lunedì 28 gennaio 2013

Nella Giornata mondiale del malato speciali indulgenze nel segno della sofferenza condivisa


Nella Giornata mondiale del malato speciali indulgenze nel segno della sofferenza condivisa

“Il senso cristiano della sofferenza e della sua condivisione tra i fratelli” è al centro delle speciali indulgenze concesse dal Papa in occasione della XXI Giornata mondiale del malato, che sarà celebrata a partire dal 7 all’11 febbraio prossimi. Roberta Gisotti ha intervistato mons. Krzysztof Nykiel, reggente della Penitenzieria Apostolica, che ha pubblicato il Decreto attuativo: 

D. - Mons. Nykiel quale legame tra la Giornata mondiale del malato e le speciali indulgenze concesse da Benedetto XVI in questa occasione? 

R. – Il Santo Padre – spinto dal desiderio che l’annuale celebrazione della Giornata mondiale del malato si riveli una sempre più efficace catechesi sul senso salvifico della sofferenza e sensibilizzi maggiormente tutti coloro, che a vario titolo, sono impegnati quotidianamente al servizio di chi soffre, nell’anima o nel corpo – ha scelto come tema di questa XXI Giornata mondiale l’icona del Buon Samaritano: “Va' e anche tu fa' lo stesso”, che insegna a fare del bene a chi soffre e ad accogliere la propria sofferenza come dono d’amore. Questa Giornata – che avrà il suo culmine proprio l’11 febbraio, nella memoria della Madonna di Lourdes – si celebrerà nel Santuario mariano di Altötting e sarà presieduta da Sua Ecc.za Mons. Zygmunt Zimowski, presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale della Salute e Inviato speciale di Sua Santità. 

D. – Quali sono le condizioni per ottenere l’indulgenza e qual è la differenza tra indulgenza plenaria e indulgenza parziale? 

R. – Per quanto riguarda le condizioni, prima di tutto dobbiamo tenere presente che un fedele, per ottenere l’indulgenza, deve avere un animo veramente pentito e contrito per acquisire l’indulgenza plenaria, un totale distacco da qualsiasi peccato, anche veniale; l’ indulgenza plenaria, che i fedeli potranno ottenere una volta al giorno alle solite condizioni: la confessione sacramentale, la comunione eucaristica e la preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre. Un’indulgenza plenaria può essere anche applicata in suffragio per i nostri cari defunti. Questa indulgenza plenaria si potrà acquisire dal 7 all’11 febbraio prossimi nel Santuario mariano di Altötting o in qualsiasi altro luogo stabilito dall’autorità ecclesiastica. Naturalmente, i fedeli sono invitati a partecipare devotamente ad una liturgia celebrata per impetrare da Dio i propositi della Giornata mondiale del malato e dovranno recitare il Padre Nostro, il Credo e una pia invocazione alla Beata Vergine Maria. Poi, mi preme sottolineare che i fedeli i quali negli ospedali o in qualsiasi casa privata assistono caritatevolmente gli ammalati, a motivo del loro servizio non potendo partecipare alle funzioni celebrative nel Santuario mariano di Altötting o in altri luoghi indicati dall’autorità ecclesiastica, potranno ottenere nei medesimi giorni l’indulgenza plenaria, avendo l’animo distaccato da ogni peccato e il proposito di adempiere non appena possibile le condizioni richieste per l’ottenimento dell’indulgenza. Infine, se è malato o sofferente, quindi se impedito per malattia, per età avanzata o per altre simili ragioni dal prendere parte alla cerimonia della Giornata mondiale del malato, potrà ugualmente ottenere l’indulgenza plenaria avendo l’animo distaccato da qualsiasi peccato e proponendosi di adempiere non appena possibile le solite condizioni. Per quanto riguarda l’indulgenza parziale, questa si può acquisire da parte di ciascun fedele, ogni qualvolta che ci si rivolgerà a Dio, Padre misericordioso, con cuore contrito nei giorni sopra indicati, con devote preghiere in aiuto degli infermi nello spirito del corrente Anno della Fede. La differenza tra indulgenza plenaria e indulgenza parziale dipende soprattutto dalla disposizione interiore del fedele. 

D. – Cosa rispondere a chi critica per diversi motivi la pratica delle indulgenze? 

R. – La Chiesa, comunque, non può fermarsi di fronte a critiche del genere, perché il compito primario della Chiesa è annunciare il Vangelo della conversione: “Andate e ammaestrate le genti”, diceva nostro Signore. Nell’annuncio salvifico di Cristo, trasmesso dalla Chiesa, non può mancare il riferimento alla Divina Misericordia e il dono delle indulgenze credo si inserisca in questa peculiare missione della Chiesa di annunciare al mondo la salvezza. L’indulgenza, infatti, non è altro che la remissione della pena temporale per i peccati commessi da un fedele, che gli sono stati perdonati, mediante il sacramento della Penitenza. E perché allora non approfittare di questo grande dono dell’indulgenza, che viene dispensato dal Santo Padre, di questo immenso, inesauribile tesoro della Chiesa? 

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