lunedì 28 gennaio 2013

Convegno a "Civiltà Cattolica" sul Concilio Vaticano II nei diari del cardinale Tucci


Convegno a "Civiltà Cattolica" sul Concilio Vaticano II nei diari del cardinale Tucci

“La preparazione del Concilio nei diari del cardinale Tucci” è stato l’argomento, ieri, di una conferenza a Roma, presso la sede de “La Civiltà Cattolica”. Il padre gesuita Francesco Occhetta, lo storico Alberto Melloni e l’ex presidente del Consiglio italiano, Giuliano Amato, hanno affrontato, nel dibattito, il tema del valore storico di questi documenti, recentemente editi a cura di padre Giovanni Sale. Il servizio di Davide Maggiore:

Durante i lavori del Concilio, padre Roberto Tucci – creato cardinale nel 2001 dal Beato Giovanni Paolo II – diede un contributo sia nella fase preparatoria, come componente della Commissione sull’Apostolato dei Laici, sia nella redazione del Decreto sullo stesso argomento, e della Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo moderno. I suoi diari, però, illuminano un aspetto in qualche modo inedito degli anni precedenti il Vaticano II. Lo spiega padre Francesco Occhetta, ‘scrittore’ della rivista “La Civiltà Cattolica”:

“Emerge il livello pastorale di come Giovanni XXIII abbia accompagnato il Concilio. I diari di padre Tucci sono, praticamente, su come è iniziato il Concilio e come è stato preparato, per cui viene spiegato tutto. E’ una prospettiva nuova, perché qui parla a viva voce il Papa e negli altri studi no. Qui c’è una inufficialità e una familiarità di tratto, che non emerge da nessun’altra parte: quindi come padre Tucci veniva accolto dal Papa, come veniva congedato, quali erano le confidenze che gli faceva.”

I diari sono un documento prezioso non solo dal punto di vista teologico, ma anche perché forniscono una testimonianza – oltre che sul loro autore – anche sulla persona di Giovanni XXIII. In questo senso, prosegue padre Occhetta, rappresentano.

“…un unicum, nel senso che padre Tucci, appena veniva chiamato all’udienza, annotava tutto. Il Papa scriveva a livello spirituale e invece padre Tucci scriveva a livello di diario storico. Qui, allora, abbiamo una voce viva del Papa, che commenta alcune cose, racconta qualche aneddoto…”.

Durante quegli anni, padre Tucci - futuro direttore generale della Radio Vaticana e organizzatore delle visite all’estero di Papa Giovanni Paolo II - dirigeva “La Civiltà Cattolica”. Dai diari emerge anche il ruolo informativo svolto dalla rivista dei Gesuiti durante il Concilio. Lo illustra ancora padre Occhetta:

“Nel 1962, il cardinale Tucci fu chiamato dal Papa e il Papa gli chiese di trattare il Concilio Vaticano II come la Civiltà Cattolica aveva fatto con il Concilio Vaticano I, cioè di seguire tutte le cronache. Pertanto, tutte le cronache di Civiltà Cattolica venivano scritte da padre Caprile e riviste dal cardinal Tucci”.

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2 commenti:

Elmer ha detto...

Certo che se il papa avesse intravisto il precipizio in cui ha trascinato la Chiesa....
La situazione è talmente drammatica che mi chiedo sovente se fra cinquant'anni ci sarà ancora una Italia cattolica e una Roma cattolica.
Lui non poteve saperlo ma l'acceleratore per finire nel burrone è stato pigiato lui e il conducente è comunque responsabile.
All'Occidente ormai non rimane che fare convegni su una fede che quasi non c'è più. Penso ai nostri piccoli paesi e città un tempo cattolicissimi in cui la fede sembra ormai preistoria.
I seminari vuoti i conventi chiusi, le cattedrali deserte, la denatalità spaventosa, gli aborti tremendi,divorzi, corruzione malcostume. Non eran le strutture che dovevano essere cambiate ma i cuori degli uomini. Purtroppo nel suo narcisismo di popolarità il buon Angelino non capì e si lasciò menare per il naso da chi da anni progettava di aprire il portone del Tempio al fumo di Satana.
Oh Giovanni ,Giovanni di quanto mal fosti madre!

Elmer ha detto...

Il buon papa Giovanni XXIII doveva fare il nocchiero e si ridusse a seguir la ciurma...
Col senno di poi, direi che si rivelano profetiche certe reticenze espresse da don Ernesto Bonaiuti su Roncalli... del quale fu compagno di studi all'Apollinare.
I tempi eran cambiati La società aveva voltato le spalle alla Chiesa. I propositi erano buoni, convocando il Concilio immaginava un mondo cattolico medievale rovesciato forse restaurato. Invece non riuscì a capire che la società aveva cessato di essere non solo cattolica ma persino cristiana.Il Concilio si ridusse ad una comparsata della vanità episcopale in cui ancora molti si abbeverano.
Tutto diventò relativo e si indebolì persino il più formidabile mezzo che aveva permesso alla Chiesa di sopravvivere nei secoli bui dei millenni: la trasmissione della fede. Doveva portar le pecorelle nei pascoli salubri e invece le ha condotte nei miasmi delle paludi in cui una gran parte del regge è morta, una parte si è allontanata, una parte è rimasta ma sempre più divisa e discorde. Purtroppo anche i migliori papi possono commettere errori,così Benedetto XIV Prospero Lambertini, essi sono come le statue del Colonnato del Bernini...da lontano bellissime, da vicino inguardabili.
Papa Benedetto XVI ha capito e cercato di incanalare tutte le acque reflue verso la Sorgente d'acqua pura ma quante opposizioni, quante guerre ... quel che più importa è che la Barca di Pietro la guida saldamente lui e non la ciurma!