giovedì 17 gennaio 2013

Crisi, Cei: società divisa e lacerata. E Bertone lancia il libro di Bagnasco (Izzo)


CRISI: CEI, SOCIETA' DIVISA E LACERATA (E BERTONE LANCIA LIBRO BAGNASCO)

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 17 gen.

Davanti alla crisi economica e sociale che rischia di gettare tanti nello sconforto, la Chiesa ha qualcosa da dire e da fare, "con iniziative che promuovono la giustizia, la pace, l'integrazione degli immigrati, il senso della solidarieta' e della ricerca di Dio". 
Lo afferma il Messaggio della Cei per la prossima Giornata della Vita Consacrata, che si celebrera' il 2 febbraio.  "I contesti che viviamo – scrivono i vescovi italiani - sono segnati spesso da problemi relazionali, solitudini, divisioni, lacerazioni, sul piano familiare e sociale; essi attendono presenze amorevoli, segni di fiducia nei rapporti umani, inviti concreti alla speranza che la comunione e' possibile". 
Anche se il cammino e' arduo (per non dire rischioso, basti pensare ai tentativi di strumentalizzare la Chiesa nella presente campagna elettorale) e passa dunque per una "porta stretta", come sottolinea gia' nel titolo il libro - di prossima uscita - che raccoglie i principali interventi del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, e che sara' presentato il prossimo 24 gennaio dal segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Tarcisio Bertone.  
La Chiesa risponde alla crisi che e' economica e sociale, ma anche di valori, con un impegno concreto, "a cominciare da quegli ambiti che sono le principali frontiere nelle quali i consacrati si spendono ogni giorno: catechesi e formazione alla fede; ambienti educativi come scuole, centri giovanili, centri di formazione professionale o per l'integrazioni di immigrati o persone nel disagio. E ancora, il servizio della carita'". Ai consacrati, i vescovi indicano anzitutto la necessita' di farsi promotori di un umanesimo accogliente, avendo "particolare cura dei processi relazionali", soprattutto in un tempo in cui le relazioni umane piu' profonde stentano a farsi strada. 
Il vostro apostolato, si legge nel testo, "ha una sua specificita' nella missione della Chiesa: sa partire dalla persona, dal malato, dal povero, dal piu' debole, tante volte dal piu' lontano dall'esperienza ecclesiale". Coniugando in maniera dinamica "la preoccupazione evangelizzatrice e la preoccupazione educativa". 
Il servizio all'uomo infatti, scrivono i vescovi italiani, "ha sostegno e garanzia nella fedelta' a Dio e nel tener sempre vivo lo sguardo e il cuore sul Regno di Dio". Di qui l'invito vivere tutte le situazioni umane, sociali e culturali "facendosi segno dell'agire di Dio". "Siate sempre presenza profetica di vera umanita' anche quando cio' esige di andare controcorrente".
"L'esplodere di una crisi economica senza precedenti ha finito per mettere in discussione ogni certezza, fino a scuotere gli stessi fondamenti della convivenza", fa eco la brochure che annuncia la pubblicazione del volume del cardinale Bagnasco "La porta stretta"  (edito da Cantagalli e che il 24 gennaio sara' presentato, insieme con il cardinale Tarcisio Bertone, anche dal professor Joseph H.H. Weiler della New York University School of Law in un incontro moderato da Aldo Cazzullo all'Auditorium Conciliazione). 
Un processo dalle molte facce,  caratterizzato, ovunque nel mondo, dallo scivolamento in un magma sociale ed etico indistinto, dall'approfondirsi delle sperequazioni e dall'insorgere di nuove poverta'. Nel Paese tale processo ha assunto la forma ulteriore di una crisi istituzionale profonda e diffusa, che non risparmia niente e nessuno, Chiesa compresa.
Questa situazione fa emergere in maniera ancora piu' sorprendente il filo che attraversa il libro "La porta stretta", che riunisce in sequenza cronologica le prolusioni alle Assemblee episcopali e alle riunioni del Consiglio permanente della Cei tenute dal Cardinale Bagnasco, chiamato da Benedetto XVI a guidare i vescovi italiani il 7 marzo del 2007. "Sono tasselli di un disegno piu' ampio, espresso - si legge ancora nella brochure -  nello sforzo costante di interpretare l'attualita' in una visione inclusiva; senza mai voler insegnare ma, piuttosto, cercando di esaltare la continua relazione tra dottrina e pastorale".

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