domenica 6 gennaio 2013

Il Papa: oggi regna una cultura intollerante verso chi la critica (Izzo)

PAPA: OGGI REGNA UNA CULTURA INTOLLERANTE VERSO CHI LA CRITICA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 6 gen.

La cultura diffusa attualmente in Occidente e' apparentemente piu' aperta di quella del passato, ma in realta' difende con violenza i propri principi. Joseph Ratzinger ha voluto denunciarlo nell'omelia della messa dell'Epifania, dopo i tanti attacchi ricevuti nelle scorse settimane per il Messaggio della Giornata Mondiale della Pace, basati tra l'altro su estrapolazioni e sintesi arbitrarie del testo, che semplicemente ribadiva il valore del matrimonio. "L'agnosticismo oggi largamente imperante - sono state le parole del Papa in San Pietro - ha i suoi dogmi ed e' estremamente intollerante nei confronti di tutto cio' che lo mette in questione e mette in questione i suoi criteri".
E se oggi "chi vive e annuncia la fede della Chiesa, in molti punti non e' conforme alle opinioni dominanti nel nostro tempo", cio' accadra' anche in futuro perche' in ogni epoca, ha rilevato ancora il Papa 85enne, "l'umilta' della fede, del credere insieme con la fede della Chiesa di tutti i tempi, si trovera' ripetutamente in conflitto con l'intelligenza dominante di coloro che si attengono a cio' che apparentemente e' sicuro". Ai nuovi presuli il Papa ha ricordato nell sua omelia che la Chiesa primitiva e' stata irrorata dal sangue dei martiri e che "anche i successori degli Apostoli devono attendersi di essere ripetutamente percossi, in maniera moderna, se non cessano di annunciare in modo udibile e comprensibile il Vangelo di Gesu' Cristo. E allora possono essere lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per Lui". "Naturalmente - ha scandito il Pontefice tedesco - vogliamo, come gli Apostoli, convincere la gente e, in questo senso, ottenerne l'approvazione. Naturalmente non provochiamo, ma tutt'al contrario invitiamo tutti ad entrare nella gioia della verita' che indica la strada. L'approvazione delle opinioni dominanti, pero', non e' il criterio a cui ci sottomettiamo. Il criterio e' Lui stesso: il Signore. Se difendiamo la sua causa, conquisteremo, grazie a Dio, sempre di nuovo persone per la via del Vangelo. Ma inevitabilmente saremo anche percossi da coloro che, con la loro vita, sono in contrasto col Vangelo, e allora possiamo essere grati di essere giudicati degni di partecipare alla Passione di Cristo".
Il messaggio del Papa per la Giornata mondiale della Pace, "un documento importante e molto ricco", e' stato presentato "da molte voci e testate italiane in modo del tutto parziale e travisato", ha denunciato nei giorni scorsi il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi sottolineando alla Radio Vaticana come da parte dei media si sia estrapolato dal contesto "un breve passaggio" che ritorna "sulla visione del matrimonio fra un uomo e una donna, come profondamente diverso da forme radicalmente diverse di unione e afferma che cio' e' riconoscibile dalla ragione umana e, insieme agli altri principi essenziali di una corretta visione della persona e della societa', anzitutto la tutela della vita, va difeso se si vuol costruire la pace su solide basi e cercare con lungimiranza il bene della societa' umana". 
"Come e' noto - ha osservato padre Lombardi - e' la visione che la Chiesa non si stanca di ribadire in un tempo in cui questo punto appare continuamente sotto attacco in molti Paesi". 
E "non c'e' da stupirsene" se ribadisce questa posizione nota e comunque rispettosa di tutti. "La reazione - dunque - appare scomposta e sproporzionata, fatta di grida piu' che di ragionamenti, quasi intesa a intimidire chi vuole sostenere liberamente tale visione nella pubblica arena". 

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