martedì 29 gennaio 2013

Osservatore Romano: Pio XII ha combattuto il nazismo anche con "investimenti" (Sir)


L’OSSERVATORE ROMANO: PIO XII HA COMBATTUTO IL NAZISMO ANCHE CON “INVESTIMENTI”

“La Santa Sede usò lo strumento finanziario per combattere la follia nazista e alleviare le ferite dell’Europa”. A dimostrarlo è Patricia M. McGoldrick, in un articolo pubblicato su “The Historical Journal”, la rivista dell’Università di Cambridge, e recensito da Luca M. Possati su “L’Osservatore Romano” in edicola oggi (con la data di domani). Dall’articolo in questione, spiega Possati, “apprendiamo che all’inizio della seconda guerra mondiale il Vaticano spostò rapidamente i suoi titoli e le sue riserve auree dalle zone minacciate dall’occupazione nazista verso gli Stati Uniti”. 
Al centro della storia raccontata dall’autrice c’è Bernardino Nogara, membro della direzione della Banca commerciale italiana e amico della famiglia Ratti, che nel 1929 viene chiamato alla guida delle finanze della Santa Sede. “Sarà lui, diretto dai vertici della Curia - osserva Possati - il protagonista della strategia finanziaria del Vaticano che durante la seconda guerra mondiale diede un apporto fondamentale alla vittoria degli Alleati contro il nemico nazifascista. Una strategia fatta di milioni di dollari investiti nelle maggiori banche degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, con i quali sono state aiutate Chiese perseguitate e popolazioni stremate”. 
Il direttore del quotidiano della Santa Sede, Gian Maria Vian, in un corsivo fa notare che l’articolo citato “dimostra esattamente il contrario di quanto è affermato con superficiale leggerezza nell’articolo pubblicato su ‘The Guardian’. E cioè che, anche con legittimi investimenti in tempo di guerra compiuti soprattutto negli Stati Uniti, la Santa Sede sostenne gli Alleati contro il nazismo”. A proposito del recente articolo dell’autorevole quotidiano londinese - “variamente ripreso dai media, ma che non meritava davvero alcuna attenzione”, in quanto “si tratta di un complesso di notizie imprecise o infondate, messe assieme in modo maldestro e prevenuto”, dunque “inconsistente” quanto a “verità storica” - Vian ricorda che “tra i patti del Laterano, i quali nel 1929 chiusero la ‘questione romana’, vi era una questione finanziaria”, e che “secondo questo Accordo l’Italia indennizzava definitivamente la Santa Sede con 750 milioni di lire in contanti e con un miliardo in titoli”, somma “di molto inferiore” a quella che lo Stato avrebbe dovuto sborsare alla Santa Sede in esecuzione della legge italiana delle Guarentigie. “Non furono, dunque, gli accordi del Laterano un patto vergognoso tra Chiesa cattolica e fascismo, ma al contrario una soluzione necessaria ed equilibrata” che chiudeva, dopo oltre un sessantennio, “una lacerazione dolorosa nel Paese”. 

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3 commenti:

Andrea ha detto...

La questione è sempre quella del 1940: cioè se gli Alleati fossero il "Bene Assoluto" o no

Anonimo ha detto...

quindi andrea?

Andrea ha detto...

Quindi se erano il "Bene Assoluto" avevano ogni diritto di sterminare chiunque non li acclamasse come Arcangeli Liberatori (bombe atomiche, azzeramento della Germania sotto un diluvio di bombe, bombardamenti "dimostrativi" di Roma, collaborazione con Stalin e consegna all'URSS di mezza Europa ecc. ecc.) e di assegnare al papa il ruolo di cappellano del New World Order che andavano a inaugurare: la stessa cosa che Napoleone aveva tentato 150 anni prima.

E oggi hanno tutto il diritto di sopprimere ogni obiezione all'impero dell'Arcobaleno