giovedì 3 gennaio 2013

Benedetto XVI e il presepe. La visita lunedì pomeriggio in piazza San Pietro (O.R.)

La visita lunedì pomeriggio in piazza San Pietro

Benedetto XVI e il presepe


Il vescovo Sciacca sul valore di una tradizione


Al termine della celebrazione dei primi vespri della solennità di Maria Santissima Madre di Dio, lunedì pomeriggio 31 dicembre, nella basilica Vaticana, Benedetto XVI si è recato con la papamobile in piazza San Pietro per visitare il presepe allestito ai piedi dell'obelisco, sostando alcuni minuti in preghiera. Ad accoglierlo il presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, il cardinale Giuseppe Bertello, il segretario generale, il vescovo Giuseppe Sciacca, le maestranze, tra le quali tecnici ed elettricisti che hanno curato allestimento e illuminazione del presepe e dell'albero. Erano presenti anche il maestro Francesco Artese, che ha progettato il presepe artistico ispirato al paesaggio dei Sassi di Matera, Vito De Filippo, presidente della regione Basilicata, e Francesco Sanseverino, sindaco di Grassano.

Commentando per il nostro giornale il significato del presepe, il vescovo Sciacca ha detto che la rappresentazione della Natività «con la sua intramontabile e irrinunciabile poesia, è una metafora, o meglio, un'icona del mistero dell'Incarnazione: Dio non ha esitato a farsi vero uomo, nel grembo verginale e materno di Maria e a piantare la tenda della sua santissima umanità in mezzo a noi, nella nostra storia, nella nostra quotidianità, condividendo, fino all'estremo limite -- quello della sofferenza e della morte -- il nostro destino. Et verbum caro factum est».
«La rappresentazione -- ha aggiunto -- commossa e partecipe, della nascita di Gesù a Betlem, offre al nostro sguardo, ma soprattutto alla nostra imitazione e, ancor prima, alla nostra orante meditazione, la scena dinamica di ciò che avviene a Betlem, intorno alla capanna». Il genere del presepe napoletano, ha sottolineato il presule, «con la drammatica, pittoresca e affettuosa rappresentazione della vita, dei mestieri, dei caratteri, intende descrivere plasticamente e poeticamente la verità dell'Incarnazione del Verbo Eterno di Dio, della contemporaneità di Cristo, vivo, presente, operante nella Chiesa, che rinnova nel segno liturgico-sacramentale gli eventi della sua esistenza terrena, che poi sono i misteri della nostra salvezza». Il presepe è, in sintesi, «un esempio eloquente della “inculturazione” del Vangelo».
Riguardo a quello allestito quest'anno, dono della regione Basilicata, il vescovo Sciacca ha raccontato la sua genesi, che risale a mesi fa, quando venne contattato da alcuni amministratori locali lucani che proponevano di esporre un presepe realizzato in Basilicata presso l'area espositiva del Braccio di Carlo Magno, quella che si trova sul lato sinistro del colonnato. «Visti i tempi di crisi -- ha spiegato il presule -- in cui anche la Santa Sede deve conformarsi a criteri di rigore, ho accettato la generosa offerta della regione Basilicata e, d'intesa col cardinale Bertello, presidente del Governatorato, si è stabilito che fosse il presepe di piazza San Pietro per il Santo Natale 2012». Con questa scelta, sono stati raggiunti due obiettivi: l'occasione per far conoscere e promuovere, nella piazza che è il cuore della cristianità, una regione caratterizzata da un profondo sentimento cristiano quale la Basilicata -- sono ancora le parole del presule -- «e un formidabile risparmio per la nostra amministrazione». La visita che il Papa ogni anno compie al presepe al centro di piazza San Pietro è quindi motivo di riflessione per comprendere il valore di questa tradizione cristiana.

(©L'Osservatore Romano 2-3 gennaio 2013) 

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