giovedì 24 gennaio 2013

La Santa Sede diventa Osservatore extra-regionale del Sistema dell'integrazione centroamericana


La Santa Sede diventa Osservatore extra-regionale del Sistema dell'integrazione centroamericana

Lunedì, 21 gennaio, a San Salvador (El Salvador), nella sede della Segreteria generale del Sistema dell'integrazione centroamericana (Sica), è stato firmato un accordo tra la Santa Sede e il Sica, con il quale la Santa Sede è diventata Osservatore extra-regionale presso il medesimo Sistema. Da parte della Santa Sede ha firmato l'arcivescovo Luigi Pezzuto, Nunzio Apostolico in El Salvador, e da parte del Sica il dottor Juan Daniel Alemán Gurdián, Segretario generale. Alla cerimonia erano presenti numerosi ambasciatori del continente latinoamericano.

Il Sistema dell'integrazione centroamericana fa parte dell'Organizzazione degli Stati dell'America centrale (Odeca), istituita il 9 gennaio 1952 da cinque Paesi centroamericani (Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras e Nicaragua). Essa mira al rafforzamento della comunità economico-politica, che si considera già esistente fra gli Stati membri, mediante periodiche consultazioni e il pacifico appianamento di eventuali divergenze. Nel 1960, gli Stati membri promossero l'Associazione economica centro-americana, con sede a Città del Guatemala, al fine di costituire un mercato comune regionale.
Il Sica è la struttura istituzionale dell'integrazione del Centroamerica creata da Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua e Panamá nel 1991. Anche il Belize ha aderito come membro a pieno titolo. La Repubblica Dominicana è Stato associato. Argentina, Brasile, Cile, Stati Uniti, Messico e Perú sono Osservatori regionali. Lo scorso dicembre è stata approvata -- in attesa della relativa formalizzazione -- la partecipazione di Colombia, Ecuador, Haiti, Regno Unito e Uruguay come Osservatori. La Santa Sede diventa il nono stato Osservatore extra-regionale insieme ad Australia, Germania, Taiwan, Corea del Sud, Spagna, Francia, Italia e Giappone.
La riunione ordinaria dei capi di Stato e di Governo del Sica, svoltasi a Managua (Nicaragua) nello scorso mese di dicembre, ha accolto l'interesse della Santa Sede ad aderire al Sica come Osservatore extra-regionale a motivo del contributo che la Santa Sede stessa e la Chiesa cattolica offrono allo sviluppo sia dei settori sociali, culturali ed educativi, sia dei valori della famiglia e della sicurezza democratica.
«Tutti i Paesi membri del Sistema della integrazione centroamericana hanno radici cristiane; la nostra storia, la cultura, l'architettura e il nostro modo di essere sono segnati dalla loro filosofia»; per questo «è un grande onore dare il più cordiale benvenuto alla Santa Sede come membro Osservatore extra-regionale». Con queste parole, il Segretario generale dell'organismo, Juan Daniel Alemán Gurdián, ha siglato l'accordo che formalizza l'ingresso della Santa Sede. Inoltre, nel ricevere la Santa Sede nel Sica, Alemán Gurdián ha espresso la certezza che ciò arricchirà il processo di integrazione, aiutando negli sforzi per costruire «una regione di pace, libertà, democrazia e sviluppo».
Da parte sua, il Nunzio Apostolico ha riaffermato -- durante l'atto di ingresso come Osservatore extra-regionale -- l'interesse della Santa Sede al processo centroamericano, affinché siano presenti «i più alti valori umani e cristiani, che sono capaci di assicurare il vero sviluppo integrale delle persone e delle comunità, non solo nel Centroamerica, ma nel mondo intero». Di fatto -- ha ricordato -- la Chiesa cattolica «ha sempre contribuito alla unificazione e allo sviluppo del Centroamerica».

(©L'Osservatore Romano 24 gennaio 2013)

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