mercoledì 6 marzo 2013

A Roma il segreto non è più possibile (Isabelle de Gaulmyn)

Clicca qui per leggere la traduzione dell'articolo.
I cardinali americani hanno un modo molto diretto di comunicare. Questo modello dovra' per forza essere imitato anche dal vaticano. Se si fosse agito cosi' nel 2010, tante sofferenze si sarebbero risparmiate a noi e soprattutto al Papa.

2 commenti:

Luisa ha detto...

C`è una contraddizione, o i cardinali americani hanno sottoscritto questo testo:

Noi cardinali di Santa Romana Chiesa, dell’Ordine dei vescovi, dei presbiteri e dei diaconi,
promettiamo, ci obblighiamo e giuriamo, tutti e singoli, di mantenere scrupolosamente il segreto
su tutto ciò che in qualsiasi modo abbia attinenza con l’elezione del Romano Pontefice, o che per
sua natura, durante la vacanza della Sede Apostolica, postuli il medesimo segreto»
,

e dunque non organizzano conferenze stampe quotidiane come stanno facendo, o allora non l`hanno fatto e possono lasciarsi andare alla mediatizzazione più spettacolare, nel senso che è uno spettacolo, con tanto di attori (loro) e pubblico, tutti i giornaliti convocati e accorsi.


Anonimo ha detto...


I cardinali statunitensi non sono mica così grulli da raccontare per filo e per segno quello che si dice nelle congregazioni generali!
è una questione di "cultura": i media americani informano quando la notizia c'è! e che i cardinali americani si pongano davanti ad un microfono è una notizia (anche se poi rispondono con delle sagge ovvietà). è impensabile negli USA che un giornalista pubblichi un articolo o faccia un servizio televisivo raccontando di trame, di veleni e coltelli, di schieramenti che si combattono, di proposte di pacchetto-tuttocompreso-papa-segretario di stato senza citare fonti o trincerandosi dietro millantate confidenze di qualche felpata eminenzacome come invece accade in italia dove per dare "notizie" sui cardinali non c'è bisogno di loro.

Francisco