giovedì 17 gennaio 2013

Festa di Sant'Antonio. Cavalli e cavalieri a San Pietro (Asca e Radio Vaticana)


Su segnalazione di Laura leggiamo:

Vaticano: cavalli e cavalieri a San Pietro. Comastri benedice animali

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 17 gen 

L'appartenenza di Giovanni XXIII a una famiglia contadina e' stata ricordata dal cardinale Angelo Comastri, nella memoria di sant'Antonio abate, patrono degli animali. L'arciprete della basilica di San Pietro, si legge sull'Osservatore Romano, ha celebrato stamane, la messa all'altare della Cattedra, circondato da numerosi sacerdoti che svolgono servizio di assistenti ecclesiastici delle associazioni di coltivatori diretti e di allevatori. Il porporato ha proposto alla riflessione dei presenti cinque caratteristiche della spiritualita' del beato Angelo Giuseppe Roncalli, di cui ricorre quest'anno il cinquantesimo della morte: l'abbandono a Dio, la semplicita', l'umilta', la serenita' d'animo e la bonta'. Successivamente piazza Pio XII, di fronte al colonnato del Bernini, e' tornata a essere per qualche ora una ''fattoria'' a cielo aperto: in occasione della sesta edizione della Giornata dell'allevatore, operatori del settore si sono dati appuntamento da ogni parte d'Italia portando bovini, maiali, pecore e capre, equini, oche, galline e conigli, per la benedizione impartita dal cardinale Comastri. La cerimonia si e' svolta subito dopo una sfilata di cavalli e cavalieri snodatasi lungo via della Conciliazione.

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Festa di Sant'Antonio. Il card. Comastri agli allevatori: vita e famiglia al centro della tradizione contadina

I valori fondamentali della vita e della famiglia al centro della tradizione contadina: così, il cardinale Angelo Comastri, presidente della Fabbrica di San Pietro e vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano, che oggi, dopo la Messa celebrata nella Basilica vaticana, ha benedetto in Piazza San Pietro gli animali portati dalla Associazione italiana allevatori (Aia), nella festa liturgica di San’Antonio Abate, patrono degli allevatori e protettore degli animali. Il servizio di Fausta Speranza:

Per il sesto anno, negli spazi adiacenti la Basilica di San Pietro tanti animali: mucche, pecore, galline, conigli e cavalli. In particolare, i cavalli sfilano lungo via della Conciliazione. Il cardinale Angelo Comastri ricorda Sant'Antonio Abate, protettore degli animali e padre del monachesimo. Ma in particolare parla di Papa Giovanni XIII, morto 50 anni fa. Del Papa rimasto alla storia come il “Papa buono” ricorda il continuo riferirsi alla sua famiglia che era “una semplice famiglia di contadini”, di cui andava molto fiero per tutti i valori che gli aveva insegnato:

“Papa Giovanni diceva che la sua formazione fondamentale l’aveva ricevuta nella famiglia contadina, dove aveva imparato l’onestà, la semplicità, l’umiltà, la serenità, l’abbandono in Dio”.

Valori fondamentali e sguardo all’oggi: il cardinale Comastri, rivolgendosi ai tanti agricoltori e contadini giunti nella festa di Sant’Antonio Abate, parla di tempi difficili:

“I tempi che viviamo sono difficili, lo sappiamo bene, per cui adesso abbiamo bisogno di maggiore fede, di coraggio, di solidarietà, di impegno per poter meritare l’aiuto di Dio in questo frangente difficile della storia del mondo e non solo della storia dell’Italia. Apriamogli il cuore”.

La voce di un agricoltore:

“Sono Luigi Pasqualetti, vice presidente dell’ Anacli, Associazione nazionale delle razze bovine Limousine e Charolais. Non dimentichiamoci che l’80 percento di noi proviene dalla campagna; tutti i valori vengono sempre dalla terra, dal duro lavoro che si fa qui. Come tutti stiamo attraversando un momento molto difficile. Speriamo che il Padre Eterno ci faccia una grazia affinché illumini i nostri governanti futuri a vedere le cose in modo un po’ più concreto e non affidarsi solamente a questa finanza molto fluttuante, la quale ci ha portato a questo disastro, e inoltre che vedano la realtà del Paese attraverso una visione un po' diversa rispetto a quella degli ultimi anni”. 

Resta da dire che tutti gli animali sono giunti da allevamenti vicini alla capitale, dalle province di Cerveteri, Bracciano, Anguillara, Rieti Cittareale, Borgovelino. Anche 4 unità a cavallo e unità cinofile del Corpo forestale dello Stato.

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