venerdì 11 gennaio 2013

Rio de Janeiro capitale dell'accoglienza. A colloquio con l'arcivescovo Tempesta sui preparativi per la giornata della gioventù in programma a luglio (Biccini)

A colloquio con l'arcivescovo Tempesta sui preparativi per la giornata della gioventù in programma a luglio

Rio de Janeiro capitale dell'accoglienza

di Gianluca Biccini

Oltre 63.000 volontari iscritti, dei quali più di 3.500 sono già operativi. E con l'inizio del nuovo anno, continuano a giungerne in Brasile ogni giorno. È questa una delle cifre più significative della ventottesima Giornata mondiale della gioventù, in programma a Rio de Janeiro dal 23 al 28 luglio prossimi. L'arcivescovo Orani João Tempesta le illustra al nostro giornale in questa intervista a poco meno di duecento giorni dall'appuntamento, auspicando anche che le iscrizioni dei giovani vengano fatte «il più presto possibile» per «poter organizzare bene l'accoglienza». Quanto ai luoghi destinati a ospitare le manifestazioni, il presule -- che presiede il Comitato organizzatore locale (Col) -- a proposito di alcune osservazioni sull'area di Guaratiba designata per alcune celebrazioni conclusive, precisa che «è stata fin dall'inizio una nostra scelta, sulla quale abbiamo insistito nonostante le difficoltà logistiche», spiegando come in tal mondo si sia voluto valorizzare anche quelle zone meno attraenti della metropoli carioca.

A che punto sono i preparativi?

Siamo già sul rettilineo finale, quello in cui si comincia a intravedere il traguardo. E la recente visita di una delegazione vaticana ha rafforzato ulteriormente tutta la programmazione della Gmg di Rio 2013. Gli ambiti di lavoro sono moltissimi: dall'accoglienza dei pellegrini, al volontariato, ai dettagli del calendario di ogni giornata.

Cominciamo allora dall'accoglienza. Come vi state organizzando?

Sono previste tre differenti modalità: negli alberghi, nelle residenze private e in altri tipi di alloggio. Sappiamo che è impossibile ospitare tutti i pellegrini negli hotel. È molto difficile trovare una città che riesca ad accogliere adeguatamente una massa di giovani -- a Madrid sono stati così tanti -- solo nelle strutture alberghiere. Per questo si utilizzano anche ulteriori tipi di sistemazione, come le chiese, le scuole, le palestre, i club e altri luoghi adatti. In particolare l'accoglienza nelle famiglie di Rio è stata per noi una ricchezza e un insegnamento. L'itinerario di preparazione alla Gmg ha toccato profondamente i cuori degli abitanti. In una grande città, è normale che le persone abbiano paura di ospitare chi non conoscono. I preparativi hanno invece messo in evidenza che i pellegrini non sono degli sconosciuti. In realtà sono fratelli nella fede. Questa affermazione ha aperto molti cuori e molti focolari, aiutandoci anche a inserire ancora di più la Giornata nelle celebrazioni dell'Anno della fede.

E per quanto riguarda i volontari?

Abbiamo già oltre 63.000 iscritti. Di essi più di 3.500 stanno già partecipando ai preparativi della Gmg in modo diretto o indiretto. Ci sono volontari diocesani, nazionali e stranieri. Tra questi ultimi bisogna distinguere due categorie: quelli che lavorano via internet, presenti in quasi tutti i Paesi del mondo; e quelli che collaborano direttamente nel Col qui a Rio, giunti da Germania, Argentina, Australia, Spagna, Francia, Polonia e Portogallo. Ora, in questo inizio del 2013, ne stanno arrivando molti altri.

È possibile fare già un bilancio provvisorio delle adesioni?

Sono molti i modi d'intendere il concetto di adesione. Posso comunque dire che la Gmg ha avuto un livello molto positivo di adesione. Tra i segnali in tal senso, posso citare l'accoglienza da parte di tutti i settori della società civile, dei poteri pubblici nei tre livelli in cui il Brasile è organizzato (federale, statale e municipale), del clero, dei consacrati e del laicato. Ciò non avviene solo nel contesto della città carioca, ma anche a livello nazionale. Il pellegrinaggio della croce e dell'icona mariana delle Gmg hanno mostrato quanto l'intero Paese si stia mobilitando per l'appuntamento di luglio. E in proposito è interessante osservare che il Brasile e Rio de Janeiro non possiedono quella che chiamiamo una «cultura» delle Giornate della gioventù. L'unica Gmg svoltasi in America del sud è stata quella di Buenos Aires, 25 anni fa. Le altre si sono tenute nell'emisfero nord o in aree distanti dal nostro Paese, difficili da raggiungere. I brasiliani vi hanno sempre partecipato, ma ora stiamo vivendo un momento di maggiore scoperta di ciò che esse effettivamente significano. Tale scoperta è un dato comune a tutti quei settori che ho menzionato poco fa. L'importante è sottolineare che le Giornate non si limitano agli atti centrali. Questi sono importanti, costituiscono il punto culminante. Ma bisogna anche tener conto, per esempio, delle catechesi che le accompagnano. Chi conosce le Gmg sa quanto facciano bene le catechesi. Nella nostra arcidiocesi le 264 parrocchie offriranno, di pomeriggio, momenti missionari, ossia di contatto con realtà pastorali specifiche, in modo da incrementare ancora di più la vicinanza tra popoli e realtà ecclesiali. Certo, vorremmo che le iscrizioni fossero fatte subito, in modo da poter organizzare nel modo migliore quelli che noi chiamiamo i «nuclei» della Giornata, ovvero le parrocchie. Ogni area parrocchiale sarà il «nucleo» che riunisce alloggio e catechesi. Ci sarà inoltre uno spazio per le attività del Festival della gioventù. Per organizzare bene tutti i «nuclei» -- che a loro volta saranno suddivisi in base alle lingue parlate dai gruppi di pellegrini -- abbiamo bisogno delle iscrizioni il più presto possibile. In questo caso adesione e iscrizione coincidono.

Dal punto di vista dell'organizzazione locale, quante persone sono impegnate?

Nel Col lavorano oggi, a pieno ritmo, circa duecento persone. Anche il loro numero però aumenta di giorno in giorno. Oltre ai volontari, di cui abbiamo già detto, ci sono i vescovi ausiliari ed emeriti (nove in tutto), i vicari episcopali (anch'essi nove), i parroci, il clero, i movimenti e così via. E questo senza che il lavoro quotidiano della diocesi di São Sebastião do Rio de Janeiro venga interrotto. Tutti sono in qualche modo interessati alla preparazione della Gmg. Il nostro undicesimo piano pastorale diocesano prevede che, tra le attività del 2013, nell'Anno della fede, tutti siano coinvolti nella partecipazione attiva alla Giornata. Perciò è molto difficile fornire un numero preciso. Oltre ai lavori nel Col, a Rio de Janeiro esiste anche un'organizzazione della commissione per la gioventù della Conferenza episcopale brasiliana (Cnbb), che ora sta lavorando al pellegrinaggio della croce e dell'icona mariana delle Gmg, e che sta anche programmando la settimana missionaria che precede la Gmg. La commissione della Cnbb sta anche pianificando una Giornata universitaria da celebrarsi a Belo Horizonte. Mentre tutti insieme stiamo progettando il dopo-Gmg in Brasile e l'organizzazione del settore di pastorale giovanile in tutte le diocesi del Paese.

Quali sono le principali novità della Gmg di Rio rispetto a quelle precedenti?

Ogni edizione possiede alcuni elementi costanti. La novità consiste nel modo in cui vengono realizzati. Perciò siamo in contatto permanente con il Pontificio Consiglio per i Laici e con gli altri organismi della Santa Sede che, in un senso o nell'altro, sono coinvolti nell'organizzazione. Oltre agli atti centrali, la strutturazione in «nuclei» linguistici corrisponde a un modo di coordinare ospitalità, catechesi e Festival della gioventù, che a sua volta rimanda alla geografia di Rio de Janeiro: un fatto, questo, che non era presente in altre Giornate. Stiamo cercando, dunque, d'integrare ospitalità, catechesi e lingua con aree specifiche della città, per alleggerire il problema degli spostamenti. Per quanto concerne l'integrazione con le comunità locali, sono previste visite e attività per i pomeriggi di mercoledì, giovedì e venerdì, dopo le catechesi. Queste iniziative conferiranno un carattere ancora più missionario alla Giornata. La settimana missionaria, che si svolgerà in tutte le città delle altre diocesi del Brasile tra il 16 e il 21 luglio, seguirà questo schema. Alcune settimane missionarie prevederanno anche la presenza di giovani di altre regioni del mondo, che vi parteciperanno per trascorrervi quel tempo che fino a poco fa veniva chiamato pre-giornata o giornate nelle diocesi. Per quanto riguarda la promozione umana, sarà inaugurato un centro di prevenzione e di riabilitazione dalle dipendenze chimiche. In questa struttura saranno integrati i diversi enti che operano nella stessa area e nello stesso settore, offrendo anche a giovani professionisti di differenti aree la possibilità di fare un'esperienza di tirocinio.

Quali sono i luoghi principali della Gmg di Rio?

I grandi eventi saranno ospitati in due aree differenti: la notissima spiaggia di Copacabana e Guaratiba. Nella prima località si celebreranno la messa di apertura, la cerimonia di benvenuto e la Via Crucis; nella seconda, la veglia e la messa conclusiva. Copacabana si trova nell'area meridionale della città, Guaratiba in quella occidentale. Sono due realtà molto diverse nella stessa Rio de Janeiro, città che, come è noto, include una grande varietà di contesti.

I mass media, specie quelli europei, tendono a descrivere il Brasile secondo un'immagine molto stereotipata, tutta calcio, samba e bellezze naturali. Però a Rio, come nel resto del Paese, esistono enormi problemi sociali, con sacche di povertà estrema nelle favelas. La Gmg toccherà anche questi luoghi?

Nel video ufficiale della Gmg appaiono anche le realtà difficili della città e molto spesso si vedono le favelas. Si tratta di un filmato con scene che si susseguono rapidamente e che raffigurano l'invito e l'arrivo. Questo video, che ha il Corcovado come punto di riferimento più importante, presenta immagini girate nelle favelas, soprattutto in quella di Santa Maria. La preoccupazione mostrata dalla sua domanda è stata tenuta presente fin dal primo momento nell'organizzazione della Giornata di Rio 2013. Anche per questo gli atti centrali si terranno in due poli diversi della vita cittadina: Copacabana è famosa in tutto il mondo e ospita molti eventi, Guaratiba si trova in un'area a più basso reddito. È stata fin dall'inizio una nostra scelta sulla quale abbiamo insistito, nonostante le difficoltà logistiche. Inoltre, essendo i nuclei presenti in ogni parrocchia, la Giornata si celebrerà in tutta la città.

Quando ci si prepara a grandi eventi che coinvolgono la Chiesa cattolica, e il Papa in particolare, arrivano puntualmente critiche per i costi eccessivi che graverebbero sulla comunità che li accoglie. È stato così anche per la Gmg di Rio?

Finora non abbiamo dovuto affrontare questo tipo di problema, ma possiamo dimostrare che i costi della Giornata costituiscono, in realtà, investimenti e non solo spese. Il primo grande investimento è nella persona, sia nell'ambito specifico dell'evangelizzazione, sia in quello più ampio dei rapporti umani. Un secondo investimento -- meglio compreso da chi è solito misurare questi eventi solo in base all'aspetto finanziario -- è senza dubbio il ritorno economico che genera. Nei nostri incontri con la società civile abbiamo presentato i numeri di Madrid. Pertanto, sia dal punto di vista spirituale e umano-sociale, sia dal punto di vista materiale, tutti riconoscono che la Giornata sarà una benedizione. In ogni caso, vista la situazione odierna, sappiamo che simili critiche e molte altre potranno essere sollevate; perciò siamo molto attenti a questo tipo di osservazioni, soprattutto per poter ristabilire la verità qualora fosse necessario.

(©L'Osservatore Romano 11 gennaio 2013)

13 commenti:

Anonimo ha detto...

OT
Ciao, Raffy
Piuttosto tendenzioso questo articolo di Le Monde.
Immagine che Béatrice ne parlerà
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201301/130110lemaitre.pdf

Raffaella ha detto...

Ciao Alessia, noto che, come sempre, i giornali non hanno a cuore le vittime ma solo la possibilita' di citare, a sproposito, il Papa.
Beh, si rassegnino: il lavoro di Benedetto XVI parla per lui:

http://paparatzinger6blograffaella.blogspot.it/2012/07/le-decisioni-e-lesempio-di-papa.html

Da qui non si scappa :-)
R.

Anonimo ha detto...

Teresa Benedetta oggi commenta un articolo di Tom Henegan della Reuters sull'argomento. Anche questo, e non è un caso, alquanto tendenzioso.
Alessia

Anonimo ha detto...

Certo Raffy, però sappiamo anche che tenteranno comunque di metterlo in croce, ora che è fisicamente più fragile e stanco, sappiamo che le reazioni di chi di dovere stenteranno a venire, specie in prospettiva di una probabile canonizzazione. Sono orripilata all'idea di vivere un nuovo 2010 se non peggio.
Alessia

Raffaella ha detto...

Un altro 2010 e' per me inimmaginabile. Non sarei in grado di affrontarlo soprattutto con la certezza della mancata reazione di chi di dovere.
Al confronto Vatileaks e le vicende del corvo sono bruscoletti.
R.

Anonimo ha detto...

nessuna canonizzazione è possibile se non si fa luce sui rapporti con maciel.

mariateresa ha detto...

Il che la dice lunga sull'odio che certi soliti noti portano al Papa e alla Chiesa. Ormai però certi meccanismi sono troppo scoperti e ripetitivi.
E' comprensibile però che noi si pensi male perchè lo choc nel 2010 è stato così forte che abbiamo elaborato un riflesso automatico.
scusate questa psicanalisi un tanto al chilo.

Anonimo ha detto...

Nipote, per quanto doloroso, noi siamo in grado di affrontare questo e altro per il nostro Papa e per la Chiesa :-)
Alessia

Raffaella ha detto...

Speriamo :-)
R.

Anonimo ha detto...

L'affaire Vatileaks ha dimostrato che è possibile abusare dell'affetto e della fiducia del Papa per ingannarlo. Lo stesso discorso è valido per il Beato GP2 nei riguardi di p. Maciel.
Alessia

Anonimo ha detto...

Eppoi, Raffy, il tuo super archivio dove lo mettiamo? E l'aiuto di Nostro Signore e dei suoi Santi e Beati?
:-)))
Alessia

Anonimo ha detto...

La tua analisi è corretta. Siamo meno ingenui e più disincantati, Mariateresa. Inoltre, non veniamo giù con la piena. Insomma, paiono esserci le premesse per una riedizione dello scandalone il cui scopo è sicuramente stornare l'attenzione da altro, con buona pace delle vittime. Denaro, potere, "diritti", questo pare nuovere il mondo e parte della Chiesa, oggi.
Alessia

Anonimo ha detto...

Siccome sono tutti O.T.ne aggiungo anch'io,un articolo su politi in Benoit et moi (ad hoc) ed un altro su cath.herald che parla della sospensione a divinis di Bourgeois,il prete che vuole l'ordinazione femminile e si lamenta perchè il documento è in latino e se lo è dovuto far tradurre,sorvolo i commenti dei bloggers perchè c'è da farsi cadere le braccia.Un altro 2010?Mah,forse non così pesante,ma sicuro qualcosa cova sotto la cenere,mettiamoci le armature e prepariamoci a fronteggiare il nemico....sempre a fianco del papa,per difenderlo,ne ha bisogno tanto di sostegno ed affetto.Qualcuno si è mai fatto scrupolo di quali danni fisici hanno creato le malevolenze su di un uomo sensibilissimo e di età non più giovanissima,esiste l'uomo dietro il papa e le parole fanno spesso più male delle fucilate,ma certa gente passerebbe sul cadavere della propria madre pur di e-seguire ordini predeterminati,intelligenti pauca.GR2