sabato 2 marzo 2013

I cardinali si dividono sulla lezione di Benedetto. Proseguire nella linea di trasparenza ratzingeriana o preservare l'istituzione? L'articolo di Vecchi

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Ottimo davvero Vecchi! La partita si gioca proprio fra i "ratzingeriani" (che vogliono proseguire sulla linea della trasparenza assoluta) e gli antiratzingeriani (preoccupati di difendere l'istituzione). Temo che questi ultimi non avranno vita facile visto che mi sembra un tantino improponibile pensare di tornare indietro.
La linea di estremo rigore e pulizia di Benedetto ha trovato resistente indicibili. Ora e' tempo di decidere in modo responsabile.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

L'istituzione non si preserva perpetuando la sporcizia, cari cardinali. In questi giorni ho osservato le immagini trasmesse dai media e ho visto ... no, meglio che non lo dica. Diro solo che fra la gran parte di voi e Papa Benedetto c'è l'abisso. Lui in alto nella luce, voi disperatemente in basso al buio.
Alessia

Anonimo ha detto...

Raffaella,
Deo Gratias che almeno uno l'ha scritto chiaro: che il problema reale e' quello di trasparenza o facciata istituzionale.

Piccolo aiutino per gli indecisi: provate a rivedere gli esiti, per esempio, del viaggio di Benedetto XVI negli USA. Non e' un caso fortuito che *dopo* quel viaggio e quello che ha detto e fatto i Seminari siano tornati a riempirsi.
Se non c'e' prima di tutto questa coerenza chi mi rende credibile questa istituzione?
E' l'unica via per poter essere segno oggi in quella che si inizia a chiamare "societa' liquida" che condanna tutto all'indifferenza - proprio perche' qualche persona *solida* e' difficile da trovare.
Ratzinger e' sempre stato *solido" -non "rigido" come hanno voluto dipingerlo per decenni.

Raffaella ha detto...

Verissimo! Lodi a Vecchi :-)
R.

Francesco ha detto...

Lorsignori cardinali non si rendono conto che la Chiesa soffre di una crisi di credibilità spaventosa. L'unico modo di uscire da questa crisi è proseguire sulla strada indicata da Benedetto. Non si può neanche pensare di tornare indietro. Il tempo degli insabbiamenti e dei bizantinismi curiali è finito.

La Chiesa è di Cristo, non è del Papa, nè tantomeno della Curia. E sappiamo bene che Nostro Signore, a chi scandalizzava i piccoli, consigliava ben altro che "preservare l'istituzione"...

Anonimo ha detto...

Io ho fiducia nello Spirito Santo anche se le preoccupazioni sono normali e umane. E credo che lo Spirito Santo voglia una persona "limpida e chiara come le colombe" e non "sepolcri imbiancati".
In questi giorni, la nostra responsabilità di credenti è grande: invocare lo Spirito Santo perché scenda a rinnovare la faccia della terra e della Chiesa attraverso un Pastore santo, secondo il cuore di Cristo!

Sursum corda =)
GDB

Anonimo ha detto...

Caro GDB,
hai perfettamente ragione col tuo finale "I Cardinali pensino a pregare in questi giorni, invece di rilasciare interviste."
Finche' uno ci mette nome e cognome non mi fa problema.
Il problema reale e' di tutta quella serie di discepoli di Giuda Iscariota - e lo so' che sto' facendo un paragone pesantissimo - che si mascherano dietro alle "voci autorevoli", "indiscrezioni" e "monsignori del palazzo" che stanno foraggiando, ora come sempre, le varie redazioni per altri succulenti articoli sul tema.
Peccato che lo "spin doctoring" possa nulla contro lo Spirito Santo.
Ma ovviamente non possono rassegnarsi alla perdita del loro potere, perche' e' l'unica cosa che li fa vivere. Tolto questo, crepano.
E ancora non si rendono conto che non solo creperanno qui, ma in eterno.

Anonimo ha detto...

Buongiorno Raffaella,
ovviamente adesso i vaticanisti si riposizionano come al solito, fai finta che dal punto di vista "giornelattistico" dal 10 al 28 febbraio non sia successo nulla e hai in mano la situazione effettiva.
Hanno avuto "l'ordine" di osannare la dipartita di Benedetto XVI, adesso la dipartita c'e' stata e quindi tornano come al solito.

Perdita di potere? E' di questo che hanno paura i lorsignori eminentissimi?
Di questo hanno paura quelli che hanno necessita' del potere, perche' al di la' della autorita' conferita da un zucchetto rosso sanno fin troppo bene che NON hanno una autorevolezza - ne di pensiero ne di azione.
E' il risultato del fallimento di una "scuola diplomatica" che ha cercato di salvare gli ambiti di potere e manovre, ultima emanazione di un Regno Pontificio gia' soppresso da molti decenni nella fattualita' storica ma che nella mentalita' delle Eminenze e' tuttora rimpianto, stile Pio IX.
Ed e' proprio qui il guaio enorme che adesso queste Eminenze si trovano ad affrontare - e non e' che Benedetto XVI non abbia fatto di tutto per prepararli - : affrontare una realta' di Chiesa non come "autorita' mondana" (decisamente in calo negli ultimi tempi) ma come *esperienza di fede* che ha il coraggio di affidarsi al Suo Capo, che e' Gesu' Cristo.
Abituati a maneggi&traccheggi, non sanno piu' cosa vuol dire vivere di fede. L'Anno della Fede era prima di tutto per loro - e ovviamente non l'hanno capito.

Anonimo ha detto...

A me un Cardinale disse, invero, che la partita non era più tra "progressisti" e "conservatori", "benedettiani" e "non benedettiani".
Bensì tra chi è con Cristo e chi è contro Cristo.

Eugenia ha detto...



Sono completamente in accordo con Alessia. Certi cardinali dovrebbero comprendere che proprio seguendo la via della traspareza si preseva la credibilità della chiesa non CONSERVANDO LA SPORCIZIA SOTTO I TAPPETI COME IN PASSATO. Ma, per continuare sulla linea della traspareza, bisogna metterci la faccia come ha fatto Benedetto in questi quasi otto anni di pontificato e per metterci la faccia bisogna avere coraggio ed una fede incrollabile. Non sò quanti dei cardinali chiamati in conclave abbiano entrambi i requisiti. E poi, non dimentichiamoci l'influenza malefica che ancora esercitano certe cordate di potere che negli anni si sono ramificate e che, sono state il principale ostacolo all'opera coraggiosa di pulizia intrapresa da Benedetto XVI.

Anonimo ha detto...

Letto il pezzo di Giulio Anselmi? Come esperto di faccende vaticane fa ridere. Come esegeta del carattere di Papa Benedetto fa piangere. Un altro che non ha capito una cippa né del Papa nè dei fedeli.
Alessia

Fabiola ha detto...

Io non ho la vostra stessa fiducia. La Chiesa non sarà mai "credibile" per il mondo, quello per il quale Gesù non prega.
Non è questione né di comunicazione né di trasparenza. Insomma, lo scopo della purificazione non può essere la credibilità della Chiesa di fronte al mondo, piuttosto una risposta viva all'incontro con Cristo. La conseguenza sarà che la Sua Luce risplenderà più chiara sul volto della Chiesa ma questo non garantirà mai assenso e accoglienza. Anzi. Più la Chiesa sarà il Suo Segno alto levato sulle nazioni più sarà odiata e combattuta. E' la tiepidezza della fede la questione, tutto il resto del male ne discende necessariamente. Questa è la strada indicata da Benedetto. Non l'intransigente giudizio nei confronti della gerarchia e dei pastori. Valeva anche per i laici il suo richiamo a smetterla di indignarsi per le colpe, sempre di altri, indignazione che esime dal cominciare a lasciarci cambiare da Cristo, noi per primi. E oso persino dire che i cardinali oggi come non mai hanno bisogno del nostro sostegno e della nostra preghiera.

Anonimo ha detto...

Purtroppo son pessimista la storia della Chiesa ci insegna che a un grande papa succede sempre uno mediocre...Benedetto ha lasciato un vuoto che sarà occupata da nani. Quando si legge la lista dei cardinali dei tempi di Pio XI si rimane di stucco...tutti menti elevate di primaria grandezza. I cardinali attuali son tutti l'opposto a parte qualche eccezione.
Il rimpianto rimane per il fatto che il papa spesso ha inserito mezze calzette e non persone valenti come mons. Negri, Oliveri o Fisichella.

nonno ha detto...

Fisichella chi? Quello che da Vespa non sapeva che il Papa indossa scarpe rosse perché ricordano il martirio? Glielo ha dovuto spiegare Svidercoschi. Pare una sciocchezza, ma sulla stampa e sul web e' stato deriso per anni per questo particolare, scarpe di Prada si, scarpe di Prada no. Ma chi avrebbe dovuto occuparsi dell'evangelizzazione dell'occidente non avrebbe saputo spiegarlo il motivo ai giovani che lo deridevano