lunedì 11 marzo 2013

La pedofilia nel clero e le dimissioni di Ratzinger. "Esplosiva" intervista a Mons. Scicluna (Camuso)

Clicca qui per ascoltare e leggere l'interessantissima intervista...documento "esplosivo" sotto molti punti di vista.
Lodi ai due campioni antipedofilia: Ratzinger e Scicluna.
Quest'ultimo voleva davvero tornare a Malta? Il Papa e' stato adeguatamente informato? Qualcuno dovrebbe rispondere...

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Buongiorno Raffaella,
innanzitutto ci sarebbe da chiedersi perche' al Corriere hanno tenuto in naftalina questa intervista per un bel po (la data del corriere e' 11 marzo, l'intervista e' stata fatta "il penultimo giorno di Benedetto XVI da papa, ergo 27 febbraio). Tra l'altro c'e' un finale tronco... preludio a una "seconda parte"?

Poi di per se non dice niente di nuovo che non era gia' stato riportato da altri articoli di inizio marzo.
Mi convinco ancora di piu' che Benedetto XVI ha voluto "mettere al sicuro" Scicluna fuori dal Vaticano, visto le arie che tiravano e la decisione ormai presa di lasciare il ministero.
Sta' al nuovo papa, eventualmente, richiamare "in servizio" Scicluna dove opportuno (magari alla segreteria di stato?) vista la sua correttezza e trasparenza sulla questione piu' delicata della Chiesa dell'ultimo secolo.

(continuo in altro msg)

Anonimo ha detto...

(continuazione)

C'e' un altro aspetto pero' su cui riflettevo ieri dopo aver letto ancora le solite sviolinate mediatiche, e riguarda la banda dei corvi.

Pensavo che il macello fosse iniziato con la storia di Maciel, che ha avuto la pena (okkio alle date!) il 19 maggio 2006.
Ho l'impressione che mi sono sbagliato.
La pena e' stata un fulmine a ciel sereno, proprio perche' in Segreteria di Stato non si sapeva nulla al riguardo, perche' tutta la pratica era in mano alla CdF.

Il fotocopiashow di Paoletto e' iniziato prima - se ci sono carte di febbraio 2006, possiamo ipotizzare un marzo 2006 massimo come inizio.

Quindi, l'elemento Maciel, per quanto pesantissimo, non e' all'origine delle corvate - anche se ha avuto l'effetto di una autobotte di benzina sopra una candela accesa.

Cosa c'era che girava nei sacri palazzi da poter provocare una simile azione corvina?
Resta solo una cosa: la certezza di Sua Eminenza Reverendissima Card. Angelo Sodano di NON essere piu' in Segreteria di Stato - ne' personalmente, ne' con un suo "protetto".
Da qui la necessita' del fotocopiashow del Paoletto: non avendo piu' accesso diretto alla Segreteria di Stato, e abituato a intrallazzare come Dio solo sa (ed e' meglio che noi non lo sappiamo...), doveva cercare qualche appoggio per continuare ad avere in mano documenti e quant'altro in modo da non perdere il suo potere.

La cronologia degli avvenimenti e' abbastanza chiara; il caso Maciel viene dopo, la radice delle corvinate va cercata qui sopra.
Non e' bello ed elegante dire cio', ma vorrei ci fossero elementi per smentire tutto questo.
Ai vaticanisti di professione l'ardua sentenza (dopo ricerca...)

Raffaella ha detto...

Noi pero' non sappiamo quando sono iniziate le fotocopie.
C'e' voluto un periodo di conoscenza reciproca fra il maggiordomo e l'Appartamento. Non puo' avere iniziato a fotocopiare subito.
R.

felix ha detto...

Premetto che il mio intervento ha intenti costruttivi e vuole essere solo un contributo alla riflessione.
D’accordissimo sulle lodi a Papa Ratzinger e a Mons. Scicluna. Cerchiamo però di non vedere malafede a tutti i costi. Il sospetto continuo credo non giovi a nessuno, nemmeno alla verità. Penso che le nomine debbano essere firmate dal Papa quindi, volendo, se aveva dei dubbi,
(essendo a conoscenza del valore di questa persona) forse poteva eventualmente convocare l’interessato per sondarne le reali intenzioni (di cui poi avrebbe anche potuto non tenere conto). Circa il rapporto dimissioni-decadenza di persone anche in rapporto al libro di nuzzi credo ci sia un’incongruenza. Mi spiego: con le dimissioni e/o morte del Papa decadono i capi dicastero soltanto, gli altri ( dai Segretari in giù) restano al loro posto,. La “vagonata” di notizie fornite a nuzzi, a mio modesto parere, è venuta fuori non da chi decade (capi dicastero) ma dalla serie di corvi che furono, erano , sono e saranno sempre e comunque al loro posto, in barba alle dimissioni.
In ultimo, se non erro, credo che Mons. Scicluna faccia sempre parte della CDF.
Sia chiaro che non sto difendendo nessuno, ma che sto cercando anch’io di capire il momento che la Chiesa sta vivendo.

Anonimo ha detto...

Non c'é nulla di esplosivo che già non si conoscesse. L'operazione a tempo, tipica dello stile del Corriere, ha un significato equivoco che si nota nella manipolazione delle parole e della voce di Mons. Scicluna. Si vuole creare un'aura di mistero e screditare in blocco tutto il Vaticano e tutti gli italiani.

Sicuramente mi sbaglio, ma la mia impressione è che si tratti di una operazione anti-Scola. Tanto è inutile... :)

gianni

Anonimo ha detto...

OT.
Ti segnalo l'iniziativa "Generation Benedict". Giovani britannici raccontano come Papa Benedetto abbia toccato il loro cuore e cambiato la loro vita.
http://generationbenedict.wordpress.com/
Alberto il vecchio

Luisa ha detto...

Da queste interviste esce ancora una volta la conferma dell`ambiente avvelenato e inquinato in cui ha dovuto operare Papa Benedetto, non che gli fosse sconosciuto, anche la sua azione di Prefetto della CDF si era trovata limitata in certi campi dal potere di quegli ambienti, che li si chiami, lobby, cordate, campi avversi, poco importa, lui se ne era sempre tenuto a distanza, ma da Papa ha dovuto misurare fino a dove i tentacoli di quella piovra potevano andare per bloccare la sua autorità.
Mi ripeto, se nel campo degli abusi commessi sui minori Benedetto XVI ha potuto agire e imporsi, con grande coraggio e fermezza, non così è stato in altri campi fondamentali per la nostra fede, come la sacra Liturgia dove è stato non solo schernito, contestato, ma anche tradito da chi gli era vicino e di cui doveva poter fidarsi.
Abbiamo il suo ricco e profondo Magistero, il suo esempio, ma chi sul terreno ha seguito il suo esempio?
Tutte quelle prove, battaglie, disobbedienze , tradimenti, tutta quella sporcizia hanno dovuto marcarlo in profondità, consapevole che l`orologio del tempo non giocava in suo favore, Papa Benedetto ha deciso di lasciare ad un altro il compito di purificare la Chiesa.
Il caos morale, la ribellione dei chierici, lo scempio dottrinale e liturgico, sono molti i campi su cui dovrà agire con determinazione il successore di Papa Benedetto, ma potrà farlo? Vorrà farlo?

cc ha detto...

secondo me il giornalismo d'inchiesta si sta trasformando paradossalmente in un impedimento alla conoscenza della realta'. la tipa ha messo insieme un'intervista ufficiale a scicluna in cui il prelato ha discusso di questioni legate alla giustizia canonica e allo svolgimento del processo a carico di sacerdoti accusati di abuso sessuale, e una ufficiosa in cui scicluna parla in termini informali della sua vita all'interno della curia lasciando intendere le sue insofferenze personali per l'ambiente frequentato per 10 anni. il problema del giornalismo d'inchiesta alla gabanelli e alle iene e' il ritenere che le valutazioni personali informali coincidano con la verita'. in breve pensare che l'abbassamento delle brache da parte di un testimone coincida con il massimo della veridicita' e dunque della verita'. ma la verita' e la veridicita' sono cose completamente diverse e il confonderle denota una totale mancanza di senso della realta', grave handicap per uno che pretende di fare giornalismo. ancora una volta Benedetto xvi (illuminato Vicario di Cristo ma anche saggio maestro di vita laica) con il processo a Paolo Gabriele ci ha voluto indicare la via per riuscire a capire la verita'. in un processo regolato da leggi e regolamenti precisi non c'e' spazio per chiacchiericci informali, antipatie e simpatie personali ma solo per delle imputazioni e ragioni circostanziate. per avere un peso la veridicita' deve essere argomentata e filtrata attraverso le maglie della legge e solo allora puo' diventare uno strumento di verita'. le chiacchiere, amici, stanno a zero e servono solo per far ringalluzzire quei giornalisti censori che usano il fango per costruirsi degli altari di autoincensamento