lunedì 28 gennaio 2013

Legalità ed impegno per la giustizia nell'udienza del Papa ai vescovi della Campania. Card. Sepe: viviamo alla frontiera fra legalità ed illegalità (Izzo)

PAPA: LEGALITA' E IMPEGNO PER GIUSTIZIA IN UDIENZA VESCOVI CAMPANIA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 28 gen.

"Il senso della legalita', l'attenzione alla giustizia sorretta dalla carita', la sensibilita' soprattutto verso i più poveri e gli umili, i valori fondamentali della vita, della famiglia". 
Il vescovo di Avellino, monsignor Francesco Marino, ricevuto oggi in "visita ad limina" con un primo gruppo di presuli della Campania, ha elencato per la Radio Vaticana i temi "che stanno sempre a cuore al Santo Padre", cosi' come il Papa stesso li ha sottolineati "man mano che noi vescovi li mettevamo in evidenza". 
"Ho imparato alcune cose della vostra storia", ha detto il Pontefice ai presuli campani perche', ha spiegato monsignor Marino, "ognuno di noi presentava anche gli aspetti del cammino storico delle nostre chiese, i santi, le esperienze, e il Santo Padre coglieva immediatamente i punti salienti dei nostri interventi". "Per la verita' ci ha confortato molto con le sue parole e ha anche confermato i cammini intrapresi che a lui stanno molto a cuore: quello dell'evangelizzazione e quello della fede", ha confidato il vescovo di Avellino rivelando di essere rimasto molto colpito "dalla sensibilita del Papa, che ha seguito con molta attenzione i nostri interventi, uno a uno". 

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PAPA: CARDINALE SEPE, VIVIAMO ALLA FRONTIERA TRA LEGALITA' E ILLEGALITA' (AGI) 


Salvatore Izzo


- CdV, 28 gen. 

In Campania "viviamo una situazione di frontiera, nel senso che e' come se l'illegalita' avesse conquistato tutto il territorio, dove neanche le istituzioni spesso riescono a contrapporsi a questo sfacelo". 
Lo ha affermato il cardinale Crescenzio Sepe a margine della visita ad limina compiuta oggi da un primo gruppo di vescovi della Regione. 
Per Sepe, la poverta' "facilita enormemente" l'avanzata della delinquenza: "il problema dei problemi - ha spiegato il porporato in un'intervista rilasciata oggi a Radio Vaticana - e' la mancanza di lavoro, il fatto che qui in Campania non solo non si arriva a fine mese, ma non si arriva neanche a meta' mese, il fatto che gli anziani non hanno un'assistenza adeguata: tutto questo aiuta la Camorra e tutte le organizzazioni malavitose a 'impossessarsi' della nostra gente, a strumentalizzarla per i propri scopi". 
"La Chiesa - ha sottolineato inoltre l'arcivescovo di Napoli - alza la voce per richiamare tutti al dovere di sconfiggere insieme questo male, questo cancro".
Secondo il cardinale Sepe, "tale impegno della Chiesa per salvaguardare la dignita' della persona, e in particolare dei nostri giovani che non vedono uno spiraglio per il loro futuro e a volte sono in balia di queste organizzazioni malavitose, ha una buona risonanza". 
Infatti, "la Chiesa campana e' una Chiesa viva, dinamica, con un buon numero di sacerdoti". E come vescovi, ha aggiunto Sepe, "vogliamo aprire le porte delle nostre chiese per entrare nelle case, nei vicoli, nella piazze e ascoltare, parlare e vivere con la gente, a volte persone che non hanno voce, ma che comunque fanno sentire la drammaticita' del momento". "Vedo anche laici molto impegnati nella vita sociale che - ha continuato il cardinale - cercano di dare un'anima questa realta', una societa' spesso senza anima, delusa, amareggiata, e quindi il loro sforzo di portare la speranza, la fiducia, per salvaguardare quei valori tradizionali della nostra gente". Come pastori, ha assicurato Sepe, "noi facciamo il nostro dovere che viene dettato dal Vangelo di Cristo, naturalmente sempre con il cuore aperto ad accogliere tutti coloro che coscienti del male che fanno vogliono pentirsi realmente". 
"Spero pero' - ha detto ancora l'arcivescovo di Napoli - che questo sia un segno forte anche per le istituzioni, perche' anche loro si possano impegnare come e' loro dovere per un'azione che salvaguardi la dignita' della nostra gente".
Alla Radio Vaticana, Sepe ha ricordato che l'Episcopato italiano e la Santa Sede hanno espresso "tutta una serie di prese di posizione molto forti che incidono, soprattutto nella coscienza: una coscienza direi rinnovata su quella che e' la corresponsabilita' di tutti, innanzitutto dei cristiani". 
"Io stesso per esempio sono intervenuto per dire che questa gente che ammazza ogni giorno, che fa violenza non e' cristiana", ha infine concluso Sepe promettendo che "a breve pubblicheremo Catechismo della Chiesa napoletana, proprio per affrontare questi problemi che ci riguardano piu' da vicino". 

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1 commento:

Andrea ha detto...

http://www.alleanzacattolica.org/indici/dichiarazioni/pappalardof299.htm