sabato 12 gennaio 2013

Il Papa ringrazia la Gendarmeria Vaticana alla vigilia dell'apertura dell'Anno Giudiziario (Izzo)

VATICANO: PAPA RINGRAZIA GENDARMERIA A VIGILIA ANNO GIUDIZIARIO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 11 gen. 

Alla vigilia dell'apertura dell'Anno Giudiziario - che domani offrira' al promotore di giustizia Nicola Piccardi la possibilita' di tirare pubblicamente le fila del caso Vatileaks di fatto concluso alla vigilia di Natale con la grazia concessa a Paolo Gabriele - Benedetto XVI ha voluto rendere onore al Corpo della Gendarmeria e al suo comandante, generale Domenico Giani, che ha condotto le indagini. 
"Desidero esprimere con intensita' di sentimenti - ha detto nel corso di un'inedita udienza per gli auguri d'inizio anno concessa ai corpi della Gendarmeria e dei Vigili del Fuoco - la mia stima, il mio vivo incoraggiamento e soprattutto la mia profonda riconoscenza per il generoso lavoro che svolgete
con discrezione, competenza ed efficienza e non senza sacrificio". 
"Quasi ogni giorno - ha confidato Papa Ratzinger - ho l'opportunita' di constatare di persona la vostra professionalita' nel collaborare a garantire la sorveglianza al Papa, come anche il necessario ordine e la sicurezza di quanti risiedono nello Stato o di coloro che prendono parte alle celebrazioni e agli incontri che si svolgono in Vaticano". 
"Un'opera di vigilanza e di controllo, che - ha dato atto il Pontefice rivolgendosi a Giani e ai suoi uomini - voi svolgete con diligenza e sollecitudine, ed e' certamente considerevole e delicata: essa richiede a volte non poca pazienza, perseveranza e disponibilita' all'ascolto".
Come e' noto, nel corso del processo al maggiordomo infedele, sono stati sollevati rilievi all'azione dei gendarmi, sia per quanto riguarda le modalita' della perquisizione che porto' all'arresto di Paolo Gabriele, che per quanto riguarda le condizioni della sua carcerazione nelle prime settimane da lui trascorse nella cella di sicurezza della caserma della Gendarmeria (allora attrezzata per ospitare un fermato solo per poche ore). Tutto questa era parte della strategia difensiva ma ugualmente ha molto turbato gli animi dei gendarmi che si sono visti ingiustamente dileggiati. 
E oggi - parlando anche a nome dei suoi uomini - il comandante Giani ha definito l'udienza concessa dal Papa "un'iniezione di fiducia tale da consentirci di proseguire con entusiasmo e con gioia rinnovati" un compito che esige "serenita'". 
Siamo, ha assicurato, "certi del grado di preparazione raggiunto, determinati nel seguire la strada della collaborazione sul piano internazionale con le altre Forze di sicurezza, orgogliosi della fiducia dei Superiori, forti della protezione di San Michele, e soprattutto felici di sapere che il Papa ci segue con paterna benevolenza, apprezza i nostri sforzi pur se limitati dalla fragilita' umana e ci manifesta, anche con questo incontro, il Suo affetto".
Per il Papa, del resto, quello affidato alla Gendarmeria e' "un servizio quanto mai utile al tranquillo e sicuro svolgimento della vita quotidiana e delle manifestazioni religiose della Citta' del Vaticano". 
"In ogni pellegrino o visitatore - ha raccomandato agli uomini di Giani - sappiate vedere il volto di un fratello che Dio pone sulla vostra strada; pertanto accoglietelo con gentilezza e aiutatelo, sentendolo parte della grande famiglia umana". 

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