domenica 3 marzo 2013

Castel Gandolfo: l'affetto dei fedeli radunati davanti alla residenza pontificia


Castel Gandolfo: l'affetto dei fedeli radunati davanti alla residenza pontificia

Tanti fedeli si sono radunati oggi davanti alla residenza pontificia di Castel Gandolfo, dove Benedetto XVI si è trasferito temporaneamente come Papa emerito, prima di ritirarsi in preghiera nel Monastero “Mater Ecclesiae” in Vaticano, una volta restaurato. I pellegrini vengono qui per pregare per lui e per la Chiesa, come ci riferisce il parroco di Castel Gandolfo, don Pietro Diletti, al microfono di Federico Piana: 

R. - Certo, oggi, di domenica, con tutte le Messe che abbiamo, non diciamo più - purtroppo - “per il nostro Papa”. Certamente però tutti noi abbiamo una preghiera particolare per Benedetto XVI. 

D. - Naturalmente non cambierà nulla per Castel Gandolfo? A parte il fatto di avere questo grande Papa, anche se emerito, lì tra voi….

R. - E’ una grande gioia sapere che è qui, come lo è per lui. Ha detto subito: “Che piacere essere in mezzo a voi”. Quindi ha messo in risalto questo sentimento che anche noi abbiamo nei suoi confronti. Noi speriamo - certo è un sogno - di poterlo incontrare in qualche modo… Non sappiamo ancora come si potranno svolgere le cose, ma certamente è un desiderio di tutti: anche oggi lo hanno espresso molti parrocchiani. 

D. - Don Pietro, lei ha anche dei ricordi personali con il Papa: ce li vuole raccontare?

R. - Credo che non siano soltanto dei fatti, ma rivelano quello che lui stesso ha rivelato, parlando la mattina ai cardinali e parlando la sera a noi: la sua ricca umanità. Una volta, eravamo insieme a colazione e lui mi ha fatto parlare per tutto il tempo: mi ha fatto domande su tutto, anche sulle cose più particolari e non soltanto teologiche. Voleva sapere come la gente si comportava, se seguiva le mie cure pastorali, se partecipavano, come fosse il nuovo consiglio pastorale. Ho parlato tanto e alla fine ho detto: “Santità, come don Bosco, io ho chiesto il dono della parola nella prima Messa…”. Il Papa si è fermato, mi ha guardato e ha detto: “Sì, il Signore gliela ha concesso!”, perché avevo parlato molto a lungo. Un’altra volta, mi ha preso le mani, me le stringeva e mi ha detto: “Ecco il nostro caro parroco”. Io gli ho risposto: “Ecco il mio caro parrocchiano, che non sempre frequenta…”. Sono due fatti che rivelano questa attenzione, questa delicatezza, questo suo modo di parlare e questa sua umanità, che è venuta fuori pienamente in questi ultimi giorni.

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4 commenti:

Elmer ha detto...

Non sono profeta né figlio di profeta ma il mondo non vedrà più un Benedetto XVI!
La sua grandezza morale e intellettuale è già consegnata alla storia, la sua grandezza umana noi l'abbiamo vista con i nostri occhi.
Addio Papa Benedetto il più gentile dei Papi,
tu che hai rifiutato il trionfalismo mediatico e hai servito Cristo e la Chiesa
e non altre patrie caduche...prega Dio per noi, non ti dimenticheremo MAI!

laura ha detto...

Il parroco ha la fede dei semplici e continua sperare d vederlo. Chissa? forse non pubblicamente. Se è un bene per la Chiesa parlare ancora, lo sa il Papa, anche se m isembra davvro improbabile, ma è stato tutto talmente sconvogente che pè meglio pensare come il parroco e illudersi. Forse seve per soffrire meno

Eugenia ha detto...



Chissà.......... Se il nuovo Papa glielo permetterà!

Anonimo ha detto...

Credo che lui non voglia,se il nuovo glielo chiederà,lo farà per spirito di obbedienza,intanto io non mi rassegno a non vederlo più,non so, mi pare di affogare nel dispiacere... più passa il tempo e meno mi rassegno,fortuna che non tutti i blog dedicati a BXVI hanno chiuso,grazie,in primis a Raffy,ovvio,per aspera ad astra(vale soprattutto per lui)...GR2