lunedì 28 gennaio 2013

La polemica di Boffo sui social network e le relative reazioni nell'articolo di Tonacci

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5 commenti:

Ambrosiano e cattolico ha detto...

Pensiero maligno, il mio:
non è forse, che Boffo abbia paura di perdere il suo potere sui media della Chiesa?

Anonimo ha detto...

Non ha nulla da perdere. TV2000 ha ottimi ascolti e dei giornalisti davvero in gamba. I miei preferiti sono l'inarrivabile don Di Giacomo e la bionda con in capelli corti, di cui non ricordo il nome, che sprizza entusiasmo e positività da tutti i pori. Non penso proprio che twitter o facebook possano sostiture la televisione, soprattutto per gli utenti più anziani, mentre i media cartacei possono facilmente essere sostituiti dalla rete che offre pluralità di informazione e notizie sempre aggiornate. Pensiamo al ruolo della rete, dei blog, in particolare, nel 2010.
Detto questo, malgrado i pregi che riconosco alla TV diretta da Boffo, e i difetti che riscontro, la mia stella per quanto riguarda la diffusione del Magistero di Papa Benedetto e la copertura degli eventi che lo riguardano è Telepace con i grandi don Guido e don Claudio.
Alessia

gemma ha detto...

Credo che un po' di ragione Boffo c'è l'abbia. Il suo mi è' parso un monito, come dire, va bene il web ma non ubriacamoci anche noi, non impegniamo tutto su quel tipo di comunicazione trascurando il resto

Anonimo ha detto...

L'esternazione di Boffo, così come è stata presentata, mi è parsa sopra le righe. La rete non deve essere né demonizzata né beatificata, lo stesso chi si avventura nei suoi sentieri, in questo caso il Papa. Ci vuole equilibrio, està intellettuale e pacatezza.
Alessia

gemma ha detto...

Devo dire cara Alessia che su Twitter e sul modo in cui il Papa e' stato gettato nel l'arena, alla merce' anche degli insulti, ho avuto anch'io parecchie perplessità. Sarà che a differenza dei blog e dei forum di discussione, dove la discussione e' un po' più' argomentata, non amo molto i social stile Twitter e Facebook. Sarà che anch'io papa Benedetto lo vedo più uomo di parola e di pensiero, difficilmente riducibile ad un tweet, ma in realtà chi sta su twitter e' il Papa, pastore universale, non il teologo pensatore. E siccome una parte ormai sempre maggiore del gregge sta' li', li' deve scendere anche il pastore