mercoledì 6 marzo 2013

Telegramma formale e non particolarmente caloroso dei cardinali a Benedetto XVI (Galeazzi)

Riceviamo e con gratitudine pubblichiamo:


Ora è scontro con Roma sulla data dell’elezione

Le porpore curiali: “Subito il calendario anche se non ci sono tutti” 

Telegramma formale a Benedetto XVI: “Grati per il suo ministero”

GIACOMO GALEAZZI

CITTA’ DEL VATICANO

Roma vuole eleggere subito il nuovo Papa, anche a costo di aggirare le norme. Ma gli extracuriali non accettano di entrare in conclave prima che sia fatta piena luce sugli scandali di corte. Tre giorni prima di dimettersi Benedetto XVI ha autorizzato il sacro collegio ad anticipare l’ingresso nella Cappella Sistina (chiusa da ieri ai turisti) «in presenza di tutti gli elettori». Ora di conclavisti ne mancano quattro, eppure il «partito romano» tenta il blitz per privare i «residenziali» del tempo necessario ad informarsi sulle responsabilità nei casi di corruzione e di consolidare candidature alternative a quelle di Curia.«Non è necessario che tutti gli elettori siano presenti a Roma per stabilire la data del conclave, ma occorre che sia dato a tutti quelli che decidono di partecipare il tempo di arrivare» afferma il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. Insomma se un cardinale tuttora assente fa sapere di aver preso il biglietto per la città eterna, i cardinali, anche senza di lui, possono stabilire l’avvio del conclave tenendo conto di quella comunicazione. Per il tedesco Lehmann, il vietnamita Pham Minn-Man, il polacco Nycz e il cinese Tong Hon, «non c’è nessuna motivazione particolare» del fatto che ancora non siano arrivati. Anche perché il Papa ha annunciato le dimissioni ormai un mese fa. Sembra quasi un velato «boicottaggio» del conclave «in fretta e furia» stigmatizzato anche dal tedesco Kasper.«Dopo le prime votazioni sceglieremo tra candidati ottimi, non sarà un conclave lungo», sintetizza il sodaniano Lajolo. Segno che la trattativa sulla data d’inizio tra «romani» ed extra-curiali è in corso.
Intanto ieri i porporati hanno inviato, a firma di Sodano, un messaggio non particolarmente caloroso in cui manifestano a Benedetto XVI la loro «gratitudine per il suo luminoso ministero petrino e per l’esempio di generosa sollecitudine pastorale». Un taglio netto col passato. 
«Il Pontefice è uno, quello di emerito è solo un titolo», sintetizza Castrillon Hoyos che pure riconosce a Ratzinger «grandezza storica». 5mila giornalisti accreditati cingono d’assedio le congregazioni generali dove 33 porporati hanno già parlato e l’Osservatore Romano lancia nella discussione il dossier Cina: finirà sulla scrivania del successore di Ratzinger. Chiunque egli sia, fosse persino un asiatico, avrà comunque un fascicolo spinosissimo da dipanare. Con il celeste impero la Santa Sede non ha rapporti diplomatici da quando Mao costrinse il nunzio a Pechino a rifugiarsi a Taipei. Il dialogo con il governo è difficilissimo per la negazione della libertà religiosa. I cattolici si ritrovano vescovi ordinati senza assenso del Papa, soffrono l’ostilità della «Associazione patriottica» (tentativo fallito di costruire una chiesa nazionale alternativa a Roma) che intrecciata con la politica, sfrutta privilegi e controlla la politica religiosa. I «clandestini», cioè fedeli a Roma, non hanno vita facile: preti e vescovi vengono arrestati, la Chiesa non riesce a organizzare la formazione e la pastorale, mentre, paradossalmente, aumentano le conversioni al cattolicesimo e l’interesse dei cinesi per la fede cristiana. Nell’Aula del Sinodo è il vescovo di Hong Kong, primo conclavista cinese della storia. Il polacco Wojtyla fu un segno epocale per Mosca, un cinese o (un filippinocinese come Tagle) lo sarebbe altrettanto per Pechino. In Vaticano aspettano ancora quattro elettori. Chiusa da ieri ai turisti la Cappella Sistina.Momento pubblico di preghiera. Oggi alle 17 tutti i cardinali si riuniranno nella basilica di San Pietro, sotto la guida di Angelo Sodano. Ad inizio conclave sarà ancora il decano a celebrare la messa «pro eligendo Pontifice» (nel 2005 a officiarla fu Ratzinger): è riuscito per questo a far modificare la «Universi Dominici Gregis», ma poi non entrerà nella Sistina avendo 85 anni.

© Copyright La Stampa, 6 marzo 2013

Ma tu senti! Parla proprio quel cardinale! Parla proprio lui! Ricordiamo il caso Williamson? Chi era il Presidente della Ecclesia Dei all'inizio del 2009? E chi si assunse tutta la responsabilita' per colpe che non aveva nella Lettera ai vescovi successiva alla revoca della scomunica ai Lefebvriani? Ma Benedetto XVI ovviamente! L'uomo che oggi ha "solo" il titolo di emerito. Ma come ha fatto la chiesa a finire cosi'? Mah...preghiamo!
R.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

non capisco cosa significa "un taglio netto col passato"

sonny ha detto...

Premessa. Più passano i giorni e più aumenta l'avvilimento, la nostalgia e il dolore. Il problema è che ad aumentare è anche una rabbia che non riesco a trattenere. Ieri abbiamo discusso delle foto "rubate" a Castelgandolfo. Ho accostato la foto che ritrae Benedetto in preghiera curvo su se stesso, con le immagini di quei cardinali pronti a brandire il primo microfono a tiro, manco fossero delle starlette sul red carpet del festival di Cannes. Ognuno di noi può trarre le conclusioni che vuole. Ho delle pessime sensazioni e spero di tutto cuore che lo Spirito Santo faccia gli straordinari. Il cardinale citato da Galeazzi non merita una riga di commento.

Anonimo ha detto...

Voler "fare presto" nella situazione che hanno concorso a determinare mi sembra una vera stupidaggine.

Fanno bene gli americani a esigere informazione e trasparenza, nei modi compatibili con le decisione già assunte dal Santo Padre. Sodano non può decidere nulla.

Poi non capisco perché qualcuno disapprova gli statunitensi che parlano coi giornalisti. Non rivelano cose segrete, parlano apertamente e infondono fiducia, rifuggono dall'anonimato.

gianni

Luisa ha detto...

No, Gianni, danno informazioni su ciò che è detto nelle Congregazioni, non si limitano ad esprimere le loro opinioni, simpatie o desideri, e già a questo potrebbero mettere un freno, non rispettano il dovere di confidenzialità al quale sono tenuti.

Anonimo ha detto...

E' molto semlplice,dimenticare in fretta gli 8 anni precedenti,cambiare tutto perchè tutto torni come prima,per il papa emerito,una velocissima damnatio memoriae,non se ne deve più parlare,non avete ancora capito,nostalgici infatuati(a proposito,mi hanno chiamato in tanti modi,mai così)cancellare i files,dimenticare in fretta,si sa mai che venga fuori il rimpianto e l'amore grande che lega tantissime persone a papa Benedetto XVI,anche ieri in tanti telefonavano in varie trasmissioni radio manifestando un affetto sincero e vissuto,speriamo nelle Spirito Santo qui chiamato allo straordinario,siamo ancora sotto osservazione?:))GR2

Anonimo ha detto...

Scusami Raffaella, capisco che abbiamo i nervi scoperti e che non ho alcun titolo per dare consigli a nessuno, men che meno a te. Ma penso che staremmo tutti meglio se valutassimo come in passato le cose con calma e discernimento, verificando le fonti. Specialmente quando si tratta di Stampa/Rep/Corsera. Ci sono già abbastanza divisioni da non doverne creare artificialmente altre.
Per la terza volta in poco tempo mi trovo costretto a confutare articoli di Galeazzi. Qui parrebbe di capire che Castrillon abbia giustificato la formalità e mancanza di calore del telegramma con la considerazione che di Papa ce n'è uno solo. Galeazzi non può non sapere che la frase non è quella, aveva tutt'altro contesto ed è stata pubblicata il 3 marzo proprio da Vatican Insider in spagnolo, all'interno di un'intervista in cui Castrillon si esprime viceversa in modo molto caloroso nei confronti di Ratzinger e aggiunge che pur non essendo egli più Papa ha tutto il diritto a quel titolo onorifico.
A che gioco stiamo giocando, Vatican Insider?
http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/conclave-22824/
Alberto

gemma ha detto...

La Chiesa e' di Cristo, non di nessun cardinale ne' del suo potentato di riferimento semmai esistano sti dannati potentati. Questo mi ha insegnato Benedetto e prima di lui Giovanni Paolo II per quel poco che ho potuto conoscere, e questo io voglio credere. Le cordate le darà poi il Signore a chi le merita, quando sarà l'ora di ciascuno. Usciamo da questa morsa di dolore e complotti, vi prego. Poi magari avete ragione voi, mi sbaglio, ma almeno voglio provarci a vedere un po' di luce. A volte penso che se Benedetto potesse vederci in molti momenti ci farebbe lo sguardo "tedesco":)

Anonimo ha detto...

Ma non c'é nessun "dovere di confidenzialità" che leghi i cardinali in questa fase, c'é solo il senso di responsabilità secondo coscienza. E in questo gli statunitensi sono di esempio.

Le Congregazioni non sono riunioni di una setta segreta. E' in conclave che vige il dovere del segreto, perché lì vive il Mistero della Chiesa e opera lo Spirito. Prima è un bene che si delineino i contorni umani su cui la Provvidenza meterà mano.
Per esempio, è bene che si sappia che Curia sta tentando di fare quadrato per iniziativa degli amici e protettori di Maciel, ce così si stanno autorottamando.

gianni

Luisa ha detto...

Non sono d`accordo, Gianni, i cardinali sono tenuti al dovere di confidenzialità per quel che riguarda le Congregazioni, hanno sottoscritto questo testo( del resto il card. George ha riconosciuto il dovere di rispettare il segreto) vedi Vatican Insider):

Noi cardinali di Santa Romana Chiesa, dell’Ordine dei vescovi, dei presbiteri e dei diaconi,
promettiamo, ci obblighiamo e giuriamo, tutti e singoli, di mantenere scrupolosamente il segreto
su tutto ciò che in qualsiasi modo abbia attinenza con l’elezione del Romano Pontefice, o che per
sua natura, durante la vacanza della Sede Apostolica, postuli il medesimo segreto»"


Altro sono le opinioni personali.

Fabiola ha detto...

D'accordo con Luisa. Gli americani chiacchierano troppo, come sempre; quello che avviene nelle congregazioni dovrebbe, almeno fino all'elezione, restare riservato.
Ricordate briefing con la stampa di un certo cardinal Ratzinger nel 2005?

Poi grazie ad Alberto che è preziosissimo, come al solito.

Anonimo ha detto...

D'accordo Luisa, lo sapevo. Ma darei una corretta interpretazione, non estensiva, di quelle parole. Gli orientamenti dell' "opinione pubblica" ecclesiale, in tutte le elezioni pontificali della storia, non postulano per loro natura il segreto e non hanno attinenza con l'elezione del Romano Pontefice. Non ho letto dichiarazioni di voto o di veto; ho letto ben altro e ne sono lieto.

gianni

Biancamargherita ha detto...

Qui è necessario veramente fare barriera. Il revisionismo del pontificato di Benedetto è alle porte!!!

elmer ha detto...

Il papa porta su di se i anche i peccati di quei porporati ben pasciuti ...
Gratitudine dei cardinali? Quando mai quelli sono senza anima quando morì Innocenzo X il papa rimase tre giorni in sagrestia come un deposito perché i cardinali si rifiutarono di pagare le spese del suo funerale e della sua tomba...
Solo quattro persone son veramente degne e capaci: Dolan di New York, Piacenza, Bagnasco, Scola. Gli altri tutti mediocri.