martedì 8 gennaio 2013

Osservatore: apprezzamento crescente per gli interventi del Papa ma non dai media (Izzo)

PAPA: OSSERVATORE, APPREZZAMENTO CRESCENTE MA NON DAI MEDIA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 7 gen.

Gli interventi di Benedetto XVI rischiano talvolta di "non essere valorizzati nel panorama mediatico, sempre piu' affollato e distratto. E che a volte purtroppo li ignora nonostante l'interesse e l'apprezzamento crescenti per Benedetto XVI, un uomo di fede che davvero vuole parlare a tutti di cio' che piu' gli preme, e cioe' della questione di Dio".
Lo scrive l'Osservatore Romano a margine del discorso d'inizio anno di Benedetto XVI al Corpo Diplomatico, che per il suo tono pacato e' stato poco e' stato poco rilanciato dai siti internet.
"Il passaggio dell'anno civile, che s'incrocia con il tempo della Chiesa, costituisce per il Papa - sottolinea il direttore del giornale vaticano, professor Giovanni Maria Vian - un'occasione privilegiata per parlare ai cattolici e al mondo, ma in questi giorni. Interventi che inevitabilmente si concentrano, rischiando, anche per il periodo festivo, di passare inosservati".
Il Papa cerca "instancabilmente un colloquio con tutti": questo e' per Vian il "filo rosso" che lega l'allocuzione del 21 dicembre alla Curia romana, l'omelia di Natale, il discorso alla citta' e al mondo, quello per l'incontro di Taize', e le omelie per il Te Deum e per l'ordinazione episcopale di quattro suoi collaboratori (tra i quali il suo segretario particolare), e il discorso di oggi a chi rappresenta le moltissime Nazioni con le quali la Santa Sede ha rapporti diplomatici.
In quest'ultimo intervento, per il direttore dell'Osservatore, "molto importante e significativa e' stata l'insistenza iniziale di Benedetto XVI che questo sforzo di rapporti, sostenuto in prima persona dai rappresentanti pontifici, tra i quali il Pontefice ha voluto ricordare il nunzio in Costa d'Avorio, morto in un tragico incidente stradale, e di dialogo,  motivato dal bene spirituale e materiale di ogni persona umana per promuoverne ovunque la dignita' trascendente, dimensione evocata per ben quattro volte nel discorso al corpo diplomatico".
"Non dunque - conclude il professor Vian - di ingerenza nelle diverse societa' si tratta, ma di una preoccupazione che vuole rivolgersi alle coscienze dei cittadini per il bene di ogni persona".

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