venerdì 25 gennaio 2013

Il dialogo con la Federazione luterana mondiale e la Conferenza dei vescovi veterocattolici dell'Unione di Utrecht (Turk)

Il dialogo con la Federazione luterana mondiale e la Conferenza dei vescovi veterocattolici dell'Unione di Utrecht

Impegno condiviso per il rinnovamento


di Matthias Turk*


La cristianità protestante è in cammino verso la commemorazione dei 500 anni della Riforma, che avrà luogo nel 2017. In questo contesto, la «Decade in onore di Lutero», organizzata in Germania, accoglie impulsi riformatori che si spingono fino al presente e adotta così un concetto moderno di Riforma, nel senso di una riforma da attualizzare continuamente. Ciò avviene in virtù della convinzione che la Riforma è diventata nel frattempo cittadina del mondo.

Nell'approccio cattolico a tale commemorazione, invece, si tratta piuttosto di capire cosa si debba festeggiare: l'inizio della disputa sulle indulgenze, l'affissione delle novantacinque tesi del riformatore tedesco Martin Lutero, l'inizio dello scontro tra Lutero e i suoi opponenti, il conflitto con il Papa, l'inizio della Riforma o perfino dell'epoca delle riforme, l'inizio dell'epoca moderna e dell'illuminismo, la nuova interpretazione protestante della tradizione cristiana, la divisione della cristianità occidentale? Con quest'ultima accezione, se non prima con le altre, ecco che l'accostamento di “anniversario”, “commemorazione” e “divisione della cristianità” diventa problematico. A questo si riferisce anche l'affermazione del noto teologo protestante Wolfhart Pannenberg: «La divisione della Chiesa nel XVI secolo non può essere intesa come il successo della Riforma, ma solo come l'espressione del suo temporaneo fallimento; la Riforma mirava infatti al rinnovamento di tutta la Chiesa, in riferimento alla sua origine biblica».
L'affermazione di Pannenberg sembra tenere: l'intento della Riforma è il rinnovamento della Chiesa, non la sua divisione. Poiché il rinnovamento di tutta la Chiesa non è riuscito, il fallimento è diventato un'inevitabile conseguenza. Ma ciò comporta un'altra idea: mantenere l'unità della Chiesa fa parte delle intenzioni del rinnovamento riformatore. Chi condivide tale intenzione, non vuole la separazione e vuole anche oggi superare le conseguenze della separazione.
Così, in previsione del 2017, cattolici e protestanti possono tentare di sanare le conseguenze negative della divisione della Chiesa attuando insieme, nel nostro tempo, le aspirazioni positive della Riforma. Cattolici e protestanti hanno già in comune posizioni fondamentali, che potrebbero essere espresse congiuntamente nella seguente maniera: 1) deploriamo la divisione della Chiesa occidentale che si è accompagnata alla Riforma e lavoriamo insieme allo scopo di superarla; 2) vogliamo conferire insieme una forma visibile all'unità della Chiesa; 3) l'anniversario della Riforma (2017) rappresenta una sfida dal punto di vista spirituale e teologico, nel senso che ci chiama ad avvicinarci alle aspirazioni di Lutero e della Riforma in una commemorazione comune, in vista dell'unità della Chiesa.
Gli sviluppi verificatisi nell'ambito dei numerosi incontri ecumenici e delle varie conversazioni con i nostri partner di dialogo sono riportati qui di seguito, iniziando con i rapporti tra cattolici e luterani.
Sul tema «Insieme per un mondo giusto, pacifico e riconciliato», che comportava una forte enfasi sulle questioni relative alla pace e alla giustizia politica e sociale nell'ambito di una comune esperienza missionaria, i membri del consiglio della Federazione luterana mondiale (Flm) si sono riuniti a Bogotá, in Colombia, nel mese di giugno 2012 sotto la direzione del vescovo evangelico-luterano in Giordania e Terra Santa, presidente della Flm, Munib A. Younan, e del reverendo Martin Junge, segretario generale della stessa. Come negli anni precedenti, anche questa riunione del consiglio ha lasciato piena libertà alle Comunità ecclesiali membro di prendere decisioni singolarmente sulle questioni attinenti al matrimonio, alla famiglia e alla sessualità al fine di evitare un conflitto aperto fra opinioni contrastanti in materia etica e una divisione della Federazione. Questi temi riflettono anche le grandi sfide e gli importanti cambiamenti di fronte alle quali si trova attualmente il mondo luterano.
Nel retroscena delle discussioni, si moltiplicano inoltre voci che esprimono insoddisfazione nei confronti del modo in cui vengono trattate le questioni relative alla famiglia e alla sessualità in un numero crescente di Comunità ecclesiali appartenenti ai paesi dell'emisfero settentrionale. Già nel 2010, per esempio, alcuni luterani conservatori degli Stati Uniti si sono staccati dalla Evangelical Lutheran Church in America (Elca) ed hanno fondato una nuova comunità luterana nordamericana, la North American Lutheran Church (Nalc). Il motivo di ciò è la decisione presa dall'Elca nel 2009 di permettere l'ordinazione di teologi che vivono in relazioni omosessuali.
La plenaria della Commissione internazionale per l'unità cattolica-luterana si è riunita a Helsinki nel luglio del 2011, co-presieduta da parte luterana dal vescovo emerito di Helsinki, Eero Huovinen, e da parte cattolica, per l'ultima volta, dall'allora vescovo di Regensburg, Gerhard Ludwig Müller, il quale non ha potuto continuare la co-presidenza della riunione successiva, nel luglio 2012 a Paderborn (Germania), a motivo del suo nuovo incarico come prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. A Paderborn, i membri della Commissione hanno finalizzato un documento comune preparato per l'anno della Riforma 2017, intitolato From Conflict to Communion: Lutheran-Catholic Common Commemoration of the Reformation in 2017 che sarà pubblicato in diverse lingue come testo di preparazione per il 2017 a livello ecumenico e internazionale. Un gruppo di lavoro liturgico ancora da stabilire fra la Flm e il Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani (Pcpuc) metterà a disposizione anche testi ed elementi per una preghiera ecumenica comune con temi tratti dal documento stesso: shared joy for the Gospel; lamentation and repentance for the divisions; common witness for the future. In futuro, la Commissione proseguirà il suo studio su «battesimo e comunione ecclesiale crescente».
Dietro invito del Pcpuc e della Flm e sulla base del consenso raggiunto nel 1999 con la Dichiarazione comune sulla dottrina della giustificazione, un gruppo di lavoro di esegeti ed esperti in teologia sistematica di tradizione cattolica, luterana, riformata e metodista ha presentato un rapporto finale intitolato The Biblical Foundations of the Doctrine of Justification. An Ecumenical Follow-Up to the Joint Declaration on the Doctrine of Justification, che nel 2012 è stato pubblicato nelle lingue inglese e tedesca.
Anche la serie di consultazioni tra l'Istituto per l'Ecumenismo Johann-Adam-Möhler di Paderborn e la Lutherische Theologische Hochschule della Selbständige Evangelisch-Lutherische Kirche (Selk) di Oberursel, in Germania, che ha cercato di individuare i punti comuni fondamentali tra la Chiesa cattolica e il luteranesimo confessionale, così come viene professato dal Consiglio internazionale luterano, l'International Lutheran Council (Ilc), del quale fa parte anche il sinodo del Missouri degli Stati Uniti, è giunta alla conclusione dei propri lavori già nel 2010. Nel loro rapporto finale, i partner di dialogo hanno auspicato l'avvio di un dialogo internazionale ufficiale tra il Consiglio internazionale luterano e il Pcpuc, il quale nel frattempo ha considerato con il presidente dell'Ilc, il vescovo luterano Hans-Jörg Voigt della Selk, la possibilità di una simile serie di consultazioni teologiche a livello internazionale.
Quanto al dialogo internazionale con i veterocattolici, nel dicembre scorso, sotto la guida dell'arcivescovo di Paderborn, Hans-Josef Becker, quale co-presidente cattolico, e del vescovo Matthias Ring, Bonn (Germania), quale co-presidente vetero-cattolico, si radunava la nuova Commissione di dialogo internazionale cattolica-veterocattolica fra il Pcpuc e la Conferenza dei vescovi veterocattolici dell'Unione di Utrecht. Nella sua seconda fase di lavoro, la Commissione di dialogo ha iniziato ad approfondire il consenso ecumenico finora raggiunto, soprattutto per quanto riguarda la problematica fondamentale relativa al rapporto tra Chiesa universale e Chiesa locale. In questo contesto, ci si dovrà occupare in maniera più intensa e approfondita soprattutto della dimensione di Chiesa universale. Tale questione andrà studiata insieme a quella del primato.
Anche il pensiero condiviso nella Chiesa primitiva -- «Nessuna comunione eucaristica senza comunione ecclesiale» -- merita un'ulteriore considerazione, specialmente nel contesto dell'accordo conseguito nel 1985 tra la Chiesa veterocattolica e la Comunità ecclesiale evangelica in Germania, ovvero l'«accordo sull'invito reciproco a partecipare alla celebrazione eucaristica», e nel contesto della comunione ecclesiale tra veterocattolici e anglicani. Oltre a ciò, dovrà essere ulteriormente trattata la questione dell'ordinazione delle donne e quella dei dogmi mariani.
C'è poi il capitolo dei dialoghi multilaterali. Sul tema «In cammino verso una dichiarazione comune sulla Cena del Signore» ha riflettuto, nel corso delle sue riunioni degli ultimi due anni, il gruppo di lavoro ecumenico di teologi cattolici e protestanti, presieduto da parte cattolica dal cardinale Karl Lehmann e da parte protestante dal vescovo Martin Hein. I teologi sono giunti alla conclusione che, senza un ulteriore ampliamento soprattutto nel campo esegetico, storico e teologico, non è possibile concepire una teologia approfondita della Cena del Signore soltanto mediante una sintesi dei risultati dei dialoghi condotti finora.
Una delegazione delle Comunità evangeliche in Europa (Gemeinschaft Evangelischer Kirchen in Europa, Geke - ex Leuenberg Church Fellowship) guidata dal suo presidente, il pastore Thomas Wipf, e dal segretario generale, il vescovo Michael Bünker, ha reso visita al Pcpuc nel settembre 2011 per sollecitare un dialogo con la Chiesa cattolica, secondo quanto era stato proposto dalla sesta assemblea plenaria della Geke (Budapest 2006). In tale occasione, si è deciso di avviare un colloquio tra la Geke e la Chiesa cattolica sull'ecclesiologia, facendo riferimento ai fondamenti ecclesiologici delle Comunità evangeliche, enunciati nella Confessio Augustana e nel documento La Chiesa di Gesù Cristo del 1994. Su tale tema, la Geke ha già avuto consultazioni con le Chiese ortodosse e con la Comunione anglicana. Con l'approvazione della settima assemblea plenaria della Geke, tenutasi a Firenze nel settembre 2012, la nuova serie di consultazioni comincerà nel febbraio 2013 con una prima riunione a Vienna.
Anche il progetto di un nuovo dialogo trilaterale tra cattolici, luterani e mennoniti su «Battesimo e redenzione, Chiesa, fede» e «Relazione tra Chiesa e Stato» è stato realizzato con una prima riunione plenaria nel dicembre 2012.
Quanto alle visite e agli incontri, anche nel 2012, Papa Benedetto XVI, seguendo una consuetudine in corso da decenni, ha ricevuto in udienza privata, il 19 gennaio, una delegazione ecumenica dalla Finlandia, venuta a Roma in occasione della festa di sant'Enrico, patrono della Finlandia, e guidata dal vescovo luterano di Mikkeli, Seppo Häkkinen, e dal vescovo cattolico di Helsinki, Teemu Sippo. Della delegazione faceva parte anche il direttore del Dipartimento per le relazioni internazionali della comunità evangelica-luterana di Finlandia, il reverendo Kimmo Kääriäinen. Il pellegrinaggio a Roma mette in evidenza le buone relazioni ecumeniche sviluppatesi da decenni con la Finlandia. Oltre alla celebrazione ecumenica a Santa Maria sopra Minerva il 19 gennaio, festa di sant'Enrico, ai vespri ecumenici insieme ai monaci dell'abbazia di San Paolo fuori le Mura e ai vespri nella chiesa delle suore brigidine, ha avuto luogo, presso la sede del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, un incontro tra il presidente del dicastero, il cardinale Kurt Koch, e la delegazione finlandese, durante il quale si è ampiamente parlato dei contatti ecumenici in Finlandia.
Guidata dal vescovo a capo dell'Elca e già presidente della Federazione luterana mondiale, Mark Hanson, e dal vescovo luterano responsabile per le relazioni ecumeniche e interreligiose, Donald McCoid, una delegazione di vescovi luterani ha avuto un breve incontro personale con Papa Benedetto XVI a seguito dell'udienza generale del 10 febbraio 2012. La delegazione ha avuto inoltre consultazioni con il cardinale Koch presso il Pcpuc e con i responsabili di altri dicasteri vaticani.
Nel maggio del 2012, il nuovo vescovo Roald Nikolai Flemestad (ex-pastore della Comunità luterana di Norvegia) della Chiesa cattolica nordica, la North Catholic Church (Ccn), insieme all'arcivescovo Antony A. Mikovsky, primate della Chiesa cattolica nazionale polacca negli Stati Uniti, la Polish National Catholic Church (Pncc) e a una piccola delegazione, ha fatto una breve visita al Pcpuc. La Chiesa nordica è stata fondata in Norvegia nel 2000 sotto gli auspici della Pncc ed è parte dell'Unione di Scranton veterocattolica, che si è staccata nel 2009 dall'Unione di Utrecht poiché alcune Chiese dell'Unione avevano iniziato a praticare l'ordinazione delle donne e la benedizione di coppie omosessuali. Nel frattempo, la Ccn ha aperto piccolissimi centri anche in Inghilterra e in Germania.
Tali sviluppi ed eventi testimoniano la tendenza crescente alla frammentazione tra i partner ecumenici della Chiesa cattolica. I nuovi organismi ecclesiali formatisi desiderano presentarsi a livello internazionale come interlocutori ecumenici del Pcpuc. In simili situazioni, il Pcpuc è solito sollecitare i diversi gruppi a rivolgersi in primo luogo ai vescovi cattolici locali per un primo contatto ecumenico.
A riprova delle buone relazioni esistenti con la Vereinigte Evangelische-Lutherische Kirche Deutschlands (Velkd) e al fine di approfondire i legami di stima e di amicizia reciproca che ci uniscono, il cardinale Koch, dietro invito di tale Comunità ecclesiale, ha partecipato nel novembre 2012 a varie sessioni del sinodo generale della Velkd a Timmendorfer Strand, in Germania. In tale occasione, egli ha presentato un suo intervento, ben recepito, su «Riforma e Tradizione», in previsione dell'anno della commemorazione della Riforma nel 2017. Il cardinale Koch aveva anche preso parte a un servizio ecumenico celebrato a Lübeck all'apertura del sinodo.
Quanto alle prospettive future, occorre ricordare che in previsione della commemorazione dei cinquecento anni della Riforma, che avrà luogo nel 2017, il segretario generale della Federazione luterana mondiale, il pastore Martin Junge, ha formulato tre orientamenti principali. In primo luogo, la commemorazione deve avere una dimensione internazionale e non deve limitarsi al contesto geografico in cui è nata la Riforma, ovvero la Germania e l'Europa. In secondo luogo, la commemorazione -- come dettato anche dalle buone relazioni ecumeniche esistenti tra cattolici e protestanti -- deve essere celebrata ecumenicamente. Di fatti, nel 2017 non guarderemo solo ai cinquecento anni della Riforma e della divisione della Chiesa occidentale, ma anche ai cinquant'anni del dialogo ecumenico ufficiale tra la Chiesa cattolica e la Federazione luterana mondiale, che è stato avviato nel 1967 poco dopo la conclusione del concilio Vaticano II, ha prodotto numerosi importanti documenti di consenso e ha ampiamente contribuito alla promulgazione della dichiarazione comune sulla dottrina della giustificazione. In terzo luogo, la Riforma continua. La commemorazione della Riforma, infatti, deve spronarci a impegnarci insieme in un costante rinnovamento e in una testimonianza comune davanti al mondo: un pensiero, questo, che riprende l'interesse centrale dell'Anno della fede, ovvero il legame fondamentale tra ecumenismo e nuova evangelizzazione.

(©L'Osservatore Romano 25 gennaio 2013)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Quali sono i frutti di quel che chiamano riforma?
I paesi del Nord Europa che hanno subito accettato la riforma , sono i paesi piu` atei nel mondo . E quelli che non sono diventati atei sono divisi e separati , non solo da noi Cattolici , ma addirittura tra di loro .
Umilmente , io direi , che sono loro che devono tornare in seno alla Chiesa madre , non dobbiamo noi scendere a compromessi per mentire e dire che va tutto bene . Se loro dovessero tornare nella Chiesa Cattolica , non perderanno nulla , ci` hanno tutto da guadagnare ( dal punto di vista spirituale ) se invece noi dobbiamo scendere a compromessi solo per farli piacere , ci dobbiamo solo perdere e rimettere . Non dico questo perche` sono contro l`unita` dei Cristiani oppure perche` forse qualcuno pensera` che io odio i protestanti ( mia moglie e` Finlandese e Luterana ) la amo da morire ed offriro` la mia vita per lei . Ma proprio perche` li amo tutti , sono loro che devonno accettare la verita` , tutta la verita` ( la dottrina della Chiesa Cattolica ) perche` piu` si scende a compromessi , piu` la gente ( Cattolici e non Cattolici ) crederanno e diranno , che non ce n`e` bisogno di essere Cattolici per essere salvi , cosi , i non Cattolici non vorranno piu` diventare Cattolici , ed i Cattolici non penseranno piu` che c`e` bisogno di rimanere Cattolici .
Un Libanese che abita in Finlandia .