IL NOSTRO ALBUM DI TESTIMONIANZE PER BENEDETTO XVI: LE FOTO
Cari amici, su suggerimento di un caro amico del blog, inauguro questo post in cui possiamo condividere i nostri incontri con Papa Benedetto raccontando che cosa egli ci ha lasciato nel cuore e nella mente.
Non tutti abbiamo avuto la fortuna o, meglio, la grazia di incontrare personalmente Papa Benedetto ma ciascuno di noi ha incontrato Joseph Ratzinger anche a livello virtuale. Ognuno di noi e' rimasto sicuramente colpito da una omelia, un discorso, un gesto...
Tanti avranno partecipato a qualche visita in Italia o a uno o piu' viaggi apostolici all'estero.
Per molti l'incontro e' avvenuto esclusivamente attraverso la televisione o internet ma si tratta pur sempre di un "incrocio di cuori".
Le nostre testimonianze saranno raccolte in un album da consegnare al Papa emerito.
Per dare il buon esempio iniziero' io.
Troverete la mia testimonianza nel primo commento a questo post.
Tutti sono invitati a partecipare ma chi non vuole scrivere pubblicamente puo' inviare una mail all'indirizzo: raffaella.blogpaparatzinger@gmail.com.
Sara' mia cura raccogliere la testimonianza nella massima discrezione. Avete la mia parola e sapete di potere contare su di me :-)
Forza allora!!!
Un abbraccio ed un ringraziamento speciale a tutti.
Raffaella
p.s. la foto e' stata scattata da mia madre il 31 dicembre 2008.
140 commenti:
Eccomi qui.
Non so da dove cominciare...
Ho "incontrato" Papa Benedetto in tre occasioni: nel 2005 (udienza generale), nel 2007 (Vespri), nel 2008 (Santa Messa).
Non si e' trattato di incontri personali. Ero fra la folla (immensa) dei fedeli.
Una cosa pero' mi ha colpito di Papa Benedetto: il suo sguardo.
Era sulla "papamobile" o percorreva la navata centrale della Basilica Vaticana, eravamo tantissimi, ma ad un certo punto ho percepito chiaramente (e fisicamente) il suo sguardo posarsi su di me.
In quel momento non c'era nessun altro: solo io e lui.
Chi era con me, pur posizionato in punti diversi della Piazza o della Basilica, ha avuto la stessa sensazione.
Il Papa non guarda...vede ciascuno di noi!
Mi sono recata a Roma per ringraziare Benedetto XVI ed ora e' giunto il momento di scrivere la testimonianza per me molto dolorosa.
Confesso che prima del 2005 seguivo sempre l'Angelus del Santo Padre, spesso le celebrazioni, ma non sapevo nulla del Vaticano.
Conoscevo sicuramente meglio le dinamiche "parrocchiali".
Tuttavia ho sempre provato una istintiva empatia per Ratzinger perche' spesso e volentieri era contestato dai media e questo, automaticamente, me lo rendeva simpatico.
A febbraio del 2005 mi conquistarono la sua omelia in occasione dei funerali di don Giussani, quella della Veglia pasquale e le meditazioni della Via Crucis.
Quando mori' Giovanni Paolo II tutti ci siamo sentiti persi.
Io sono nata sotto il Pontificato di Paolo VI ma ero troppo piccola per ricordarmi di lui o di Papa Luciani.
Quindi l'unico Pontefice che avevo davvero nel cuore era Wojtyla.
Alla sua morte io, come tutti, ci siamo sentiti presi per mano dal cardinale Ratzinger.
L'omelia per i funerali del Santo Padre e' una delle pietre miliari della storia della Chiesa Cattolica.
C'e' stata poi la "Missa pro eligendo" e quelle straordinarie e forti parole...
E' chiaro che "tifavo" per l'elezione di Ratzinger e le mie preghiere sono state esaudite in pochissimo tempo.
Quel 19 aprile 2005 e' stato un giorno di gioia ed uno dei punti fissi della mia vita.
Non solo per l'elezione del Papa, ma anche per la gioia di mio padre, felicissimo perche' era stato scelto il cardinale che tanti anni prima aveva incontrato, per caso, in San Pietro durante una visita guidata.
Quel 19 aprile e' l'ultimo giorno in cui mio padre e' stato pienamente cosciente.
Le sua condizioni di salute sono poi precipitare portandolo, in pochi giorni, alla morte.
Era un evento a cui in famiglia eravamo preparati ma non alla celerita' con cui tutto e' accaduto.
Il 24 aprile 2005, nel pieno della disperazione, sentii Benedetto dire: "Chi crede non e' mai solo!".
Quelle parole, allora percepite come rivolte direttamente a me, hanno cambiato la mia vita, il mio modo di intendere la sofferenza.
Da quel momento si e' creato un legame cosi' forte con Papa Benedetto da essere percepito come "fisico", come se fosse un legame di sangue.
Ecco la ragione per cui, nel febbraio 2007, e' nato il primo blog dedicato a Benedetto XVI. E' stato un modo, molto piccolo, di dirgli semplicemente: grazie!
L'11 febbraio 2013 ho sofferto tantissimo e nei giorni successivi la situazione e' peggiorata.
Forse non ho mai pianto come il 28 febbraio.
Poi ho capito che Papa Benedetto ha voluto compiere l'estremo sacrificio per noi e per la Chiesa.
Si e' caricato della croce dei peccati di tutti, agnello sacrificale, senza colpa alcuna.
Mi conforta pero' la certezza che Benedetto e' con me, prega per me, mi tiene la mano anche se non posso vederlo.
Un abbraccio, caro dolcissimo Benedetto :-)
Raffaella
raffaella,la tua testimonianza è potente.
grazie per averla condivisa con noi.
io ho visto papa benedetto al suo primo angelus,era il 1° maggio del 2005.
c'era una marea di gente ma la sua semplicità ha colpito tutti.
proprio tutti abbiamo sentito la sua umiltà quando non smetteva di ricordare il suo predecessore.
da allora l'ha sempre fatto con la sensibilità di chi sa che nella chiesa c'è sempre continuità nella novità.
grazie papa nostro!
max2
Da Giovanni 23 a Giovanni Paolo 2 ho ubbidito/disubbidito al Magistero;con la nostra "CIOIA" bavarese ho sempre condiviso, politica ecclesiale, teologia e pastorale.
Benedetto 16 è stato il mio Papà.
Parte 1
Raffaella però così fai piangere la causticissima Ester! Non si fa!
Comunque, io non ho mai avuto modo di incontrare Papa Benedetto XVI, però l'ho seguito nel Suo Pontificato.
Sono nata durante il Papato di Giovanni Paolo II e, quando ero molto piccola, pensavo che quel Papa non sarebbe mai morto, come se Wojtyla e il Papa fossero la stessa cosa. E quindi eterni!
Poi però giunse il momento del distacco: andai a Roma per dare l'ultimo saluto al Papa, e sentii che era arrivato un nuovo Sabato Santo al termine del quale, però, Gesù Signore ci avrebbe donato di nuovo la Pasqua.
Molti parlavano male di Ratzinger già allora, lo dipingevano come una specie di "mostro" freddo e irraggiungibile, uno che avrebbe fuggito il popolo e qualsiasi contatto umano.
Niente di più sbagliato.
Quando si affacciò alla Loggia, dopo quell'annuncio così tonante, che io sentii come un po' scherzoso perché calcava sulla R di Ratzinger come se fosse un ringhio (un cane fedele a guardia del Depositum Fidei), Papa Benedetto XVI pareva lo stesso bambino che giocava a dire la Messa. Un sorriso e una luce negli occhi lo rendevano molto più giovane dei suoi capelli bianchi. Mi diede l'impressione di essere salito su una pedana, uno scalino, probabilmente per la sua statura minuta; ma non era il mondo a vederlo meglio (abbiamo avuto otto anni per farlo), era piuttosto lui a guardare meravigliato la folla, proprio come i bambini quando vogliono vedere meglio qualcosa. E così, in quei pochi istanti, il grande teologo freddo e distaccato era tornato piccolo: "Ti benedico, Padre, Re del Cielo e della Terra, perché tieni nascoste le cose ai sapienti e le riveli ai piccoli".
La vera sapienza del Pastore che si fa piccolo e umile, si univa così alla scienza di cui era ritenuto un depositario fidato. Il tutto espresso con modi gentili, da gran signore. Pensai che finalmente Papa Pacelli non era più l'ultimo principe della Chiesa: era arrivato Benedetto XVI, un uomo di grande dottrina e dall'agire mite, fine, così nuovo ed inusuale per i nostri tempi.
Io penso che proprio il suo garbo sia stato la grande Croce su cui è stato inchiodato, perché incompreso. D'altronde le persone miti e culturalmente elevate sono quelle più soggette agli scherni: Gesù ne è stato il grande esempio!
(segue)
(segue)
Parte 2
Del Suo Pontificato ho apprezzato la fermezza dottrinale, lo stile catechetico chiaro e comprensibile, e naturalmente l'attenzione alla Liturgia. Non soltanto per il Motu Proprio, ma per tutta la cura che è stata profusa abbondantemente per le Celebrazioni Pontificie.
Vorrei a questo punto sottolineare che la cura Liturgica non vuol dire solo ed esclusivamente utilizzare paramenti antichi (che è sempre bene recuperare, però, se disponibili), ma ispirarsi ad una NOBILE semplicità. Nobile, è questo l'aggettivo da tenere in mente dinanzi alle pericolose derive pauperistiche del Popolo di Dio: la nobiltà traspare da tante piccole cose, non soltanto dall'effettivo valore di questo o quel servizio da Messa. Senza la nobiltà, la semplicità diventa sciatteria, e contro di essa Benedetto XVI si è sempre espresso esplicitamente. Così anche per la Musica Liturgica.
Il tutto, vorrei ribadirlo altrimenti mi si dà della tradizionalista di quelli con la "t" minuscola, in ossequio non solo al Messale Pre-Conciliare, ma alla stessa SACROSANCTUM CONCILIUM, costituzione apostolica che condensa il CVII (e quindi il Novus Ordo).
In ultimo, di Papa Benedetto XVI serbo il ricordo di un agnello sacrificale, sul quale si sono accaniti tutti in un linciaggio mediatico assordante. Senza fuggire, come Cristo nel Getsemani, ha affrontato la Sua Passione e la Sua lunga Via Crucis. Persino ora che il Suo Pontificato è terminato continua ad essere additato come un esempio di malgoverno, di incapacità, di ostentazione vana, laddove si è dimostrato uno strenuo difensore della Fede, della Chiesa, della Liturgia.
"Beati voi quando vi perseguiteranno, v'insulteranno, e mentendo diranno ogni male di voi per causa Mia: rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei Cieli!".
Ciao, Papa emerito Benedetto XVI, ti voglio bene!
Ester (un po' commossa). :-)
Ho imparato a conoscere Benedetto grazie a questo blog e ti ringrazio, Raffaella.
Mi ricordo che cercavo notizie sul perché il Papa era stato costretto a rinunciare alla visita alla Sapienza.
Ho trovato subito questo blog e ho letto tanto; mi sono subito affezionata a questo Papino così dolce e premuroso.
Da allora non ho perso un Angelus e mi sono registrata tutte le udienze generali.
Ti voglio bene, Papino Benedetto.
alessandra
Cara Raffaella, Santità (se mai dovesse leggere...),
grazie per la tua bellissima testimonianza. Ho incontrato il Santo Padre "personalmente" tre volte: nel 2006, esattamente un anno dopo la Sua elezione, l'anno scorso a Milano e all'ultima Udienza generale del 27 febbraio.
Preciso che, per la mia età (ho 21 anni), Benedetto XVI è stato il "mio" Papa: il Papa della mia adolescenza e della mia formazione cristiana ed umana. Il Papa che ha riacceso in me l'amore per Gesù Cristo e la Sua Chiesa, il Papa che ha acceso l'amore per la Liturgia, il luogo dove incontriamo il Signore. Anche il mio carattere, simile al suo, ha certamente aiutato in questo. Il Signore si serve anche di chi non è proprio "mister espansività"! Per me è stata una liberazione.
L'ho seguito quasi sempre in televisione, al punto da destare ogni tanto le lamentele dei miei genitori ("Non c'è mica solo il Papa!").
Durante la Sua visita a Milano, ho avuto modo, con alcuni Seminaristi, di vederlo da vicino nei pressi della sacrestia del Duomo, appena salito dalla venerazione delle reliquie del grande Carlo Borromeo. Dalla curiosità mia e di un mio amico ("andiamo a vedere il Papa che prega san Carlo"), abbiamo fatto di corsa tutto l'abside e... ce lo siamo trovati davanti. Non è riuscito a dire una parola, tanto sembrava contento: nel frattempo ci avevano raggiunto altri che gli facevano festa. Ma più impressionante ancora è stato il suo ingresso in Duomo: un chiasso festoso, quasi per consolarlo e mostrargli il nostro affetto, che si è immediatamente trasformato in silenzio non appena si è inginocchiato davanti al Tabernacolo.
Ho speso litri di lacrime nell'ultimo mese, e la nostalgia ogni tanto riaffiora. Santo Padre, Le siamo vicini e La ringraziamo per ciò che ha fatto per Gesù Cristo, per la Santa Chiesa e - quindi - per noi. Preghi per noi: noi facciamo lo stesso per Lei.
Ho amato moltissimo Papa Benedetto.
Sono andato a molte delle sue udienze generali e ne sono sempre uscito rafforzato.
Mi ricordo che una volta ha detto:
"tutto ciò che oggi è attualissimo domani sarà passatissimo".
Mi viene da dire "quante emozioni" ma non sono emozioni perché questo sentimento viene solo dal cuore.
La mia era invece una vera simpatia, una affinità elettiva.
Grazie, Papa Benedetto, grazie per quello che ci hai insegnato.
Grazie per averci mostrato come si ama davvero: donare se stessi con tutta la propria anima.
Grazie!
Giuseppe M.
raffaella,io ti mando una mail.
cdb
WOW, vedo che la cosa funziona! Stasera a Messa, dopo aver ricevuto il Signore nell'Eucarestia, Lo rimgrazierò di cuore. Sursum corda, forza Raffaella che ci riusciamo!!!
Io ho avuto la Grazia di incontrare Benedetto XVI.
Ha uno sguardo limpido (puro come quello di un bambino ... passami l'espressione "familiare") che ti entra nel cuore, una impressionante capacità di ascolto, una semplicità "disarmante".
Un Papa con l'accento!
L’incontro ebbe luogo in un’occasione particolare. Quando sono trovato davanti Papa Benedetto (per qualche istante siamo rimasti noi due soli), dopo un primo ovvio momento di “smarrimento”, ho fatto mente locale e ho avuto come l’impressione che la Sua Persona emanasse una gran luce (quasi un corpo trasparente con una lampada al suo interno). In quel momento ho capito appieno il titolo dell’intervista di Seewald “Luce del mondo”. Devo dire che mi sono sentito subito a mio agio, come se mi trovassi di fronte ad una persona conosciuta da sempre o come quando vai incontro al tuo parroco che è entrato in casa tua per la benedizione annuale. Gli ho consegnato un piccolo lavoro (fatto con le mie mani) e .. udite …. udite Lui mi ha consegnato il Suo regalo! (ho saputo dopo che aveva chiesto informazioni sui miei gusti per potermi portare qualcosa che avrei gradito .. e così è stato). Poi ci siamo avviati in sala da pranzo dove ho avuto il doppio onore di essere Suo commensale e cameriere (capisco bene ora quanto sia stato improvvido il comportamento del suo ex maggiordomo …)
A tavola seguì una conversazione con tono molto familiare e informale. Volle avere notizie di ognuno di noi (in totale eravamo 6 compresi i 2 segretari). Quando seppe che avevo prestato servizio come direttore di un coro e che attualmente svolgevo la funzione di organista Gli si illuminarono gli occhi. "Mi raccomando, continui in questo servizio!", mi disse.
Quando necessario mi alzavo, servivo e poi mi rimettevo seduto al tavolo con loro:non mi sentivo assolutamente a disagio e non provavo alcuna soggezione (mi meravigliavo di me stesso). La conversazione proseguì su diversi argomenti, e fu piacevole e gioiosa.
Terminato il pranzo e recitata la preghiera si avviò verso la porta , ma non prima di aver accarezzato la cagnolina del padrone di casa dimostrando ulteriormente con questo gesto la sua sensibilità d'animo) (particolare: la cagnolina aveva trascorso tutto il tempo del pranzo accovacciata accanto alla sua poltrona!)
A questo punto Gli chiedemmo se potevamo avere l'onore di fare una foto ricordo con Lui.Ovviamente rispose di sì. Quando stavamo per uscire si fermò e sorridendo ci fece notare che nel gruppo della foto mancava la cagnolina. Così ci fece rimettere in posa per un'altra foto! Qui termina il mio racconto a quale voglio aggiungere una postilla: sia chiaro che vi ho raccontato queste mie emozioni né per superbia né per presunzione, ma solo perché le Grazie non ci vengono concesse solo per noi, ma vanno condivise come un Bene prezioso.
Dimenticavo un particolare importante: da quel giorno ogni volta che ha incontrato la persona che mi aveva offerto l'opportunità descritta le ha sempre chiesto mie notizie e mi ha semptre mandato i suoi saluti (fino a pochi giorni prima dell'addio).
In occasione del 7* anniversario della Sua elezioneGli avevo donato un mio dipinto con un soggetto sacro. Così mi fece rispondere:" ... Sua Santità esorta ad una sempre proficua attività artistica come frutto di una intensa vita spirituale ... Le imparte di cuore la Benedizione apostolica estensibile alle persone care". Perché ti dico questo? soprattutto per la parte finale. Infatti, dato che secondo me le benedizioni "non hanno scadenza" credo sia mia facoltà estendere anche a voi (che ormai considero persone care) quella benedizione.
ops ho dimenticato di "firmare" il post precedente: sono l'Anonimo delle 7.00
:-)
R.
Mi ero allontanata dalla pratica della fede dopo aver subito la violenza con cui è stata applicata la riforma liturgica, non c`era più nessun limite all`inventività, mi sentivo aggredita e come per legittima difesa me ne sono andata. Gli anni son passati, il pontificato di Giovanni Paolo II l`ho vissuto da osservatrice distante, anche se lontana dalla pratica, mai è venuta meno la mia Fede in Cristo Signore, ogni tanto tentavo di riavvicinarmi ma mi sentivo totalmente estranea a quello spettacolo, a quel protagonismo, a quella agitazione, che chiamavano Messa.
La sera del 2 aprile 2005 dopo essermi fatta installare il satellite per ricevere anche l`Italia "cado" su un canale che non conoscevo, Telepace, e vedo una folla orante raccolta nel buio sulla Piazza San Pietro, le telecamere fisse su quelle due finestre accese, sono restata inchiodata sul posto, poi ho visto accendersi la terza finestra e ho saputo in me che il Papa era morto, la conferma è venuta ben presto, ho cominciato a piangere, non riuscivo a fermarmi, era come se stessero saltando tutti i bloccaggi les verrous, che si erano installati durante gli anni, mi son lasciata andare senza cercare di capire, poi ho seguito le esequie di Giovanni Paolo II e lì ho "conosciuto" il cardinal Ratzinger, ascoltandolo e guardandolo si è creato un legame che non ho parole abbastanza forti per descrivere, ho poi ascoltato la sua omelia alla Messa prima del Conclave che non ha fatto che rinforzare quel legame così sorprendente perché inaspettato. Quando il 19 aprile il suo nome è stato fatto sono saltata dalla gioia, non smettevo di dire grazie, grazie Signore, io che venivo da lontano, con la mia esigenza, e anche la mia intransigenza, sapevo che avevo trovato un padre spirituale, una guida.
Negli anni seguenti sono andata a Roma due e anche tre volte all`anno, sentivo il bisogno di incontrare il Papa, di vederlo, di ascoltarlo, di pregare con lui.
Ho vissuto con Papa Benedetto le feste di Pasqua nel 2006, non dimentico le alzate all`alba per essere fra i primi all`Udienza del mercoledì, e fu appunto uno di quei mercoledì in cui ero riuscita a correre abbastanza in fretta per essere in prima fila…che ho avuto l`immensa gioia non solo di vederlo ma di stringere la sua mano, non dimenticherò mai il suo sguardo, celeste e profondo, che ti vede veramente, ti guarda e ti vede e in quel momento ci sei solo tu, se chiudo gli occhi e ritorno a quel giorno sento ancora il calore tiepido della sua mano nella mia.
Sono passati gli anni e il mio affetto non è mai venuto meno, un affetto abbastanza forte e profondo per resistere anche a certi momenti in cui non ho capito alcune sue parole o silenzi o, ancora, gesti, ma si può amare un padre senza essere necessariamente d`accordo su tutto, purtroppo le mie domande, perplessità e incomprensioni, non ho potuto farle arrivare fino a lui, non le nego, restano in me ma non offuscano il mio affetto, non potrebbero.
Continua...
L`11 febbraio il serbatoio delle lacrime si è riaperto, non capivo, ma perché?
Ho vissuto una valanga di emozioni, uno tsunami che arrivava per ondate successive, tristezza, rabbia, incomprensione, poi si è fatta strada l`intelligenza del cuore che ti suggerisce l`evidenza, che ti dice, lascialo andare, non ce la fa più, lo ami abbastanza per lasciarlo andare, la mia mente mi suggeriva argomenti e apprensioni che ancora oggi non rifiuto, ma ho visto il Santo Padre, ho visto il progressivo e accelerato aggravamento della sua salute, ho visto il soffio che mancava, la voce che diventava un filo tenue, lo sguardo che partiva verso l`infinito, le gambe che faticavano, la schiena che si inchinava sempre più sotto il peso di tutti i colpi ricevuti, allora sì, la sua scelta mi ha all`inizio petrificata, allora sì, temo e tremo ancora per le conseguenze, ma di una cosa sono certa, Papa Benedetto non ha voluto far vivere alla Chiesa un seconda fine di Papato come quella che abbiamo avuto con Giovanni Paolo II, ha troppo amore e rispetto per il suo servizio, per il suo ministero.
Papa Benedetto è stato, è e resterà il "mio" Papa, so che quel "mio" fa sorridere e provoca l`ironia se non il giudizio di molti, ma è la mia realtà., quel che sento e penso.
Grazie Papa Benedetto per quel che hai fatto per la Chiesa, grazie per il Summorum Pontificum, grazie per il tuo luminoso Magistero, che Dio perdoni tutti coloro che ti hanno fatto tanto male, so che tu li hai già perdonati, che il Signore e Sua Madre Santissima ti proteggano e continuino ad accompagnare i tuoi passi di pellegrino.
io ho una passione per la letteratura di jane austen. qundo leggi i suoi romanzi entri in una sorta di macchina del tempo che ti rende possibile sorvolare l'animo umano senza impiastricciarsi con le sue paludose meschinita'. ti senti leggera e nello stesso tempo profonda, disincantata ma anche speranzosa. quando ho ascoltato per la prima volta Ratzinger nella mia vita durante l'omelia per il funerale di don giussani, rimasi perplessa. c'era qualcosa che non tornava. quel cardinale con quella faccia da personaggio gogoliano era il grande inquisitore joseph ratzinger, la bestia nera dei preti buoni amanti dei poveri. eppure le sue parole non erano da personaggio gogoliano, tanto meno da grande inquisitore. avevano un sapore a me noto ma che non sapevo, non riuscivo a rammentare (un po' come le madeleine di proust). c'ho messo parecchio a capire che mi ispiravano lo stesso stato d'animo che mi provocano i romanzi di jane austen. ho imparato a conoscere Cristo e la Chiesa attraverso questo stato d'animo, attraverso quella forma di lucido incantesimo, attraverso la sua grazia. mi fermo per adesso perche' sento che mi sta ritornando su la bile e poi, mi conosco, comincio a sclerare e in questo specifico spazio sarebbe inopportuno.
Ho incontrato Benedetto nell'amore di Cristo. Dove mi ha insegnato la pazienza e l'ascolto. Non voglio usare troppe parole. Ma Benedetto mi ha insegnato che l'umiltà è il solo coraggio che abbiamo e la sola capacità di cambiamento che siamo capaci di usare e di osare. Perché l'umiltà è un dono di Dio a chi Lui ama.
Poi Benedetto si è ritirato e non mi ha lasciato solo, perché mi ha regalato papa Francesco. Tenete forte la successione: prima Benedetto e poi Francesco. Così doveva essere e così è stato. La Chiesa è amata da Dio.
ciao r
Rita da S.Girolamo .Bari Io ho provato una fortissima emozione quando a Roma il Papa in una delle sue prime udienze citò proprio S.Girolamo .Eravamo con Don Franco, parroco della Cattedrale di Bari.La pedofilia ha segnato la mia vita familiare, per cui tutto il suo magistero ha assunto un valore grandissimo.Io considero Papa Ratzinger come mio papà, perchè lui ha saputo difendermi affrontando questo argomento doloroso.Forse non ci crederete, ma io avevo intuito che Papa Ratzinger stava per lasciare. Il giorno prima avevo confidato a mio marito che nella settimana successiva sarebbe successa una cosa molto grave, avevo intuito questo leggendo i suoi scritti giorno per giorno.Tu, Benedetto ,sarai il mio papa per sempre.Rita
ero all'udienza dell'8 settembre 2010 quando il papa benedetto ha parlato di santa ildegarda.
c'era un grande silenzio nell'aula paolo vi.
mi ha molto colpito come il papa parlasse di questa grande profetessa tedesca.
il viso di b-xvi si trasfigurava quando parlava di questa santa.
a casa poi ho approfondito le profezie di ildegarda e mi ha sconvolto l'attualità di queste visioni.
papa benedetto, prega per noi!
ti voglio bene
brigitta
Grazie a tutti per questi primi messaggi!
Continuate cosi'!
Grazie per chi ha scritto qui e per chi mi ha contattato via mail.
Siete tantissimi :-)
Grazie!
Raffaella
Scritto da uno dei peggiori elementi del gregge del 'pescatore di uomini o di luce',come dice lui,uno che si cullava nell'illusione di avere trovato nelle filosofie orientali tutte le risposte che non trovavo in chiesa,anzi non ci andavo proprio in chiesa,ma...muore papa GP2 e il celebrante delle esequie è il decano del collegio cardinalizio,nome tedesco,sconosciuto,lo vedo,rimango letteralmente fulminato....poi il papa,l'omelia,"i deserti della solitudine,dell'abbandono,dell'amore distrutto",il latino che non sentivo più da tempo immemore,non mi sono perso una celebrazione,poi,nel 2010,viaggio a Roma,sala Nervi,alle 12.15 il cuore mi esce in gola,lui arriva,si ferma in mezzo al palco, a braccia aperte, i suoi occhi chiari girano lentamente da destra verso sinistra,lo vedo sul maxischermo,il suo sguardo mi trafigge,trapassa,mi sento in Paradiso...8 anni di una CIOIA immensa,un amore grande e incancellabile,un dolore altrettanto grande l'11 febbraio,perdonare.. i grandi amori sono così,gli si perdona tutto,sennò che grandi amori sarebbero...Santità,cerco di mantenere un contegno dignitoso,anche se gli occhi mi bruciano un pò,Le voglio e Le vorrò sempre bene,anche se Lei mi ha distrutto il mio sogno buddhista...Grazie per tutto e soprattutto grazie di esistere,si riposi,si riguardi,sappia che noi non La dimenticheremo mai,Gute nacht,Heilige Vater und DANKE.GR2
Udienza generale 27 febbraio 2008.
Benedetto XVI parla di Agostino in un modo così bello che anche io come Agostino mi converto.
Da quel giorno ho letto le Confessioni e tutti gli altri libri del Santo d'Ippona come ho seguito tutta l'attività del Santo Padre anche attraverso il presente blog.
Grazie Benedetto, grazie grazie!
Non chiediamo a Dio perché ti ha chiesto di salire al Monte.
Lo ringraziamo per averti donato al mondo per quasi otto anni.
Domenico.
Mi trovai a Roma per lavoro un mercoledì mattina presto e passavo da San Pietro. C'ero trambusto e seggiole e forze dell'ordine, polizziotti. Distratto e curioso, chiesi a uno di questi, romano, -che c'é oggi? che succede?
Mi guardò come fossi un marziano, ma senza disprezzo, negli occhi. Era giovane quel polizziotto romano e fissandomi serio, quasi con affetto: -c'é l'udienza in piazza... er papa! Poi accennò un sorriso, che ricambiai, in silenzio, quel giovane in divisa sprizzava gioia. -Grazie.
Di ritorno lo vidi, mi fermai per ascoltarlo, la piazza era stracolma. Fui rapito dalla sua semplicità, dalle sue parole e dall'affetto della folla.
Per tutti e per me è stato un faro.
Ma lì era di casa, era in famiglia. Capisco perché Francesco I, avendo davanti tutto il mondo, si è rivolto ai romani.
Ho "conosciuto" il Card. Ratzinger nel 1985 grazie a Rapporto sulla Fede. E' stata una folgorazione, avevo scoperto un sacerdote meraviglioso e ho cominciato a seguirlo passo passo. Ero sposata civilmente da poco ed ero madre di un piccola bimba (la prima di quattro femminucce) che non avevo ancora battezzato. La storia della mia famiglia è un misto di anticlericalismo e fede negata ma che, sotto sotto, spingeva per venir fuori. Da quella prima lettura a cui è seguita tutta la bibliografia ratzingeriana disponibile in italiano, ho iniziato un lento percorso di fede che mi ha portata a Gesù, al battesimo delle mie figlie e al mio matrimonio in Chiesa. Presenti le mie piccole è stato meraglioso, unico neo che non sia stato lui a celebrare il mio matrimonio religioso, ma non avevo osato scrivergli per chiederglielo. Insomma, è dal 1985 che lo seguo, pensate la mia "cioia" e la mia commozione il giorno che lo hanno eletto Papa Benedetto. Adesso che ha rinunciato, non lo nego, mi sento come orfana, orfana del mio padre spituale e faccio fatica a ascoltare Papa Francesco sapendo che lui non parlerà più in pubblico, non pubblicherà più nulla, pregherà in clausura morto per il mondo. Papa Benedetto, prega per me, fai che non consideri Papa Francesco un intruso, non lo merita.
Ti abbraccio con infinito affetto, Papa Benedetto, non potrò mai scordarti.
Alessia
quando mi sono imbattuta nel blog di raffaella, ho avuto modo di avere maggiori informazioni su Papa Benedetto. in particolare mi ha colpito un episodio della sua vita: quello della tesi di laurea rigettata dal suo correlatore e la discussione della nuova tesi che divenne l'occasione per uno scontro pubblico tra il relatore e il correlatore. a dimostrazione di come ratzinger si sia sempre trovato in tutta la sua vita nel ruolo non desiderato di "pietra dello scandalo" e di come questo "destino" sia legato, a mio avviso, alla sorprendente contraddizione esistente tra il carattere mite e conciliante e la sua anima; l'anima di uno che, come dice Gesu', "lascia che i morti seppelliscano i loro morti". sono convinta che nella sua vita di sacerdote questa "contraddizione" gli abbia creato un sacco di problemi.
Benedetto è il profumo dell'Eternità, la Sua sapienza fatta persona.
GdM
Anch’io, come Luisa, mi sono allontanato dalla chiesa dopo lo tsunami del CV-II…
Nel 2003 ho perso improvvisamente mia madre…
Nel 2004, per uno strano intrigo, ho perso anche la mia attività (dalle stelle alle stalle)…
Nel 2005 ho pianto la morte in diretta TV di GPII e in quell’occasione, ho conosciuto la mite figura di colui che di lì a pochi giorni sarebbe diventato Benedetto XVI, il mio futuro faro di luce nonché fonte di speranza!
Nel 2006 mi si è aperta una prospettiva di ripresa…, ma appena un anno dopo tutto è naufragato…
Nel 2007 scopro casualmente il blog di Raffaella intitolato a Papa Ratzinger e da allora, per me nulla sarà come prima!
Grazie Papa Benedetto che mi hai ridonato la “fede” e la forza di andare avanti… e un grazie di tutto cuore anche a te, insostituibile Raffaella!!!
Ho 20 anni. Benedetto è stato il mio papa, quello con cui sono cresciuto e che ha segnato la mia formazione.
Non riuscirei di preciso a dire quando è nata la mia ammirazione per Benedetto. Man mano è cresciuta in me la consapevolezza di avere a che fare con un grande maestro, con una guida sicura nella strada della fede.
Potrei citare alcuni interventi che, seppure letti magari con qualche anno di distanza dal momento in cui vennero pronunciati, mi colpirono profondamente: la conferenza di Subiaco, l'Omelia nella Messa Pro Eligendo, la sua enciclia Deus Caritas Est, la sua meditazione di fronte alla Sindone di Torino, e tante altre sue omelie e catechesi. Ho iniziato a seguire il blog dal 2009, meravigliato di trovare sul web uno spazio che difendesse il papa di fronte alle calunnie e agli insulti che andavano per la maggiore.
Ho avuto la fortuna di incontrare Benedetto in due occasioni. La prima volta fu alla GMG di Madrid. Ero molto emozionato all'idea di vedere finalmente dal vivo il Papa e rimasi sulle prime un po' deluso dall'acquazzone che ci impedì di sentire il suo discorso alla veglia di Cuatros Vientos. In cambio rimarrà sempre il ricordo di quei 10 minuti di pioggia battente durante i quali il Papa rimase con noi a prendere tutta la pioggia. Quando finì quel diluvio, lasciò da parte il suo discorso e ci disse semplicemente che la nostra fede doveva essere più forte delle prove e delle tempeste della vita, e che era fiero di noi e del nostro coraggio. Poi, non appena finì il temporale, l'Adorazione del S. Sacramento, una marea di giovani in silenzio per 10 minuti davanti a Gesù seguendo l'esempio del Papa. La Messa il giorno successivo purtroppo fu rovinata dal caos che ancora regnava dalla notte precedente (eravamo molto lontani dal palco e il servizio d'ordine non faceva molto bene il suo mestiere), ma la sua omelia sulla fede radicata nell'incontro con Gesù nella Chiesa mi colpì profondamente.
La seconda volta lo incontrai a Milano, dove partecipai come volontario al VII Incontro mondiale delle Famiglie. Impressionante il ricordo del suo arrivo a Milano, accompagnato dal saluto di tanti milanesi... e noi volontari fummo impegnati tutto il pomeriggio per consentire il passaggio del Papa per quelle strade. Quando passò dove eravamo noi, stavo tenendo il cordone dei fedeli, ma mi sono girato verso di lui (Georg a fianco, Scola di fronte sulla papamobile) e mi sono sbracciato per salutarlo. Lui sorrideva e salutava, si vedeva già che era molto stanco, ma anche molto sereno.
Prestai servizio anche alla messa di Bresso, una splendida liturgia questa volta, che riuscì a far stare in silenzio quasi un milione di milanesi lì presenti non appena iniziò il Kyrie della Missa de Angelis. Davvero indimenticabile.
La notizia delle dimissioni inizialmente mi ha scosso. Quella mattina per un attimo ho avuto la sensazione che crollasse tutto. Poi pian piano ho iniziato a capire il gesto e ad accettarlo...
A Benedetto XVI
Santità,
non so nemmeno se posso più rivolgermi a Lei così; mi consenta allora di chiamarla Padre. Vorrei dirle solo poche parole.
In questi giorni sono tutti presi dall'entusiamo per il nuovo Vicario di Nostro Signore e sembrano essersi dimenticati di Lei. Mi permetta di dirLe che così non è per me. Lei è stato un fondamentale punto di riferimento e nel mio cuore, il Suo posto è ancora occupato.
Padre caro, io non posso dimenticare che Lei non ha mai cessato di mostrarmi la bellezza di nostro Signore. Non mi importa se portava la croce d'oro, invece che di ferro e se le sue scarpe erano rosse. Come disse il profeta Samuele "non conta quel che vede l’uomo: infatti l’uomo vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore" (1Sam 16,7). Io le ho voluto bene, anzi, io le voglio bene.
Lei mi ha insegnato con i fatti la misericordia unita a una fortissima rettitudine. Quante volte l'anno attaccata? Non s'è mai difeso. Eppure quante menzogne; quante verità distorte; quanta stupida superficialità.
Grazie Padre caro, per essermi stato Padre. Preghi anche per me, affinché possa diventare come Lei, vero uomo di Dio, innamorato della Verità, ma mai disposto a spararla in faccia agli altri; disponibile a convertirmi e non preoccupato di convertire sempre e solo gli altri; sapiente, ma senza presunzione.
Mi auguro di tutto cuore che papa Francesco sappia continuare il cammino da Lei iniziato.
Un abbraccio
Fra Andrea
Sono nata nel 1962 e posso dire di essere stata fortunata ad avere tante belle figure di pontefici nella mia vita. Quello che ha inciso nella mia vita è stato, però, papa Benedetto. Il cardinale Joseph Ratzinger mi colpì la sera in cui a Roma si festeggiavano i 25 anni di pontificato di Giovanni Paolo II e lui dedicò un augurio al Papa malato scritto con il cuore. Celebrò, poi, nella mia città, la messa di consacrazione a vescovo di mons. Forte. Un’omelia bellissima, a braccio, in cui parlò del Pastore che ha cura delle sue pecore e - citando Sant’Agostino - della scelta che il Signore aveva chiesto al neo vescovo di lasciare i propri progetti (gli studi di teologia) per i progetti di Dio (la cura delle anime). Cominciai a leggere i suoi libri (ora li ho quasi tutti) e a fare tesoro dei suoi insegnamenti. Grazie a lui ho letto i libri di Romano Guardini, la spiritualità del card. Newman. Ogni libro faceva crescere in me il desiderio di vivere la mia fede responsabilmente, di viverla come incontro con Gesù. Nello stesso tempo mi affezionavo a chi con le sue parole sapeva toccare il cuore.
Quando nei giorni della tristezza per la morte di Giovanni Paolo II, i media scoprirono un volto nuovo del prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, per me il cardinale Ratzinger era già da tempo una figura di riferimento importante, una guida spirituale.
Ero in piazza San Pietro quando celebrò la prima Messa come Benedetto XVI, il 24 aprile 2005. Non ero mai stata a una celebrazione di un Papa. Fu una sensazione bellissima, mi sentivo “nella Chiesa”. Due mesi dopo, tornai a Roma in Basilica, per la S. Messa dei SS. Pietro e Paolo. Ho cominciato a seguire le udienze generali, a registrarle, usarle anche per i momenti di meditazione personale e per la formazione. Mi piaceva la sua autorevolezza, sfumata dalla sua timidezza purtroppo non capita. Mi piaceva l’idea di un papa amico del papa precedente. Mi è piaciuto il suo modo di parlare della Chiesa. Mi ha insegnato ad amarla anche se c’è tanta zizzania. Sono tornata a Roma per la Via crucis del 2006 (mi passò vicino, assorto nella preghiera dietro la croce), l’anno successivo ero in piazza San Pietro per la S. Messa e il Messaggio Urbi et Orbi della Pasqua; ero in piazza del plebiscito per la sua visita a Napoli nell’ottobre del 2007 e mi piaceva cominciare l’anno seguendo l’Angelus in piazza San Pietro. Sono stata anche all’udienza del 24 aprile 2010 (Testimoni digitali)… Con questo blog ho continuato a tenere d’occhio video e audio di celebrazioni che per motivi di lavoro non potevo seguire. Il segreto di questo uomo di Dio è la sua capacità di testimoniare la fede con semplicità e credibilità. Ecco perché mi è stato subito caro. La mitezza di questo uomo di ottant’anni che ha dovuto cambiare, per amore del Signore, tante volte strada; che non ha mai alzato la voce per difendersi dalle calunnie, ha spesso frenato le mie ribellioni e mi ha insegnato tanto. Ma sono cose che sa solo il mio cuore e per le quali ringrazio il Signore chiedendo per Papa Benedetto il bene e il conforto che solo Dio può donare.
Anche io ho una nota personale: il Papa è nato nel 1927, come mio padre, che ho perso nel 1975. E confesso che questo mi ha fatto guardare a Papa Benedetto anche con la tenerezza di una figlia. Ma questo non è importante. La cosa che conta è essere consapevoli di come lui si sia fatto strumento di Dio per ciascuno di noi, in modo diverso. E’ una eredità da mettere a frutto, nella fede, nella umiltà e possibilmente anche noi nella mitezza.
stefania
Guardiamo queste immagini bellissime del nostro amatissimo Papa Benedetto XVI perché la Chiesa di Roma non vedrà più un altro papa grande come lui...dai tempi di Leone Magno il più Grande!
S.AGOSTINO : TARDI TI AMAI
Tardi t'amai, bellezza infinita, tardi t'amai, tardi t'amai, bellezza così
antica e così nuova.
1. Eppure, Signore, tu eri dentro me, ma io ero fuori; deforme com'ero, guardavo la bellezza
del tuo creato.
Tardi t'amai, bellezza infinita, tardi t'amai, tardi t'amai, bellezza così antica e così nuova.
2. Eri con me, e invece io, Signore, non ero con Te; le tue creature mi tenevano lontano,
lontano da Te.
Tardi t'amai, bellezza infinita, tardi t'amai, tardi t'amai, bellezza così antica e così nuova.
3. Tu mi chiamasti, e la Tua voce squarciò la mia sordità; Tu balenasti e fu dissipata
la mia cecità.
Tardi t'amai, bellezza infinita, tardi t'amai, tardi t'amai, bellezza così antica e così nuova.
4. Tu esalasti il dolce Tuo profumo ed ho fame e sete di Te; mi hai toccato: ecco ora io
anelo alla Tua pace.
Tardi t'amai, bellezza infinita, tardi t'amai, tardi t'amai, bellezza così antica e così nuova.
Benedetto, il più grande interprete del pensiero di Agostino.
L'esempio del Papa mi ha ricondotto alla fede.
Mi ha convertito come accaduto a Paolo, Agostino e Francesco che, come Joseph, si è spogliato di ogni cosa per amore di Dio e della Chiesa.
Antonello B.
Benedetto XVI è stata la scintilla per la mia fede , se non ci fosse stato lui , non mi sarebbe importato nulla di Gesù Cristo e della Chiesa Cattolica .
Dirgli grazie non sarebbe sufficiente , pregare per lui incessantemente forse basterebbe !
Non ricordo quante volte esattamente lo abbia visto , essendo romano , almeno una volta l'anno l'ho "incontrato" nella Basilica di S.Pietro , per non parlare di tutte le volte che sono andato all'angelus e alle udienze !
La volta "memorabile" è stata in occasione dei primi vespri d'avvento del 2006 (dopo il suo viaggio in Turchia) in cui ho avuto la grazia di potergli stringere la mano , guardarlo negli occhi e dirgli : grazie Santità !
Non mi scorderò mai di lui , delle sue parole , delle sue omelie , dei suoi gesti e ovviamente non mi scorderò mai quell'incontro in Basilica !
Avevo scritto un lungo commento, ma forse era confuso e troppo personale per essere pubblicato. A papa Benedetto devo tutto: la fede, la riscoperta della fede, l'imperativo a fare pulizia dentro di me. L'ho amato f in dal primo istante edè stato un grande conforto in questi anni in cui ho perso entrambi i genitori. Ora son davvero sola. Non avrei amai immaginato di poetere e dover soffrire tanto per Lui e con Lui. Lo porterò sempre nel cuore. L'ho sempre seguito e ho letto moltissimo di quanto ha scritto. Ho avuto con Lui una sintonia spiritale intensissima, anche perché son innamorata di sant'Agostino dai tempi del liceo. Continuerò a pregare per Lui e con Lui e Gli chiederò di darmi la forza per accettare il nuovo papa. Non riesco ad accettare di non vederLo, né sentirLo più. Mi inginocchio davanti a Lui con affetto e gratitudine immensi
Aggiungo solo che mio padre è morto il 27 aprile 2005 e nei giorni della sua agonia, si era accesa la luce di Papa Benedetto. Tre mesi fa ho perso anche mia madre, ma pensavo che c'era Papa Benedetto. Ora sono sola. Mi aveva donato la fede la sprranza. Ho sofferto tanto con Lui e per Lui, in questi otto anni. Ho il cuore lacerato. L'ho incontrato una vota, per caso, al Gemelli, quando andò a visitare il fratello a cui avevano impiantato il pace maker. Mi ha teso la mano. Sono stata attraversta da una scossa elettrica. E' stata un'esperienza che mi ha tramortito. Ho fatto i conti con la mia miseria e ho cercato, da allora, di camminare con Lui. Ora non ce la faccio ad andare avanti da sola. Non riesco ad accettare il nuovo papa. Benedetto ha preso si di Sé il peccato del mondo e Gli ha piegato le spalle. Ho cercato di aiutarLo spitualmente e voglio restare con Lui ai piedi della Croce. Sopra la Croce è già salito nostro Signore, noi possiamo solo restare con Lui. Papa Benedetto lo ha fatto sempre e continua. Io, da sola, non ce la faccio. Grazie e scusatemi. Mando a Papa Benedetto un abbraccio sonfinato e gli chiedo di pregare per me e per noi tutti, perchè, senza di Lui non ce la faccio.
ero a un corso per amministratori di condominio a roma.
alloggiavo in un residence gestito da suore perchè ben gestito e davvero onesto come prezzi.
era vicina a piazza san pietro ma all'epoca mi importava solo il panorama.
la domenica salii sul tetto a terrazzo di questa pensione e per curiosità vidi l'angelus di benedetto xvi.
era il mese di dicembre del 2009.
restai colpito dalle parole del papa e dalla sua mite dolcezza.
dovevo ripartire martedì ma rimasi a roma fino al mercoledì per partecipare all'udienza generale.
che emozione ma soprattutto che arricchimento!
se sono tornato cattolico lo devo a benedetto!
alvise roncato
Grazie, Raffaella per il tuo servizio al nostro amatissimo Papa Benedetto XVI.
Benedetto è entrato in punta di piedi nel mio cuore e l'affetto grande che provo per Lui non potrà finire mai. Ho provato un profondo dolore per le sue dimissioni, in quei giorni ho pianto tanto e, se ci penso, piango ancora. Sono convinta che il suo gesto di umiltà lo capiremo nella sua piena, drammatica, grandezza soltanto con il passare degli anni. In questi giorni non riesco a gioire per il nuovo Papa, perché in tutta l'esaltazione mediatica per Francesco si insinua un'insopportabile critica a Benedetto. Ancora continua il suo martirio bianco e finalmente si manifestano chiaramente i suoi detrattori, finora ipocritamente mascherati... Quanto deve avere sofferto e quanto ancora dovrà soffrire! E' veramente il dolce Cristo in terra, il Crocifisso! Nonostante il mio cuore sia sanguinante, voglio mettere in pratica ciò che ci ha insegnato con le parole e con la sua stessa vita: santificarmi scegliendo la via stretta e offrire me stessa per il bene della Chiesa e per la salvezza dell'umanità. Grazie infinite Papa Benedetto!!! Soprattutto grazie per averci riportato alla centralità della liturgia, cuore della nuova evangelizzazione; grazie per averci donato l'antico e venerando Rito Romano che ci ricollega alla Chiesa di sempre, in una continuità sempre riformanda. Nella speranza che nessuno possa toglierci questo tesoro. W PAPA BENEDETTO MAGNO!!!
Parroco di campagna
Papa Benedetto ha salvato il mio Sacerdozio ed è salvo per sempre.Mi ha insegnato-com'è scritto nella regola di san Benedetto da Norcia- che come c'è uno zelo amaro che allontana da Dio così c'è uno zelo buono che avvicina a Dio al Suo Cuore.Mi piacerebbe con altri Sacerdoti poter offrire a Benedetto XVI un dono,mi piacerebbe offrirgli un Eremo,un Cenobio,un monastero,insomma una casa di preghiera che raccoglie tanti che come me gli devono tutto.
E un grazie grande a te Raffaella che ogni giorno mi hai donato tanto e la gioia di seguire ogni passo,ogni parola del nostro grande Santo Padre.Nel Rosario quotidiano custodiamoci e custodiamo come scudi S.S.Benedetto.
Gli uomini di questa epoca forse non ti meritavano,e chissà se mai se ne renderanno conto.Comunque
sarà la storia a stabilire la tua vera grandezza, Papa Benedetto XVI.
Vito
Dolce , forte , mite Papa 'minimo' : devo tutto a te se quel senso di insoddisfazione nei confronti della Chiesa cattolica che mi permeava era andato via man mano che ti conoscevo e sentivo le tue omelie , i tuoi angelus ogni tuo intervento saziavano la mia sete come avvenne quando commentasti il 21/03/10 il vangelo in cui si parla dell'adultera . Che significato aveva il gesto di Gesù di scrivere per terra? Me lo chiedevo da quando andavo al catechismo ma la risposta la ottenni solo quel giorno . Ancora fino ad ieri ho scoperto che molti non ne sono a conoscenza ..... Mi assalgono conati di tristezza .... Niente sarà come prima Santità ... Tu hai aperto le nostre menti e i nostri cuori so che sarai sempre con noi ma non riesco a rassegnarmi alla tua perdita . Dolce caro Papa mi manchi ogni giorno di più .... Una ratzingheriana di ferro che si scioglie in lacrime . ....
Benedetto, un Papa dalla mente geniale ma dallo sguardo limpido e celeste di un bambino.
Ti voglio bene, Benedetto.
Mi manchi.
Silvestro
Vorrei dire di aver fin da subito amato, o almeno apprezzato, Papa Benedetto ma in realtà è andata diversamente.
Ancora quindicenne e influenzato dalle opinioni dominanti emerse nel preconclave sul suo conto, ricordo ancora la mia delusione nel vederlo affacciarsi alla loggia di piazza San Pieto e così per più di un anno rimasi indifferente al suo Pontificato.
Ciò che mi fece cambiare idea sul suo conto e aprire gli occhi sulla realtà fu il discorso di Ratisbona: per niente preoccupato della vicenda ma solo per caso mi trovai a leggere (in pizzeria, mentre aspettavo la pizza d'asporto) l'estratto incriminato del discorso del Papa e con mia sorpresa mi resi conto di come stavano veramente le cose. Tornato a casa lessi l'intero discorso e fu solo in quel momento che capii la grandezza di quell'uomo seduto sul trono di Pietro, grandezza che consiste nell'utilizzare le innegabili doti intelletuali al servizio dell'umiltà della fede.
Così quel discorso che è da molti considerato uno sbaglio del suo pontificato, fu per me occasione propizia di avvicinarmi al Papa e tramite di lui a Gesù. Così vale per mille altre cose fatte e dette dal Papa che agli occhi del mondo sono considerati inciampi ma che per me si sono trasformati in occasioni di crescere nella fede, nella morale e nella comprensione della Liturgia.
Ci sarebbero mille cose da dire ancora in merito, ma sinceramente non so come proseguire, ancora tanto è il dolore per ciò che è accaduto e grande è il rimorso di non aver pregato abbastanza per lui.
Papa Benedetto ė il Papa della mia giovinezza, dei miei vent'anni. Per questo ho vissuto intensamente ogni singolo momento del suo pontificato ed ora vivo come una consolazione il fatto di poter portare per sempre in me il segno indelebile delle sue parole, della sua fede, del suo esempio.
Vorrei raccontare solo il primo istante di quando l'ho incontrato dal vivo e da vicino, nella sala delle benedizioni.
Quando ho visto procedere verso di me la sua figura così minuta ho provato un fortissimo senso di famigliarità...avevo davanti a me il Papa, ma la sensazione era così naturale, come quando salutiamo i nostri cari tornando a casa! Lui, nonostante la folla, era davvero rilassato, non traspariva la minima agitazione, ci ha stretto le mani davvero come in un incontro tra amici.
La sua timidezza e la sua delicatezza mi rimarranno per sempre nel cuore.
e.
Carissimi amici, continuamo cosi'!
Oltre alle tantissime testimonianze raccolte qui, ho ricevuto moltissime (davvero tante!!!) mail.
Grazie di cuore...
Avanti tutta!
Raffaella
Sono tornata alla fede, dopo lunga lontananza, durante il pontificato del beato Giovanni Paolo II. Non sapevo nulla, neppure il Gloria al Padre. Ho trovato subito, per fortuna, un bravo confessore. Ho iniziato a pregare, a studiare, leggevo il Catechismo, sant'Ireneo, le encicliche. Lessi ovviamente anche Intervista sulla fede, ma il libro che mi fece davvero scoprire Joseph Ratzinger fu Introduzione allo spirito della liturgia. Da lì nacque la mia sensibilità tradizionale. Prima ancora di essere Papa, Benedetto XVI fu per me un gigante intellettuale. Poi lo conobbi anche come un gigante spirituale: dalla Messa Pro eligendo pontifice in poi, fu davvero la mia roccia, il "mio" Papa, un vero padre.
L'ho amato come non si può amare due volte nella vita, tutto in lui sentivo affine: la profonda conoscenza della Regola di san Benedetto, il suo discorso al Collége de Bernardins con al centro il Qaerere Deum, la sua insistenza su una fede sostenuta dalla ragione, la liturgia come fonte da cui scaturisce la Chiesa, la critica al relativismo e alla tecnocrazia, la sua messa in guardia contro la de-ellenizzazione della Chiesa, la via pulchritudinis, l'ermeneutica della continuità nella riforma... Non c'era parola che non risuonasse in me. La mia figlia minore si chiama Benedetta in suo onore, oltre che per il grande san Benedetto. Il giorno della sua elezione credetti che mi scoppiasse il cuore dalla gioia, dal giorno dell'abdicazione lotto per non cedere alla disperazione, perché so che lui stesso non vorrebbe una fede legata alla sua persona, ma a Cristo e al suo Vicario, chiunque egli sia, non incoraggerebbe una fede sentimentale, ma la vorrebbe salda. Oggi sono oblata di un monastero benedettino di rito tradizionale, amo la forma Straordinaria del Rito Romano e voglio continuare a godere dei tesori del suo Magistero e se al nuovo Pontefice darò tutta la fiducia di cui sono capace, mi permetto di continuare a riservare a Benedetto il mio amore più profondo.
Ho faticato molto a capire il suo gesto di rinuncia, ma credo infine che lo si possa capire solo in chiave sacrificale: ha offerto sé stesso, innocente, in sacrificio per la sua Chiesa. Spero tanto che questo gesto dia i frutti che lui si attendeva.
Daniela
Papa Benedetto ha avuto ed ha una grande importanza nella mia vita. Quando morì Giovanni Paolo II io ero ormai lontana dalla Chiesa da molti anni, ma l'elezione di Ben (scusa ma fra noi amici ed ammiratori lo chiamiamo così) mi colpì profondamente. Ho iniziato a seguirlo (io lontana dalla Chiesa non solo non conoscevo il Cardinal Ratzinger ma nemmeno mi ricordavo il Pater noster) e ad appassionarmi sempre di più alla sua parola ma, invero, ancor di più a tutta la sua persona. Io vivo a Roma ed ho avuto la possibilità di seguirlo durante ogni celebrazione, ogni Angelus e durante tutte le udienze che potevo. Sono tornata alla Chiesa e alla preghiera e cosa ancor più sorprendente ho iniziato a studiare teologia. All'età di 53 anni (tanti ne avevo nel 2005) mi sono seduta nuovamente sui banchi scolastici e nel 2008 mi sono iscritta alla Pontificia Università Lateranense dove ho conseguito il baccalaureato in Scienze Religiose nel 2011 con una tesina propedeutica sul Discorso di Ratisbona. Non sai quanti libri ho letto di Ratzinger/Benedetto; la mia casa ne è piena. Oggi ancora mi chiedo come ho fatto lavorando, frequentando e studiando la sera. Merito di Papa Benedetto che per me è stato come un fulmine a ciel sereno. Sono stata letteralmente tramortita. Quante volte l'ho incontrato in questi anni; quante volte ho potuto incrociare il suo sguardo e ho potuto stringergli la mano!! Hai ragione Raffaella, Benedetto non solo ti vede ma ti guarda ed è capace di ricordare.
Dal giorno della sua rinuncia (ma avevo capito che poteva accadere perché lo vedevo veramente distrutto) ho pianto non so quante lacrime. Ancora oggi non mi do pace. Ho imparato a pregare più intensamente perché ho capito e sento che è l'unica cosa che mi tiene legata a lui. Quando cammino per le strade di Roma non sai quanti luoghi mi ricordano un incontro; a volte penso che potrei scrivere un libro!!
Ora ti lascio perché troppi sentimenti mi si affollano nel cuore per i quali ancora non trovo le parole. Ti ringrazio per questi anni di dedizione che sono stati per me veramente una grande fonte di informazione e di conforto. Nei momenti più difficili mi sentivo unita a tutti voi. Ti ringrazio anche per tutto quello che vorrai e potrai ancora fare.
Biancamargherita
Questa è una iniziativa che apprezzo molto. ti manderò una mail Raffaella,perchè il commento qui sarebbe troppo lungo e perchè sarebbe troppo personale e diventerei facilmente individuabile e certo non scrivo per la mia visibilità. qui dico solo che ho acoperto questo blog già nel 2007: volevo mettermi in contatto con persone che, come me, avevano vissuto la gioia dell'incontro con Papa Benedetto, per condividerla; non sapendo come fare, pensai di cercare in rete e ... trovai te. Grazie per tutto quello che fai. Maria Pia
Cara Raffaella,
grazie, grazie per il lavoro di questi anni.
Due parole sulla mia esperienza.
Nel lontano 1977 una domenica di ottobre mi trovavo in san Pietro per una messa. Nell’attesa dell’arrivo del Papa passavano alcuni cardinali per andare a prendere posto. Ad un tratto ci fu un grande applauso, chiesi che era quello che stava passando, mi dissero Ratzinger.
Non sapevo nulla, se non che, guardandolo, fui preso da una grande gioia, da un grande calore… ero un ragazzo.
Sono trascorso gli anni. Nel 2005 ero vicino a passare all’ortodossia. Mi fermai con l’elezione del Papa. E feci bene perché il suo esempio e le sue parole ritemprarono la mia fede.
E così arriviamo all’Epifania 2013, quando ho fatto un’esperienza che fino all’altro giorno, leggendo il tuo invito, ritenevo fosse un’illusione emotiva.
Dunque quel giorno, via web, ho colto uno sguardo del Papa mentre imponeva le mani sul suo segretario. Uno sguardo colmo di affetto, di amore, di tenerezza.
E’ stato un lampo e mi è sembrato che guardasse me. Ripeto ho giudicato questo fatto un’illusione emotiva.
Poi è arrivato il colpo dell’11 febbraio. Giorni difficili quello seguenti.
Ma questo sguardo è rimasto dentro di me; come una forza per guardare a Cristo con la serenità (e anche la gioia) perchè ci è stato dato un dono, che rimane, e occorre guardare a questo, non a quanto non c’è più.
L’esperienza di quello sguardo, ora che so condivisa anche da altri, è diventata qualcosa di più oggettivo, una conferma per andare a avanti.
grazie
Non ho avuto la sorte di vedere dal vivo Papa Benedetto XVI, ma ciò non mi ha impedito di conoscerLo bene e di amarLo e venerarLo profondamente. I primi 15 anni della mia vita rientrano nel pontificato di Pio XII. La figura e la persona di quel Papa mi sembravano irraggiungibili: non ci furono molte occasioni di visibilità tranne le poche apparizioni nella neonata televisione, ma devo ammettere che la Sua figura ieratica mi fece grande impressione. Papa Giovanni, l’ho visto una sola volta, da lontano - annegato nella folla di Piazza San Pietro, mentre impartiva la benedizione urbi et orbi a Pasqua del 1963, pochi mesi prima della Sua morte.
Ho avuto, invece, più occasioni con Papa Montini – durante il cui pontificato si sono verificati gli eventi fondamentali della mia vita: il lavoro, il matrimonio, la nascita dei miei tre figli. E’ stato il Papa che aspettavo, la cui presenza avverto ancor oggi, al quale ho avuto il privilegio di stringere la mano (non era “facile” come oggi) il 9 novembre 1963 quando, trovandomi a Roma per ragioni di ufficio che sbrigai in breve tempo, mi restò libera la seconda parte della mattinata e pensai di visitare la basilica di S. Pietro. Arrivato al colonnato mi imbattei in un gruppo di fedeli dell’Archidiocesi di Milano venuti ad omaggiare - con il loro presule Mons. Giovanni Colombo - il loro exArcivescovo divenuto papa da pochi mesi. Portavano tutti come “contrassegno” una medaglia con l’effigie del papa. Immediatamente ne acquistai una anch’io e m’intrufolai nel gruppo. Quando arrivò il Papa, i miei occhi erano talmente pieni di lacrime che non riuscii a vederlo se non dopo alcuni minuti. Quell’udienza mi ha segnato per sempre, e la mia emozione raggiunse il culmine quando Paolo VI scese dal trono e venne verso di noi, accalcati alla transenna che da lui ci separava. Quando arrivò a me, riuscii a prendergli la mano e a baciargliela: ma le lacrime gliela bagnarono tutta e mi affrettai ad asciugargliela con il fazzoletto mentre Egli mi poggiava l’altra sul capo, guardandomi con una dolcezza infinita con quei suoi occhi bellissimi. Assistetti anche tre volte all’Angelus, l’ultimo il 30 aprile 1978, quando parlò del rapimento di Aldo Moro.
Il 25 aprile 1979 fu l’unica volta che vidi Giovanni Paolo II: fummo in udienza mia moglie ed io in occasione dei primi dieci anni del nostro matrimonio.
Segue
Quando fu eletto Papa Benedetto, il 19 aprile 2005, ricordo che sentito all’Habemus papam uk nome “Josephum” non ebbi alcun dubbio che fosse Lui e caddi in ginocchio piangendo. Il Suo è stato il pontificato che ho vissuto passo passo, grazie anche al “nostro” blog e non saranno mai abbastanza la mia gratitudine ed il mio affetto per Raffaella, che giorno per giorno ci ha instillato fedeltà, devozione e amore per questo Santo Uomo di Dio e Pontefice Magno.
Non parlerò del Suo magistero, del Suo carisma infinito con cui ci ha illuminato in questi otto anni: per ricordarLo in un aspetto inedito riferirò un piccolo episodio, raccontato il 20 aprile 2005 a commento dell’elezione dal Vescovo di Isernia, che Lo lega in un certo senso alla regione in cui vivo, il Molise e che è sintomatico della Sua sensibilità e delicatezza. Il cardinale Ratzinger ha abitato a lungo in un appartamento la cui proprietaria era una signora di Isernia. Quando costei venne a mancare Egli si trovava all’estero e non potette assistere alle esequie. Rientrato a Roma alcuni giorni dopo ed appresa la notizia, il porporato si fece immediatamente accompagnare ad Isernia per andare a pregare sulla tomba della Sua ex “padrona di casa”. Una visita di pochi minuti, un gesto di infinita nobiltà d’animo.
Sua Santità Benedetto XVI ci ha insegnato e ci insegna la Fede, la Speranza e soprattutto l’Amore e continuerà a farlo nella preghiera: l’Amore specialmente per la Chiesa, per la quale intende percorrere la via del Suo personale Calvario fino al sacrificio supremo. Non deludiamoLo con certi nostri atteggiamenti estremistici che - sono certo - non gradirebbe e - sul Suo esempio - restiamo fedeli alla Chiesa consapevoli che “in quella barca c’è il Signore e […] che la barca della Chiesa non è mia, non è nostra, ma è Sua e non la lascia affondare”.
Fernando
Benedetto XVI è il mio padre spirituale!
Quando ero lontana dalla Chiesa, vedendo in tv sfilare i cardinali, ho provato un'avversione e un'antipatia inspiegabile e irrazionale per il card Ratzinger;
tornata ai sacramenti, ho seguito le sue interviste e ho letto i suoi libri con avidità e con apprezzamento, ammirando la semplicità con cui porgeva la Verità.
Quando egli è stato eletto papa,
una grandissima gioia spirituale mi ha infiammato il cuore,
da allora
ho gustato le sue omelie e il suo Magistero, apprezzandne enormemente la sublimità di ragionamento unita alla semplicità e all'umiltà.
Grande Papa, ti ho amato e ti amo sempre più,
ti ringrazio perchè ti sei speso con tutto te stesso per la Chiesa, per fare la Volontà di Dio e per far conciliare la fede con la ragione.
So che sei contento che il mondo stia lodando il tuo successore; se ciò avviene è grazie a te, caro Benedetto XVI che hai saputo prendere gli sputi e preparare una Chiesa che potesse essere pulita agli occhi della nostra umanità corrotta.
Un caro bacio, un abbraccio e...ogni giorno prego per te (oltre che per il tuo sucessore) e sempre continuerò a farlo.
Grazie di cuore e, ti dico, che mi hai insegnato ad affrontare CON FEDE i guai della mia vita.
Carissima Raffaella,
provo a scrivere alcune parole che diano forma ai sentimenti di queste ultime settimane.
Prima di tutto permettimi di esprimerti tutta la mia gratitudine per il tuo prezioso, costante, certamente faticoso lavoro di questi anni. Sei stata un prezioso punto di riferimento nei momenti tristi, quando il nostro Benedetto XVI era ingiustamente attaccato - dentro e fuori la Chiesa; quando il silenzio della Curia e della Gerarchia faceva più male di mille parole; quando tanti, troppi Vescovi ignoravano o disprezzavano il Suo Magistero ed il Suo esempio. Ho gioito con te nei tanti momenti luminosi del Suo Pontificato. Visitando il blog, anche più volte al giorno, trovavo sempre motivo di speranza e di gioia. GRAZIE!
Poi non posso non esprimere i miei sentimenti di smarrimento di fronte alla decisione di Benedetto XVI di rinunciare al Ministero Petrino: ho dovuto dar fondo a tutte le energie della mia povera fede per sopportare questa croce che mi sembrava troppo pesante. Di nuovo, l'esempio e le parole di Benedetto XVI ed il tuo conforto mi hanno aiutato ad accettare, anche se rimane nel profondo lo smarrimento per un'assenza alla quale difficilmente riesco a rassegmarmi. Ma lo dobbiamo al nostro Benedetto!
Infine, con Lui, ho promesso fin dal primo momento fedeltà e devozione incondizionate al Suo successore. Ma non posso tacere che tutta la campagna mediatica che sembra indicare nel Santo Padre S. S. Francesco, f.r., l'inizio della vera Chiesa, la fine di un'epoca caratterizzata da trionfalismi e sterili ricerche estetiche, fine a se stesse; una finalmente ritrovata attenzione ai poveri, fin ad oggi emarginati dalla Chiesa... Ebbene tutto questo mi infastidisce oltre ogni misura, minacciando il mio incondizionato ossequio al Successore del Principe degli Apostoli, chiunque esso sia.
L'immagine di Benedetto XVI che rimarrà nel mio cuore, come icona del Suo Pontificato, è legata al Suo primo apparire dalla loggia delle benedizioni: aveva sì tutte le insegne del Suo nuovo ministero, ma da sotto le maniche del rocchetto spuntava un modestissimo maglioncino nero, e non una camicia con gemelli... Forse troppi hanno già dimenticato quell'immagine.
A Benedetto XVI, nel giorno del Suo onomastico, un GRAZIE ed una preghiera.
Ci aiuti il Suo esempio ad amare sempre la Chiesa ed il nostro Papa Francesco.
Buon onomastico Santità e mille mille Grazie per il tuo meraviglioso pontificato . Un grazie di cuore anche a Raffaella che ha curato questo blog con una passione e dedizione difficilmente eguagliabili . Ti ho mandato una mail e ti ringrazio per la pronta risposta .....sono un po' inesperta di blog e non sapevo come postare se vuoi puoi anche pubblicarla . .... Non smetterò mai di manifestare il mio profondo affetto per Benedetto XVI ......sine Benedictum non possumus!!!
per me l’incontro con papa Benedetto è nato da un dolore e da una profonda inquietudine. Dopo un’educazione cattolica, dovuta soprattutto ad una nonna giovane, di fatto mamma con cui sono in gran parte cresciuta, vagavo nel vuoto delle mie presunte certezze, atteggiandomi alla piccola scienziata che sognavo di diventare. Scienza si, fede no, nel cielo solo pianeti e stelle amorfe. Poi la sofferenza, quella di chi ami, un fiore che si spegne lentamente quando non è ancora sera e tanto ti può dare, mentre tu tormenti le sue certezze mettendo in discussione il suo Dio, dov’è ora, cosa fa, perché si accanisce quando si è più inermi. Quel rosario che da solo pare dargli la quiete, quella che tu non capisci, ma che gli fa dire “io non temo perché so che lui è con me e attraverso lui saremo insieme anche quando non ci sarò, se tu lo vorrai”. Mi ha lasciato chiedendomi di non dimenticare le cose di lassù che mi aveva insegnato, quando avrei esplorato il cielo con gli occhi nuovi che la mia mente stava formando. Non riuscivo a farlo allora, ma il rosario con un grano della coroncina ormai rotto sotto i tormenti fisici della sofferenza l’ho tenuto. Poi la rabbia del vuoto, quando non riesci ad andare oltre ciò che vedi, fino a risentire pochi mesi dopo quel “tu sei con me”, ascoltando casualmente l’omelia dell’inquisitore, il braccio armato di Giovanni Paolo II, come lo definivano alcuni miei amici, per il funerale dell’altrettanto disprezzato "ciellino" don Giussani. Questo è Ratzinger? Quel Ratzinger? Non ci posso credere. Erano mesi che aspettavo di sentire l’omelia che una persona umile e di grande fede avrebbe meritato al posto delle fredde parole di circostanza rivoltele dal parroco, troppo impegnato nel sociale pure per l’estrema unzione, che tanto avrebbe voluto ma non ha avuto (la chiesa non è una Ong?). E’ stato come se qualcuno avesse finalmente reso giustizia alla sua vita di fede e aperto per me un piccolo spiraglio di luce verso le cose di lassù che mi aveva insegnato e lasciato in dote. Da allora è stato un continuo interessarmi al panzerkardinal , il primo libro che lessi fu il primo che trovai, In cammino verso Gesù Cristo, piccolo ma lì c'era tutto, fino ad arrivare a comprare in un aeroporto, al posto del solito romanzo da leggere in viaggio, il sale della terra. Ero come avida di leggere quel che non avevo mai voluto sentire, non ero convinta su tutto, ma quel modo così ragionato e a me congeniale mi spiazzava, fino alla resa, dopo Introduzione al Cristianesimo. In occasione del funerale di Giovanni Paolo II ebbi la conferma, lo avevo scelto, e quando lo vidi uscire dal balcone della Loggia col maglioncino nero sotto la veste papale ho provato due cose: tenerezza per il panzer che non era, gioia infinita per me e tristezza per lui, perché immaginavo che lo avrebbero martoriato. Conoscevo i lupi, di qualche piccolo branco avevo fatto parte anch’io, non potevo stare ferma a guardare e dopo aver conosciuto Raffaella l’ho seguita sul suo blog . Poche nozioni teologiche potevo offrire, ancora dubbi, ma una buona semina da parte di chi mi aveva amato di più al mondo, e riconoscenza, affetto disinteressato. Oltre a qualche angelus, da vicino l’ho visto in almeno due messe e due udienze, la famosa coroncina spezzata sempre con me. Ricordo ancora la prima, in una bellissima giornata di sole, una grandissima emozione quella figura bianca, piccola, come illuminata da dietro, mandai un messaggio a casa definendolo un nonno luminoso. E in Basilica, due lucette azzurre capaci di far sentire ciascuno guardato, come l’unico là in mezzo. Se dicessi che non ho percepito che in qualche modo si stava preparando a lasciarci direi una bugia, non si è mai troppo preparati per questo ma ci ha insegnato che non siamo mai soli, anche quando attraversiamo valli oscure
" anche attraversando questa valle, "non temo alcun male perché so che Tu sei con me e abiterò nella casa del Padre". Questa la sua grande forza: sapere che "Tu sei con me".
Auguri Santità e grazie di cuore, mi mancherà moltissimo,pregherò sempre per Lei
Io ho mandato una testimonianza privata, ma è davvero edificante e commovente leggere questa pagina.
Mi pare che ciò che più accomuna tutti noi amici di Papa Benedetto XVI - Jospeh Ratzinger sia l'esperienza di un autentico cammino di conversione, iniziato o rafforzato dall'incontro con lui.
Ringraziamo Dio per questo immenso dono di grazia!
Ringraziamo Benedetto per tutto ciò che è ed è stato, per tutto ciò che fa ed ha fatto per noi.
Grazie dal più profondo del cuore, Santo Padre, dove santo sta davvero per santo e padre sta davvero per padre. Ti vogliamo tanto bene!
E grazie a te, Raffaella cara, perchè ci consenti questa vera condivisione e comunione di fede e tenerezza in Cristo.
1984 - "Rapporto sulla Fede", appena uscito, il libro che mi ha fatto conoscere e sintonizzare con il card. Ratzinger e d'allora ho iniziato a seguirlo. La sua visione di Chiesa era quella che avevo maturato dopo la mia conversione. Poi, nel 1986 ebbi una grazia inaspettata. Invitata a partecipare alla Messa di anniversario della morte di Papa Luciani nella Basilica di San Pietro stavo facendo la fila per ricevere la Santa Comunione dalle mani di Giovanni Paolo II. Mentre l'aspettavamo, mi sono trovata in piedi accanto alle sedie dei cardinali che erano seduti. Con mio stupore mi sono girata a sinistra e non ci credevo proprio: al mio fianco seduto c'era il card. Ratzinger che guardava verso il cardinale che aveva accanto. Forse lui aveva notato che lo stavo a guardare. E lui si gira, e mi guarda e subito mi fa un sorriso buffo e dolce, tanto inaspettato che mi fa diventare rossa! Proprio da lui, proprio da uno che dicevano che era un panzerkardinal!
Che dire di quando è stato eletto! La "cioia" ed il cuore gonfio di "santo" orgoglio. Avevo la speranza di vedere messa in pratica la sua idea di Chiesa che tanto mi piaceva. Non potevo mancare alla sua Messa d'insediamento, andata e ritorno in giornata. Le parole forti durante l'omelia: "Pregate perché non fugga davanti ai lupi". Mai avrei immaginato quanto avrebbe dovuto lottare lui contro quei lupi durante il suo pontificato. Se da cardinale solo l'ammiravo, da Papa ho iniziato ad amarlo.
Molte le udienze generali, Messe, alcuni Angelus a cui ho partecipato. Viaggi: Brescia, Venezia, Verona, Bressanone, Lorenzago di Cadore. In due delle udienze, nel 2006, ho avuto un contatto più diretto. In una sono riuscita a consegnargli un mazzo di fiori con una dedica ed in un altra avevo in una mano l'enciclica "Deus Caritas Est" ed in un'altra una penna. Volevo che lui me l'autografasse. Disponibilissimo il Papa aveva proteso le mani per prendere il tutto ma il comandante Giani l'impedì togliendomi la penna. Papa ed io siamo rimasti senza saper cosa fare. Ed io velocissima sono riuscita a baciargli l'anello. Una cosa che non manca mai in questi incontri faccia a faccia: il suo sguardo dolcissimo, con gli occhi lucidi, pieni di tenerezza dal quale non ti vuoi staccare. Una volta gli occhi erano perfino di un colore blu luminoso come due fari.
Infine, l'11 febbraio, il pugno nello stomaco come ben ha detto il card. Scola, l'inizio delle interminabili giornate di pianto, di dolore per una decisione umanamente incomprensibile! La prova finale di andare a Roma gli ultimi due giorni di pontificato. Il racconto, con foto e video, delle giornate vissute le potete trovare qui:
http://benedettoxviforum.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8280807&idm1=121434261&p=3&pl=58
Grazie, Benedetto! Ma la storia non finisce qua! Io ti prometto che continuerò a sostenerti se non come prima ma di più! Tutto il bene che hai fatto alla Chiesa non andrà perso perché sono certa che i tuoi amici che ti amano sapranno fare del proprio meglio per tenere vivo il tuo ricordo. Grazie, ancora, Papa mio della "cioia"! SEMPRE CON TE!
Ho intercettato il "terribile custode della fede" ai tempi del dibattito con Flores d'Arcais, organizzato da micromega e moderato da Lerner. Naturalmente stavo dall'altra parte, quella che riteneva di dover ridicolizzare il cardinal Ratzinger a prescindere. Ci fu una specie di risolino di sottofondo quando cominciò a parlare e già la cosa mi aveva disturbato, ma ancora di più quando subito dopo mi fu chiaro quanto quell'uomo fosse un indomito, coraggioso e lucido testimone della sua fede, che presentava nell'arena con l'entusiasmo di un bimbo che ripone in chi gli sta di fronte la fiducia che l'altro lo ascolterà con la mente sgombra da preconcetti. Parlare chiaro perchè l'altro ti ascolterà, restando magari della sua idea ma ti ascolterà, come fai tu con lui, senza pregiudizio. Invece per lui non è mai stato così, il pregiudizio nei confronti di ogni sua parola è stato purtroppo la costante del suo pontificato. Il suo parlar chiaro, come normalmente si fa tra uomini ragionevoli, è diventato un elenco di gaffes, almeno questo è quel che "autorevoli" commentatori del durante e del dopo hanno voluto presentare e vorranno lasciare ai posteri, ma posteri meno ideologizzati e con la mente sgombra da rancori e invidie teologico-dissidenti sono sicuro gli renderanno ragione. So che quanto è accaduto a me è successo anche ad altri, distanti dalla fede ma comunque attratti dal dialogo onesto con Joseph Ratzinger, perchè il momento in cui il dubbio è sfiorato dalla fede ricorre spesso nella vita di ciascun uomo, anche di chi strenuamente lo nega. E in quel momento, non vorrei toglier nulla ad altri pastori e uomini di Dio, ma il discorso sul celibato, sacerdozio femminile, libertà sessuale, riforma, tanto poco giova ai fini del "io credo". Ho letto molto di Joseph Ratzinger, Il sale della terra, Dio e il mondo, Rapporto sulla fede, le encicliche e i volumi scritti da Papa, ma il culmine anche per uno come me è stato Introduzione al Cristianesimo. Inutile dire che il primo paragrafo su dubbio e fede l'ho sentito riferito proprio a quelli come me, continuamente provocati dalla fede senza poterne ricevere il dono, e quel "silenzio di Dio", impossibile non sentirsi toccati. Ma non solo lì, seguendo anche attraverso il blog la gran parte dei discorsi del suo pontificato mi sono sentito continuamente interpellato al punto che resto basito di fronte a chi vuole liquidare papa Benedetto come uno che non ha saputo parlare al mondo. Ha parlato troppo chiaro al mondo invece, dicendogli quello che forse non voleva sentirsi dire. Molto più rassicurante incontrarci su concetti in fondo più terreni e meno soprannaturali, come la povertà, il creato inteso come ambiente e non come oggetto della creazione, il Gesù fratello più facilmente riconducibile all'uomo buono e giusto che tutti, anche non credenti riconosciamo possa essere stato, la misericordia che finisce con l'annullare l'esistenza del peccato. Si, sicuramente più rassicurante una Chiesa accogliente che rinuncia a fare la madre e la maestra, che si impiccia solo dei bisogni e non dei misteri della vita, del perchè siamo e di dove andremo, che perdona senza correggere, che tuona contro i ricchi (come faceva anche Marx) ma chiude un occhio sui peccati contro la vita, sul fatto che l'uomo non è tale solo quando è voluto e pienamente efficiente. Mi chiedo cosa sarebbe una chiesa così e cosa potrebbe dare all'umanità oltre al sostegno materiale che qualunque Ong ti può dare
"La tentazione dell’umanità è sempre quella di voler essere totalmente autonoma, di seguire soltanto la propria volontà e di ritenere che solo così noi saremmo liberi; che solo grazie ad una simile libertà senza limiti l’uomo sarebbe completamente uomo, diventerebbe divino. Ma proprio così ci poniamo contro la verità. "
grazie padre Joseph. Lei resterà sempre nella mia vita. laddove dubbio e fede si incontrano e parlano tra loro. E chissà che un giorno....
Il Papa ed io…un rapporto speciale iniziato da quella famosa Via Crucis del 2005. Tante cose che custodivi nel tuo cuore ma non avresti mai avuto il coraggio di dire per non dare adito ai troppi detrattori di insultare il nome di Santa Romana Chiesa..poi lui..poi quelle parole “quanta sporcizia c’è nella Chiesa”… con cui magnificamente ha tolto l’arma più infame a chi getta fango sulla Chiesa quella del silenzio della Chiesa stessa..da lì è stato amore vero e proprio, amore di un figlio verso il suo Padre spirituale..da li ho cominciato a seguirmo minuto dopo minuto, attimo dopo attimo in un crescendo di ammirazione e di amore.
E poi quell’incontro … mica ricordo anno e giorno..un pomeriggio di sole, a Roma, afoso…sono con la mia macchina poco davanti al semaforo alla fine di Via delle Fornaci..davanti c’è San Pietro..improvvisamente un gran frastuono di fischietti. Capisco subito..lascio la macchina in modo indegno…salgo su un muretto lì posizionato..e poi la scorta, le macchine…e dal finestrino c’era LUI..con i suoi occhi dolcissimi, il suo sorriso da bimbi stupito del mondo … ero solo io sul quel muretto … i nostri occhi che si incrociano, il mio sorriso senza confini, le mie mani e le mie braccia protese in un saluto senza fine …. e lui, il suo sorriso e le sue mani che rispondevano al mio di saluto guardandomi intensamente negli occhi…saranno stati due/tre secondi forse..il tempo di passare con la macchina..ma due/tre secondi intensi , infiniti e pieni pieni d’amore.
Per il resto avete detto tutto voi..un Papa eccezionale sotto tutti i punti di vista, teologicamente inarrivabile..riuscito a coniugare dolcezza e fermezza nella custodia della fede e poi il tocco finale da vero uomo davanti all’Onnipotente.
Averlo visto così sabato al cospetto di Francesco non m ha fatto piacere.. .il suo fisico sembra invecchiato tutto insieme … Ti voglio bene mia Santità … e grazie Benedetto dolcissimo
Massimo
Io sono sempre piu' sconcertato e rattristato e non riesco a non pensare al Santo padre Benedetto.Ma come si fa a continuare ad insistere sulla continuità quando non c'è niente di continuità neppure un particolare.Prego perchè sono un prete e so che la preghiera è l'unico modo che ho per contnuare a fare il mio dovere .Preghiamo tutti,diamoci appuntamento nel Rosario quotidiano.
Io ho amato Benedetto dal primo istante,e tuttora e' nel mio cuore, e piango al pensiero di non poterlo piu' incontrare.Per me e' stato un Grande, e continua ad esserlo.Mi rattrista il fatto di vederlo in una condizione di salute precaria.Non so quante decine e decine di volte son partita da Milano per seguire le udienze,le celebrazioni le estate a Les Combes,Lorenzago,Castelgandolofo.Ho un diario dove ho scritto gli incontri.Mi manca tantissimo.Spero che stia bene.Un abbraccio.Nellina
MI MANCA SEMPRE DI PIù ED è SEMPRE PRESENTE NELLA MIA PREGHIERA. SPERO GLI ARRIVI IL PENSIERO
Che ottima idea. Tutte le storie sono cosi commuoventi.
La mia e simile. Nata 1962, anch'io ho un padre nato 1927 chi e morto piu di vent'anni fa, prima che mi sposasse. Mi manca tantissimo ancora. JPII e stato il pontefice della mia gioventu, e l'ho voluto bene. Pero, ho visto Papa Ratzinger quando era cardinale a un intervista a EWTN e sono rimasta molto impressionata dalla altezza della sua cultura, l'intelligenza e la sua mitezza. Quando ha dato il funerale di JPII,parlando cosi commosso di suo amico, mi ha entrato nel cuore.
Ero pieno di gioia quando fu eletto Papa. Poi, leggendo le sue parole, e seguendolo con questo blog, sono inammorata di piu.
Sono un medico statunitense sposata a un scienziato...tutti e due credenti. Non posso dire quante volte i colleghi mi chiedono,"ma tu veramente credi in queste cose?" quando si tratta di religione. E mio marito trova che l'idea che religione e scienza posssono vivere insieme e qualcosa che non si puo ripetere nelle aule dell'universita. Poi viene questo papa meravigloso con il suo "sposare" di fede e ragione---che non si puo avere uno senza l'altro. L'idea che la natura ha un LOGOS, quello del Creatore...no potete imaginare come queste parole ci hanno riempito di "cioia"!
Poi, le dimissioni--che tristezza e dolore. Pero, quando l'visto questo sabato insieme a Papa Francesco, si capisce subito il perche. Mi rintristisce a dirlo ma come medico, posso vedere subito che veramente non sta bene. E molto dimagrito e indebolito anche in queste poche settimane. Si vede che no vuole che succede quello che e successo quando JPII fu malato, che la Chiesa non ha qualcuno che la dirige. E con questo lo ammiro di piu anche di prima. Grazie Rafaella un' altra volta per il lavoro di questo Blog
Ho amato papa Benedetto dal primo istante in cui uscì dal balcone di San Pietro, appena eletto. Mi fece subito una gran tenerezza quel suo gesto di allargare le braccia e poi prendersi le mani, quasi impacciato, e quelle maniche nere che sbucavano dalla nuova talare bianca. Mi colpì molto quando si definì timidamente "un umile lavoratore nella vigna del Signore". Conoscevo di fama il cardinal Ratzinger, ma vederlo Papa, mi sembrò un'altra persona, aveva una luce particolare. Ho seguito attentamente tutto il suo pontificato luminoso, il gioco al massacro a cui è stato sottoposto dai media e dagli immancabili detrattori, le sue profonde omelie, le sue grandi encicliche. L'annuncio della rinuncia dell'11 febbraio mi ha lasciata senza parole. Ho pianto una settimana, non capivo, mi sentivo abbandonata, pur continuando ad avere un gran fiducia in Papa Benedetto e ancor di più nel Signore. Continuavo a ripetermi "se il nostro amato Papa Benedetto ha deciso così, ci sarà un valido motivo, so che è sincero, sicuramente è la cosa giusta, seppur dolorosa per tanti di noi". Poi il 17 febbraio sono andata a Roma al suo penultimo Angelus: vederlo e sentirlo da quella finestra mi ha tranquillizzata. Anzi, sapere che prega per tutti noi e la Chiesa è una grandissima consolazione. Sicuramente le sue preziose preghiere hanno contribuito all'elezione di papa Francesco, che riscontra così tanto successo e popolarità fra tutti, credenti e non credenti. Aver visto BXVI così fragile mentre "rincorreva" papa Francesco nella cappellina di Castelgandolfo per invitarlo a prendere il posto nel banco d'onore è una scena indimenticabile. Il nostro amato Papa emerito ha dimostrato ancora una volta, se ce ne fosse mai bisogno, la sua profonda umiltà. Grazie Papa Benedetto. Non dimenticheremo mai. Sempre uniti nella preghiera. Stefi
Rivederlo a Castel Gandolfo nell'incontro con papa Francesco mi ha commosso enormemente. E' diventato così fragile e nella sua fragilità manifesta ancor di più tutta la tenerezza che è in lui. Penso sempre a lui e alla sua salute. Prego sempre per lui e quando mi sveglio la notte il mio primo pensiero è per lui. Vorrei tanto che la sua salute migliorasse ma.......lo vedo così dimagrito. Spero tanto nel Signore
Ho raccontato in tante occasioni, in questo blog, a frammenti, la mia lunga, splendida e drammatica avventura con Joseph Ratzinger. A poco meno di vent'anni, grazie a una citazione di don Giussani, ho sentito, per la prima volta il suo nome. Sugli scaffali della libreria dell'Università Cattolica un libro mi venne incontro con quel nome.
Lo lessi d'un fiato, lo conservo e non ricordo quante volte mi è tornato tra mano. Non conoscevo neppure il suo volto. Ma, per la prima volta, capii che in un libro si incontra un uomo. E quell'uomo ha accompagnato la mia vita e il cammino della mia povera fede da lontano ma quanto, quanto da vicino. Ne ha consolidato la forma, ha risposto alle mie domande, mi ha "assicurata" che, fuori da Cristo, restiamo, noi uomini, radicalmente incompiuti. Soprattutto mi ha insegnato ad amare la Chiesa, nostra Madre. Insegnare è lasciare una traccia incancellabile sulla sabbia della nostra inconsistenza. Ho letto tutto il leggibile scritto da lui, ho perfino provato ad imparare un po' di tedesco per "sentirlo parlare" nella chiarezza ordinata della sua lingua che è la forma del suo pensare e del suo vivere. Poi l'ho conosciuto, da lontano, al Meeting di Rimini a raccontarci i suoi amori: la Chiesa che è di Cristo, la bellezza che è Cristo. Nel 2005, morta da poco mia madre, morto don Giussani cui devo il germoglio di una fede consapevole, mi ha ripetuto le parole di una Speranza affidabile e della Sua Bellezza, nello smarrimento del funerale di don Giussani, in una gelida e terribile giornata che sembrava una fine, e invece anche grazie a lui, fu un nuovo inizio.
Poi l'Elezione. Del tutto inattesa. Troppo vecchio, troppo rigido, troppo "santo"...
Ne fui così felice...per me, per noi, per i fratelli uomini che finalmente avrebbero goduto di una grazia che mi sembrava, fino a quel momento, riservata a pochi.
L'ho accompagnato passo passo, col cuore, che non è il sentimento ma la profondità dell'io, e con una fedeltà concreta. La prima Udienza, in quel lontano 27 aprile, nella luce di Roma, bianco e "nuovo", a raccontarci del nome: Gratia Benedictus et nomine. Ancora in piazza all'incontro coi Movimenti, tanti Angelus, tra cui quello, dopo i fatti della Sapienza insipiente. In Val d'Aosta e in Cadore, nello splendore del Creato di Dio. Infine, ma niente finisce, l'ultima Udienza, un altro 27, di cui ricordo poco: lacrime e i suoi occhi, come quelli di otto anni prima ma appena un po' più velati.
E "non mi sono mai sentito solo" "la Chiesa è viva". Ancora una volta era lui a consolarmi. "Buona notte".
Scrivo tutto questo il Sabato Santo di questo Anno di Grazia 2013 perché è il giorno della sua nascita, battezzato con l'acqua nuova della Risurrezione ma nato nel giorno del grande silenzio di Dio. Quel silenzio che ha così spesso attraversato la sua vita, dentro un sì, che, ogni volta, lo conformava di più a Cristo. Oggi si può dire, anche per Joseph- Benedetto, "tutto è compiuto". "Nascosto al mondo, nel recinto di Pietro, diminuito fino all'annullamento, non smette di indicarci che ad un Altro dobbiamo guardare. E ci ripete "Buona notte". Perché la notte non è trascorsa ancora. Per noi.
Vorrei saperlo amare come lo ama Dio.
Che il Signore la tenga stretto a sé,Padre Santo.
Grazie davvero per il numero straordinario di testimonianze (pubbliche e private).
R.
Una sola parola: GRAZIE, Papa Benedetto XVI!
Martina
Volevo Fare a Papa Benedetto gli auguri per il Suo prossimo compleanno e assicurarGli che Gli saremi sempre vicini con la preghiera. Grazie ancora per la Sua straordinaria testimonianza di fede e di amore. Mi manca ogni giorno di più. Un Papa si può cambiare , ma un Padre e per di più, Santo, non si può sostituire. Un abraccio fortissimo a Papa Benedetto
Ho avuto la grande benedizione di incontrare il Santo Padre a margine di un'udienza generale: è stato il giorno più bello della mia vita. Di quel giorno conservo nel cuore e nella mente il suo sorriso, quei suoi occhi azzurri che sembravano sorridere insiene al resto del suo viso, mi ricordo la mia mano stretta nella sua il suo guardarmi e parlarmi dolcemente ascoltandomi e sorridendo rispondere.... in quella manciata di munuti ho avuto davanti quella stessa splendida persona che ti vedi davanti quando leggi i suoi scritti. Dolcezza, comprensione, amorevolezza ogni suo gesto, ogni sua parola erano gioia e bene, questo è Papa Ratzinger: amore e gioia per l'an ima di chi lo ama.
Io lo prego ogni giorno da sempre, e vi assicuro che non solo lo sento con me ma credetemi sempre mi aiuta....
Ringrazio il Signore per aver donato alla chiesa quest'uomo e per averlo poi scelto come Pontefice e ringrazio il Signore per aver fatto si che per pochi mimuti le nostre vite si incontrassero, infine ringrazio Benedetto per tutto quello che ha fatto da sempre per me.
Lui è stato e sempre sarà la luce che illumina il mio cammino, la mia guida il mio punto di riferimento, con lui nel cuore nessuno mai sarà solo!!
Santità ...non so se gradirà che usi ancora questo titolo ma non saprei come rivolgermi a lei altrimenti...a casa mi rivolgo a lei sempre così...sì perchè ho un calendario e parecchie foto sparse in giro e di ogni mio problema quotidiano la rendo partecipe.Lei mi ha dato la forza di andare avanti nel periodo più buio della mia vita e ancora me ne darà ma deve continuare ad infonderci la linfa vitale delle sue parole e dei suoi scritti .....non ci abbandoni Santità ..so che lei prega per tutti noi ma non ci faccia mancare esempi tengibili della sua presenza con affetto incommensurabile la saluto caramente . Che il Signore la protegga e la faccia restare con noi per molto tempo ancora .
Ho frequentato il Meeting di Rimini fin dall'inizio anche se non sono ciellina. Un punto fermo e intelligente ogni estate.
Nel 1990 la star era Lech Walesa (da poco presidente della Polonia), tutti si accalcavano, si spingevano per riuscire a vederlo passare. Sono stata invece alla conferenza di un cardinale tedesco, vestito di nero, elegante e gentile. "La Chiesa non e' una democrazia". Che strano titolo ho pensato.
Ecco, questa e' stata la prima volta che ho ascoltato il cardinal Ratzinger. Un vero colpo di fulmine.
E subito dopo e' incominciata la ricerca dei suoi libri, degli articoli, di tutto quello che trovavo in ogni lingua.
Niente succede per caso. Io in quel periodo non riuscivo ad accettare i cambiamenti che si verificavano continuamente nelle cerimonie (allora non sapevo neanche che cosa fosse la liturgia) e mi lasciavano perplessa i canti e balletti esotici nelle funzioni religiose.
Ratzinger mi ha fatto capire tante cose e mi ha fatto ritornare la fiducia nella Chiesa.
Ho avuto la fortuna di vederlo tante volte: in San Pietro, a Verona, a Loreto, ad Aquileia, a Castel Gandolfo. Gli sono corsa dietro dove potevo, ma soprattutto l'ho ascoltato alla televisione e ho letto e riletto tutto quello che trovavo.
Adesso sono disperata perche' mi sembra di essere piombata dall'universita' alle elementari. Non prendetemi per snob, ma ho la sensazione che mi manchi l'ossigeno.
Ecco, non riesco a dire altro.
Preghero' sempre per Benedetto e so che Lui preghra' per tutti noi.
Che il Signore Lo benidica.
Alessandra
Santità,
vorrei dirLe tante cose...ma le metto nella preghiera, nel Cuore di Gesù e di Maria e lascio che questi Cuori umilissimi, a cui Lei è tanto vicino, la riempiano di consolazioni.
Padre Santo, grazie per il Suo Pontificato e il Suo magistero che mi ha illuminato nei momenti di smarrimento e tristi. Che sintonia con la Sua parola di padre e maestro! Grazie!
Grazie per il motu proprio Summorum Pontificum, mi ha fatto scoprire chi sono all'altare.
Grazie per l'Anno Sacerdotale...ha dato al mio sacerdozio una virata importante in una crisi che rischiava fuori strada. Lei resterà il "mio papa", il papa che ha dato sapore e gusto, e direi anche salvato, il mio sacerdozio.
Quid retribuam Domino...?
Calicem salutarem accipiam...ogni giorno elevando il Calice della Salvezza La ricorderò, chiederà al Signore di darLe il premio e la ricompensa "pro omnibus quae retribuit mihi".
La Madre del Cielo la benedica!
un sacerdote
Per me sei stato un Papa meraviglioso e straordinario , ti ho amato e ti amerò per sempre .
Mi hai insegnato la bellezza e l amore di Dio , quel DIO che per oltre venti anni , avevo cancellato completamente dalla mia vita .
Grazie a Te , l ' ho riscoperto e riamato .
Quando hai deciso di lasciare il pontificato sono stata malissimo , volevo che quel 28 di febbraio non arrivasse mai , ma poi ho capito .
MI manchi tantissimo .
Spero che continuerai a scrivere e a parlarci di Dio . Abbiamo ancora tanto bisogno di te .
Q
Ci sono tante, troppe cose che vorrei dire, ma non ne sono capace.
Per cui dirò solo questo: grazie per tutto quello che mi ha dato, scoperta di Agostino compresa.
Daria
Mi manca tanto papa Benedetto. Si, mi manca l'ascoltarlo e il vederlo; mi mancano le sue omelie e le sue catechesi, mi mancano le Messe in San Pietro con la sua presenza.
Mi manca tutto di lei Santità. Spero che queste testimonianze formino, tutte insieme, un grande e caldo abbraccio nel quale lei si senta avvolto affettuosamente.
Vorrei, penso che vorremmo tutti noi, fare di più; possiamo solo offrirle l'affetto e la preghiera ma dal profondo del cuore. Stia bene Santità.
GRAZIE BENEDETTO
Il 19 aprile 2005, tornato da scuola tardi-se non erro era un martedì- sono andato a riposare: mi sono svegliato improvvisamente verso le 16/16.30: avevo sognato, anzi percepito che avevano eletto il card. Ratzinger ed io ero felicissimo. Non vi dico la gioia provata dopo l'annuncio. Allora insegnavo matematica e sono laureato in fisica: è chiaro che non potevo (e non posso) non rimanere affascinato dal rigore "scientifico" di Ratzinger e ovviamente dalla sua cultura. Uno dei primi libri che avevo letto, tramite mio padre, era "Intervista sulla fede", per cui resterò sempre affezionato a Benedetto XVI. Un Pontefice che, poi, mi è stato di prezioso aiuto per riportarmi sulla "retta via" della fede, dopo troppi anni di tiepidezza e scarso coraggio, di una fede fatta di verità condivise ma non sempre rispettate. La difesa dei valori non negoziabili, la lotta al relativismo, il rispetto per la Tradizione e la riscoperta dell'attenzione alla liturgia saranno pilastri nel futuro della Chiesa e verrà dato il giusto riconoscimento a Benedetto XVI per quello che ha fatto. "Io sono la verità, la via, la vita", ha detto Gesù ed anche "la verità vi farà liberi": ecco, sia il card. Ratzinger che Benedetto XVI hanno sviluppato questo aspetto fondamentale della nostra fede ed hanno colpito le menti e i cuori di molti. E lo colpiranno ancora. Grazie, Santità. Preghi per me e i miei familiari.
Claudio Buzzi
Avevo chiesto al Signore la grazia di inginocchiarmi davanti a Papa Benedetto solo per dirGli: Grazie!
Non è avvenuto. Spero che questo grazie Gli arrivi via etere. Santità, sarà sempre nel mio cuore
Caro Santo Padre, sa che se sono cristiano, cattolico (e fiero di esserlo), è, sì, per volontà del Signore, ma anche per merito suo? Dio si è servito di Lei per permettermi di raggiungerlo, vivo, in Lei, così mite, così coraggioso, così in punta di piedi, così anticonformista, così libero!
Mi ero perso, sul finire della mia giovinezza, che si era giocata in tutte le possibili associazioni cattoliche: gioventù studentesca, scoutismo, fuci… Ero cresciuto in mezzo a preti e suore, tra consiglio pastorale diocesano, routes di Pax Christi, campi estivi, ritiri, preghiere e pratiche religiose… E poi? Poi, invece, in corrispondenza con il periodo universitario, la mia fede (come quella di quasi tutta la mia generazione), puff, s’è persa, evaporata sulle ali del ‘rompete le righe’ che sembrava uscire dal CVII. Ci sentivamo improvvisamente adulti e ci sembrava indispensabile andare oltre la fase ‘infantile’ del credo religioso. Sedotti dalla certezza che fosse necessario un pensiero più maturo, civile e laico: la Verità non è importante perché irraggiungibile. Ognuno possiede una parte di verità, o addirittura una sua. Inutile perciò perdere tempo dietro a verità minori, esperienziali… Ma, Lei sa meglio di me tutto questo…
Non ci crederà, ma, dopo una quarantina di anni, una serie di ‘occasioni (casuali?)’ mi attendeva. Prima tra queste la sua omelia al preconclave dopo la morte di GPII (quella che si articolava proprio attorno al tema del relativismo e dell’individualismo). Quando l’ho sentita, per caso, ho avuto la certezza che Lei l’avesse pensata per scalfire e per mostrare i limiti delle mie certezze (capita così quando si è autocentrati!). Quell’ascolto mi ha posto domande. Sono diventato curioso. Dalla curiosità, poi, è nato il desiderio. E infine la sete. Tutti i suoi testi sono diventati le mie letture preferite. Sembrerà semplicistico e forse un po’ naif, ma tutto è partito da lì. Poi, ho ripreso in mano il Vangelo (che stupore, in ogni pagina trovavo la vita, anche la mia). Sono tornato in quei luoghi (le chiese) che mi sembravano così strani. Ho incontrato buoni sacerdoti…. Per caso? Cinque anni fa mi sono confessato e sono tornato a casa. Lì dove ero atteso.
Per farla sorridere le dirò che, durante il suo pontificato, l’ho proprio amata (e la amo ancora)! Ho videoregistrato quasi tutte le sue celebrazioni (una vera scuola di liturgia), i suoi viaggi, i suoi Angelus, i suoi discorsi, le sue omelie, le sue catechesi… Tanti li ho convertiti in formato mp3 così quando viaggio li sento in auto, in vacanza, al mare, in montagna… Sono anche venuto a cercarla! Quante volte! A Lourdes, a Brescia, in piazza San Pietro, a Milano, a Castel Gandolfo (ero uno dei tanti habitués del 15 agosto)… Le ho stretto la mano, due volte. Ero uno dei tanti che la circondavano, l’attendevano, la chiamavano… Un tifo un po’ da stadio qualche volta (a Lourdes poi, come al Maracanà!), forse a Lei dava anche fastidio, ma le assicuro che ognuno di noi era lì per un incontro intimo e personale. In mezzo a intere folle, ma con il cuore e la testa propri, aperti e disponibili. Cosa dirle d’altro… Quante cose mi verrebbero! Ma ognuna insufficiente. (segue)
(2)
Beh, concludo… Ringrazio Dio per la Sua vita, per il suo Pontificato, per i suoi scritti, per le sue parole, per la sua umiltà, la sua mitezza, la sua sapienza, la sua poesia, la sua fede…. Non sono un grande cristiano, ma mi impegno ogni giorno a cercare Dio in chi incontro. Non mi mancano le pigrizie, i dubbi, le fatiche, però ci provo. E, soprattutto, CREDO, e sono felice. Non potrò mai ringraziare Dio e Lei a sufficienza. Sapere che la vita ha un Senso, un inizio e un fine (non solo biologici), è davvero impagabile! Non ho più paura, Santo Padre. Di niente. Ha ragione Lei, Dio non toglie nulla davvero! Al contrario, dona tutto… Grazie Santo Padre. Sto ai piedi della sua croce. Vorrei poterle togliere un po’ dei suoi dolori, amplificare le sue gioie. Vorrei poterle restituirle le forze per poterla ancora vedere e sentire. Non sarà così, purtroppo… Sappia che non dimentico e non dimenticherò mai di ringraziare Dio e di pregare per Lei. Grazie! E… a Dio!
è un pò che cerco il coraggio per scrivere qui, mi paiono così grandi le cose che molti di voi scrivono ma il 28 febbraio quell'elicottero bianco, con sotto quella Roma indaffarata, mi ha sconvolto. Non riesco a togliermelo dalla testa e io così poco credente e praticante, cosi credulona di fronte a quanto per anni mi hanno raccontato di questo uomo diventato Papa quella sera ho pianto tutta la mia solitudine di squallida indifferente. L'ho cercato finalmente e ho fatto quello che forse qualcuno che scrive qui prima ancora su un altro forum o da altre parti mi aveva invitato a fare. L'ho cercato e l'ho trovato leggendo non quel che pensavo ma quel che lui aveva detto e scritto con quella piccola matita di cui non mi ero mai accorta nelle foto che non guardavo, ma era volato via, e io ora vorrei chiedergli scusa per non averlo tenuto accanto a me quando chiedeva di non lasciarlo solo. Non creda a chi ora dice che non sapeva parlare a uomini e donne di oggi, sono una donna di oggi, ma là fuori c'è troppo frastuono che cerca di sviarci da chi non gesticola o non urla ma sussurra ai cuori con voce delicata.
Ora vorrei sapesse che nella preghiera immagino le mie mani fra le sue
mari
Ho fatto un bellissimo sogno: ero in un ambiente simile alla cappella dove Benedetto ha ricevuto i cardinali per la sua ultima udienza (la sala clementina??) Papa Benedetto stava salutando persone di ogni condizione prima del suo ritiro al mondo. A un certo punto mi avvicino e lui mostra di riconoscermi e mi sorride e fa cenno di avvicinarmi. Io allora gli chiedo se va bene una frase sua che ho scelto per un libro su di lui che avevo intenzione di scrivere. Lui sempre sorridente mi dice "vediamo vediamo". Allora io cerco fra diverse carte ma non trovo questa frase. Allora lui mi prende le mani e inizia un lungo, tenerissimo, indimenticabile saluto dicendomi "ora non c'è più tempo, non importa, non importa, sarà per la prossima volta". E io rispondo mentre inizio a sentire venire le lacrime "come la prossima volta?? ma noi da adesso non la vedremo più..." e lui tenendomi ancora le mani mi dice "no, no ci vedremo ancora" e dopo avermi ancora tenuto le mani per un pò, si allontana ed esce dalla sala. Non potrò mai dimenticare l'intensità di questo sogno e il clima di profonda tenerezza, concordia e amore. A Papa Benedetto va la mia profonda e perenne riconoscenza per avermi fatto comprendere in profondità il Mistero di Gesù e in particolare per me che sono musicista hanno fatto breccia anche le sue riflessioni sulla musica che hanno avuto una importanza decisiva nella formazione del mio pensiero musicale. Per me nessun musicologo potrà mai centrare il Mistero della Musica e collegarlo a quello di Gesù così come ci è riuscito lui. Gli voglio un bene infinito indegnamente mi associo sul monte a lui ogni giorno e se un giorno Dio mi concederà di realizzare anche solo in parte il mio progetto di Rosario Sonoro, lo dedicherò a lui.
Fabio
Carissimo Papa Benedetto, stento a capire perché ti sento così vicino a me. Forse perché ho apprezzato in te l' intellettuale, il tuo modo di scrivere in cui le frasi si susseguono in maniera così coerente e dove ogni parola è essenziale e ponderata; forse perché mi piace il tuo modo di porgerti agli altri con timido affetto e per come ti rivolgi a tutti, credenti o no, con rispettosa fermezza . Forse perché hai parlato di cose che anche a me, tornata alla Chiesa dopo decenni di lotta e opposizione a Quello Lassù, stanno a cuore: fede e ragione,l' analisi dei mali che affliggono l' Occidente e minacciano l' Uomo così come io l' intendo. Santo Padre, considero i suoi libri su Gesù un vero dono, frutto di studio e soprattutto della meditazione di un' intera vita. Questi 8 anni di pontificato vissuti da lei portando la Croce e il peso di colpe non sue sono stati esemplari: un Pontificato eccelso, profetico e tanto più grande quanto più ha ricevuto irrisione, sputi, schiaffi,tradimenti come Gesù. Anch' io, come molti altri, ho sofferto per Lei, per le ingiustizie che ha subito: vivo ogni offesa o ingenerosità nei suoi confronti come se mi riguardasse personalmente. Santo Padre a me carissimo, ho per Lei lo stesso affetto pieno di venerazione riconoscente che riservo alla mia mamma e alla mia professoressa, due persone che hanno segnato la mia vita.
Un bacio pieno di affetto. Anna
Caro papa Benedetto,
dall'omelia di quella mattina del 24 aprile 2005 sono stato letteralmente conquistato dalla sua parola e dalla sua persona. Non so come spiegare, ma le parole di quella giornata sono risuonate in me, che allora ero a un passo dai miei 18 anni, come del tutto nuove eppure come rivelatrici di una verità eterna che sentivo istintivamente come vere. L'ho seguita con attenzione, gioia e sofferenza per tutto il suo pontificato. Poi la sua rinuncia: notizia devastante, che pure, però, non mi ha colto del tutto di sorpresa. Il lunghissimo applauso in san Pietro nel corso della messa del Mercoledì delle ceneri rimane per me un momento intensissimo, in cui non ho potuto trattenere le lacrime. Volevo dirle grazie, grazie, grazie. Continui a scrivere, la sua parola è davvero cibo per l'eternità. Non so se la rivedremo ancora, comunque, è per me, a volte, fonte di grande consolazione il fatto che lei, pur non essendo più il Papa, sia comunque rimasto, speriamo ancora per molto, su questa nostra terra. Preghi per noi e per la Chiesa. La mia preghiera per lei non mancherà mai.
con infinito amore e ammirazione,
Antonio
Caro Benedetto, arrivo forse per ultima, non per pigrizia o mancanza di tempo ma perchè sono ancora stordita da tutto quello che è successo e che sta succedendo.L'unica cosa che ti posso dire e che ho capito perfettamente il tuo gesto, mi ha provocato un male indicibile ma ho compreso. Ti volevo ringraziare per l'aria fresca che mi hai fatto respirare. A volte l'aria era quasi rarefatta, visto i vertici che toccavi e che ci facevi toccare. Grazie per la santa inquietudine che mi hai regalato. Ho stampato nei miei occhi la tua immagine nello stadio di Serravalle, il 19 Giugno 2011. Ero sulle gradinate all'ingresso dello stadio, sei passato con la papamobile. Il tuo viso era un po' malinconico e pensieroso( non c'è mai stato un giorno tranquillo..). Appena entrato, però hai sentito tutto il nostro entusiasmo e ti sei illuminato. Un anno fa circa sei venuto a 45Km da casa mia a visitare i terremotati dell'Emilia.Loro non hanno dimenticato la tua dolcezza e non ti dimenticherò nemmeno io. Mi hai riconvertita, hai riacceso la luce. Sei e rimarrai la lampada per i miei passi e la tua parola sarà sempre la luce del mio cammino. Ciao dolce Cristo in terra.
Non ricordo se fosse il 1999 o il 2000, quando mi ritrovai su un sito internet "particolare": il sito ufficiale dei fan del Cardinale Joseph Ratzinger.
Proponevano l'acquisto di alcuni libri, ma anche di t-shirt e altri gadget, e uno di questi mi colpì particolarmente; riportava questa frase: "Truth is not determined by a majority vote".
Ricordo che pensai: "questa persona ha qualcosa da dire anche a me ... probabilmente vale la pena prestargli attenzione".
Seguì un "percorso di avvicinamento" lento ma costante, fino a quel 19 aprile 2005, fino a quelle prime parole da successore di Pietro "... i signori cardinali hanno eletto me, un semplice ed umile lavoratore nella vigna del Signore. Mi consola il fatto che il Signore sa lavorare ed agire anche con strumenti insufficienti e soprattutto mi affido alle vostre preghiere ..." ... compiendo io gli anni il 17 aprile, pensai: "che bel regalo di compleanno che mi ha fatto il Signore ..."
Ci vorrebbero 8 anni (almeno ;-) per scrivere tutto ciò che mi ha colpito di questo radioso pontificato, di tutte le volte che sono rimasto senza parole, con il magone in gola, con quella commozione nel cuore tipica di quando ti trovi dinanzi a qualcosa di Vero e di Grande, per cui mi ritrovo a dover sintetizzare, e lo faccio con le parole con cui ho risposto a mio papà che mi chiedeva come mai fossi tanto legato a Benedetto XVI: gli dissi che per me Benedetto XVI è stato veramente un padre, umile, amoroso e dolce, che mi ha preso per mano, mi ha fatto veramente conoscere Cristo, me lo ha fatto incontrare, mi ha fatto sperimentare - copn il suo esempio - quanto sia bello e pieno vivere in Sua compagnia, e quanto sia bella e da amare la Sua Chiesa. "Tutto qui", dissi.
Sai lode al Signore per la Grazia che ci ha fatto: Benedetto XVI.
Santità,
non voglio dire tante parole. Una sola basta: GRAZIE!
Maria Vittoria
TU ES PETRUS…NON PRAEVALEBUNT (Mt 16,18)
Carissimo Papa, umile lavoratore nella vigna del Signore, ci offri oggi la più grande lezione di libertà interiore e di umiltà che solo una persona della tua levatura morale e spirituale poteva donarci. Dopo quell’annuncio, lo ammetto, sono rimasto sconvolto, smarrito tra i flutti di quel mondo che non ti ha capito. Quell’atto meditato e cosciente ha destato in me una profonda solitudine, come potevi, tu, il mio Papa, la mia guida lasciarci soli con quei lupi che non hanno fatto altro che attaccarti in questi anni senza intaccare la tua fede ma probabilmente infierendo sul tuo debole corpo? Ma dalle tue parole ho iniziato a capire.
…Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte…
Hai esaminato la tua coscienza, hai pregato Dio, sei pervenuto alla certezza. Non una decisione affrettata, non spinta da forze oscure o da congiure, semplicemente hai deciso ispirato dallo Spirito Santo, ti sei lasciato ancora una volta prendere per mano, cosciente che chi guida la Chiesa non è il Papa ma Cristo, ti sei affidato a lui rimettendo nelle sue mani il futuro della Chiesa.
…Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando…
Tu lo hai compiuto fino in fondo, con le parole e con i gesti, con la preghiera e la sofferenza. Si, hai sentito su di te il peso di una responsabilità più grande di te, non ce l’hai fatta. I continui attacchi, i nemici interni ed esterni, pur facendoti andare avanti intrepidamente tenendo saldo il timone di quella barca facente acqua da tutte le parti, hanno alla fine reso debole l’uomo. Satana se la ride? Forse…ma le forze degli inferi non prevarranno.
Un gesto il tuo che, nonostante fatichi ancora ad accettare, è il più eloquente di tutti. Non sei scappato davanti ai lupi, semplicemente hai preso atto che hai avuto la tua parte nel combatterli ma hai visto diminuire a poco a poco il tuo vigore fisico.
Nella mia mente affiorano le parole dell’apostolo Paolo: “quando sono debole è allora che sono forte” (2Cor 12,10),si nel tuo più grande momento di debolezza hai preso la decisione più grande, lasci per amore della Chiesa, quella Chiesa che hai amato, contribuendo a rendere più forte con l’annuncio intrepido della Verità.
…Fratelli, vi ringrazio di vero cuore...e chiedo perdono per tutti i miei difetti….
Beatissimo Padre, dobbiamo noi chiederti perdono, per tutte le volte che non ti abbiamo capito, per le volte in cui fraintendendo le tue parole abbiamo disobbedito, per le volte in cui non ti abbiamo difeso, ma conformandoci alla turba sciocca e urlante del mondo abbiamo gridato anche noi il nostro “Crucifige”.
Eppure sei tu a chiederci perdono, quale grande lezione di amore.
Dal tuo gesto dobbiamo lasciarci soltanto scuotere. Noi servitori imperfetti della Chiesa di Cristo di fronte al tuo gesto di estrema libertà abbiamo il dovere d’interrogarci.
Il tuo, Padre Santo, ha tutta l’eloquenza di un sacrificio, ti fai da parte, non perché indegno, ma perché il tuo lavoro nella vigna è terminato. Ha gia portato i suoi frutti ed altri ne porterà, forse chi non ti ha compreso ed oggi esulta, dal tuo gesto inizierà a capire.
La Chiesa non finisce con te, tutto rientra nei piani eterni di Dio.
A Lui solo va oggi il nostro Grazie per avere scelto te come successore di Pietro e pastore amorevole del suo gregge in anni impervi e sentieri tortuosi.
Il cuore è triste, non posso nasconderlo, le lacrime affiorano ancora ai miei occhi, ma quello smarrimento iniziale via via si è trasformato in me in preghiera. Ho accettato, ma non nascondo che nel cuore però una parte di me resterà per sempre legata a te Papa Benedetto, difensore intrepido della Verità, la mia roccia quando tutto vacilla, la mia guida spirituale, la via che mi ha condotto a Gesù.
Sempre con te.
Tuo figlio, Giovanni.
Dopo tanti anni con Giovanni Paolo II non sapevo cosa pensare di Benedetto XVI, ma mi ha subito conquistata con la sua dolcezza e la sua chiarezza di pensiero. Non ho mai visto in lui il freddo teologo, ma il padre buono che annuncia la "cioia" e la "belezza" del cristianesimo. Nei momenti difficili del mio lavoro tengo sempre a mente le sue parole: "Il primo dovere di un farmacista è di portare nel proprio lavoro un soffio di umanità". Grazie Santità, grazie per la tua dolcezza e la tua umiltà, grazie!!!
Gabriella
Santità, mi manca tanto ! Le sue dimissioni sono state per me come uno strappo nella mia anima. La mia e' stata una Pasqua molto sofferta, ho provato angoscia per la Sua assenza. Grazie Santità' per il suo luminoso pontificato. Prego sempre per Lei, grazie di esistere. Le Auguro una vita serena e felice. Silvia
Sono nato sotto Paolo VI,ma ero troppo piccolo per ricordarmi sia di lui che di papa Luciani. Poi arrivò Giovanni Paolo II con i suoi 27 lunghi anni di Pontificato: è stato il Papa della mia gioventù,un grande Papa che mi ha insegnato moltissime cose. Ma senza togliere assolutamente nulla ne a lui ne agli altri pontefici, il Papa della mia vita,colui che occupa un posto tutto speciale nel mio cuore,e vi rimarrà per sempre,è Benedetto XVI!!!
Grazie Santità!! Mi mancate tanto!!....
Nella mia lunga mail ho dimenticato di scrivere, o l'ho evitato per non scrivere un romanzo, molti particolari che rimangono scolpiti nel nostro cuore. tuttavia uno voglio proprio aggiungerlo: alla fine della celebrazione aucaristica conclusiva del congresso eucaristico di Bari, la nostra primogenita, Chiara, che all'epoca non aveva ancora sette anni disse testualmente: "Non ho avuto paura, il Papa è come un nonno buono". Da quel giorno e per molto tempo, ogni volta che a casa si nominava il Papa, i bambini chiedevano: "quale, quello di prima, o il NOSTRO AMICO?"
quanto a sentire la sua mancanza ... ogni giorno è peggio, anche se mi sono imposta di non dirlo più. Maria Pia e Antonello
Vorrei dire un immenso grazie a Sua Santità Benedetto XVI,che mi ha praticamente insegnato tutto della dottrina e della fede cattolica,grazie per avermi aperto gli occhi,per avermi obbligato con le Sue parole che non fanno sconti e alle quali non si può sfuggire,a riflettere,a pensare e ripensare usando la libertà di discernimento,grazie per essere riuscito in una impresa impossibile,farmi tornare a pregare,lo facevo con mia madre da bambino piccolissimo,tanto che la metà delle preghiere che ricordavo erano in latino,non saranno mai abbastanza le parole per esprimere affetto e riconoscenza,un grazie alla Sua pazienza,educazione,classe innata ed eleganza di tratto e per l'enorme cultura lasciata filtrare con disincantata nonchalance,in punta di fioretto.Rispetto per la sua coraggiosa remissione del mandato petrino,anche se il dolore c'è,spero che l'ultimo tratto della Sua vita sia una dolce ascensione della montagna delle beatitudini,in cima alla quale Dio La aspetterà a braccia aperte.Santità Lei occupa un posto particolare nel mio cuore e lì resterà per sempre,Le chiedo di ricordare tutti noi,anche la parte non proprio nobile del suo gregge,nelle sue preghiere.Lettore attento e silenzioso.
Io e papa Benedetto:“arsura di verità- incanto e tenerezza”
Aprile 2005- Si era nell’attesa di eleggere il nuovo pontefice e la mia amica Marisa che oggi senz’altro , starà … “sorridendo dalla finestra del cielo”, continuava a ripetere: "speriamo che non eleggono Ratzinger!"
Io sapevo che era il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede ma non avevo presente il suo volto per cui, non so perché, lo immaginavo… rigido, freddo, triste. Conoscevo bene però il suo rigore, la sua fermezza dottrinale, che non mi dispiaceva, in un certo senso mi rassicurava: amo avere dei punti fermi in un mondo in cui si tende a relativizzare tutto.
Poi quasi per caso, mi trovai a sentire l'omelia del funerale di Giovanni Paolo II.
Un vero colpo di fulmine spirituale!
Ascoltavo incantata e.... mi innamorai subito della delicatezza, della sensibilità poetica e spirituale del predicatore e solo quando telefonai alla mia amica per commentare insieme scoprii che si trattava proprio del suo "burbero" Ratzinger!
Logicamente fui felicissima quando fu eletto proprio lui!
Non solo avvertivo una sintonia spontanea e speciale a livello intellettuale e spirituale ma la sua persona mi faceva venire in mente la dolcezza e la tenerezza del "Padre" , trasmettendomi un senso di fiducia e di pace.
Spinta anche dalla mia… “inquieta ricerca” e da una infinita "arsura di verità" ho letto e meditato i suoi libri ed ho continuato ad ascoltarlo, a seguirlo, a camminare e pregare con lui, fino... alla "Croce"!
Un momento forte di grazia l’ho vissuto nell’ottobre del 2011, quando papa Benedetto venne in visita pastorale nella mia città.
La sera precedente, mio figlio per prendermi un po’ in giro, come spesso si diverte a fare, in tono un po’ canzonatorio… mi aveva urlato nel telefono: “buona notte mammina e… viva il papa!!” Ed io, teneramente… lo avevo sfidato:”quanto ci scommetti che domani grido anch’io??” Sono felice di averlo potuto fare ! E non solo…
Mi sono anche fatta a piedi tutto il Corso correndo come una ragazzina dietro la papamobile fino al Vescovado, per ben due volte, quando è arrivato e quando è andato via.
Era una giornata piovosa e pur di vederlo da vicino, lo avevo atteso per ore… prendendomi un bel raffreddore, ma quando finalmente giunse, all’improvviso spuntò il sole!
Una semplice coincidenza? Io preferisco vederci un “segno “ bellissimo!
E mentre il papa ci benediceva passando sulla parallela della via dove io abito, non ho potuto fare a meno di pensare che… in quel momento era Cristo stesso che mi diceva: “ Oggi vengo a casa tua! Vengo a visitare la tua vigna! Non lasciare che io passi invano…! Alzati e cammina!!!”
Ancora oggi mi emoziona il pensiero che papa Benedetto mi è passato quasi… sotto casa, sotto quel balcone fiorito dove sin dall’alba sventolava una grande bandiera bianca e gialla!
Voglio custodire gelosamente nel mio cuore ogni ricordo, ogni insegnamento, tutta la ricchezza spirituale che egli mi ha trasmesso!
Grazie papa Benedetto!
In Cristo e con Cristo che tu mi hai insegnato ad amare
tvb Norma
Oggi posso dire che nella mia vita ho visto 7 papi ma, senza togliere nulla a nessuno di loro, due sono entrati nel mio cuore: Papa Giovanni e Papa Benedetto.
Quando il 28 febbraio ho visto dal mio balcone l’elicottero che portava papa Benedetto a Castel Gandolfo mi è venuto un nodo alla gola è ho pianto. Ho provato un dolore indescrivibile. Come era diverso il mio pianto nel 2005, quando è apparso per la prima volta alla finestra per il Regina Coeli. Piangevo per la commozione, piangevo per la gioia: la sua voce, i suoi occhi dolci, le sue parole erano un balsamo per me.
L’ho amato molto, ho sofferto per lui quando gli sono state fatte tante (troppe) cattiverie: pregiudizi e critiche ingiuste rivolte proprio a lui, un cercatore della verità.
Grazie di tutto Papa Benedetto, io ti voglio bene e sono sicura che Gesù sia veramente soddisfatto di tutto il tuo operato.
10 aprile 2013
Vorrei innanzitutto ringraziare Raffaella per questa opportunità e per tutto il lavoro fatto e che continuerà a fare.
Il mio incontro dal vivo con Benedetto XVI è avvenuto durante la sua visita a Pompei nel 2008.Lo vidi passare 2 volte sulla papamobile a distanza ravvicinata.Ricordo il suo sguardo come se fosse ieri.Era molto dolce e trasmetteva amore,soprattutto quando si posò su alcuni bambini che erano vicini a me.Soprattutto,quando lo vidi passare la prima volta mentre giungeva al Santuario,mi colpì la limpidezza e la purezza dell'azzurro dei suoi occhi:erano come un cielo terso,incontaminato che sembrava la proiezione di qualcosa di immenso.Nel corso del pontificato e degli eventi succedutisi ho capito che quello sguardo era espressione della sua grande onestà e bontà e del suo essere illuminato dall'amore di Dio.
Al di là di questo incontro dal vivo,ho ascoltato Joseph Ratzinger per la prima volta durante i funerali di GPII.Mi piacque molto la sua omelia sia per la sua forma chiara e ordinata che per i suoi contenuti che esprimeva con affetto.Quando venne eletto Papa fui contentissimo,pensai che era una persona da seguire e ascoltare con attenzione.Ebbi subito conferma di ciò:era all'inizio del suo pontificato(non ricordo l'occasione nè le parole precise)e il Papa fece un discorso sulla contrapposizione tra bene e male che mi rimase impresso.Quando una persona ribalta una tua convinzione facendoti capire le ragioni,ti apre il cuore e la mente.Prima pensavo,anche in base alle voci di pseudo-maestri che si sentono in giro,che per conoscere il bene fosse necessario conoscere anche il male;ma il Papa mi fece capire che non era così poichè purtroppo al male ci si può anche abituare e assuefare lasciando sporcizia e ferite nell'animo che possono ostacolare la conoscenza e la realizzazione del bene.Capii di aver trovato finalmente un maestro saggio e buono di cui potersi fidare,il quale metteva al centro non la sua persona ma quella di Gesù.
Riusciva ad attualizzare costantemente la parola di Dio alle problematiche e alle situazioni del nostro tempo.
Oggi il nostro incontro con Papa Benedetto è nella preghiera.Tante volte ci ha ripetuto "pregate per me che io pregherò per voi".Mi colpiva la semplicità con cui la pronunciava:emergeva un senso di reciprocità,come a voler intendere,nella sua eccezionale umiltà,che dinanzi a Dio le preghiere di un fedele e quelle di un Papa possono avere lo stesso valore.
Caro Papa,sei e sarai una presenza intramontabile nel mio cuore.Ti assicuro che continuerò a pregare per te e,ringraziandoti per tutto quello che mi hai insegnato,ti chiedo una preghiera anche per me.
gianluca
Ho conosciuto il Cardinale Ratzinger nel 2000,dopo la pubblicazione della CDF della Dominus Jesus.Ho seguito incuriosita tutte le aspre polemiche e le critiche sorte sull'ecumenismo in seguito a tale documento.Cosi'ho deciso di leggere la Dominus Jesus e mi sono
chiesta....ma chi è mai questa persona che ha il coraggio di affermare questa "verità" in modo cosi'chiaro e netto? Ho iniziato cosi'a leggere i suoi libri e me ne sono innamorata subito. Ratzinger è la "verità scomoda della fede" un vero maestro, lascerà un segno profondissimo nella storia della chiesa. E' stato uno dei piu'grandi pontefici di tutti i tempi.Prego sempre per Benedetto XVI,sento la sua Assenza come una ferita!
SM
Grazie Raffaella x questa opportunità che ci dai di dialogare,anche se virtualmente con il nostro amato Benedetto XVI.Intanto premetto che io non sono affatto di facili emozioni,nè vengo colpita subito dalla persona,cmq ho deciso di scrivere xkè con Ratzger mi è successo una cosa strana almeno x me.Cominciamo dunque,io non sono giovanissima e il Pontefice della mia adolescenza era Paolo VI,altra grande figura incompresa ma da mè molto ammirata già da allora.Cattolica x educazione e x personale convinzione almeno fino ad un certo periodo della mia vita,ho frequentato L'A.C. dai 4 ai 30 anni circa,ho anche fatto catechesi x 6 anni in preparazione della prima Comunione,poi è iniziata una specie di crisi che dura a tutt'oggi sulla quale comunque non intendo soffermarmi almeno in questa sede.Ebbene,come dicevo prima io non mi sono mai lasciata trasportare,tranne che x Giovanni Paolo II° ma solo negli ultimi tempi forse a causa delle gravi condizioni di salute,x il resto lo consideravo un buon Papa e basta.Fino all'anno 2000 non conoscevo neppure il nome di Ratzger,in quel periodo però fui chiamata x visitare il Pastore Evangelico di una piccola comunità operante nel paese dove vivo,e con cui ho sempre avuto ed ho rapporti eccellenti a tutt'oggi;Il mio Paziente affetto da una crisi cardiaca,mi ha riferito che quell'anno non ci sarebbe stato il tradizionale incontro Ecumenico a causa di un documento pubblicato da un tale Card. Ratzger,dal momento che subito anch'io ho criticato negativamente detto doc.,il Pastore mi chiese se lo avessi letto,e alla mia risposta negativa smise di trattare l'argomento dicendomi che mi avrebbe inviato copia in studio.Da quel momento il solo nome Ratzger mi stava antipatico,eppure non mi curai affatto di approfondire,successivamente l'antipatia aumentò quando era nota la sua posizione favorevolead eventuali dimissioni di G.P.II°.La sera del Giovedì Santo del 2005 rientrata a casa,ho visto in tv la lavanda dei piedi officiata da LUI,Letteralmente Fulminata dalla semplicità e tenerezza che mi ispirava,chiesi a mia madre che seguiva il rito,chi fosse quel Cardinale,e alla sua risposta mi sono detta:Non è Possibbile e sono uscita dalla stanza.Per non essere eccessivamente lunga,vorrei sottolineare che mentre si svolgevano i riti della Settimana Santa,io mi sentivo sempre più presa da quell'umile persona ma razionalmente non volevo accettarlo.Poi è stato eletto Papa,e vincendo la mia resistenza personale,ho iniziato a seguirlo,ne sono rimasta "INCANTATA",avrei dato qualsiasi cosa x un breve diretto dialogo con LUI,anche se purtroppo non ci sono ovviamente riuscita;sono andata a Lamezia Quando è venuto in Calabria,e dal vivo mi ha COMMOSSA,tutti i miei amici si domandano come mai avessi questo trasporto, neppure io sò spiegarmelo,ma di sicuro Benedetto XVI è un persona eccezzionale,un Pontefice VERO TESTIMONE della VERITA',della FEDE e dell'AMORE di CRISTO e della Sua Chiesa! Nevia
Vorrei ringraziare di cuore Papa Benedetto per i meravigliosi otto anni passati al fianco della mia famiglia.La sera della sua elezione ho avuto una grande emozione ,un brivido tanto grande che ho rivissuto mercoledì 27 febbraio in piazza San Pietro quando ho incontrato il suo sguardo a due passi da me.Quante lacrime in quella settimana...ora lo voglio pensare sereno,immerso nelle sue letture e nelle preghiere.Un abbraccio Sua Santità ...il mio affetto per Lei rimarrà per sempre ,nelle mie preghiere lo ricordo ogni giorno ...il mio Papa rimarrà Benedetto XVI
arrivo in tempo massimo ma... la mia testimonianza è molto banale, semplice... ho incontrato papa Benedetto XVI non personalmente (come invece è successo per il beato Giovanni Paolo II) ma in grandi incontri... tuttavia il mio rapporto speciale con lui non è stato soltanto per la grande stima per il suo magistero e per le sue azioni di governo, ma per una speciale sintonia che Dio ha creato tra me e lui: quanto spesso mi son trovato a dire che avrei usato le sue parole, i suoi esempi; o quanto spesso nelle omelie ho sottolineato e sviluppato i temi che come poi leggevo anche lui aveva tratteggiato... una straordinaria concordanza che molte volte mi ha stupito! con papa Francesco siamo tornati alla "normalità"... come è giusto che sia! ma questo speciale legame con papa Benedetto resterà, penso, unico nella storia della mia vita e del mio ministero! un'altra cosa che mi lega a lui è che il suo nome pontificale e la scelta dell'Arcivescovo per la mia Arcidiocesi ha significato molto per il consolidamento della chiamata ad un monachesimo missionario cui cerco di rispondere in questi anni... grazie al Signore per il magistero di Benedetto XVI e per la continuazione nascosta e orante del suo ministero!
Durante il pontificato di Benedetto XVI, non sono sceso a Roma, non vado a Roma dal 2001. Comunque ho sempre cercato di seguirlo e in televisione, siano benedetti TV2000 e Telepace, sia attraverso i suoi scritti. Scritti che conoscevo in parte già dagli anni ottanta-novanta. Godeva già allora Cardinale di non buona stampa, lo si definiva panzerkardinal, io lo vidi una volta sola, se non sbaglia nella canonizzazione di Escrivà de Balaguer. Non mi sembrò molto truce come la definizione sopracitata lo definiva. Morto Wojtyla, certo non mi aspettato di vederlo papa, era già anziano 78 anni, altri pensavo, ma quale stupore quella sera, nel vederlo affacciarsi al balcone della basilica. Drante questi otto anni di pontificato 19.04.2005-28.02.2013, ci ha edificati, certo con la sua scrittura, con la sua profonda teologia, ma soprattutto con la sua mitezza spirituale. Quando seppi della rinunzia ero a Lourdes, quando me lo dissero la presi per una carnevalata, erano i giorni di Carnevale! Quale dolore direi quasi fisico rendermi conto che era verità e non si poteva fare nulla per fargli cambiare idea. Questo dolore si è visto sul volto di molti non solo in televisione ma anche dal vivo, quando chiusero quella porta, il mio cuore si fermò. Grazie Papa Benedetto XVI, per la Vostra Vita, il Vostro Esempio e il Vostro Magistero, specie in ambito liturgico-spirituale.
In questo momento è diffcile descrivere tutti i bellissimi momenti di fede, di gioia ed anche di raccoglimento che mi ha regalato il luminoso Pontificato di Benedetto XVI come è difficile scegliere di ricordare l'incontro più bello, più diretto e pieno di emozione con il nostro amato Papa. Vorrei raccontarli tutti testimoniarli anche solo con una parola ma, è impossibile. Voglio ricordare in questa particolare occasione l'emozione grandissima che provai il giorno dell'elezione del Card. Ratzinger al soglio di Pietro. Ero davanti alla televisione quel pomeriggio dopo aver corso fino a casa a perdifiato uscendo dal mio posto di lavoro. Ero li in cucina davanti al piccolo televisore pregando che da quella loggia uscisse proprio Joseph Ratzinger. Su Roma quel giorno c'era un cielo grigio plumbeo almeno era quello che appariva dalla mia finestra. Non dimenticherò mai l'annuncio quando sentii pronunciare Ratzinger il mio cuore cominciò a battere all'impazzata ed i miei occhi si riempirono di lacrime la mia speranza si era realizzata! Una speranza alimentata fino al 19 Aprile da preghiere e dal desiderio anche di rientrare nella chiesa dalla quale ero stata lontana per 25 anni! L'immagine che è rimasta impressa nel mio cuore come nella mia mente, fu il raggio di sole che squarciò con forza quelle nubi grigie nel momento in cui Benedetto XVI apparve alla loggia centrale di S.Pietro.............. Mi fece tenerezza quando disse che i Sig.ri Cardinali avevano scelto " UN UMILE LAVORATORE NELLA VIGNA DEL SIGNORE" un umiltà mista a mitezza, dolcezza e determinazione dimostrata in otto lunghi anni di Pontificato. Caro Benedetto, non ti dimenticherò mai perchè tu sei stato l'unico capace a riavvicinarmi ad una chiesa che sentivo troppo lontana da me e dalla mia esistenza di tutti i giorni. GRAZIE PAPA BENEDETTO PER TUTTO CIO' CHE HAI FATTO PER LA CHIESA UNIVERSALE E PER OGNI SUO FEDELE. TI VOGLIO BENE E TI ABBRACCIO FORTISSIMO.
EUGENIA
Non ho mai conosciuto Benedetto XVI e neanche il Cardinal Ratzinger di persona. In Germania vivevo a pochi km da lui ma ero protestante e non ci tenevo a un Cardinale della Chiesa Cattolica. Lavorando poi per una rivista evangelica ho avuto modo di leggere qualcosa di lui, ovviamente per contraddire, ma devo ammettere che non mi ha lasciato indifferente. Il suo modo razionale, incisivo ma nello stesso tempo contemplativo di esporre delle tematiche toste, mi hanno impressionata.
Trascorrendo un anno di studio a Milano, ho conosciuto il mio futuro marito, cattolico e dopo una lunghissima battaglia e per grazia ricevuta, sono entrata a far parte della Chiesa cattolica.
La mia "educazione cattolica" aveva come fondamento il Catechismo, un bravo sacerdote e gli scritti di Ratzinger.
Poi è diventato Papa...mi ricordo bene il giorno della sua elezione.
Stavo andando con mio marito in macchina verso Sondrio per lavoro e pioveva da matti. Avevamo acceso la radio sintonizzata su Radio Maria, l'unica frequenza che prendeva in quel tratto, ma a si sentiva male, troppo erano i tunnel da attraversare. Sentivamo appena una voce annunciare "gaudium magnum"...e davanti a noi un'altro tunnel. Beh, ci siamo fermati, nessuna macchina dietro di noi, e poi..."Josephus" e ho fatto un salto in macchina, ho picchiata la testa, ho travolto mio marito, e mi sono messa a ridere e a piangere contemporaneamente. Grazie a Dio non c'era nessun'altra macchina in giro con questo tempaccio brutto.
Arrivati all'albergo abbiamo trovati altri amici radiosi per l'elezione di Benedetto XVI, e abbiamo festeggiato insieme.
E' rimasto amore, devozione e un continuo ringraziamento a Dio per questo Pontefice che considero uno dei più grandi doni riservati agli cattolici, e non solo.
Ho avuto la grazia di poter tradurre un suo testo inedito in Italia.
Mi manca tantissimo, ma nonostante ciò sento un filo che lega tutti noi con lui.
Per Benedetto XVI: Deo gratias!
Santità, come trovare le parole giuste per ringraziarLa?
Sotto il Suo grandissimo Pontificato, la mia fede di piccolo uomo si è fatta più consapevole e salda. La testimonianza più coraggiosa. Ho cominciato a dedicare anche al Papa la mia umile preghiera quotidiana. Oggi prego per il Papa regnante e per Lei.
Con filiale devozione, mi permetta un commosso e affettuoso abbraccio.
Alberto
Altri ricordi di Papa Benedetto. Eravamo a Roma in famiglia aprile 2010, per i miei figli la prima volta in Italia. Siamo andati alla messa della viglia di Pasqua a S. Pietro. Per fortuna, siamo arrivati presto (ci ha dato questo consiglio la suora che ci ha dato i biglietti). La piazza era stracolma di gente e finalmente siamo arrivati nella basilica per la Messa. Eravamo dietro l'altare e non posso descrivere che esperienza era vedere quest'uomo santo celebrare la Messa. Dopo la Messa, Msgr. Marini gli ha portato dietro l'altare per salutarci. Si vedeva che era stanco, la Messa era molto lunga e Pasqua e un periodo molto intenso. Miei figli, allora 15 e 12 anni erano insieme a me e mio marito. Erano l'unici ragazzi la....quando ha visto i miei figli, per quel momento, si e tolto la stanchezza dal viso e un sorriso meraviglioso e apparso. Poi guardava per un instante a me e mio marito con un sorriso piu "serio" come dire"avete fatto bene a portare i figli qua". Mia figlia mi ha detto che lo voleva abbracciare ed era semplicamente l'uomo piu sapiente e santo e ha mai visto nella sua vita. Grazie Santita...prega per la mia famiglia e sopratutto per i miei figli che vivono da Cristiani in questo mondo cosi confuso e sbagliato.
Ho stretto la mano di Papa Benedetto due volte: durante la visita da lui fatta alla mia parrocchia e ad un convegno diocesano. Si è stampato nella mente e nel cuore il suo sguardo. La sua profondità di pensiero, la sua ricchezza teologica e spirituale trasmessa con così grande chiarezza e umiltà lo hanno reso unico. Queste doti sono sempre più rare oggi, anche nella chiesa. Mi hanno arricchito e ancora mi arricchiscono, perchè tanti sono gli spunti per meditare e approfondire la fede nelle sue Verità fondanti. E' il papa della mia maturità di vita (50 anni!) ma anche colui che mi ha aiutato a stabilirmi in modo più chiaro e forte in Gesù. Ringrazio il Signore per questo papa, un dono così grande e prezioso! Papa Benedetto sei nel mio cuore, i tuoi scritti e le tue parole sulla mia scrivania, e la mia foto con te nella mia stanza. GRAZIE. Prego per te. Anna
Il coraggio di parlare così chiaro nella Missa pro eligendo Pontifice mi colpì immediatamente. Quest'uomo non voleva essere eletto, non voleva appoggi, esprimeva la verità e basta.
Poi l'umità e la timidezza personale della prima volta che apparve vestito di bianco nei palazzi vaticani.
Poi tutto il pontificato con un certo mondo contro ... da aspirante apologeta mi pento di averlo difeso cercando di confutare le menzogne su di lui, bastava concentrarsi sulla bellezza delle cose che diceva e scriveva.
Bellissimi i commenti, bravissima Raffaella.
Sia lodato Dio Padre che ci ha dato Papa Ratzinger.
Tutto cominciò nei giorni in cui si aggravò la salute di GP2 e si cominciò a parlare del suo entourage... Avevo sentito parlare del card. Ratzinger ma non lo conoscevo affatto. Poi GP2 ci lasciò ed ecco salire all'attenzione dei media il decano dei cardinali... Lo guardavo.. mi incuriosiva... c'era qualcosa in lui che mi piaceva.. Poi assistii in tv ai funerali del papa defunto e ho ammirato tantissimo Ratzinger per il suo modo di celebrare e per la bellissima omelia...
Quando poi ho visto in diretta tv che il nuovo papa era proprio lui ho avuto una reazione strana: non appena ho sentito il suo nome la prima cosa che mi è venuta in mente è stata "non sono stati capaci di dare un taglio, di cambiare le cose, hanno preferito il successore naturale di Wojtyla.."... ero delusa!!! Come se i cardinali non sapendo chi votare abbiano votato lui come papa "di transizione"!! Però quando l'ho sentito pronunciare quel breve discorso mi ha fatto simpatia e fu amore a prima vista! Ho seguito in tv tutti i mille servizi sul nuovo papa e ho cominciato a conoscerlo meglio, ho cominciato a leggere e a documentarmi e più passava il tempo più per me era come se fosse un amico di vecchia data... Quando lo vedevo impacciato a volte nei movimenti, nelle varie visite apostoliche (al contrario del suo predecessore che sapeva muoversi benissimo in qualsiasi occasione si trovasse), lo sentivo così simile a me, uno come me, che si approccia in maniera timida e rispettosa...
Ho sempre ammirato la semplicità di questa persona, la sua riservatezza e la sua mitezza... e l'amore che riusciva a trasmetterti col suo sguardo era incredibile...
Grazie ad un forum molto attivo ho imparato a conoscerlo bene, ho conosciuto i suoi scritti, le sue omelie e mi tenevo sempre aggiornata sul suo operato e più passava il tempo e più desideravo vederlo... così cominciò la caccia alla buona occasione per incontrarlo...
continua...
...
Nel 2006 approfittai dell'amicizia di un sacerdote trasferito ad Aosta per andare a Les Combes, fu il mio primo incontro con lui! Ma mi ripromisi che almeno una volta l'anno dovevo vederlo e così nel 2007 partecipai assieme a due mie amiche ad alcune funzioni del triduo pasquale. Lì ho avuto modo di vederlo da vicino e di capire quanto fosse buona questa persona... Ricordo bene il venerdì santo a san Pietro, quando stava per iniziare la liturgia dell'adorazione della croce... Entrò lui in corteo dalla navata centrale... mi fece impressione quanto fosse piccolo di statura!!! ma la cosa dolcissima fu che le persone lo salutavano e lui era girato dalla parte opposta alla mia e temevo che passasse oltre senza guardarci, così cercavo di attirare l'attenzione muovendo la mano e sussurrando "Benedetto!" e lui, non appena finito di salutare quelli si è girato dalla nostra parte e ha sorriso leggermente annuendo, come per dire "vi ho viste, tranquille!" e ci ha salutate...
Poi nel 2009 ebbi la fortunaccia di avere un'udienza privata con lui tramite alcuni scienziati dell'Inaf che avevano appena allestito una mostra ai Musei vaticani e lì ho fatto la più grande brutta figura della mia vita!! Quando me lo sono trovato faccia a faccia intanto gli ho baciato l'anello, ma poi mi sono fermata a guardarlo con faccia inebetita e incapace di pronunciare una sillaba!! Per fortuna è stato lui a togliermi dall'imbarazzo chiedendomi se anche io fossi una scienziata.... no, non lo ero, ma quello che mi hanno trasmesso i suoi occhi mi hanno fatta sentire la persona più importante del pianeta.
Il suo modo di fare... signorile, garbato, quasi nobiliare ti conquista.
La sua rinuncia al ministero petrino per me è stato uno choc. Per me è stato l'ennesimo "abbandono" vissuto sulla mia pelle. Non me lo aspettavo proprio, anche se vedevo che le sue condizioni fisiche peggioravano, lo vedevo sempre più anziano, sofferente... Ho provato ad accettare le sue dimissioni e una volta capito il suo intento ho scoperto che quello è stato davvero un gesto di enorme importanza e che per me lui è stato sempre un mito e, con questa sua scelta, lo è diventato ancora di più.
Per il suo magistero e la sua testimonianza di vita per me è già Magno.
Adesso molti sembrano volerlo dimenticare, lo accusano, lo criticano, ma non mi importa, io l'ho conosciuto e so quel che vale e non saranno i commenti delle persone che non hanno voluto conoscerlo che mi faranno cambiare idea su di lui.
Ti voglio un mondo di bene, Papa mio, grazie per quello che mi hai insegnato con il tuo insegnamento e la tua umiltà. Ti sento sempre vicino, vedi? mi viene spontaneo darti del Tu... come se fossi l'amico di sempre... Spero che anche tu riesca a sentire il nostro affetto e la nostra vicinanza. Pregheremo sempre per te.
danich
Carissima Raffaella,
come sai, in questi anni, ho avuto tante volte la gioia e l'onore di incontrare Papa Benedetto, a cui ho consacrato tutto me stesso, vedendo in Lui la lampada che illuminava, ed illumina tuttora, il mio cammino.
Malgrado la mia indegnità, malgrado la mia pochezza, mi ha sempre rivolto una parola buona, un gesto affettuoso, l'incoraggiamemto ad affrontare le piccole-grandi difficoltà in cui, inevitabilmente, ogni giorno ci si imbatte quando si cerca di portare la Parola del Papa, che poi è la Parola di Cristo stesso, in una società relativista ed egoista come la nostra.
Potrei raccontare tanti aneddoti, tante belle frasi, tanti segni che mi legano a Benedetto XVI, ma mi limiterò, per non approfittare dello spazio che gentilmente stai concedendo a noi tuoi affezionati lettori, ad un episodio avvenuto nell'Ottobre del 2008.
Era un Mercoledì e, al termine dell'Udienza Generale, potei accostarmi al Santo Padre, nell'Aula 'Paolo VI'.
Tre mesi prima, l'8 Luglio, ero stato colpito da un ictus cerebrale, e le mie condizioni non erano ancora delle migliori.
Il Papa mi vide trascinare la gamba destra e, subito, mi chiese: "Ho saputo della sua ischemia; adesso come sta, come si sente?".
Risposi: "Santità, non è che mi senta benissimo, ma per me la malattia è una benedizione, così posso offrire anche io qualche sofferenza al Signore per Lei".
Mi strinse forte, forte, forte le mani tra le Sue.
Ed esclamò, quasi sorpreso: "Grazie... Io so che Lei vuole tanto bene al Papa, ma lei sappia che il Papa vuole tanto bene a Lei".
Rimasi senza fiato.
Vidi i Suoi occhi, così chiari, così sereni, che stavano per partorire una lacrima.
Io non percepivo assolutamente niente di quanto mi accadeva intorno.
Rimasi in ginocchio, senza parole.
Un sediario mi fece segno che il tempo a mia disposizione era terminato, quindi tentai di rialzarmi, ma la gamba destra, sempre in conseguenza dell'ictus, cedette.
Ed io finii nuovamente in ginocchio davanti al Papa.
Dissi: "Santità, Le chiedo perdono, mi rialzo subito".
Lui mi rispose: "Non subito: non le ho ancora dato la mia benedizione".
continua...
...
Mi chiese di chinare il capo e mi ci appoggiò la Sua mano Santa, benedicendomi con la classica formula in latino.
Gli baciai la mano, e mentre provavo a rialzarmi, lui mi sostenne per il braccio, perché non cadessi di nuovo, e mi sussurrò: "Non si preoccupi, anche io ho avuto un'ischemia qualche anno fa, eppure sono diventato Papa...".
"Il Papa della mia vita", soggiunsi, e mi congedai da Lui, mentre sorrideva con la serenità e, allo stesso tempo, lo stupore dei veri uomini di Dio.
Come accennavo in precedenza, potrei parlarti di tanti incontri, tutti singolari, tutti diversi tra loro, eppure tutti accomunati dal mio amore per Benedetto XVI e dall'accoglienza che mi ha riservato continuamente con il cuore e il calore di un padre buono e generoso.
Un giorno, forse, metterò tutto nero su bianco; ora non me la sento, preferisco restare solo, con i ricordi che mi legano a Lui, e con la stessa emozione che ho provato ogni volta che, attraverso i Suoi occhi, ho potuto ottenere un anticipo di Paradiso.
Cara Raffaella,
restiamo uniti in preghiera per Benedetto, senza dimenticare che dobbiamo amare in egual misura anche Francesco.
Grazie dell'ospitalità.
Sono veramente felice di avere "intercettato "questo blog!
Da un mese non sento altro che elogi per il Papa Francesco, come se prima ci fosse alla guida della Chiesa una persona " sciagurata". Spero che il Papa Benedetto senta la nostra vicinanza e il nostro grande affetto.Anche io ,come Raffaella,ho incontrato il suo sguardo trasparente durante la sua visita a Lamezia Terme, ma da sempre ho apprezzato il suo rigore teologico e la finezza dei suoi scritti.I suoi paramenti e il suo portamento ieratico mi facevano accarezzare il cielo.Grazie,Papa Benedetto!
Prima del 2005 spesso vedevo il card. Ratzinger come prefetto della fede e grande collaboratore di Giovanni Paolo II . Quella sera del 19 aprile 2005 quando fu detto il suo nome fui l'unica in famiglia ad urlare dalla gioia . La prima volta che l'ho visto da vicino è stato il 24 Aprile 2005 nella sua prima messa di inizio pontificato. Poi ci sono stati tanti angelus e tante messe o di Natale o di pasqua che non mi sono mai persa in Piazza San pietro insieme ai miei genitori , abito solo a circa 250 km da Roma . Ogni volta che tornavo da Roma mi portavo a casa foto di Benedetto XVI e calendari vari . Ma l'ultima volta sono riuscita a vederlo da vicino durante l'udienza proprio di un anno fa era il 25 aprile 2012 . Ero riuscita ad avere i biglietti grazie ad un amico speciale (presidente Papaboys) e Benedetto XVI è passato a pochi metri da me . E' stata un'emozione grande la sua persona emanava luce e ad un certo punto mi ha guardata . Sento ancora il suo sguardo su di me . L'ho rivisto alla benedizione Urbi et orbi del Natale 1012 e non pensavo sarebbe stata l'ultima volta che lo vedevo da quella finestra . Spero sempre che qualche foto gli venga fatta , in modo da vederlo ogni tanto . In molti messaggi di questo blog ho notato che viene scritto del suo sguardo , è vero B16 ha un sguardo intenso e profondo e quando te lo posa addosso te lo senti sempre su di te .... Un abbraccio Santità dal profondo del mio cuore
Rita
Vorrei dire a Sua Santità che ogni volta che guardavo i suoi occhi chiari,e ho avuto l'onore di vederlo dal vivo,mi sembrava che Dio vi si affacciasse e mi vedesse attraverso di lui,e Lo sentivo in qualche modo vicino a me,non trovo parole adatte ad esprimere tutto quello che provo per lui ,ma vorrei dirgli grazie per gli splendidi 8 anni di una bellissima storia d'amore che non dimenticherò mai.Lupus et agnus.
Grazie Santità!
Il vostro Magistero è stato preziosissimo per la crescita e il rafforzamento nella fede per me e anche per tanti fedeli che erano distanti dalla Grazia di Cristo.
Con le vostre parole e i vostri discorsi mi avete aperto il cuore e le porte dell'intelletto passando per l'approfondimento delle Verità della Fede nel rispetto della Tradizione e dei Misteri celebrati nella Sacra Liturgia.
Non mi sono mai stancato e non mi stancherò mai di studiare i vostri scritti e di ascoltare i vostri discorsi, tutti di un livello culturale altissimo e di senso profondo ma con una capacità di essere intesi anche dalle persone più semplici, con cuore umile e aperto alla Verità!
Il giorno della vostra rinuncia per me è stato un giorno quasi di lutto e purtroppo ancora oggi faccio fatica ad accettare la vostra decisione, che umanamente comprendo, ma che da fedele della Chiesa di Cristo fondata sulla roccia di Pietro diventa molto difficile!
In ogni caso la vostra decisione è stata presa e l'unica cosa che mi resta è l'auspicio di una continuità con il vostro pontificato e la speranza che i vostri insegnamenti e il vostro amore che da Papa avete dispensato in quasi 8 anni non vada perduto, soprattutto in campo liturgico e dottrinale!
Con profondo rispetto e stima per la vostra preziosissima persona ringrazio nuovamente per tutto quello che ci ha amorevolmente donato, vi auguro una lunga vita e vi assicuro le mie umili preghiere,
Giacomo
Santità , oggi è il giorno del suo compleanno ed è inutile dire che tutto il giorno ho pensato a lei con tristezza.....soffro a non vederla ma penso che lei non ci abbandona con la preghiera.Lei è stato il papa della gioia e dell'amicizia con Dio e questo mi consola. Le auguro un felice giorno in compagnia dei suoi affetti più cari e prego il Signore affinchè la mantenga a lungo con noi. Ad multos annos!!
Ho scoperto da poco questo blog e ringrazio veramente chi lo ha creato perché mi ha dato l'opportunità di vedere che tante persone hanno vissuto la mia stessa "esperienza" con Papa Benedetto e che non hanno dimenticato.Mi date l'opportunità di parlare e ricordare senza la disperata rabbia di spiegare e far capire a chi ancora non vuole,senza sentimi addosso sguardi ironici e parole che fanno male come tante volte è capitato in questi anni.Ma prima c'era la sua presenza confortante , rassicurante e illuminante che mi aiutava a superare tutto.
E' difficile sintetizzare quello che Papa Benedetto XVI è stato ed è per me:anch'io in quel 2005 ero distante e distratta,da anni ormai non mi occupavo più di "certi argomenti"(fede ,pratica religiosa).Poi ci sono stati i giorni dell'agonia e della morte di Giovanni Paolo II (che ,a dire la verità ,non avevo seguito molto)e l'attenzione è stata attratta inevitabilmente sui fatti.C'è stata la Via Crucis del 2005 :ho pensato "che belle queste riflessioni " senza sapere chi l'avesse scritte;poi il funerale e quel celebrante.....,la preperazione del conclave e il cardinale decano che attirava la mia attenzione;gli articoli dei giornali ostili a lui e la mia diversa percezione: chi aveva ragione?l'elezione e le mie ultime "resistenze";e poi la mattina della Messa d'inizio e la mia (ma veramente mia?)decisione di non ascoltare in quei momenti notizie e commenti,ma solo quella celebrazione ,alla fine della quale era cambiato tutto:il papa mi aveva completamente conquistata con quella sua personalità atipica,forte e dolcissima , quel suo parlare onesto,coraggioso e limpido (non stava usando slogan persuasivi ma argomentazioni,non voleva condizionarmi,chiedeva la mia attenzione consapevole ,si affidava alla mia intelligenza e libertà correndo anche il rischio del rifiuto e del fraintendimento:questo francamente mi è sembrato eccezionale in un uomo di chiesa e mi ha fatto vedere la sua profonda umiltà,il suo coraggio e la sua grande onestà intellettuale ).Da allora l'ho seguito,mi sono lasciata guidare da lui nella riscoperta di un aspetto essenziale dell'esistenza e non sono mai stata delusa fino agli ultimi giorni in cui mi è sembrato un "Vangelo Vivente".
Ho voluto e voglio bene a Papa Benedetto XVI come ad un amico,una persona che si è scelta liberamente e con cui si percorre un tratto di strada .Oggi mi manca tanto , ma quello che si è conquistato non va mai perso e dà fiducia.
GRAZIE BENEDETTO , AMICO E PAPA PER SEMPRE.
Sono grato al Papa Benedetto XVI per aver rinvigorito la mia fede attraverso le sue catechesi sulla liturgia della santa Messa. Grazie Padre santo!
Giovanni Corso
BENEDETTO PER SEMPRE NEL CUORE....I TUOI DOLCI OCCHI ;RICORDANO QUELLI DEL PADRE NOSTRO..... SEMPRE NEL CUORE....
Santità,
voglia accogliere, nella sua immensa generosità, il mio umile abbraccio. Lei è un Principe della Chiesa. Cito San Tommaso nell'Adoro te devote : "La vista, il gusto, il tatto non ti scorgono :
ma il solo udito fa credere con certezza.
Credo in tutto quello che ha detto il vero Figlio di Dio ;
nulla di più vero della voce della stessa Verità (Gv 14,6)."
Non La ho mai incontrata di persona ma le Sue Parole sono state luce vitale per il mio cammino esistenziale.
Con me La abbracciano, La incoraggiano in questa nuova missione e La salutano mia moglie Francesca ed i mie tre figli ( Marco, luca e Giovanni).
Con un fortissimo sentimento di apparteneza e con una amicizia che va oltre il visibile,
Suo in Cristo
Matteo Dellanoce
Caro Papa Benedetto,
abbiamo camminato con te per otto anni e siamo ancora al tuo fianco nel Signore.
Custodisco nel mio cuore tanti tesori scoperti nei tuoi insegnamenti e nelle tue parole.
Che la Madre Santa e Benedetta ci custodisca e ci protegga.
Non riesco a tradurre in parole il mio dispiacere, e anche la consapevolezza della gravità dell'ora, che tu stai vivendo "sul monte". So solo dirti, andiamo avanti e confidiamo in Colui che ci dà forza e ci sostiene, ci illumina e ci salva in continuazione.
Sento però di doverti un grazie immenso per il Summorum Pontificum, che considero un miracolo passato attraverso la tua fedeltà.
Maria Guarini
Sono grata al Signore per il dono che ci ha fatto con papa Benedetto.Il suo e' stato un pontificato difficile sembrava che tutti i mali della chiesa venissero a galla sotto il suo pontificato, ha subito critiche e attacchi di ogni genere e ha risposto con forza e mitezza è un grande uomo!!!!!
"La luce splende nelle tenebre ma le tenebre non l'hanno accolta" Mi manca tanto, troppo. Prego sempre per Joseph Ratzinger e lo ringrazio per avere sempre difeso la tradizione cattolica, i suoi libri le sue omelie e insegnamenti hanno messo al centro della mia vita la Fede. Auguri di una vita felice, grazie di esistere, con amore e devozione.
Silvia
Grazie, caro Benedetto, per aver riacceso in noi, non solo la fede, ma anche la ragione!
Papa Benedetto XVI è il papa della mia gioventù, delle mie inquietudini, della mia ricerca di Dio. È stato per me un esempio luminoso nel mio discernimento vocazionale. Oggi sono in seminario anche grazie a Lui! Testimone gioioso e coraggioso del vangelo, il mio vero padre spirituale. Tra le numerose volte che ho avuto la gioia di incontrarlo ricordo i vespri del 31 dicembre 2012, pochi mesi prima della rinuncia. Ho avuto la grazie di incrociare il suo sguardo mentre gli urlavo: grazie santità! Mi ha trasmesso una gioia profonda e una sensazione di santità! Occhi profondi, provati e veramenti immersi nel mistero di Cristo. Non finirò mai di ringraziare Dio per questo dono, mentre rinnovo a Benedetto il mio affetto e il mio amore. Grazie!
Santità,tanti ricordi affollano il mio cuore, a partire dal giorno della sua elezione quando all'annunzio del suo nome mi sono ritrovato in terra in ginocchio. Adesso il solo pensarci mi butta nella desolazione; Santo Padre, mi manca tanto, mi manca tutto..e ultimamente la mia fede sulla chiesa vacilla; non mi sento più confermato nella fede. Il vuoto della dottrina mi assale e trovo conforto e consolazione nei suoi scritti e nelle sue omelie. Il suo sorriso, la sua dolcezza e la sua sofferenza, in questo mondo di avvoltoi, mi guidano avanti. Santo Padre diciamoci la verità , questa chiesa senza di lei è rimasta ancor più povera di quanto ci vogliano far credere. Le voglio tanto bene Santità, sappia che in questi anni di pontificato non era solo, noi eravamo con lei, con lei abbiamo sofferto, con lei abbiamo pianto e con lei abbiamo gioito...forse le hanno fatto credere il contrario..ma noi eravamo al suo fianco e credevamo e crediamo in lei. Un forte abbraccio e ci benedica.
Giacomo
Mi lega a Papa Benedetto XVI un profondo legame spirituale e affettivo. Ho 23 anni, quando é stato eletto avevo 15 anni, quindi Benedetto é stato praticamente il "mio" primo Papa e fu proprio in occasione dell'agonia di Giovanni Paolo II e dell'elezione di Benedetto che iniziai ad approfondire e conoscere seriamente la mia fede, a crescere anche come cristiano, ad interessarmi della vita della Chiesa nei suoi molteplici aspetti. La coincidenza di questo periodo di crescita con il pontificato di un grandissimo Papa come Benedetto XVI é stata veramente provvidenziale; in questo periodo mi sono nutrito del suo Magistero (un Magistero di una ricchezza, profondità e vastità uniche) e di numerose sue opere precedenti l'elezione al soglio pontificio, ricavando anche da queste letture una crescita umana, spirituale, cristiana e culturale notevole. E' nato anche in questo modo un forte legame spirituale e intellettuale con Papa Benedetto, un legame che ha segnato la mia vita.
Al contempo ho seguito assiduamente la sua attività pubblica come Papa, prima in tv e sui media, successivamente anche in modo diretto, dal vivo, da quando (dal 2008) faccio l'università a Roma. E' stata veramente una grande grazia poter vivere questi anni nella diocesi del Papa (e lo é ancora), e in particolare negli anni di Papa Benedetto!! Così ho potuto assistere a molteplici celebrazioni ed eventi vari con Benedetto XVI, sperimentando anche una importante vicinanza fisica al Santo Padre...vicinanza di cui ora sento moltissimo la mancanza. In una di queste occasioni ho avuto la grazia di poter stringere la mano al Papa (conservo in vista nella mia camera la foto che ha immortalato quel momento), in altre occasioni é capitato più semplicemente di incrociarne lo sguardo dolce, mite, gentile, paterno...sono stati momenti di emozione bellissima e molto intensa!
Ho accumulato in questi anni tantissimi e bellissimi ricordi, che rimarranno per sempre nella mia mente e nel mio cuore...quante volte mi vengono in mente, specialmente in questo periodo, questi ricordi...quante volte mi torna in mente il volto dolce e la voce di Papa Benedetto!
E' inevitabile, é una grande sofferenza non poterlo vedere e sentire più, una sofferenza cominciata l'11 febbraio e che credo non si smaltirà mai definitivamente, così come tutti i grandi dolori della vita....essi lasciano sempre un segno indelebile.
Tuttavia sapere che presso il Signore siamo veramente vicini é veramente consolante, é bello sperimentare in ciò la forza della preghiera...ogni giorno il mio pensiero va a Benedetto XVI e prego per lui; ma anche la semplice presenza fisica dei suoi libri per me é importante...é come avere in casa tanti regali che Joseph Ratzinger-Benedetto XVI ci ha fatto in tutti questi anni, é bello poter sentire anche in questo modo la vicinanza della sua parola, ora che non ci é più dato di poterlo vedere e sentire.
In questi 8 anni Benedetto XVI é stata una presenza fondamentale nella mia vita, lo é ancora e lo sarà per sempre; é stato attraverso Papa Benedetto che in questi anni sono cresciuto nella vicinanza e nell'amore per Cristo, é stato attraverso di lui che la mia fede in Dio si é fatta più solida. E' stato lui che mi ha condotto per mano verso il Signore.
Benedetto XVI é il mio padre spirituale, il mio padre nella fede, il legame che mi lega a lui é fortissimo, profondo, inscindibile, eterno, sin da subito l'affetto che ho provato per lui é stato forte come quello che si prova per un persona cara...non mi dimenticherò mai di lui, rimarrà per sempre nel mio cuore. GRAZIE DI TUTTO PAPA BENEDETTO, TI VOGLIO BENE!!!
Emanuele Sfregola
Caro, dolce e umile Santo Padre Benedetto, la mia testimonianza è molto semplice. Appartengo al Movimento di Comunione e Liberazione. L'apprezzavo già da Cardinale, ma quando è venuto a celebrare il funerale di Mons. Giussani a Milano, l'ho conosciuta di persona e mi ricorderò per sempre la Sua meravigliosa omelia. Di lì a poco, sarebbe morto anche Giovanni Paolo II con il nuovo conclave. La gioia all'Habemus Papam per la Sua persona eletta come nuovo Pontefice è stata immensa, un'esplosione di gioia...
La notte poi piansi, perchè intuii che avrebbe dovuto sopportare sofferenze immense. Purtroppo la realtà mi dette ragione. Il Suo pontificato, il Suo altissimo Magistero poi sono stati decisivi per la mia vita, confermando ed amplificando al massimo ciò che avevo appreso da Mons. Giussani. Davvero, e senza fronzoli, Mons. Giussani e più ancora Lei, Santo Padre siete stati, e Lei lo è ancora di più, per grazia di Dio "hic et nunc" le Persone più imporanti della mia vita! Santo Padre, a Lei la mia semplice, infinita riconoscenza.
Massimiliano Pellegatta
Grazie per la tutto quello che ci ha insegnato con gli scritti, le parole e l'esempio. Auguri, Santo Padre, Eufemia
Grazie Papa Benedetto XVI , grazie di tutto. Il suo pontificato e' stato ed è' qualcosa di meraviglioso. La sua umiltà e estrema obbedienza sarà per me, sempre ,l'esempio per continuare a vivere nella maniera migliore nel cammino con il Signore Gesù Cristo. Diverse volte nelle sue omelie ci ha ricordato che chi crede non è mai solo , queste parole sono scandite quasi quotidianamente nella mia mente e nel mio cuore soprattutto da quando Lei Santità ha lasciato il magistero petrino. Oggi ho la certezza che la sua scelta ha unito e unisce tutti noi fedeli alla sua persona. Nel suo salire al monte a pregare Lei si unisce a noi in maniera del tutto nuova e unica (quante volte , in questi giorni, pregando l'ho sentita vicina - realmente vicina - come quando prego invocando l'intercessione di qualche santo) . Grazie Santo Padre per la sua preghiera e affetto e che Dio le conceda tanti anni di vita e sapienza.
Con affetto e dolcezza la saluto.
Alessandro P.
O Beatissima e Dolcissima Vergine Maria ti affido il mio cuore e tutta la mia vita affinché con il Tuo aiuto e per mezzo della Tua intercessione io possa amare il Tuo figlio Gesù con tutto il cuore e il mio prossimo per Dio e in Dio. Devo a te Benedetto XVI questa preghiera e la devozione a Gesù per mezzo di Maria. Sei stato la luce della mia conversione e per mezzo tuo ho consolidato la mia famiglia in Cristo, perdono i peccati e sto attento a non commetterne. che tu sia benedetto in pace, continuerèmo a combattere la buona battaglia come ci hai insegnato con il tuo coraggioso umile lavoro nella vigna di Nostro Signore. Ti bacio e ti abbraccio mio Papa per sempre. Davide Marangoni e Famiglia
Ho " incontrato " da vicino Papa Benedetto XVI in tre occasioni che in questi ultimi tempi ho ricordato e rivissuto mille volte. Domenica 26 giugno 2005 Angelus in Piazza San Pietro.Ho deciso di andarci la sera prima ,senza un motivo preciso ,semplicemente,avendo seguito in tv quelli precedenti, desideravo esserci. Un discorso semplice,chiaro e profondo sul valore della vita e sul rispetto degli altri e di sè attraverso il richiamo all'attenzione alla guida (ho sorriso considerando il mio amore per la velocità e una mia certa tendenza alla spericolatezza e ho pensato "Anche questo sei venuto a contestarmi? ma ero contenta). La seconda volta è stata a Napoli davanti al Duomo in un pomeriggio di settembre 2007 insolitamente freddo e piovoso.La mattina non mi era stato possibile andare alla celebrazione in Piazza del Plebiscito,l'avevo seguita attraverso la TV ,ma ero irrequieta:il mio papa,quello che io avevo scelto di seguire ,era a pochi chilometri da me e io non potevo non esserci;cosi' ho preso un treno e sono andata al Duomo.Sono stati attimi brevi ma intensi : mi ha colpito l'atteggiamento del papa semplice ma non dimesso ,autorevole ma senza la minima ombra dell'arroganza e della supponenza che in genere accompagna le autorità ;e ho visto il suo viso "veramente" illuminarsi in un sorriso ,proprio nel senso di emettere luce (non so se riesco a trasmettere quello che voglio dire ,forse solo chi ha visto può capire perché nessuna telecamera è mai riuscita a riprodurre questo effetto )e il suo sguardo trasparente e acuto che sembra scrutarti dentro (forse questo ha spaventato molti).Non ha parlato ma quell'incontro cosi' semplice e ravvicinato è stato per me importantissimo. Il terzo incontro è stato in una bella mattina dell' ottobre 2008 a Pompei per la celebrazione nella piazza antistante il Santuario della Madonna del Rosario.C'era un'atmosfera di gioia e serenità che è diventata partecipazione attenta nel momento dell'omelia intensa e delicatissima (ricordo in particolare la spiegazione dell'uso del termine "donna" da parte di Gesù nei confronti di Maria e il riferimento al comportamento di tante persone semplici che si recono in quel Santuario per chiedere a Lei la forza e la determinazione per andare avanti senza compromessi come vera forma di opposizione e di lotta contro la criminalità organizzata : la fede contro ogni oppressione!Grazie , Santità per non averci trattato tutti da camorristi quel giorno,come taluni avrebbero voluto )e poi il silenzio profondo e commosso alla fine ( per un attimo ho dubitato di trovarmi veramente a Pompei perché di solito non è cosi' che funziona,purtroppo).Risento la voce del papa che intona la Supplica e la mia che si spezza appena cerco di seguirlo;un vicino sconosciuto mi pone tra le mani un foglietto con la preghiera -forse ha percepito la mia emozione-e cosi'mi aiuta a riprendere il controllo e solo allora mi accorgo che la piazza è affollata ,fino a quel momento mi era sembrato di essere in tre :io , Papa Benedetto e la Vergine di Pompei. Tanti altri "incontri"tramite TV hanno preceduto e seguito questi ,tutti ricchi di momenti di spiritualità e riflessione , ma questi sono stati i "miei momenti"e non ringrazierò mai abbastanza il Signore di averli potuti vivere insieme ad una persona bella e grande come Benedetto XVI.
Anna Maria
Caro Benedetto
Da cardinale ti conoscevo "solo" attraverso i libri, qualche volta in televisione, poi l'internet..
Venne il giorno però in cui ti vidi, non ancora Papa, solo a qualche metro da me, ad una celebrazione alla Cattedrale della mia città. Non dimenticherò mai le tue mani diafane, delicate, e delicato eri da cima a piedi. (E, pensa, prima di quel giorno mi eri parso più alto!) Ispiravi tenerezza già allora, e quando poi, anni dopo, ti ho visto passare in "papamobile" non lontano da casa mia, mentre visitavi la mia città, in cui eri tornato da Papa, istintivamente mi commossi, fu come una trasfigurazione: non solo le mani, diafane, tutta la tua persona era candida come la neve.
Grazie, fra i mille tuoi gesti, per aver "liberato" la Messa in rito romano classico. E grazie (se mi è lecito scegliere fra capolavori, ma lo dico solo per una prospettiva formativa personale) per "Introduzione allo spirito della Liturgia", che lessi accoppiato al Guardini sullo stesso argomento - e niente fu poi come prima..
Ma, in fondo, in definitiva (come piace dire a te) : grazie per tutto, Joseph.
Stefano
P.S.: lo sai, Joseph, che quando hai detto "Buona notte", quell'ultimo giorno dalla finestra, a Castel Gandolfo, ho pensato al mottetto di Bach -del mio autore preferito, e che anche ebbi l'onore di cantare, anni fa- "Jesu meine Freude" ('Gesù, mia gioia') ? Chissà quante volte lo avrà diretto tuo fratello Georg..
La quinta strofa del Kirchenlied di Franck (che Bach nel mottetto alterna alla Lettera ai Romani, 8,1-11 ) recita:
"Gute Nacht, o Wesen,
Das die Welt erlesen,
Mir gefällst du nicht.
Gute Nacht, ihr Sünden,
Bleibet weit dahinten,
Kommt nicht mehr ans Licht!
Gute Nacht, du Stolz und Pracht!
Dir sei ganz, du Lasterleben,
Gute Nacht gegeben."
(E c'è chi ha pensato anche a Winterreise di Schubert, caro Joseph..
Sia quel che sia...)
E infine: Professore, se La incontrassi vorrei parlare con Lei almeno cinque minuti di ...Meister Eckhart!
Grazie davvero a tutti per le bellissime testimonianze scritte in questo post o inviatemi privatamente.
Esse sono state stampate e si trovano in legatoria.
Appena l'album sara' pronto, scattero' qualche foto :-)
Un saluto a tutti.
Raffaella
Un caro saluto e un grazie a Raffaella che ha dato modo a quanti sono stati spiritualmente beneficiati da Papa Benedetto di esprimersi. Essendo anziana non ho dimestichezza con questo tipo di comunicazione e sono rimasta impressionata nel leggere la mole di testimonianze che riguardano l'amatissimo Papa Benedetto quando, l'altra sera, guidata da mia figlia, ho avuto questo approccio per la prima volta. E perchè non dire anch'io la mia? Io non ho purtroppo avuto la fortuna di incontrare direttamente Benedetto XVI se non una sola volta tre anni fa a un Angelus e da lontano, perchè c'era molta gente. La sua amata figura ho potuto incontrarla solo attraverso la televisione. Ciò nonostante posso dire che è stato il più grande Maestro di tutta la mia vita, perchè sento che in lui c'è Cristo stesso che mi ammaestra e continua ad ammaestrarmi tutti i giorni. Ho incominciato con le sue omelie che dicevano esattamente quello che il mio cuore voleva ascoltare; da lì sono passata ai suoi scritti, finchè non sono approdata all'undicesimo volume dell'Opera Omnia sulla "Teologia della Liturgia".
Voi tutti che vi sentite in certo modo salvati dalle banalità e dal non senso grazie a lui, leggete, meditate, rileggete e rileggete ancora quel grandioso volume che parla della nostra liturgia cattolica. Io tuttora lo sto rileggendo per la terza volta e di certo vi ritornerò ancora e ancora fino alla fine del mio pellegrinaggio su questa bellissima terra. Non scoraggi la sua mole, ottocento pagine. Chi è avido di beni materiali non si lascia scoraggiare dalla grandezza della miniera stracolma di diamanti. Tanto più chi ha sete di verità. In questo libro c'è tutto, c'è cielo e terra; la terra sconfina con il cielo e il cielo pervade la terra; c'è tutto Israele, tutta la Chiesa, tutta l'umanità, tutta l'immensità del Creato e anche la nostra storia personale; e con un linguaggio accessibile, chiaro; infatti lo capisco io che non ho mai studiato teologia. Tanta sconfinata sapienza deve essere trasmessa alle persone; sono tesori che ci appartengono in quanto battezzati; non possiamo trascorrere la vita ignorandoli e vivendo come se non ci fossero o non ci riguardassero. E se viene il sospetto che sono troppo grandi, troppo esagerati per essere veri, non potevamo avere conferma più autorevole di un Papa il quale per missione primaria è tenuto ad essere custode della verità e a confermare i fratelli. Se si tratta poi di un Papa che ha saputo, come capo della Chiesa, incarnare nella sua vita concreta la missione di Gesù sulla terra, che è quella di Agnello che prende su di se i peccati del mondo per salvarlo, vediamo come ci possiamo fidare di tutto quello che egli dice.
....Un Papa che ci ha mostrato con la vita come è possibile entrare nella realtà dell'Uomo Nuovo del Discorso della Montagna, che si lascia insultare, ferire, vituperare, infangare senza difendersi, senza lamentarsene, senza accusare mai nessuno, ma che ama i suoi nemici e persecutori e li vuole a tutti i costi salvare, pregando e perdonando. Il suo pontificato è stato un continuo morire a se stesso per dare la vita a noi tutti. Sempre si è messo da parte per fare spazio solo al Signore; e il mondo non l'ha capito. Già il mondo...che ne sa il mondo dell'agire di Cristo e di coloro che lo rendono visibile sulla terra? Un mondo dove le persone più luminose ricevono fango perchè la loro luce non appaia, mentre esse ci purificano con l'acqua sorgiva che scaturisce dal loro sacrificio?
Noi che abbiamo saputo riconoscere la grandezza di Papa Benedetto e amarlo, diamogli questa "cioia": cerchiamo di avvicinarci al suo stile di vita amando il mondo così com'è, perdonando e pregando per le persone che non ci amano, e poi continuiamo a farci ammaestrare da lui in maniera sempre più alta, profonda e vasta, non rendendo vana per noi personalmente la impressionante sapienza che ha profuso nella sua "Teologia della Liturgia".
Intanto cogliamo il suo invito a pregare con lui per Papa Francesco, anch'egli dono di Dio, che certamente farà bene la sua parte secondo il disegno divino. Nella Chiesa c'è chi semina e chi raccoglie; l'importante è che si faccia bene l'una e l'altra cosa. Leggiamo nel Salmo "nell'andare piange portando la semente da gettare, ma nel tornare viene con giubilo portando i covoni". E ancora in Giovanni "se il chicco di grano non muore, rimane solo; se invece muore produce molto frutto". Forse Dio ha destinato Papa Francesco a raccogliere abbondantemente ciò che Benedetto ha seminato. Noi tutti preghiamo perchè questo avvenga. I vituperi e gli applausi non hanno importanza; fanno parte dell'agire di Dio nella storia. Tutto è permesso da Lui per il bene di tutti.
Grazie
Maria Maddalena
Io ho conosciuto Benedetto XVI fin dai suoi scritti precedenti, le sue conferenze e suoi testi da cardinale. Ho trovato un padre nella fede. Mi ha aiutato a crescere il suo indicare nel sodalizio fede-ragione la vera chiave per comprendere il reale come misura del nostro intelletto (e non al contrario, come purtroppo si continua a credere da Cartesio ad oggi...). Oggi sono orfano di un Padre che è paragonabile ai grandi Padri della Chiesa. Lo so, prega per noi tutti, ma quanto mi manca il suo magistero alto e solenne, mistico e concreto! Santità il mio cuore sarà sempre vicino al Suo! Riccardo, Palermo
Ogni giorno avverto più intensamente e dolorosamente la Sua mancanza. So che esiste la comunione spirituale, ma ho bisogno della sua voce della sua parola. So che non Lo vedrò più e non riesco a darmi pace. ora mi sembra che la chiesa vada in tutt'altra direzione che non ci sia più spazio per querl silenzio che Papa Benedetto aveva tanto lodato. Grazie a Lui avevo ritrovato la fede e la forza per andare avanti. Ora sono senza guida e senza luce. Lo immagino solo, assolutamente solo e ancora più sofferente per la Chiesa che non è Sua, ma che ha anto amato e tanto ama. Un abbraccio fortissimo a Papa Benedetto.
Non posso dimentiarLo e non gli sarò mai abbastanza grate. Vorre inginocchiarmi davanti a Lui solo per dirGli: Grazie! Chissà se arriva il nostro affetto?
è difficile dimenticare un Papa come Benedetto mi manca sempre di più .
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