domenica 3 marzo 2013

O'Brien ammette le accuse. E Mahony afferma che è a Roma su "istruzioni" del Vaticano. Riflessioni (R.)


Il cardinale O'Brien ammette le accuse

'Chiedo scusa alla Chiesa e al popolo scozzese'

‘’Ci sono stati momenti in cui la mia condotta sessuale e’ stata sotto gli standard a me richiesti in quanto sacerdote, arcivescovo e cardinale’’. Lo ha ammesso oggi il cardinale britannico Keith O’Brien. In un comunicato in cui riconosce le accuse a suo carico di ‘’comportamento inappropriato’’, il cardinale Keith O’Brien chiede scusa e chiede il perdono di tutti coloro che ha offeso. Chiede scusa alla chiesa cattolica e al popolo scozzese.

CARD. MAHONY, VATICANO MI HA CHIESTO DI VENIRE  - Il cardinale Roger Mahony è venuto a Roma per il Conclave su "istruzioni" del Vaticano: lo ha detto in una intervista al National Catholic Reporter lo stesso arcivescovo emerito di Los Angeles la cui 'trasferta' romana è stata aspramente contestata negli Usa dopo la pubblicazione di documenti che lo coinvolgono nel cover-up di decine di preti pedofili. "Sono qui perché il Santo Padre mi ha nominato Cardinale nel 1991 e il primo lavoro di un Cardinale è l'elezione di un papa in caso di sede vacante", ha detto Mahony: "Senza che io chiedessi nulla, il nunzio a Washington mi telefonò dicendo che aveva avuto parola dai vertici del Vaticano che dovevo venire a Roma e partecipare al Conclave", ha aggiunto Mahony. 
Qualche giorno prima delle dimissioni del Papa, in seguito alla pubblicazione dei dossier sugli abusi, il porporato era stato messo 'in panchina' dall'arcivescovo di Los Angeles Jose Gomez che gli aveva proibito di fatto qualsiasi iniziativa pubblica al di là della celebrazione della messa. Il cardinale si è detto "stupefattto" delle polemiche seguite alla pubblicazione dei documenti ricordando che le informazioni salienti sulle molestie sessuali potevano già trovarsi in un dossier di 22 pagine disponibile sul sito dell'arcidiocesi fin dal 2004. "Ci sono alcune nuove cose nei documenti, ma nulla di squalificativo", ha detto Mahony al giornale cattolico aggiungendo che le critiche che lo riguardano sono ingiuste perché applicano standard odierni a quella che era la normale pratica del tempo. "La gente dice adesso: perché non avete chiamato la polizia?", ha osservato il Cardinale: "A quei tempi nessuno lo faceva, di solito su richiesta delle famiglie. Quel che ho fatto allora era in linea con quel che si faceva altrove: nei Boy Scouts, le scuole pubbliche, le scuole private in tutto il paese". Oggi su Twitter e sul suo blog Mahony ha auspicato che la messa di inaugurazione per il nuovo Papa sia il 19 marzo: è la festa di san Giuseppe, patrono della Chiesa Universale, e anche il suo 38/mo anniversario come vescovo.

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Partiamo da Mahony. Il nunzio Vigano' si e' fatto portavoce del vaticano? Che cosa si intende per "vaticano"? Quale ufficio? 
E' brutto constatare che, nonostante l'esempio di Benedetto, ancora non si e' capaci di assumersi in pieno le proprie responsabilita'.
Bastava dire: sono a Roma perche' ne ho diritto...
E passiamo a O'Brien. La settimana scorsa qualcuno ha osato persino criticare il Papa per avere immediatamente accettato la rinuncia del cardinale scozzese. Qualcuno ha anche insinuato che Benedetto stesse cedendo, in qualche modo, ai media. 
Forse ora questi commentatori improvvisati dovrebbero fare mea culpa e chiedere scusa a Benedetto XVI. Ops! E' troppo tardi. Nessuna scusa...resta solo la figuraccia.
Sia detto per inciso: non ho mai pensato nemmeno per un momento che il Papa abbia accettato la rinuncia di O'Brien semplicemente per limiti di eta'. Chi vogliamo prendere in giro?
Addirittura questo vescovo avrebbe presentato le dimissioni prima del suo 75° compleanno. 
Mi sorge spontanea una domanda: se il Papa ha accettato la rinuncia dello scozzese per non lasciare pratiche inevase al suo successore, come mai non ha fatto la stessa cosa con l'arcivescovo di Palermo? O con quello dell'Aquila? Entrambi hanno presentato le dimissioni per raggiunti limiti di eta' ma Benedetto XVI non ha lasciato alcuna disposizione.
Strano? No...semplice! Impari il Vaticano a valorizzare il lavoro di Benedetto XVI se ci riesce!
R.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Non lo faranno mai....resta solo un piccolo dubbio,perchè solo adesso,dopo 30 anni e passato il 2010?Non sarà per caso perchè il pure sciagurato O'Brien si era dichiarato pubblicamente contro le unioni ed i matrimoni omo?La cosa mi puzza assai,ma W Benedetto,di nome e di fatto,che il Signore lo protegga sempre.GR2

un passante ha detto...

@GR2
però si era anche detto a favore dell'abolizione del celibato sacerdotale. Uno a uno- X :)

Vatykanista ha detto...

Signore e signori, vi prego, non credete alla favola che "Keith O'Brien era un arciconservatore".

Forse negli ultimi anni pareva cambiato, almeno su alcune questioni etiche, ma, nel lontano 1999 (d'altronde era stato nominato arcivescovo di Edimburgo nell'ancor più lontano 1985) costui fece faville, a Roma, quasi cavallo pazzo 'martiniano'..

(E infatti fu proprio in quello stesso Sinodo che si ebbe un pieno 'disvelamento' di alcune idee 'estreme' del padre sinodale Martini)

http://archive.catholicherald.co.uk/article/29th-october-1999/1/controversy-as-bishop-claims-debate-was-stifled-at


" The Synod's closing message, published on Saturday, contained a resounding plea for a renewed evangelisation of Europe. "Church of Europe: do not be afraid! Live out your responsibilities! The time will come — and the signs can already be seen — in which good will triumph over evil."

The message was overshadowed, however, by the outspoken comments of Archbishop Keith O'Brien of
St Andrews and Edinburgh at the Synod's final English language press conference.

Archbishop O'Brien claimed that a lobby of curial bishops and some papal nominees blocked discussion of sensitive topics, such as celibacy and married priests, in the working groupsessions. 'Practical things like that have been discussed by the bishops and our advisers, but there is also a 'lobby' — if that's not too strong a word — of opposition to any discussion about that among the curial bishops."

He added: "It does cause tension. I would not say it came to blows, but views were expressed very, very strongly."

He also claimed that a plan aimed at reviving the sacrament of reconciliation in the Holy Year, which would have included the use of general absolution, had the joint backing of the bishops of England and Wales, Ireland and Scotland, but was turned down by Rome.

He said: "On the Saturday before Palm Sunday there would be general absolution in all of our parishes in the British Isles and Ireland and on the Monday, Tuesday and Wednesday of Holy Week there would be opportunities for individual confession."

However, he told reporters, "the Curia would not approve of that, despite the fact that it was approved by the hierarchies of our countries." "


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"All the more remarkable that a brave -- or foolish -- Scottish archbishop, Keith Michael Patrick O’Brien, in a moment of candor, told a group of English-speaking journalists last month that he was tired of curial bishops’ efforts to block meaningful proposals in his discussion group. He painted a picture of internal conflict between “residential” and “curial” bishops (for full text, see NCR Web site, www.natcath.org/ncr_onli.htm and then click on the Documents button for European Synod coverage). "

http://natcath.org/NCR_Online/archives2/1999d/111299/111299m.htm


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Nonostante questo, poi fu creato cardinale nel 2003 .



(Incidentalmente, leggetevi questo recentissimo :

https://ncronline.org/blogs/changing-mandatory-celibacy-we-must-be-careful-what-we-wish )

Vatykanista ha detto...


Inoltre, su NCR, nel Marzo 2004 , Allen scrive :


" Speaking of O’Brien, he and I spoke about the situation facing the Catholic church in Scotland. O’Brien is an optimist, noting that some 30 to 35 percent of Scottish Catholics still attend Mass on Sunday. He also said that while the priest shortage is a factor, he’s had some luck in generating vocations. This year he has two men retiring but will be ordaining two new priests, plus he has one man returning to service, so he’s actually “one up” for the year.

O’Brien acknowledged that there has been a drastic depletion of the ranks over the 40 years he’s been a priest. When he began, he said, there was a minor seminary in Scotland, two national seminaries, plus two Scottish seminaries in Rome and Spain. Today, the minor seminary is gone, the national seminaries have been merged into one, and the Spanish seminary is in the process of being “mothballed.” The result, O’Brien said, is that many of his priests are covering two or three parishes.

At the same time, O’Brien said this is not an entirely unmixed blessing.

“I’m happy to see the role of laity emphasized more and more and more,” he said, arguing that the priest shortage is compelling laity to grasp their responsibility. In this model, the priest can serve as the “sacramental boss,” while laity take over the administration and management of parishes.

I pressed O’Brien on what will happen if the number of priests eventually drops to a level that it imperils the church’s capacity to provide the sacraments to the people.

“I don’t know,” O’Brien answered candidly.

“Much depends on the next pope, and the way he faces it,” O’Brien said. “Also, the next synod is on the Eucharist, and I imagine a lot will be said then.”

“One thing is sure,” O’Brien said, referring to the pope’s recent encyclical, Ecclesia de Eucharistia. “If you don’t have the Eucharist, you don’t have a church.”

* * *

A footnote.

When we finished, I told O’Brien that I recently learned I owed him an apology. I have repeatedly attributed to him the remark that Italian Cardinal Dionigi Tettamanzi is a “wee fat guy.” I recently learned from Scottish sources, however, that when O’Brien spoke those words at a press conference at the 1999 European Synod, he was actually quoting the late Scottish Cardinal Thomas Winning. These sources told me that O’Brien wrote Tettamanzi about the remark afterwards, apologizing for any offense. Tettamanzi apparently responded with good humor.

Hence, if Tettamanzi is elected pope, and his roly-poly carriage becomes a topic of public conversation, remember you heard it here first: “wee fat guy” was indeed the appellation given him by a Scottish cardinal, but it was Winning, not O’Brien. "




Ah, nello stesso articolo scrive anche, en passant :


"Rome this week has had something of the feel of a consistory, since so many different events have brought so many cardinals to town [...] The result seems a bit like “old home week.” On Tuesday afternoon, for example, I was sitting in the Italian TV office near the Vatican interviewing Cardinal Keith O’Brien from Scotland, when the door to the room we were using popped open and Cardinal Justin Rigali of Philadelphia stuck his head in to say hello. Turns out that O’Brien and Rigali were made bishops together a number of years ago, and have remained friends since."

Anonimo ha detto...

Mennini meglio di Viganò. Così parrebbe.

Anonimo ha detto...

Cara Raffaella dovevi vedere le facce di ceri preti quando si è diffusa la notizia della rinuncia del papa...tutti allegri e sorridenti. Finalmente se ne son liberati e torneranno come il cane al loro vomito e i maiali al loro brago.Prevedo tempi tremendi la decisione del papa anche se va rispettata porterà a uno smottamento a catena paragonabile alla morte di Valentiniano III nel V secolo, fu la fine della dinastia teodosiana ma anche dell'impero romano.

Luisa ha detto...

Il circo mediatico sta trasformandosi, ma era prevedibile, in una cloaca fangosa e vomitevole, ancor più vomitevole perchè è solo la parte visible di un gioco sporco che si svolge nei sotterranei del potere e di cui i giornalisti si fanno i portaparola.

Vatykanista ha detto...

Sì, Luisa, la punta di un iceberg di scorie radioattive..

Anonimo ha detto...

Mahony è nella stessa situazione del card Law, che Benedetto non ha mai censurato in nessun modo. Quindi gli do credito...

Raffaella ha detto...

Salvo mandarlo in pensione allo scoccare degli 80 anni!
Non fu Ratzinger a nominarlo arciprete di Santa Maria Maggiore.
R.

p.s.

Si veda qui:

http://www.paolorodari.com/2011/11/23/il-vecchio-cardinale-law-e-don-verze-lo-spauracchio-antipedofilo-di-chi-ama-odiare-i-preti-e-il-vaticano/

Anonimo ha detto...

Ah, non ci son più i Rodari di una volta...!

Anonimo ha detto...

hanno aspettato che compisse i canonici 80 anni. Il trattamento che Law ha ricevuto non è una censura, se Benedetto voleva punirlo doveva farlo prima, non aspettare che compisse tranquillamente l'età pensionabile....