sabato 23 marzo 2013

Si avverte una radicale sintonia tra Benedetto e Francesco. Bergoglio dovrà completare la «purificazione» ratzingeriana (Galeazzi)


Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo questo articolo che spazza via tanti luoghi comuni:

La prima volta di un incontro tra Pontefici

Oggi Francesco da Benedetto XVI. Tra i temi sul tappeto: Ior, riforma della Curia e lefebvriani

GIACOMO GALEAZZI

CITTÀ DEL VATICANO

I temi sul tappeto sono molti: nuova evangelizzazione, secolarismo, rapporto con le altre religioni , calo di vocazioni in Occidente, concorrenza delle sette nel Sud del mondo, crisi dell’Europa. «Non si sa quale protocollo seguire, non esistono precedenti», spiegano Oltretevere.
Si compie simbolicamente la parabola iniziata dalla Santa Sede l’11 febbraio con l’annuncio della rinuncia e sarà fondamentale il ruolo dell’arcivescovo Gaenswein, stretto collaboratore di entrambi i Papi (uno «emerito»). Oggi avverrà una sorta di passaggio delle consegne, mai avvenuto in due millenni di storia del cristianesimo. Scisma dei lefebvriani, Ior, riforma della Curia, nomine: molte le questioni da affrontare in una vicenda che li lega (e divide) da 8 anni, essendo stato Bergoglio la principale alternativa a Ratzinger nel conclave del 2005. E ora, alle dimissioni di Benedetto, è proprio lo «sconfitto» di allora che ne prende il posto, con tutto ciò che significa in termini di svolta nel governo della Chiesa.
«Nel 2005 Bergoglio si sentì strumentalizzato in funzione anti-Ratzinger e per questo si mostrò turbato e chiese di non essere più votato», spiega un conclavista. «Si avverte una radicale sintonia tra Benedetto e Francesco: due figure di altissima spiritualità, il cui rapporto con la vita è completamente ancorato in Dio», sottolinea Civiltà Cattolica. «Francesco è un uomo di governo che ha affrontato momenti anche molto difficili», evidenzia il quindicinale che ha l’imprimatur della Segreteria di Stato. Bergoglio chiederà consigli al suo predecessore. «Alle prese con le decisioni sul futuro della Curia, Francesco si affida al rapporto diretto con Benedettoosservano nei Sacri Palazzi-. Al di là delle apparenti differenze di stile, i due sono molto vicini nei contenuti e nella forma. Anche Ratzinger da cardinale girava da solo a piedi per Roma, come Bergoglio a Buenos Aires: basco da prete di campagna e cartellina sotto braccio». Non ci sarà la diretta tv, ma qualche foto e un breve video per un incontro inedito tra due Papi. E che uno sia in carica e l’altro «emerito» cambia poco essendo entrambi Vicari di Cristo in terra. Mai un Pontefice ha incontrato, ha parlato e pranzato con un predecessore. La migliore rappresentazione di come neanche il papato vada considerato uno status definitivo (con caratteri di unicità) ma soggetto anch’esso alle libere decisioni degli uomini. Alle 12 Bergoglio parte in elicottero dall’eliporto vaticano, e atterra dopo un quarto d’ora a Castel Gandolfo. Prima di visitare Ratzinger, che pure ha sentito già due volte per telefono (appena eletto e il 19 marzo per gli auguri dell’onomastico) Bergoglio ha voluto dare inizio ufficiale al suo ministero petrino. Riti che Ratzinger ha seguito con attenzione in tv. Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi smentisce l’ipotesi dell’arcivescovo Capovilla che Ratzinger abbia scritto di suo pugno un memorandum di 300 pagine per il successore. Francesco leggerà un dossier ma è quello preparato su Vatileaks dai tre cardinali inquirenti. Benedetto potrebbe confidargli il suo rammarico per non essere riuscito a riformare la Curia. 
Bergoglio ha sfiorato i 100 voti nella Sistina per una missione: completare la «purificazione» ratzingeriana. Potrà contare sul miglior «consigliere».Modello-Assisi per«costruire ponti»: più dialogo con Islam e non credenti, meno relativismo e avidità. Dal linguaggio della diplomazia alla lingua del santo dei poveri e della pace, «figura nota al di là dei confini dell’Europa e tra quanti non professano la fede cattolica». Il Papa riceve i 180 ambasciatori accreditati in Vaticano e abbandona il francese per l’italiano. Spiega la sua idea della diplomazia pontificia come «abbraccio del Papa al mondo»: gli obiettivi sono il «bene di ogni uomo» e la salvaguardia del creato. Propone di fare insieme un «cammino», al di là delle diversità di storie, culture, religioni. Alla Via Crucis del venerdì santo al Colosseo, saranno ricordati il fondamentalismo, la difesa dei più deboli e il Medio Oriente in fiamme.Al capo dei confratelli gesuiti, Francesco promette: «Servirò la Chiesa secondo regola di Sant’Ignazio, lievito evangelico del mondo» . 

© Copyright La Stampa, 23 marzo 2013

8 commenti:

Luisa ha detto...

Non penso che ci saranno immagini, ne abbiamo già discusso più sotto, ma questo articolo, come già detto, comporta almeno un errore e cioè che ci sono due Vicari di Cristo sulla Terra, o quella di Galeazzi è una distrazione, una leggerezza, e già sorprende, o lo fa volutamente e questo, mi sembra grave, perchè di Vicario di Cristo, almeno così credo, non può essercene che uno.
Se mi sbaglio vi prego di correggermi.
Certo viviamo una situazione eccezionale, con un Papa il cui mandato non è stato revocato ma che non lo esercita più in modo attivo, e un Papa che lo esercita in modo attivo, ma alimentare la confusione, che già è tanta, non credo sia molto benefico.
È anche per non alimentare quella confusione nelle coscienze dei cattolici, per non alimentare i picconatori del Primato Petrino, della sua natura e essenza, che immagino, e spero, che ci verranno risparmiate quelle immagini.

laura ha detto...

Continuo ad essere molto turbata. Lo Spirito Santo che ha ispirato i cardinali ad eleggere Papa Benedetto cosa ha fatto ora? Non è un modo per fare ironia, ma una situzione che mi toglie la pace. Per me, Papa Benedetto è Papa a tutti gli effetti., Ha detto che terminava il ministero attivo, ma restava nel recinto di pietro , ai piedi del Crocifisso. Cosa significa? Anche se la preghiera è nascosta al mondo, arriva a Dio edè la più grande forma di evangelizzazione predicazione per la conversione del mondo.

Anonimo ha detto...

Sky è già armi e bagagli a Castel Gandolfo. L'immancabile intervista di Paci alla vecchietta che ha conosciuto otto Papi e via cianciando. Papa Benedetto, a detta di Paci, sarà all'eliporto ad attendere il successore. Un gesto di straordinaria umiltà che dovrebbe rassicurare chi, come te Luisa, si angoscia per la percezione che ne potrebbero avere i fedeli che io non sottovaluterei avendo ascoltato la vispa vecchietta. Del resto Papa Benedetto è stato chiarissimo sul suo status dopo le 20 del 28 febbraio. Non più Papa, ma grandissimo Emerito.
Per quanto mi riguarda, riconosco Bergoglio come Papa della Chiesa cattolica anche se il mio cuore piange la perdita di Benedetto. Un po' la situazione di tanti wojtylani senza Wojtyla mi viene da sorridere.
Alessia

Anonimo ha detto...

Cara Luisa, vedi anche il lato positivo.
In Apocalisse 11 si parla di due testimoni che paiono vinti eppure trionferanno...
E poi non pensare che oggi si parlerà solo di ciò che pensa la stampa.
C'è anche l'apostasia, la dittatura del relativismo, la massoneria, il terzo segreto di Fatima...

sam ha detto...

Cara Luisa è davvero sorprendente e paradossale che siamo solo noi discepole innamorate di Benedetto XVI a difendere (e sollecitare) il Primato Petrino di Francesco. :-)

sam ha detto...

Aggiungo anche Alessia nel mio commento.... ho scritto quando ancora non avevo letto il suo.

Anonimo ha detto...

Bravo, anonimo, a richiamare i due testimoni di Apocalisse 11. Fra l'altro questa è una delle ipotesi del libro del biblista Simone Venturini.
Alessia

Anonimo ha detto...

Aggiungo solo che dobbiamo lottare con tutte le nostre forze per sottrarci al gioco al massacro anticattolico delle sirene mediatiche, dei laicisti, di certi ambienti clericali che vorrebbero vedere i due Papi contrapposti e noi stessi fedeli di conseguenza. La Chiesa è di Cristo, e sottolineo Cristo, non dei Papi, servi inutili come noi tutti.
Penso che questa nostra lotta per emergere dallo sconforto sia il miglior modo per onorare il sacrificio del nostro amatissimo Benedetto, un sacrificio fatto per amore. Quanta sofferenza, pero.
Alessia