lunedì 21 gennaio 2013

Il Papa ai vescovi calabresi: continuate la lotta contro la ‘ndrangheta, il maligno non dorme

Il Papa ai vescovi calabresi: continuate la lotta contro la ‘ndrangheta, il maligno non dorme

Il Papa ha ricevuto stamani il primo gruppo di presuli della Conferenza episcopale della Calabria, in visita "ad Limina". Al colloquio era presente anche mons. Luigi Antonio Cantàfora, vescovo di Lamezia Terme. Sergio Centofanti gli ha chiesto di parlarci dell’incontro:   

R. - E’ stato un incontro molto bello, perché abbiamo visto un Papa che sta dentro i problemi della nostra terra di Calabria. Il Santo Padre ha ricordato il suo passaggio nella diocesi di Lamezia, ha ricordato il senso di accoglienza e di ospitalità di questa gente; ma ha ricordato anche le ferite, mettendo tuttavia in evidenza le grandi possibilità che ha la Calabria, attraverso i sentimenti profondi di fede popolare della sua gente, di poter trovare i motivi per una riscossa non solo spirituale, ma anche sociale ed economica.

D. - Quali sono le sfide, le difficoltà e le speranze che voi avete portato al Papa?

R. - Certamente gli abbiamo parlato delle importanti risorse che la Calabria offre, sia per quanto riguarda la religione popolare, sia per il senso d’accoglienza. Ma abbiamo posto anche il problema della mafia, che non è l’unico problema della nostra terra purtroppo, e abbiamo avuto dal Papa un grande incoraggiamento, a partire dal Vangelo, perché la fede possa essere lievito e fermento di una nuova generazione di cristiani capaci di dare una spinta a questa società. 

D. - Quindi, il Papa vi ha incoraggiato a proseguire nella vostra battaglia contro la ‘ndrangheta ed i fenomeni mafiosi…

R. - Il Papa non soltanto ci ha incoraggiato, ma ha detto: “Come il maligno non dorme, noi siamo chiamati a non dormire con la nostra fede”, perché attraverso la nostra fede possiamo realmente trovare i motivi affinché ci sia una rinascita della nostra Chiesa calabrese e del nostro popolo.

D. - Il Papa ha mostrato preoccupazione anche per la situazione dei giovani, penso alla disoccupazione…

R. - Certamente, questo è un problema che preoccupa molto il Papa che, tuttavia, ha messo in evidenza che, ad una fede profonda corrisponde una rinascita in tutti i settori, quindi anche nel settore lavoro.

D. - Quali sono le vostre speranze dopo questo incontro?

R. - Siamo rimasti molto contenti di questo incontro con il Santo Padre, anche per la familiarità di questo colloquio. Il Papa ci ha incoraggiato a portare avanti il Vangelo, ad arricchire la nostra fede, a dare motivi sempre più profondi al nostro lavoro pastorale attraverso l’evangelizzazione, perché è l’unico modo per vincere le tenebre e quei momenti difficili che possiamo avere.

© Copyright Radio Vaticana

Chissa' se qualcuno (senza fare il nome: Ingroia) leggera' questa notizia e, magari, gia' che c'e', i discorsi tenuti dal Papa a Palermo.
Il mio taccuino elettorale fiorisce: non so per chi votare ma so gia' per chi non votero'...
R.

15 commenti:

gemma ha detto...

Molto offensivo il signor Ingroia, non fossimo cattolici dovrebbe scusarsi, ma sul Papa ci si può' permettere anche di dargli consigli. Si leggesse lui i discorsi del Papa prima di lanciare inviti, e francamente penso che nessuno meglio di Joseph Ratzinger conosca o conoscesse discorsi e intenzioni di Giovanni Paolo II. Qualcuno in Vaticano può essere anche stato condiscende con la mafia, ma forse questo e' stato più vero in passato che non oggi, quindi trovo una forzatura da propaganda elettorale anticlericale puntare il dito contro chi sarà meno abile nei discorsi dal palco ma forse una ripulita alla Ior e ai conti strani riciclati che vi circolavano ha cercato di darla. Che strano questo Vaticano degli anticlericali, ha avuto un Papa per ogni questione, per quelle sporche e' da sempre Benedetto XVI, pure per il passato in cui non c'era.

Anonimo ha detto...

è sempre molto cool dire per chi non si vota. ci vuole molto più coraggio a dire per chi si vota.

Raffaella ha detto...

Me la vedo io in cabina elettorale.
Certe sparate, pero' non possono passare sotto silenzio:

http://www.lettera43.it/politica/ingroia-la-chiesa-e-gentile-con-la-mafia_4367580622.htm

Certo che ci vuole un bel coraggio a nominare Papa Benedetto!
I discorsi pronunciati a Palermo si trovano qui:

http://magisterobenedettoxvi.blogspot.it/2010/09/discorsi-ed-omelie-del-santo-padre.html

Forse occorre dare una ripassatina.
R.

gemma ha detto...

Ci vuole ancora più coraggio ad andare a votare, se è' per quello, tanto chiunque vince per noi il cul, quello con la u, non cambia

Anonimo ha detto...

Tra l'altro Ingroia si distingue per la sua "coerenza", dote tipica degli attuali politici, neofiti o di medio corso che siano. Mi pare abbia proclamato, forse un paio di mesi fa, che non avrebbe fatto politica attiva. Non avrei mai pensato che sarei giunta a "rimpiangere" lo stile della prima repubblica.
Alessia

Anonimo ha detto...

Si rilegga anche la motivazione del decreto di beatificazione di Don Pino Puglisi, firmato da Papa Benedetto nel giugno 2012, ucciso dalla mafia a Palermo nel 1993: martirio in odiun fidei.
Questi sono fatti che tolgono terreno alla mafia molto più di tante belle parole per le quali basta avere un buon eloquio e una tono di voce ben impostato. E mentre c'è ricordi l'omaggio reso alla stele che ricorda Giovanni Falcone, ultima tappa del suo viaggio a Palermo
vedere qui
http://sq-al.facebook.com/notes/papa-benedetto-xvi/papa-a-palermo-mafia-%C3%A8-strada-di-morte-poi-si-ferma-in-autostrada-a-capaci-e-dep/157011980987537
Alessia

gemma ha detto...

Il magistrato a mio avviso dovrebbe essere un garante super partes e la politica e' tutto tranne che super partes. E proprio per questo se si opta per la politica ci si dovrebbe dimettere

un passante ha detto...

Nella mia mente ho sempre immaginato Benedetto XVI come una formichina che umilmente lavora in silenzio per il futuro, senza fare chiasso nel presente

Anonimo ha detto...

Hai ragione, passante. Davvero un'immagine azzeccata. Peccato che quando si inizieranno a vedere i frutti di questo umile e preziosissimo lavoro lui non ci sarà più e altri raccoglieranno allori.
Alessia

Andrea ha detto...

La stele dedicata a Falcone e agli altri uccisi sull'autostrada, cara Alessia, è in realtà un mostruoso monumento alla "memoria" (cioè dedicato alla memoria stessa, e non ai caduti), analogo ai vecchi Parchi della Rimembranza per i caduti della Grande Guerra.
È coronata dalla stella a cinque punte dello Stato Italiano massonico.

Il Papa si fermò lì: avrà detto una preghiera per le vittime e per la Sicilia attuale, non avrà certo omaggiato lo Stellone

Anonimo ha detto...

Andrea carissimo, è evidente che l'omaggio riguarda non l'orrido coso massonico in sè, ma Falcone, la Consorte e la Scorta.
Sei riuscito a farmi tormare il buonumore che certo straparlare aveva alquanto oscurato :-)))
Alessia

Anonimo ha detto...

mamma mia andrea...

Anonimo ha detto...

Ale,sei grande,l'orrendo coso massonico mi ha fatto ridere di cuore,grazie, in questo periodo non ho molto di cui e su cui ridere.GR2:)))

Andrea ha detto...

È evidente per quanto riguarda il Papa, cara Alessia - non per quanto riguarda chi ha concepito e realizzato quel mostro.
L'ho visto anche di persona; posso garantire che il vedere troneggiare lo Stellone dove dovrebbe esserci una Croce dà veramente un senso di orrore.

P.S.1 A Palermo e solo lì, a mia conoscenza, esiste (vicino a Piazza degli Alpini) una "via dei Caduti senza Croce". Altra civiltà!

P.S.2 Caro Anonimo delle 18:14, ho inventato io i Parchi della Rimembranza?

Anonimo ha detto...

cosa c'è di male nei Parchi della Rimembranza?