martedì 22 gennaio 2013

Un prete irlandese contesta il Magistero e poi si lamenta via stampa per la severità della CDF

Clicca qui per leggere la traduzione della lettera.
Qui l'articolo del NYT.
Bene ha fatto e fa la CDF: non possono essere diffusi insegnamenti diversi da quelli del Magistero. Bene ha fatto chi ha denunciato questo "andazzo" che riguarda la generazione piu' anziana dei sacerdoti.
I preti piu' giovani sono molto piu' motivati e soprattutto seguono gli insegnamenti del Papa.
Il NYT, ovviamente, da' la colpa alla "svolta conservatrice" del Pontificato di Benedetto XVI.
Ma possibile che nessuno faccia notare l'incoerenza di certe posizioni?
Quando il cardinale Ratzinger era Prefetto della CDF, ogni provvedimento ricadeva sotto la sua responsabilita'. I media non si sono mai sognati di chiamare in causa il Papa regnante.
Ora che Benedetto e' il Papa, e che altri occupano la poltrona di Prefetto della CDF, per i media non e' cambiato proprio nulla: la "colpa" e' sempre di Ratzinger.
Delle due l'una: chi e' responsabile dei provvedimenti che escono dalla Congregazione? Il Prefetto o il Papa? O tutto dipende da chi e' il Prefetto e soprattutto da chi e' il Papa?
Ah, media...beata coerenza!
In fondo la storia di ripete...
Ricordate il documento Crimen sollicitationis, considerato, a torto, dai mass media come l'inizio di tutti i mali?
La prima "edizione" (scusate la semplificazione) risale al 1922 ma la seconda e' del 1962, regnante Giovanni XXIII. Chi e' ritenuto "responsabile" per il documento? Papa Roncalli? Ma per carita'!
La "colpa" e' tutta del card. Ottaviani, allora Prefetto del Sant'Uffizio.
E che dire delle informazioni assunte su Padre Pio sotto il Pontificato di Papa Giovanni? Colpa del Sant'Uffizio...Roncalli fu "informato male".
Strano! Ci sono Papi che devono essere informati su tutto ed altri che possono essere mali informati.
Comodo...coerente!
Bravi media :-)
R.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Raffy.
Sean Michael Winter del National Catholic Reporter sostiene che la lettera che Mons. Di Noia ha inviato ai lefebvriani si adatta, con pochi ritocchi, anche al caso di padre Tony Flannery
cito in inglese perché comprensibile
....
He, too, is missing the forest for the trees, forgetting that all authentic theology flows from the one faith, and that, in our Church, theology must serve the unity of that faith. If you want to see what happens to ecclesial unity when the most controversial questions are placed before the unity of the Church, look to the worldwide Anglican communion that is ripping itself apart.
...
Qui l'articolo da cui ho estrapolato il passaggio
http://ncronline.org/blogs/distinctly-catholic/dinoias-letter-sspx
Alessia

un ins.di Religione ha detto...

non posso fare a meno di sottoscrivere in pieno il Suo commento cara Raffaella!..la lettera scritta da quel prete contiene tutti gli elemeti del linguaggio e del pensiero tipici di quel cattolicesimo progressista che,trovandosi in più occasioni perfettamente allineato con l'ideologia laicista,tanto male ha fatto alla Chiesa,tante lacerazioni ha provocato,tanta confusione e smarrimento ha creato nel gregge di Dio!..lo "sfogo" di questo "sacerdote" assomiglia moltissimo ( e per fortuna) al "canto del cigno" di un uomo perfettamente consapevole del totale fallimento delle proprie idee 3e della propria "visione" di Chiesa e Cattolicesimo. L'ho detto tante volte e non mi stancherò mai di ripeterlo che la perdita di simili elementi,e magari anche di quelle persone che li seguono acriticamente,rappresenta solo un enorme beneficio x la Chiesa,giacchè oggi più che mai c'è bisogno di sacerdoti santi e coerenti e di testimoni autentici e chiari del Vangelo e della Dottrina di Gesù Cristo e NON di ciambellani del "libero pensiero" e del "tutto è permesso l'importante è volersi bene". Che poi la stampa si scagli contro le giuste e sacrosante sanzioni della CDF non rappresenta una novità..così come,aimè,non è una novità che Benedetto XVI venga continuamente imputato di ogni cosa. ci hanno provato quando era cardinale,figuriamoci adesso che è Papa!..ma questa è semplicemente LA CONFERMA del fatto che Benedetto XVI è nel giusto e nel vero, dal momento che la giustizia e la Verità si trovano esattamente all'opposto di quanto vanno asserendo questi "giornaloni"sulla cui limpidezza,onestà e trasparenza si potrebbero tenere decine e decine di conferenze!.. i vaticanisti asserviti a questi quotidiani ( italiani ed esteri) adoperano infatti l'onestà e l'imparzialità come "zerbino" x pulirsi la suola delle scarpe!..per cui abbiamo Pontefici che puntualmente si "salvano" dai loro strali,o che per lo meno vengono coinvolti solo marginalmente: è il caso di Giovanni Paolo II,ma soprattutto di Giovanni XXIII,il Papa che "aprì" la Chiesa al mondo dopo secoli di "oscurantismo"..e poi abbiamo Pontefici da "crocifiggere" sempre e comunque,perchè espressione di una Chiesa " retrograda e restauratrice": è il caso del nostro grande Benedetto XVI, in parte di Paolo VI, e di Pio XII. vi sono poi 2 cardinali su cui si riversa in particolare l'odio del mondo laicista e cattoprogressista : uno non divenne mai Papa,l'altro invece sì! il primo è il grande card. Alfredo Ottaviani, x anni serio e competente prefetto dell'allora sant'Uffizio ( l'ultraprogressista vescovo emerito di Ivrea mons. Bettazzi arrivò una volta persino a rammaricarsi in pubblico perchè la mamma di Ottaviani non abbia fatto ricorso a metodi contaccettivi..pazzesco!), il secondo invece sappiamo tutti chi è!..preghiamo incessantemente il Signore affinchè protegga e custodisca il Papa e lo sostenga quotidianamente in questa grande opera di rinnovamento e di pulizia della Chiesa,la mistica Sposa di Cristo così brutalmente deturpata da certi suoi memebri!..

Anonimo ha detto...

Sotto Bto Papa Giovanni, era lui, il Papa, il Prefetto del S. Uffizio (come Vbl Pio XII), il card. Ottaviani era solamente Assessore. I cambiamenti sono venuti dopo il Concilio quando il Vble Paolo VI a nominato un Prefetto. Un po di storia prima di criticare...

Raffaella ha detto...

Ancora peggio, quindi!
:-)
R.

un ins.di Religione ha detto...

caro anonimo delle 16.10 Lei si sbaglia,perlomeno su alcune cose!..fino al 1965..o 68,non ricordo perfettamente,il Papa ricopriva effettivamente la carica di "prefetto" del sant'Uffizio,ma questa era di fatto una carica "onorifica" o qualcosa del genere,poichè LA RESPONSABILITà del dicastero era lasciata praticamente con carta bianca e ampi poteri di agire in suo nome al SEGRETARIO,e NON a un "assessore" come Lei sostiene...e questo Segretario era universalmente riconosciuto come il responsabile del dicastero che era chiamato a guidare! Ottaviani era SEGRETARIO del Sant'uffizio..NON "assessore"!..non si preoccupi che io la storia della Chiesa la conosco!..comunque il senso del discorso non cambia: se sotto Papa Pacelli le sanzioni o ,come le chiamano i giornaloni le "repressioni" sono attribuite al Papa in persona (quel Pio XII "cattivone,retrogrado e oscurantista") che "andava a braccetto" con Ottaviani, nel pontificato successivo le decisioni del sant'Uffizio vengono imputate SOLO ed ESCLUSIVAMENTE al cardinale segretario Ottaviani.. il Papa (Giovanni XXIII)viene invece descritto come "ostaggio" di Ottavini,di cui non condivide le posizioni e decisioni ma che è "costretto" a "subirle"senza poter fare nulla..La disparità di un simile trattamento e le menzogne spacciate come verità da parte della stampa sono evidenti a chiunque, x lo meno a coloro che non hanno il paraocchi del "politicamente"..o chissà "clericalmente" corretto! la stessa cosa dicasi x il nostro grande Benedetto XVI, che sia da cardinale come anche da Papa era e viene trattato alla stessa stregua di Ottaviani!..e sfido chiunque a dimostrarmi il contrario!!

cristianotrieste ha detto...

I rami vecchi stanno cadendo.

Il volto della Chiesa è oggi più giovane e più splendente.

Forza Benedetto XVI!