martedì 29 gennaio 2013

Bagnasco: povertà si allarga, disoccupazione non trova argini. La famiglia è patto fra uomo e donna che tutela società e deboli. Italia credibile ma sacrifici non tutti equi (Izzo)

BAGNASCO: POVERTA' SI ALLARGA, DISOCCUPAZIONE NON TROVA ARGINI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 28 gen . 

"La condizione di indigenza si va obiettivamente allargando, e sta intaccando segmenti di societa' in cui prima era sostanzialmente marginale". 
Lo denuncia il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nella prolusione letta al Consiglio Episcopale Permanete. 
"I dati - osserva - vengono monitorati da varie agenzie, le quali oggi convergono nell'assegnare uno spessore crescente al fenomeno". 
"A nessuno deve far comodo esagerare in termini catastrofici, ma occorre però che il Paese non esorcizzi la realta'. 
Gli schemi sociali classici sono saltati e non si ripristineranno automaticamente", sottolinea il presidente della Cei che dedica il capitolo piu' drammatico della sua prolusione alla disoccupazione giovanile: una sorta di epidemia che non trova argini".  Sul tema della disoccupazione, il cardinale si chiede "se le iniziative legislative che si sono finora succedute abbiano determinato sollievo o aggravamento". 
Ed invita ad una svolta: "le competenze migliori cooperino in uno sforzo solidale e cosi' ogni istituzione, affinche' si possa vedere e toccare il rilancio dell'occupazione e dell'economia; rilancio per il quale la gente ha accettato sacrifici anche pesanti". 
"Tanto patrimonio di responsabilita' e rigore, di dignita' e adattamento, non può - spiega - andare sprecato per colpa di alcuno". "Sarebbe - rileva - un insulto".
Invece, auspica Bagnasco, dei sacrifici "si deve cominciare a vederne i frutti". "Non può essere il capitale umano - chiarisce il cardinale - quello che per primo viene messo in discussione quando un'industria e' in sofferenza; se e' approdata ad alti livelli e' grazie al lavoro e all'apporto delle diverse maestranze, ed e' ingiusto che proprio queste, per prime, vengano messe alla porta". "Vorremmo incoraggiare e sostenere - scandisce - quanti, nei diversi ruoli, vanno per il mondo ad assicurare credibilita' e aprire nuovi sportelli di mercato. Vediamo lavoratori che si stringono di piu' gli uni agli altri, che cercano di appoggiarsi reciprocamente in modo generoso e intelligente. Vediamo famiglie che solidarizzano, condividendo economie e risorse, scambiando tempo e servizi". "I giovani - conclude - non sono per noi i nuovi invisibili, e ne vediamo non disposti ad arrendersi. A loro siamo particolarmente vicini in ogni momento di disillusione, ma anche in ogni tentativo che conducono: in ogni curriculum che inviano, ad ogni porta a cui bussano, siamo con loro per appoggiare la loro tenacia". 


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FAMIGLIA: BAGNASCO,  PATTO TRA UOMO E DONNA CHE TUTELA SOCIETA' E DEBOLI


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 28 gen. 

"Nella famiglia nasce la vita, viene accudita con amore e dedizione, fedelta' e gioia, tanto piu' quanto essa si presenta fragile e indifesa". 
Lo ricorda il cardinale Angelo Bagnasco nella prolusione al Consiglio Episcopale Permanente, ricordando che "la famiglia e' una scelta d'amore che, in un progetto comune, diventa patto tra un uomo e una donna nel matrimonio" e la societa' e lo Stato debbono tutelarla "se vogliono essere una comunita', e non solo un agglomerato di interessi o istanze particolari". In questo caso, infatti, "lo Stato potra' solo cercare di tenere a bada gli appetiti contrastanti dei singoli soggetti o parti, allergici ad un progetto di bene comune. E il suo massimo merito sarebbe di bilanciare non di costruire". 
Una sottolineatura che il presidente della Cei mette in relazione con le elezioni rilevando - in risposta ad attese dell'associazionismo gay - che "e' certamente riconosciuto dalla coscienza in generale l'esigenza di esprimere il proprio voto liberamente, cioe' svincolato da suggestioni e da pressioni spesso veicolate da minoranze che hanno l'abilita' di non apparire tali".
Per il presidente della Cei, "la societa' deve avere alla base un progetto di bene comune, altrimenti cadra' fatalmente in balia di pressioni o interessi contrastanti, dove sara' ascoltato ed esaudito chi fa la voce piu' forte e insistente". Proprio "alla radice del bene comune - ricorda il cardinale - troviamo le realta' primarie della vita, della famiglia e della liberta', che si intrecciano e si richiamano universalmente perche' sono valori fondativi e quindi irrinunciabili dell'umano".
Il riferimento di Bagnasco e' in particolare la tema delle nozze gay e dell'adozione che si vorrebbe consentire alle coppie omosessuali  dimenticando "che il diritto del bambino, non al bambino, viene prima di ogni desiderio individuale". "Le differenze sessuali - spiega in proposito il cardinale - si richiamano vicendevolmente in vista di un mutuo completamento nel segno dell'amore che e' accoglienza e dono, grembo di nuove vite da generare e educare.una sorta di moderno delirio di onnipotenza che nella storia umana e' gia' stato piu' volte sperimentato".Il rischio, cioe', e' quello di "una distorsione radicale del desiderio di liberta' e di autorealizzazione, una sorta di fuga dal realismo fattuale e dalla ragione stessa".
In questa ottica di tutela dei deboli, del resto, vanno lette le richieste della Chiesa di difendere i valori etici: "la fotografia realista di una societa' e' determinata anzitutto - infatti - dal suo rapportarsi virtuoso non verso i soggetti efficienti, produttivi e gagliardi, ma verso i piu' bisognosi e indifesi. Sta qui la sua prima e incancellabile verita'. E non in termini di assistenza, ma di giustizia poiche' questo e' lo scopo della buona politica". "La vita fragile - argomenta Bagnasco - interpella non solo la famiglia, che gia' se ne fa carico, ma la societa' intera. Chiede alla comunita' e ai suoi apparati istituzionali di non essere abbandonata ma di essere presa a cuore".
Per il porporato, "e' evidente che ciò rappresenta un impegno per la collettivita' in termini di risorse economiche e assistenziali; come e' evidente che tali vite spesso non avranno da ricambiare con compensi o consenso". E, conclude, "bisogna dire il volto che si vuole dare allo Stato, se e' una famiglia di persone o un groviglio di interessi; se un agglomerato di individui o una rete di relazioni su cui ciascuno sa di poter contare, specialmente nelle fasi di maggiore fragilita'". 

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MONTI: BAGNASCO, ITALIA CREDIBILE MA SACRIFICI NON TUTTI EQUI


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 28 gen. 

La prolusione letta oggi dal cardinale Angelo Bagnasco contiene un giudizio articolato sulli'opera del Governo Monti. "Azioni importanti - afferma il presidente della Cei - nell'ultimo periodo sono state fatte per recuperare affidabilita' e autorevolezza, a prezzo anche di pesanti sacrifici non sempre proporzionatamente distribuiti".
Per il porporato, inoltre, "si respira uno sbilanciamento tra il desiderio popolare di uscire dal tunnel e ciò che viene messo  in campo perche' l'impresa riesca grazie all'iniziativa dei pubblici poteri". "Di qui - rileva - la percezione di un Paese perennemente incompiuto, che costa molto a se stesso ma non riesce ad ottenere i risultati che merita". 


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