domenica 17 marzo 2013

Papa Francesco e la continuità nascosta con Joseph Ratzinger (Sanfrancesco)

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Vedremo nel prossimo futuro se c'e' continuita' o rottura.

25 commenti:

Eugenia ha detto...

Ma sarà davvero continuità? Staremo a vedere a parole son tutti bravi vedremo i fatti

Luisa ha detto...

Per il momento quella continuità è molto nascosta, per ora vediamo segni e gesti di rottura, lo abbiamo visto subito sulla Loggia della Basilica, lo abbiamo visto nella Cappella Sistina.
Vedremo nei fatti come e se si manifesterà la continuità, e non solo con Papa Benedetto, vedremo nei prossimi giorni le celebrazioni liturgiche, quella ad esempio della sua presa di cattedra in Laterano.
Bisogna stare attenti ai gesti, alle frasi choc e demagogiche, di cui i media e gli ignoranti sono voraci, rischiano di mascherare il discorso di fondo, di banalizzarlo, sono ricordati i gesti e le frasi, e non l`insegnamento, la dottrina, la fede ne esce non rinforzata ma indebolita e annacquata.
Aspettiamo, i fatti ci diranno se c`è continuità o se si confermerà la rottura che si sta manifestando su elementi che sono tutto salvo secondari e insignificanti.

Fabiola ha detto...

D'accordo con Luisa. E a sentire molti cardinali elettori quella continuità non è proprio voluta anzi si auspicano rotture e capovolgimenti.
Ieri sera ho ascoltato mons. Fisichella su RAI 2. Tra volute di incenso metaforico, ha detto che la Chiesa è viva anche in Europa non solo in Sudamerica e ha attribuito la richiesta del Papa ai fedeli di invocare su di lui la benedizione di Dio alla "particolare" spiritualità di Bergoglio, legata ai movimenti del rinnovamento nello Spirito. Mi è parso significativo. Ciascuno ha la propria "spiritualità" ma la Chiesa di cristo. Non era di Benedetto e non è di Francesco.

Anonimo ha detto...

cara Luisa, abbiamo un Papa "populista" e di populismo gli Argentini se ne intendono!
Siamo realisti: tra un fine intellettuale tedesco, che suona Mozart, e un pimpante argentino
che ha capito "l'importanza di chiamarsi Francesco" (Oscar Wilde docet) la folla secondo voi chi preferirà? perchè stupirci e perchè dispiacersi? Benedetto XVI è stato un Papa dell'"intimo" chi ha gustato nell'intimo il tocco elicato delle sue parole è ovvio che oggi davanti alla rozzezza del suo successore sia un po' scioccato.. ma la Chiesa cattolica accoglie tutto in se: un papa santo, un papa intellettuale e ora un papa populista...!
Cristina

Anonimo ha detto...

io mi chiedo: quante volte c'è stata totale continuità fra un papa ed il suo sucessore?

sam ha detto...

Però qualcuno può spiegarmi come interpretare il fatto che, oltre ad essersi riferito a sè solo come Vescovo di Roma, non ha fatto neppure i saluti nelle varie lingue? La Chiesa ha bisogno di un Pastore universale. Che concezione ha del Papato il nuovo Vescovo di Roma?

Anonimo ha detto...

infatti va bene tutto, ma il saluto nelle altre lingue perché no? perché il drappo senza stemma? da vescovo anche lui ce l'aveva...pero' son sicuro che se veramente vede il papa solo come vescovo di roma, pe rpropria convinzione, e non per accordi cogli altri vescovi che vogliono sprtirsi il potere, imporrà che gli elettori del papa siano solo italiani. Perché sarebbe una grave ingiustizia che il vescovo di berlino sia un tedesco, di parigi un francese, di buenos aires un argentino, e roma sia l'unica diocesi al mondo a non poter aver un vescovo preso tra il proprio popolo! forse che il popolo italiano é inferiore a tutti gli altri?

Anonimo ha detto...

Cristina, dire che Francesco è rozzo mi sembra proprio sbagliato. Tutti quelli che lo hanno conosciuto (e si è visto anche in questi giorni) parlano di una persona molto delicata ed attenta ai rapporti con le singole persone, proprio come è, pur con un carattere molto diverso, Benedetto (non potrò mai dimenticare la visita a Regina Coeli ed il modo serio, delicato e partecipe con il quale ha interloquito con i carcerati, persone che se vedessi sul mio marciapiede, mi vergogno a dirlo, attraverserei la strada). Scusate, state cadendo nella trappola dei media, che operano sempre per il loro scopi, in modo letteralmente "diabolico" (cioè per dividere, e a quanto vedo qui ci stanno riuscendo) non secondo verità, bellezza e bontà come ha chiesto loro ieri Papa Francesco. Restiamo in ciò che tutti i Papi ci insegnano: il punto è Cristo, non il Papa, il quale nel suo servizio di servo dei servi di Dio è chiamato a caricarsi della Croce: Benedetto lo ha fatto, e continua a farlo, e lo stesso farà Francesco (ed hanno fatto i due Giovanni Paolo, e Paolo, e gli altri via via prima di loro). Preghiamo per loro, come incessantemente ci chiedono. Elisabetta

Anonimo ha detto...

Quella di un vescovo tra i vescovi,nel più puro stile anni'70,un predicatore da favelas,ma qui non siamo in Argentina,prima o poi lo capirà o...forse no;dobbiamo scordarci per sempre la delicatezza d'animo e la squisita sensibilità artistica di BXVI,la sua innata eleganza,la sua discrezione spesso scambiata per freddezza e mancanza di calore umano,questo è totaliter aliter...ho già espressi i miei forti dubbi e non sto qui a ripetermi,mi preoccupa molto di più il rimbecillimento totale della gente avvenuto a tempo record in meno di una settimana,siamo alla proskynesis più abietta, padre Pio e GP2 sono nullità a confronto...ho appena rigettato tutto il pranzo, pur ottimo ,dopo aver seguito i programmi a reti unificate,che profondo senso di ripugnanza,quasi quasi me ne torno in un gompa buddhista,non fosse che il Papa(quello vero,non il mediatico)è ancora tra noi e prega per la chiesa,me ne sarei già andato da un pezzo: VOLETE ANDARVENE ANCHE VOI?forse,se continua così.....GR2.p.s.lo dico con il cuore affogato nella tristezza,mi manca sempre più..;(

Fabiola ha detto...

@ anonimo selle 13.35.
Sì, parlando dei Papi che ho conosciuto una fondamentale continuità c'è sempre stata. E più il carisma personale era differente, più la spiritualità e le sensibilità si discostavano più c'era attenzione a sottolinearla, quella continuità. Esplicitamente.
Il capolavoro è stato quello di Benedetto. Non posso pensare a due personalità più differenti di quelle di GPII e di BVXI. Per interessi, cultura, attitudini. Bene. BVXI ha fatto di tutto perché non si avvertisse alcuna discontinuità, per quello che gli è stato possibile. L'ha incessantemente citato, ne ha ripetuto ogni gesto (penso alle GMG o ad Assisi, (delle quali, mi permetto di credere, avrebbe fatto volentieri a meno), con qualche sottolineatura differente ma mai lasciando pensare di voler innovare fuori dal solco di chi lo aveva preceduto. Non sto dicendo che papa Francesco non lo farà. Certo, per ora, non sembra questa la sua prima preoccupazione.

Anonimo ha detto...

Cara Fabiola, quello che dici è vero fino a un certo punto. Anche Benedetto ha tenuto, e molto, a dare la propria impronta, diversa da quella del predecessore. Io ero in piazza al suo primo Angelus e ricordo perfettamente che, di fronte ai soliti cori da stadio che imperversavano ai tempi di GPII, dopo un po' disse "silenzio!". Ed ha modificato completamente l'atteggiamento dei fedeli durante le celebrazioni papali, chiedendo il silenzio dopo l'omelia, ed in generale chiedendo che dopo l'inizio della messa non si vedessero sventolare più bandiere né si udissero cori. Ed anche le vesti liturgiche, che sotto GPII erano moderne ed anche eccentriche, sono cambiate. La continuità deve essere nella vera fede, ognuno poi esprime pienamente il suo servizio secondo la propria personalità e sensibilità. E meno male che è così, possiamo apprezzare la sinfonia che è la Chiesa. Dio non ci vuole tutti uguali, massificati, ma che ognuno realizzi pienamente la propria individualità unica. Elisabetta

sam ha detto...

Intanto oggi ha citato il grande teologo Card.Kasper ... mica "il mio venerato Predecessore"...
come se Benedetto non avesse mai parlato della misericordia di Dio!

Poi questa insistenza nel definirsi e mostrarsi solo come Vescovo di Roma, per esempio oggi col non fare i saluti nelle varie lingue.
Ma un Pastore universale della Chiesa ci vuole assolutamente... (a meno che non ci dicano che per quello siamo ancora legittimati a considerare Papa il nostro Benedetto ;-) )
Non mi pare mancanza di apertura verso Francesco chiedergli di fare il Papa!
Devo dire che fino all'Angelus di oggi, qui nel blog mi sentivo tra le più accoglienti nei riguardi del nuovo Pontefice... ora sono passata decisamente tra le più diffidenti... Di questo mi pento e mi dolgo da morire... ma non posso mentire né a me stessa, né a voi, né tanto meno al Signore.
La mia fede mi fa sperare in una continuità nella diversità, la ragione mi sollecita delle domande a cui attendo con pazienza e vigilanza delle risposte.

Uomo di Chiesa ha detto...

Mai , le delusioni nascono proprio perché non ci si rende conto di come nessun Papa sia stato in continuità col predecessore!

Luisa ha detto...

Il card. Ouellet ha dato un`intervista a Radio Canada durante la quale spiega quali erano i suoi sentimenti e pensieri entrando in Conclave sapendo che era un papabile, dice come ha dovuto adattarsi e evolvere rapidamente vedendo che era spuntato il nome di Bergoglio in modo assolutamente imprevisto, il che conferma che Bergoglio era l`asso nella manica tenuto bene al caldo, per non troppo esporlo al clamore mediatico, dai curiali Re, Sodano, Sandri e Bertone che hanno condotto le trattative a Santa Maria Maggiore, solo un previo accordo può spiegare la rapida elezione di Bergoglio che non corrispondeva per niente alle descrizioni del Papa ideale che i media, le cosidette "fonti autorevoli", le voci anonime, e non, ci disegnavano, anzi martellavano.
Sembra che i voti di Ouellet siano andati a Bergoglio, anche se non lo ha confermato il suo sorriso parlava per lui.
Ancora dirvi che durante i saluti al nuovo eletto, il Vescovo di Roma ha fatto una domanda precisa, che lo ha molto sorperso, al card. Ouellet sul suo lavoro e che lo ha già visto per questo..ma non ha voluto dire di più.

Anonimo ha detto...

Credo che la mancanza del drappo e dei saluti in varie lingue sia dovuta al fatto che non è ancora cominciato pienamente il ministero petrino, che avrà inizio con la Messa di inaugurazione del 19. :-)
Sulla continuità tra i Papi è chiaro che in tutti i Pontificati esista un unico filo conduttore: Cristo al centro per l'edificazione della Chiesa, e per custodire il Depositum Fidei. Ogni Papa l'ha fatto a suo modo, ma con gli ultimi tre Pontificati sta diventando una mania mediatica quella di paragonare il prima e il dopo, per trovare elementi a favore dell'uno o dell'altro, e così condizionare il pensiero della gente. Seguendo una "moda" avulsa da tutto ciò che non sia sentimentalismo e, mi si permetta, conoscenza di ciò che si afferma. In balia di un'ignoranza rassicurante e liberatoria.
Vedremo però quanto durerà questo giubilo di chi esulta per la fine del Pontificato dello scomodissimo Benedetto XVI, sognando diaconesse, matrimoni gay, balli a Messa e altre aperture definite come più "moderne" (???)...
Ester. :-)

sam ha detto...

Cara Raffaella, questo articolo mi piace molto già nel titolo e vi leggo una frase attribuita a Papa Francesco che spazzerebbe via tanti dubbi e amarezze.
“Son davvero grato di cuore ai molti di voi hanno apprezzato la mia elezione e il mio modo d'essere, ma non posso non essere triste per quelli che stanno esaltando la mia persona mostrando disconoscenza, se non addirittura ostilità, nei riguardi del mio predecessore, il mio caro fratello e amico Benedetto XVI. Spero che il mio pontificato possa proprio garantire quella riforma che ha già cominciato colui che oggi è il vescovo emerito di Roma, verso cui provo stima e venerazione e che, non appena sono stato eletto, ho sentito il bisogno di chiamare telefonicamente, e che andrò a trovare a Castel Gandolfo giusto sabato prossimo. Come ho già detto ieri: Benedetto XVI in questi anni di pontificato ha rinvigorito la Chiesa col suo magistero, la sua umiltà e la sua mitezza. Il ministero petrino ha avuto in lui interprete sapiente e umile e a lui è destinata una imperitura e affettuosa riconoscenza. Benedetto XVI ha acceso nei nostri cuori una fiamma che continuerà ad ardere”.

Però nel sito vatican.va di queste parole non c'è traccia. I casi sono due: o le ha dette e le hanno censurate o non le ha dette e le hanno inventate. Entrambe ipotesi inquietanti....

Mi puoi aiutare a capire? Grazie.


http://alepontecorvo.myblog.it/archive/2013/03/16/egioiasia-benedetto-c-e-c-e-stato-e-ci-sara.html

Raffaella ha detto...

No, Sam, si tratta di una bufala gigantesca.
Queste parole non sono mai state pronunciate (magari avessimo sentito una cosa del genere!).
R.

Anonimo ha detto...

siamo quindi di fronte ad una candidatura nata dall'accordo fra vecchia e nuova curia!

Luisa ha detto...

Mi scuso se faccio un doppione, ma vorrei dire a sam, e a chi lo legge, che quel discorso che legge nel primo post di quel profilo facebook fasullo " Papa Francesco"creato da un catechista neocatecumenale( è stata fatta una ricerca ma evito di fare il nome della persona) è un FALSO, chi si abbassa a certi metodi dovrebbe solo vergognarsi, se ha una coscienza.

un passante ha detto...

Quindi nessun cambiamento in curia, solo accordo e spartizione della torta e amici come prima di Benedetto. Truce, se è' andata così. Alla fine l'unica rivoluzione sta nel rimandare Law negli usa in un monastero di clausura.
Se posso dire la mia secondo me l'unico bersaglio in tutta la faccenda vatileaks non era Bertone ma Benedetto, ora e' chiaro. A quel santo uomo gliel'avevano giurata dai tempi della Cdf, tropo piacente e accattivante GPII per rinfacciargli scomuniche e rigidità dottrinali che sicuramente però ordinava e condivideva. La sua elezione probabilmente nacque dal fatto che nessuno dei capitani coraggiosi si era sentito di raccogliere un'ereditá pesante, sapendo forse anche della comparsa di certi scandali all'orizzonte. Hanno mandato avanti lui, a prendersi le frecce, sperando che comunque data l'età durasse poco e si lasciasse guidare. Invece ogni giorno che passava era chiaro che Benedetto voleva governare e non solo regnare, stava probabilmente arrivando a toccare nervi scoperti, qualcuno con la pedofilia lo aveva anche toccato. Quando toccava allo Ior qualcosa si è inceppato, e non sapremo mai cosa e perché. Allora è arrivato il tutti contro tutti. Lo stesso dossier dei saggi credo che in realtà non contenga nulla di che, ma solo qualcosa che riguarda peccati sessuali di figure intermedie. I grossi sono tutti là e ci resteranno. Non si capisce quale fosse la fantomatica curia da riformare se tutti i curiali sono entrati in conclave e usciti più sorridenti di prima. Se guardiamo all'unico che manca, è Benedetto, quindi il bersaglio era lui. Forse pensano che anche Francesco sia un semplicione francescano che discetta sui poveri e da estraneo ai meccanismi romani facilmente guidabile, ma penso si sbaglino, e non poco. Almeno lo spero

Fabiola ha detto...

Insomma, Elisabetta, la discontinuità tra BXVI e GPII starebbe nella richiesta del silenzio e nei paramenti liturgici. Più la comunione in ginocchio e in bocca, suppongo, distribuita così, sostanzialmente solo da lui.
Cambiamenti introdotti lentamente e con molta discrezione. Il famoso buon esempio. Discontinuità dirompenti, naturalmente. Per le quali si prese la quotidiana dose di critiche o di irrisioni. In compenso per almeno due anni l'ha citato proprio in tutte le occasioni "il suo Venerato Predecessore". Io sto ancora aspettando una citazione del magistero di Benedetto da parte di Francesco, magari insieme a Kasper e Bloy. Spero che ci sarà.
No, scusate, sono davvero tranquilla in coscienza: la discontinuità è stata fortemente voluta da quelli che lo hanno eletto. Siano pure stati la stragrande maggioranza. Qui ci si può appellare allo Spirito Santo e, dato che provo ad essere ancora cattolica, mi taccio.

gemma ha detto...

io concordo con Fabiola, con questa elezione nei fatti cui assistiamo si sta cancellando il pontificato che l'ha preceduto, poche storie. O almeno l'effetto tra la gente è stato questo. Persino mia madre, grande devota di Giovanni Paolo II e mai entusiasta di Benedetto quanto me stasera si è chiesta: "ma perchè gli stanno facendo questo, e con questa mancanza di sensibilitò, dal momento che sanno che guarda, che c'è chi lo informa?" L'ho vista davvero triste, da credente semplice e meno tormentata di me quale è. Non è forse uno scandalizzare i semplici che non sono in piazza a farsi intervistare anche questo? Chi lo ha eletto non poteva non sapere questo. E se potessi averlo davanti a me, al cardinal Ouellet, considerato uno dei suoi vorrei girare la domanda di mia madre, visto che ha contribuito a questa elezione.

Anonimo ha detto...

La discontinuità caratteriale è evidente, ma questo non è un dramma: è un'altra persona, come Benedetto era diverso da GPII. Questo non può essere un problema vero. Così come non lo può essere la maggiore vicinanza che le persone sentono per un carattere estroverso: non vedo perchè questo dovrebbe offendere Benedetto, credo anzi che possa solo essere contento se un determinato carattere o modo di agire avvicina la gente a Cristo, perchè Cristo è il punto, non il Papa (poi se l'avvicinamento sia reale è tutto da verificare, ricordate cosa dicevano di GPII? La gente ama il cantante ma non la canzone). Poi su alcune cose sicuramente ci saranno cambiamenti più sostanziali, ma il pontificato di Benedetto resta, perchè non credo che avremo con questo Papa una elaborazione teorica così potente e capace, per esempio, di interlocuzione con il pensiero laico e scristianizzato europeo come è stata quella di Benedetto. Cacciari lo ha detto chiaramente, in uno dei suoi commenti (evidentemente, sperava in Scola). Francesco ha un altro orizzonte, (anche GPII lo aveva, gli intellettuali cattolici italiani letteralmente lo consideravano un alieno), ed è probabilmente questo orizzonte non eurocentrico che la Chiesa ora ha bisogno di considerare. Se poi parliamo dei media, è tutto un altro discorso: quelli agiscono per loro scopi, ma questo si sa, punto. Elisabetta

Anonimo ha detto...

Io invece vorrei capire perchè banalizzare la tanto inflazionata parola che sta diventando sempre più stomachevole: UMILE.
Un bravo biblista, don Bruno Maggioni, durante un corso di esercizi spirituali definì così l'umiltà: essa è come una baita incastonata in un paesaggio di montagna; la vedi ma non attira l'attenzione, è presente ma perfettamente inserita con un contorno che è più grande di lei e ugualmente la impreziosisce....
Mi dispiace ma in questo papa non vedo l'umiltà, vedo gesti eccentrici, vedo un attirare l'attenzione oltremodo sulla sua persona... Vedo uno che parla (anche se poco visto che nel primo affaccio non lo ha neanche citato pur parlando di fratellanza, pace e popolo...) di Cristo ma che personalmente non mi rimanda a Cristo... Il nome poi... non trovo nessuna umiltà a scegliere un nome di Colui che la tradizione chiama Serafico per la sua particolare Visione di Dio in Paradiso e che per umiltà rifiutò non tanto un papato ma addirittura un semplice Diaconato....
Mi dispiace questo Papa non lo capisco... Lo trovo eccentrico, saccente e scusate l'irriverenza tanto tanto cafone.... Sono profondamente triste.

Anonimo ha detto...

Personalmente, ho motivi (che al momento non ho il tempo di enumerare) per apprezzare Papa Francesco, così come ho apprezzato Benedetto XVI. Comunque, bisogna mettere in conto, a mio parere, la distanza fra la persona del Santo Padre e l'immagine che di lui forniscono i media, in maniera analoga alla differenza sostanziale fra il Concilio dei Padri e quello dei media di cui parlava Benedetto XVI. Per adesso, c'è un enorme sbilanciamento fra quello che il Sommo Pontefice ha potuto dire e fare, e fra ciò che è stato detto e previsto (su quali basi, poi?) su di lui.

Per quanto riguarda il discorso attribuito a Papa Francesco nel quale avrebbe attestato la propria venerazione nei confronti della persona e del magistero del suo predecessore, nemmeno io l'ho ritrovato nella forma proposta. Forse si tratta di un'interpolazione fra discorsi pronunciati in occasioni diverse.

Quello che più vi si avvicina mi pare il seguente:

UDIENZA A TUTTI I CARDINALI

Sala Clementina
Venerdì, 15 marzo 2013

"[...] Un pensiero colmo di grande affetto e di profonda gratitudine rivolgo al mio venerato Predecessore Benedetto XVI, che in questi anni di Pontificato ha arricchito e rinvigorito la Chiesa con il Suo magistero, la Sua bontà, la Sua guida, la Sua fede, la Sua umiltà e la Sua mitezza. Rimarranno un patrimonio spirituale per tutti! Il ministero petrino, vissuto con totale dedizione, ha avuto in Lui un interprete sapiente e umile, con lo sguardo sempre fisso a Cristo, Cristo risorto, presente e vivo nell’Eucaristia. Lo accompagneranno sempre la nostra fervida preghiera, il nostro incessante ricordo, la nostra imperitura e affettuosa riconoscenza. Sentiamo che Benedetto XVI ha acceso nel profondo dei nostri cuori una fiamma: essa continuerà ad ardere perché sarà alimentata dalla Sua preghiera, che sosterrà ancora la Chiesa nel suo cammino spirituale e missionario [...]"

http://www.vatican.va/holy_father/francesco/speeches/2013/march/documents/papa-francesco_20130315_cardinali_it.html

Sul sito è disponibile anche il video.

Alex