa dal card. Hummes il quale, figurarsi e quando mai, non ne avrebbe parlato se non si fosse consultato con il neo Papa. Beh, pare che l'idillio per Politi, almeno, si stia esaurendo, i toni sono meno esaltati, le folle ridimensionate, iniziano pure i confronti con i due predecessori. E' la stampa bellezza, recita un famoso film, e tu non puoi farci niente, niente.
Dulcis in fundo, Nuzzi sabato in primetime sulla 7 su Benedetto e Francesco.
Alessia

Anonimo ha detto...

'sta scia non mi pare cosi' evidente. Papa Francesco ha l'aria di uno che fa cazziatoni (anche parecchio roboanti) di tanto in tanto come concessione folcloristica al ruolo di padre ma di fatto tende a fornire i suoi fedeli e non del loro nutrimento preferito: l'autogiustificazione (vedere articolo su New York times su matrimoni gay e bergoglio, come e' stato inquadrato dagli illuminati compagnucci di agnostiche merende, quelli per intenderci della inserzione di un gruppo di attivisti non identificato che invitavano i cattolici a lasciare in massa le fila della chiesa). Papa Francesco sta personalizzando il ministero petrino. ne sta facendo uno strumento del suo programma pastorale. in breve, non sta rinunciando a se stesso, non sta denudando se stesso per adempiere il suo ministero. sta denudando il ministero per adempiere i suoi sogni, il suo senso morale in breve la sua persona. lo so. e' grave cio' che sto dicendo ma piu' passano i giorni e piu' un senso di gelo e di profondo disagio mi cresce nello stomaco.

Elmer ha detto...

Capisco che vogliate accreditare una continuità con il Magno benedetto ma questa continuitàmi sembra lbile...dietro Benedetto c'è la grande tradizione germanica classica latina dietro Francesco...il nulla. I suoi testi sono stupefacenti perché non ci sono indagini teologiche, profondità sul mistero e sulle verità del cristianesimo ma solo una specie di sociologia pauperistica usa e getta.
Quale persona e quale Papa abbiam perso con Benedetto!...ve ne accorgerete presto.
E' come uno che al posto di una statua originale preferisce una copia anche brutta come quella paccottiglia fatta dai cinesi!
Solo Scola e Sconborn erano, con la grazia di Dio, capaci di avere pensieri un pò elevati.

Anonimo ha detto...

Adesso fare confronti è diventato un dovere, vero elmer?

laura ha detto...

Senza cultura si muore. Muore la Chiesa e muore la società. Papa Bendetto ha alvorato 8 anni per far ragionare le persone e ora sembra che non conti nulla. Sono preoccupata

Anonimo ha detto...

A me succede sempre cosi'. quando perdo qualcosa al momento non sento niente tanto da convincermi che tutto proseguira' naturalmente. in seguito passato l'evento luttuoso, improvvisamente comincia a crescermi dentro dapprima un leggero fastidio che progressivamente si acuisce fino a diventare un senso di defraudamento che mi fa schizzare a mille la rabbia e la malinconia. ormai per me essere pontefice e' un totale sistematico svuotamento della propria persona per porre al centro il Cristo. e' questo svuotamento che mi ha reso possibile vedere in un Padre (un Santo Padre), un fratello. e' questo svuotamento che ha reso visibile la liberta' assoluta insita nell'essere cristiano; che mi stava facendo non dico capire ma perlomeno intuire il senso della grazia divina. ma adesso chi me lo rida' questo senso di leggerezza?? io non li tollero piu' gli ingombri (mi ci ha abituato Benedetto), i moralismi, i sentimentalismi. come faccio a tornare indietro?

Anonimo ha detto...

L'entusiasmo della stampa sta scemando, a quel che leggo...ma il giornalista ha dimenticato un altro ponte importantissimo: la "custodia del creato" auspicata da Papa Francesco - in omaggio al Santo di cui porta il nome Pontificio - ha una rilevanza maggiore se pensiamo al fatto che fu un punto importante nel difficilissimo dialogo tra Cattolici ed Ebrei (si ricordi la visita in Sinagoga, che non fu particolarmente accogliente) intrapreso da Papa Benedetto XVI.
Quindi il tema della salvaguardia del creato è un'altra posizione della "scia" che collega il Papato di Benedetto XVI a quello di Francesco: aldilà delle implicazioni unicamente cristiane, c'è un importantissimo riferimento al dialogo con il Rabbino capo Di Segni. Non è un particolare da poco, soprattutto alla luce della "continuità". ;-)

Ester. :-)

Anonimo ha detto...

A quanto ho potuto capire,leggendo questo blog,credo che la stragrande maggioranza dei frequentatori sia composta da donne(o sbaglio?),quindi,vi consoli sapere che sotto al crocefisso,in questo caso il grande Benedetto,che sulla croce c'è stato affisso con la pistola sparachiodi,resterete solo voi donne,nell'attesa che Giustizia sia fatta,vi prometto di accompagnarvi colla preghiera,non lasciatelo solo almeno voi,dato che i 'maschietti' si sono dileguati.Lettore attento e silenzioso.

Anonimo ha detto...

Concordo, Ester, è tutto in profonda continuità col Predecessore, e inoltre nel segno di un rinnovato slancio nell' attuazione di ciò che Questi ha insegnato.
I gesti particolari e propri della spiritualità del nuovo Papa sono da assumere come un dono, e non con ridicoli giudizi ed "esami", che sono il segno di una grave patologia dalla quale occorre guardarsi, anche se diffusissima a partire dai principali media.
Avete letto le stupende parole rivolte ieri ai fedeli argentini?

gianni

Raffaella ha detto...

Penso che siamo equamente distribuiti con una leggera prevalenza femminile.
Diciamo che rispecchiamo la societa' dove le donne sono la maggioranza :-))
R.

Anonimo ha detto...

Caro Lettore silenzioso, la storia si ripete: anche sotto un'altra Croce c'erano molte donne e un solo uomo, che la tradizione ci ha sempre presentato come giovinetto... ;-)
Grazie per la preghiera: ce n'è davvero bisogno, specie in questo momento così particolare, dominato dall'influenza mediatica.
Che si sta ripercuotendo, poco a poco, anche sul popolo ma in maniera opposta a quel che ci si aspetterebbe.
Esempio: stamattina una signora - si stava parlando del "nuovo Papa" - ha commentato: "però Papa Benedetto XVI è più signorile".
Io le ho chiesto perché dicesse questo, e mi ha risposto - purtroppo come mi aspettavo: "beh, Papa Benedetto XVI non avrebbe detto o fatto quelle cose così brutte", cioè: le due bufale sul maltrattamento di Mons. Maestro (Sala Lachrimatoria e Frati de La Verna) e del Cardinal Law (episodio inventato della "cacciata" dalla Basilica).
Ed è stato mio dovere - per quanto sia d'accordo nel dire che Papa Benedetto XVI è un gran signore - spiegare alla signora che quei fatti erano inventati, maggiorati, infiocchettati dalla stampa.
Questo per dire due cose:
1. che il tentativo di contrapporre i due Papi può produrre anche effetti opposti a quelli attesi, a conferma che la furbizia è più vicina alla stupidità che all'intelligenza;
2. che chi ama Papa Benedetto XVI e ne apprezza la levatura, il carattere, il modo di essere, l'opera del Pontificato, non è un fan per partito preso, cieco e abulico, contro tutto e contro tutti...e soprattutto contro Papa Francesco!

Grazie anche a Gianni per aver condiviso un mio pensiero.

Ester. :-)

gemma ha detto...

Elmer non mi è piaciuto il tuo commento. Un po' vieni qui a dirci che Benedetto lo odiavano tutti, dalle università pontificie ai domenicani a chi fa le pulizie in Vaticano presumo. La prossima volta magari cominciamo a fare nomi, altrimenti diventa quasi provocazione. Ora noi dovremmo fare la stessa cosa con Francesco. A me Benedetto ha insegnato a non dar della paccottiglia cinese a nessuno

Vatykanista ha detto...

Scusate, consideratemi pure nulla più che un "centurione" al contorno della croce, ma, per quanto meno attivo nel commentare, qui un (ulteriore) rappresentante della metà adamica del cielo c'è senz'altro.

Anonimo ha detto...

Che tu sia benvenuto, o bentornato, caro "centurione" Vatykanista. Non volevo certo screditare la presenza degli uomini nel Blog, anzi! :-)
La compagine maschile si amplia: bene! ;-)

Ester. (assonnata)