lunedì 7 gennaio 2013

Fellay: ebrei, massoni e modernisti contro l’accordo con Roma (Tornielli)

Clicca qui per leggere il commento segnalatoci da Alessia.

Vedi anche:

I volti dei lefebvriani (Christian Albini)

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Curiosi questi lefevriani! Prima accusano il complotto ebraico poi precisano che non sono antisemiti! Se fossero persone oneste direbbero la loro posizione senza timore... è ovvio che il soldi americani fanno comodo anche a loro!

Anonimo ha detto...


Dall'articolo di Albini:
"...in questa vicenda c'è qualcuno che ammette solo il proprio punto di vista come l'unico valido e legittimo ponendosi come giudice del magistero."
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E' questa la differenza tra i lefevriani e certi tradizionalisti cattolici che, in sostanza sostengono le stesse o molto simili posizioni, senza però sostituirsi al Magistero, anzi sollecitandone le decisioni e rimettendosi al suo giudizio.

Quelli invece fanno i "cocciuti" a presentarsi più cattolici della Chiesa Cattolica. In altri tempi il Sant'Uffizio non avrebbe esitato a sanzionarli.

Forse quello che pesa come un macigno e rallenta, nell'attuale momento storico, è il calcolo delle conseguenze. Intendo che dichiarare formalmente l'eresia lefevrista implicherebbe anche analoga scomunica per la tesi sostenuta dalle frange estreme, ma non per questo poco estese, neo-moderniste, la quale, come la prima, attribuisce al Concilio di aver abolito e comunque contraddetto e negato i "vecchi" dogmi della fede cattolica.

Bel ginepraio, dal quale comunque bisognerà uscire. A chi toccherà per primo?

gianni

cristianotrieste ha detto...

Gentile signor Gianni,

lei paragona le tesi lefebvriane a quelle dei modernisti.

Ma scusi secondo i lefebvriani il peccato originale non esiste?
tutte le religioni sono ugualmente salvificihe?
la resurrezione è un mito? l'inferno se esiste è vuoto?

Non credo che sia tanto distante dal reale affermare che oggi la Chiesa sia tollerata quando parla di pace, di giustiziza sociale, etc, ma aborrita ogni qualvolta ripropone la verità di sempre circa la vita (aborto e fine vita) ed il matrimonio.

Circa questi temi mi può cortesemente dire se siano più aderenti al Magistero i lefebvriani o il compianto cardinale Martini e i suoi tanti epigoni che affollano i nostri seminari post conciliari?

Anonimo ha detto...

Caro cristianodatrieste, se sono "più aderenti" (come si misura l'aderenza?) perché stanno fuori dalla Chiesa?

I filo-lefevriani non accettano che questi siano paragonati ai neo-modernisti. Ma questo paragone riguarda non il sistema ideologico ma la contrarietà al Concilio: è innegabile che i lefevriani diano ragione ai neo-modernisti nell'attribuire al Concilio una rottura radicale rispetto alla Tradizione e al Magistero anteriore: ecco cosa li accomuna.

In altri termini, si può dire con esattezza che lefevriani e neo-modernisti sono accomunati dall'eresia ecclesiologica che nega l'autorità del Magistero come organo e interprete autorevole della Tradizione.

gianni

framp ha detto...

Carissimi, all'ormai dilagante e delirante sindrome del complotto tirata in ballo ogniqualvolta non si vedono andar a fine i vari progetti (magari furbeschi) si sono accodati anche Fellay & c. Eh sì, lo stile del discorso è sempre quello....... la colpa del mancato accordo è da attribuire ai cattivi, alle manovre occulte degli altri, dei potenti oppositori che valgono, contano, influenzano tutto e riescono a manovrare fin'anche il Papa... Strano che non abbia citato anche i comunisti.... Ma perché Fellay piuttosto non dichiara quale è la posizione della FSSPX riguardo alle richieste precise che la Santa Sede ha posto come base di un eventuale accordo? Perché invece di tentare di scaricare la colpa su fantomatici oppositori non dice come mai la Fraternità gli ha dimezzato i poteri e tolto, in materia di accordo con la Santa Sede, la possibilità di sottoscriverlo senza la previa autorizzazione di un apposito Capitolo Gen? E' sicuro il MG che le colpe invece che esterne non siano tutte interne alla sua famiglia e più che altro alle loro posizioni inconciliabili con la nostra S Chiesa ? Dire che si era vicini all'accordo, facendo credere che la Chiesa stava per cedere sui punti essenziali richiesti è fantomatico. La Fraternità ha tirato a lungo le trattative forse nutrendo questa speranza ma alla fine, come si suol dire, i nodi sono venuti al pettine.......

Anonimo ha detto...

In effetti, sia lefevbriani che modernisti sostengono l'ermeneutica della discontinuità: i primi dicono che la vera Chiesa è finita, di fatto, nel 1962, gli altri che è iniziata nel 1962.

Anonimo ha detto...

Mi pare che il Papa si sia espresso con molta chiarezza. Mons. Fellay deve decidere se accettare o meno le condizioni poste e trarne le dovute conseguenze. Evitando, se possibile, cadute di stile di questo tipo. Il resto sono solo chiacchiere. Che poi ci siano state pesanti strumentalizzazioni da parte di chi era favorevole, costi quel che costi anche sorvolare su certi particolari, e chi no, sempre costi quel che costi, alla ricomposizione dello scisma è un dato di fatto. Il disgraziato caso Williamson e la successiva lettera del Papa ai vescovi lo dimostrano.
Alessia